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Comandanti Sugli Attenti! E' Morta La Movm Luigi Ferraro.


Xabaras

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Questa notte alle ore 5,00 in seguito ad aggravamento delle ormai da tempo non più buone condizioni di salute è venuto a mancare il Comandante Luigi Ferraro.

Persona eccezionale che mi ha onorato di una sincera amicizia personale e presidente della associazione Combattenti decima Flottiglia MAS il Comandante fu insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare per le strepitose azioni che lo videro protagonista sotto la bandiera della Xa  Flottiglia.

 

"Volontario nella specialità  "Gamma" nei mezzi di assalto della Marina Militare, portava da solo a compimento quattro successive azioni contro quattro navi nemiche, di tre delle quali si è potuto accertare l'affondamento.

Per le difficilissime condizioni dell'ambiente in cui ha dovuto operare e per la crescente vigilanza avversaria, ha coscientemente affrontato e superato rischi mortali sempre maggiori, dando prova di esemplare noncuranza del pericolo, di chiaroveggente freddezza, d'insuperabile perizia tecnica e di inesausto amor di Patria.

I risultati da lui ottenuti aggiungevano nuove glorie a quelle che già  avevano reso famosi nel mondo i mezzi navali d'assalto italiani."

 

Mediterraneo, 7 luglio - 4 agosto 1943

 

"SE CADRAI MILLE ALTRI TI SEGUIRANNO: DA GREGARIO DIVENTERAI UN CAPO, UNA GUIDA, UN ESEMPIO"

 

Purtroppo sono quasi certo che la Marina non permetterà  di presenziare con le insegne che il comandante ha Onorato per tutta la sua esistenza..... ma nei nostri cuori il saluto sarà  uno solo....

 

DECIMA COMANDANTE!

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Le esequie si terranno lunedì alle 11.45 a Genova, in Carignano.

 

 

"A Te, o grande eterno Iddio,

Signore del cielo e dell'abisso,

cui obbediscono i venti e le onde, noi,

uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d'Italia,

da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.

Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.

Dà  giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,

comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;

poni sul nemico il terrore di lei;

fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,

più forti del ferro che cinge questa nave,

a lei per sempre dona vittoria.

Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.

Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,

benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.

Benedici!"

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Visitatore Pesce persico

Mamma mia, che dispiacere... :s06:

 

L'uomo che venne definito dai servizi segreti inglesi, nella città in cui operava sotto copertura, un "salame che non sa nemmeno nuotare", e che poi di notte si faceva km a nuoto, solo di gambe, con due mine appese alla cintura...

 

Tanto grande, quanto insufficientemente onorato...

 

Spero, almeno, che la marina invii una degna rappresentanza alle esequie...

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RIMMARRAI PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI...GRANDE EROE D'ITALIA

 

 

.....ONORE A TE C.TE LUIGI FERRARO.....

 

 

 

...............X^ COMANDANTE...............

 

 

 

BERILLO :s06:

Modificato da BERILLO
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Ho avuto l'onore di conoscere il Com.te Ferraro e di godere della Sua amicizia; di apprezzarne la simpatia, la semplicità, l'ospitalità.

Non ho parole per esprimere quello che provo.

Ciao Gigi. Decima!

 

GM Andrea

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Visitatore Marcuzzo

Non ci sono termini per descrivere appena colui che ci ha appena lasciati. Il mio cordoglio alla famiglia ed a tutti coloro che hanno avuto l'alto onore di conoscerlo e di operare con lui. Dal canto mio posso solo onorarlo come mi è stato insegnato.

 

SAN MARCO!!!

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Mi unisco al cordoglio di tutta Betasom per la scomparsa del Grande Comandante Luigi Ferraro,sperando che questo esempio di virtù, sacrificio e volontà italaina non sia ancora una volta ignorato dal nostro paese!

Credo sia opportuno , per chi non lo conosca, aprire al più presto una sezione del forum , per ricordare le sue gesta eroiche e le sue stupefacenti imprese di guerra, ma anche ciò che ha compiuto nel dopoguerra per il recupero di esplosivi e relitti.

 

 

Onori al com.te Ferraro

Modificato da das boot
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Le esequie si terranno lunedì alle 11.45 a Genova, in Carignano.

Io ci sarò anche con l'intento, magari con qualcun altro di Betasom, di portare di persona il saluto di tutti voi.

 

GM Andrea

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non per fare polemica, ma la notizia della sua morte non è stata data da alcun organo di stampa/ disinfomazione, al contrario la morte del partigiano che uccise l'inerme Mussolini e la povera Petacci ha avuto ampio spazio e diffusione su qualsiasi mezzo( anche sul televideo)... come al solito in questo paese esistono 2 pesi e 2 misure ... VERGOGNA :s05:

Modificato da das boot
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non per fare polemica, ma la notizia della sua morte non è stata data da alcun organo di stampa/ disinfomazione, al contrario la morte del partigiano che uccise l'inerme Mussolini e la povera Petacci ha avuto ampio spazio e diffusione su qualsiasi mezzo( anche sul televideo)... come al solito in questo paese esistono 2 pesi e 2 misure ... VERGOGNA :s05:

Cosa ti aspettavi da codesti "organi di informazione"? :s05:

Caro Comandante, meglio stendere un velo pietoso.....

 

 

@ Xabaras: grazie delle preziose e tempestive notizie.. :s15:

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Conoscevo da tempo le imprese di questo uomo di mare, già ufficiale d'artiglieria, che nella notte nuotava alla volta delle unità inglesi ancorate al largo per fissare al loro scafo gli ordigni che poi le avrebbero fatte saltare in mare aperto.

La sua morte mi addolora.

Come mi addolora la morte del partigiano Bill, Urbano Lazzaro, vice-commissario politico della 52 brigata Garibaldi, che riconobbe e arrestò Benito Mussolini, mentre scappava in Svizzera travestito da tedesco.

In seguito Mussolini venne giustiziato a da Walter Audisio, colonnello partigiano, secondo la condanna a morte emessa dal CLN.

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Se la storia vera la conosci dovresti esporla, citando le tue fonti e dimostrando l'infondatezza di quelle precedenti.

Mi sono limitato a rendere onore ad un uomo che ha rischiato la vita, negli anni della resistenza, perchè nascesse lo Stato nel quale vivo, e nel quale vivo con delle ragionevoli libertà, superiori a quelle precedenti.

Il fatto che abbia solo arrestato il Duce in fuga era semplicemente una precisazione, non una discolpa riguardo l'esecuzione.

Non credo infatti che chiunque abbia fucilato Mussolini sia da biasimarsi.

L'uomo che aveva soppresso le libertà elementari in Italia ed in seguito promulgato le leggi raziali, oltre ad averci precipitati in una guerra che non avevamo i mezzi per combattere (dopo quasi venti suoi anni alla presidenza del consiglio ed al ministero della guerra) fu semplicemente giudicato da una delle parti in lotta, il CLN.

Parte che risultò essere tra quelle vincitrici e che, come suo diritto e comunque sua possibilità, trasse le proprie conseguenze sul da farsi.

Una sentenza di morte eseguita senza che il condannato sia inerme sarebbe quantomeno inusuale: mi pare che nessun condannato alla pena capitale sia mai stato ucciso con in mano un un'arma anch'esso.

Si sarebbe trattato di un duello più che di un'esecuzione, in tal caso.

L'aver giustiziato il Duce poi rappresentò l'atto simbolico della rinascita Italiana, o almeno così lo videro coloro i quali il paese lo rifondarono e lo guidarono in seguito. Con qualche risultato in più di quanti non se ne fossero ottenuti in precedenza, parrebbe.

Gli alleati, comunque, non avrebbero avuto maggiore pietà. Ne l'ebbero mai con altri criminali di guerra.

Del resto, da cittadino italiano fedele alla Costituzione oltre che alle mie idee ed al mio concetto di libertà, non faccio altro che rendere onore ad uno dei padri della patria.

Come ho reso onore ad un eroe di guerra le cui gesta, divenute immortali, furono condotte in nome dell'intero popolo italiano, essendo precedenti all'8 settembre '43.

Modificato da PietroL-ITA
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Di questa persona ho lodato l'eroismo.

Avendo letto considerazioni inesatte circa il ruolo e , da parte mia, discutibili rispetto il merito di un'altra lodevolissima persona (anch'essa venuta a mancare in questo periodo) ho, per quanto mi riguarda, informato della svista e discusso del merito.

Se la cosa pare inopportuna, essendo questa la commemorazione di un valoroso uomo di mare e non un dibattito aperto sulla Resistenza, capisco il vostro invito.

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Constatando con tristezza il desolante silenzio di tutti gli organi di informazione ,più interessati ad informare gli italiani delle vicende della signora Lecciso o del signor Cassano, che a rendere omaggio ad un Uomo che con il suo amore per il proprio Paese non solo ne ha onorato il nome in guerra ma lo ha fatto grande nel campo commerciale ed industriale nel settore della tecnologia subacquea colgo il giusto invito del comandante Totiano a contenere i termini della discussione nell'ambito del giusto onore reso ad un Eroe.

Mi permetto quindi di pubblicare l'articolo dell'ottimo Alberto Vignali ,tratto dalla sua testata "il Giornale" (www.ilgiornale.it )ringraziandolo per aver riempito il silenzio con l'ultima testimonianza di un grande Italiano. E' interessante notare come dalla lettura dell'articolo, le parole del Comandante siano anche da risposta alle nostre piccole ed immancabili polemiche su argomenti ormai ben noti.

 

 

"Il funerale dell'eroe di Alessandretta lunedì a Carignano, 14 anni dopo Durand de la Penne"

 

di Alberto Vignali

 

"Aveva 91 anni compiuti da pochi giorni, ma di certo non se li sentiva. Poi una crisi ed il ricovero in ospedale. È scomparso così Luigi Ferraro, uno dei miti viventi della Marina Militare italiana, padre della moderna subacquea e, tra l'altro, medaglia d'oro al valor militare. Lunedì alle 11.45 verrà salutato per l'ultima volta nella sua Genova, nella chiesa di San Giacomo di Carignano. Una scelta con grandi motivazioni, quella del luogo delle esequie,

perché proprio in quella chiesa, 14 anni fa, veniva officiato il funerale di un altro mito della Marina italiana, l'ammiraglio Luigi Durand de la Penne.

Luigi Ferraro, detto Gigi, nato Genova il 3 novembre 1914, era tutto questo e anche altro. Con la sua scomparsa si chiude veramente un'epoca, una pagina di storia fatta di sacrificio, eroismo, leggenda e tecnica che, a leggerla con gli occhi di chi non lo ha conosciuto di persona, sembra uscita dalla fantasiosa penna di un romanziere di cappa e spada.

Luigi Ferraro, conosciuto e stimato sia negli ambienti civile che militari, ma più che altro «venerato» (e nel suo caso è giusto dire così) dagli uomini dei reparti speciali della Marina che hanno base al Varignano (La Spezia), resterà per sempre uno dei veri simboli della Seconda Guerra mondiale.

Lui, che non avrebbe neppure dovuto fare il militare, andò volontario in Marina, ma lo sbatterono a fare l'artigliere. Riuscì però a farsi assegnare alla Spezia con grado di tenente. E proprio a lui venne dato il compito di arruolare gli uomini che avrebbero fatto parte del famoso Gruppo Gamma. In altre parole gli incursori subacquei di oggi. La sua è la storia di un uomo che a 29 anni, nel 1943, nuotando da solo nella notte, riuscí a mandare a picco, uno dopo l'altro, quattro piroscafi da carico al servizio degli Inglesi,

nemici dell'Italia nella seconda guerra mondiale. Che per queste imprese meritò quattro medaglie d'argento, in seguito commutate in un'unica medaglia d'oro al valor militare. Nel '43 Ferraro figurava come un impiegato del consolato italiano di Alessandretta in Turchia. Faceva finta di far la bella vita, di non saper nuotare, ma in spiaggia ci andava a fare il playboy, anche se in realtà era tutta una finta per poter nascondere delle mine che poi, appena buio, si trainava sott'acqua, fino alla chiglia delle navi appoggio del «nemico».

E le piazzava con un timer perfetto, che faceva saltare tutto in aria quando il piroscafo era fuori dal porto. Tutti davano la caccia a qualche misterioso sottomarino, mentre Ferraro tornava in ufficio tra le scartoffie.

Dopo l'8 settembre di quello stesso anno, perduta la guerra, ne continuò un'altra, continuando a combattere nei ranghi della leggendaria X Flottiglia Mas fino alla sconfitta finale nel 1945 (perché, come disse pochi anni fa, «diventa difficile iniziare un qualcosa da una parte e poi finirlo da un'altra senza poterne bene capire il perché»).

La sua però fu una guerra civile diversa dagli altri, contro c'erano altri italiani, la portò avanti senza mai sparare un colpo contro altri italiani e anzi, d'accordo coi partigiani in teoria suoi nemici, salvando uomini e importanti insediamenti industriali dalla rappresaglia nazista.

Ma Ferraro è anche un genio della tecnica, ha progettato una maschera e una pinna tra le più innovative (Pinocchio e Rondine),ed è uno dei «padri fondatori» della strategia e della logistica per la conquista del Sesto continente"

 

(Alberto Vignali - Il Giornale- )

Modificato da Xabaras
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Con la scompara di Ferraro la NAzione ha perso un'altro pezzo della sua storia, una delle pagine di puro eroismo ed abnegazione che hanno costruito la tradizione della nostra marina militare. Differentemente dalla Royal Navy, all'inizio del conflitto la nostra Regia Marina non poteva fregiarsi che di pochi e recenti atti di eroismo, ma furono ragazzi come Ferraro che contribuirono a scavare un solco, con il loro esempio, cosìcchè le future generazioni di Marinai potessero seguire la strada da loro indicata.

 

Nonostante le tante pagine di vergogna e le sconfitte accumulate in mare, sono proprio le azioni delle persone dello stampo di Ferraro che a mio avviso pesano sui piatti della bilancia della storia, controbilanciando con un esempio di coraggio e forza di volontà le pagine più amare della guerra sul mare.

 

Porterò con me quindi la memoria delle gesta di quest'Uomo, traendo esempio dalla sua tenacia.

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Comandanti vi invito a riflettere e a moderare la vostra discussione. Con questo post vogliamo onorare la MOVM Ferraro, vi invito pertanto a postare riferimenti, aneddoti, articoli che riguardano questa meravigliosa persona.

 

 

Il LINK si riferisce agli episodi

in quel di Valdagno, in cui ebbe grande importanza l'impegno di Luigi Ferraro nel salvaguardare

gli interessi italiani da quale grande italiano era.

Modificato da andrega
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Ed eccomi qui. Il reportage è quel che è, ma il cronista in questo caso non è certo distaccato dagli eventi.

Era fredda, oggi, Genova. Ma non in Carignano. Lì, in quella chiesa stracolma, si respirava un calore che non si può descrivere.

Chi ha conosciuto Gigi sa il perchè: ha avuto solo amici, ha fatto solo del bene. Fuor di retorica, è quello che pure ha sottolineato il concelebrante nel suo ricordo.

Cerimonia sobria, come Gli sarebbe piaciuto. Affusto di cannone, onori, Preghiera del Marinaio.

La Marina Gli ha reso gli onori dovuti, in testa il Capo di Stato Maggiore della Difesa e quello della Marina. Stretti a Lui e alla Sua famiglia gli ultimi della Decima, gli incursori di Comsubin (si può dire? qualcuno coi lucciconi) e i sommozzatori dei Vigili del Fuoco.

E quanta gente comune, in fondo alla chiesa, in lacrime.

Nel mio piccolissimo ho voluto portare, perdonate la presunzione, anche il vostro saluto. Poi quello della mia terra, di Vicenza, per la quale Gigi tanto ha fatto...Grazie Andrega per il tuo post...chi legge quel link e ancora non sa, capirà.

E infine il mio, di un marinaio appassionato di vicende che sembrano ormai sorpassate, che ha avuta la fortuna di conoscere una persona eccezionale. Non parlo qui dell'eroe di guerra, dello sportivo, del pioniere, dell'imprenditore, ma dell'uomo, sincero, gioviale e autoironico: quante battute su "questo" giorno! Uno spirito giovane e irriverente, anche a novant'anni.

E ora basta, chè di lassù Gigi, di nuovo al fianco di Orietta, si starà lamentando per tutti questi complimenti. D'altra parte, a chi Lo definiva una leggenda, rispondeva: "Io una leggenda? Mah, mi guardo ogni mattina allo specchio, e non mi sembro granchè...."

 

GM Andrea

Modificato da GM Andrea
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Comandanti vi invito a riflettere e a moderare la vostra discussione. Con questo post vogliamo onorare la MOVM Ferraro, vi invito pertanto a postare riferimenti, aneddoti, articoli che riguardano questa meravigliosa persona.

C'e' gente che pretende di insegnare la storia d'Italia a tutto ed a tutti. Poi si potrebbe dire che "se la canta e se la suona", dato che risponde anche a domande che non sono state mai poste, e fa accostamenti che non stanno ne' in cielo e ne' in terra. Viene a scrivere in topic dove con un minimo di sensibilita', secondo me, non sarebbe stato il caso di fare certi interventi, riducendosi, a mio parere, a scrivere poemetti di propaganda politica. Ora si capisce meglio come il termine "itagliani", usato da Pesce Persico, calzi a pennello a molti connazionali, dall'ammir. maugeri in giu', ad esempio.

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Visitatore Pesce persico

Purtroppo, freddamente, bisogna rendersi conto che in ItaGl...mmmh!...da noi, dicevo, il C.te Ferraro praticamente non lo conosce NESSUNO...

 

Non passa giorno, invece, che non salti fuori l'immancabile ex "staffetta partigiana"... :s14:

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Caro Mizar, io non ho mancato di rendere onore a quest'uomo, non capisco perchè mi si accusi del contrario.

Semplicemente ho onorato anche la memoria di un altro eroe nazionale, che era stato citato e non da me.

Mi spiace anzi che nessuno abbia dedicato una discussione alla commemorazione di questo eroico partigiano, qui a betasom.

Comunque..."se la canta e se la suona"...è una frase che mi ricorda qualcuno...

Modificato da PietroL-ITA
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Onori al Comandante Luigi Ferraro un Italiano;

 

così si intitola un libro sulla Sua storia di Uomo gamma, scritto da Gaetano Ninì Cafiero edizioni Ireco.

Un pò caro ma ricco di fotografie e di Storia vera con la V maiuscola.

Forse lo conosce ma vale la pena ricordarlo.

Xtgold

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Post scriptum.

Apro oggi Panorama e càpito all'ultima rubrica, La cerimonia degli addii, dedicata ai personaggi di rilievo morti la settimana precedente.

"Figurarsi se c'è Ferraro", bofonchio già mentalmente, quando...l'ultima pagina è per metà dedicata a Lui.

Ovvio, non c'è nulla sul '43-'45 (sarebbe stato troppo!), ma sinceramente non me l'aspettavo.

Chapeau, Panorama.

 

GM Andrea

Modificato da GM Andrea
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Sono appena arrivato tra voi e sento già l'aria che tira : una brezza fatta di sentimenti e valori che oramai sembrano inverosimili ma che ti fanno sentire a casa........

Mi unisco a voi, visto che il C.te Ferraro ho avuto l'onore di conoscerlo di persona e averlo come mio Presidente Onorario.

Nonostante l'età ragguardevole che dovrebbe farci considerare la sua perdita come un "normale" fatto della vita, "Gigi" ha lasciato un vuoto in molti di noi, il vuoto per la perdita di una persona cara, una di quelle che vedevi magari tutti i giorni. Penso che questo dia il senso della statura di quest'uomo, una statuta morale fatta di una assoluta semplicità e modestia che hanno fatto da contr'altare alle eccezionali e sovrumane gesta di cui è stato protagonista.

Rimane quindi l'esempio per tutti noi, poveri uomini del quotidiano che però si ribellano tutti i giorni ad un quotidiano sempre più "indigesto".

BUONA ULTIMA SOMMOZZATA C.TE FERRARO !! :s15:

 

 

Un grazie a tutti i C.ti che mi hanno accolto con calore.... :s28:

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  • 3 years later...

Ricordare il Comandante Luigi Ferraro a tre anni dalla morte non è solo ricordare l’eroe di guerra (le pagine che riporto spero lo facciano nel migliore dei modi) ma anche il precursore e protagonista della subacquea in Italia, l’inventore ed imprenditore, lo sportivo, l’istruttore, il pubblicista e finanche l’organizzatore di spettacoli acquatici. Tali e tanti sono infatti i campi, e credo che qualcuno mi sia sfuggito, in cui il Comandante si è cimentato nella Sua lunga esistenza. Chi volesse conoscerli tutti potrà consultare il sito ufficiale a lui interamente dedicato:

 

www.luigiferraro.it

 

[i]« OPERAZIONE STELLA » NEI PORTI TURCHI DI ALESSANDRETTA E MERSINA.

 

Più fortunati degli attacchi di Vianello e Nizzi nel porto di Huelva risultarono quelli condotti dal tenente di artiglieria di complemento Luigi Ferraro il quale, arruolatosi nella X e rivelatosi nuotatore di prim'ordine, riuscì, operando solitariamente nei porti turchi di Alessandretta e di Mersina, ad attaccare quattro piroscafi, provocando la perdita totale o parziale di 24.000 tonnellate di naviglio mercantile nemico.

Prima di essere inviato in Turchia, il tenente Luigi Ferraro aveva ricevuto, nel gennaio 1943, l'incarico di operare contro il porto di Tripoli non appena questo fosse stato riattivato dalla Marina britannica.

Il singolare gruppo di « Gamma » formato da Ferraro, dalla consorte di quest'ultimo e dall'elettricista Filippo Velardi, avrebbe dovuto attendere che l'ormai imminente capitolazione di Tripoli avvenisse, celandosi nella stessa capitale libica. Il progetto non venne però attuato perché l'occupazione di Tripoli, avvenuta il 23 gennaio, non consentì al comando della X né di preparare adeguatamente il gruppo né di metterlo in condizioni di operare.

Da informazioni pervenute in quel periodo risultava che nei porti turchi di Alessandretta e Mersina andava svolgendosi un intenso traffico di mercantili inglesi o comunque al servizio degli Inglesi che vi caricavano minerale di cromo, metallo essenziale per la produzione bellica. L'idea di portare l'offesa della X in quella zona del Mediterraneo decisamente eccentrica rispetto al teatro di operazioni navali italiano, passò in breve dalla fase di progetto (« Operazione Stella ») a quella di realizzazione e la scelta per operare nei sorgitori turchi cadde proprio su Ferraro che aveva ricevuto istruzioni di massima dal comandante Borghese per un suo prevedibile impiego a Lisbona.

La messa in scena per consentire a Ferraro di operare nei porti turchi avvalendosi di una « copertura » efficace e tale da non destare alcun sospetto nell'avversario, fu necessariamente più complessa di quella messa in atto in altre occasioni per favorire l'introduzione di operatori « Gamma » nel territorio di paesi neutrali.

Pertanto, ai primi di giugno del 1943, il tenente Luigi Ferraro, debitamente munito di passaporto diplomatico e con una lettera di presentazione del Ministro degli Esteri diretta al console italiano ad Alessandretta, Ignazio di Sanfelice, si presentava al suo « superiore » per assumere servizio in quella sede con compiti speciali. L'esenzione diplomatica dalle visite doganali dei bagagli, consentì a Ferraro di portare con sé quattro pesanti valigie contenenti non solo il completo corredo di operatore Gamma ma perfino i bauletti esplosivi che l'intraprendente « diplomatico » si riprometteva di applicare agli scafi dei mercantili nemici.

Per circa un mese Ferraro, avvalendosi della collaborazione del cancelliere del consolato Giovanni Roccardi (in realtà tenente di vascello del servizio segreto della Marina e ideatore della speciale operazione organizzata dalla X in Turchia) studiò accuratamente la possibilità di attaccare i piroscafi che frequentemente si ancoravano in rada per effettuare le operazioni di carico del minerale di cromo.

Contemporaneamente Ferraro riusciva a convincere amici e nemici che il nuovo impiegato del consolato italiano ad Alessandretta, non solo non sapeva nuotare ma provava una autentica avversione per l'acqua.

La sera del 30 giugno, però, Ferraro, sempre aiutato validamente da Roccardi, indossa la tenuta da sommozzatore, fissa alla cintura due bauletti ed entra silenziosamente in acqua. La vittima designata è il piroscafo greco Orion di 7.000 tonnellate, al servizio dei Britannici, ancorato a 2.300 metri dalla riva. Ferraro, che come abbiamo detto è uno dei migliori nuotatori della X, compie la traversata in maniera perfetta; guadagna la zona di ancoraggio dell'Orion e, sfidando la luce dei proiettori di bordo e delle sentinelle che passeggiano sul ponte della nave, si immerge sotto la carena del mercantile. Fissati i bauletti alle alette di rollio, sfilati gli spilli di sicurezza, Ferraro si disimpegna senza contrasto e riesce a ritornare a riva alle 04.00 del mattino. Giova, a questo punto, ricordare che i bauletti esplosivi erano dotati di una piccola elica che veniva azionata solamente quando la nave attaccata, uscendo in mare aperto, navigava ad una velocità di almeno cinque nodi. Lo scoppio dell'ordigno poteva avvenire soltanto se e quando la piccola elica aveva compiuto un prestabilito numero di giri, corrispondenti ad alcune miglia di percorso della nave. In tal modo la nave minata affondava in mare aperto e ciò induceva l'equipaggio a credere che l'offesa fosse dovuta a siluramento di sommergibile o ad urto contro mina.

Fu appunto questa la versione che diedero i superstiti dell'Orion quando il piroscafo, ultimato il carico e lasciato il porto di Alessandretta sette giorni dopo l'azione di Ferraro, affondò in mare aperto piuttosto celermente anche a causa del suo pesante carico.

L'8 luglio Ferraro e Roccardi apprendono che nel vicino porto di Mersina è ancorato il piroscafo Kaituna di 10.000 tonnellate per il consueto carico di minerale di cromo. Il 9 i due partono alla volta di Mersina e alloggiano nel consolato italiano che, al pari di quello di Alessandretta, è prossimo al mare. La sera stessa Ferraro rinnova il suo attacco. Due giorni dopo il Kaituna salpa e, appena al largo, si verifica una esplosione in chiglia: purtroppo uno dei bauletti fa cilecca. Il grosso mercantile può pertanto essere portato ad incagliare sulla costa di Cipro evitando di affondare in acque profonde. Ricuperato e rimorchiato in bacino, il Kaituna rivela agli Inglesi il bauletto inesploso e ancora applicato ad una aletta di rollio. Quando però il servizio di sicurezza britannico può dare l'allarme, Ferraro ha già effettuato altri due attacchi.

 

FERRARO CONCLUDE LA SUA MISSIONE IN TURCHIA

La sera del 30 luglio 1943 Ferraro e Roccardi sono nuovamente a Mersina. Obiettivo: il piroscafo inglese Sicilian Prince di 5.000 tonnellate.

Nella relazione stesa da Ferraro sulle sue azioni nei porti turchi si può leggere:

« Mi rendo conto della ubicazione del bersaglio e, alle 22.00, indossata nel consolato quasi tutta l'attrezzatura, ricoprendomi con una veste da camera, scendiamo sulla spiaggia per il bagno serale. Roccardi mi aiuta nel trasporto dei bauletti e nelle operazioni finali di vestizione. Alle 22.45 inizio l'azione. Dopo circa 500 metri mi pare di udire in vicinanza dei rumori. Mi fermo, ascolto, e sento nell'oscurità, vicinissimo, il potente soffio d'un grosso bestione. Contro luce potrò poi accertare trattarsi di due grossi animali che si tuffano e sbuffano a due metri da me. Più di una volta li ho visti decisamente puntare sulla mia persona e ho sentito sotto di me lo spostamento dell'acqua prodotto dai loro colpi di -coda. Ho cercato più volte di spaventarli e colpirli col coltello, ma inutilmente, perchè con meravigliosa costanza si sono sentiti in dovere di accompagnarmi per quasi tutto il percorso. Giungo sul bersaglio, che dista dal punto di partenza circa 4.000 metri, alle 02.00 ».

Ferraro ripete la consueta manovra di attacco applicando i bauletti alle alette di rollio del mercantile: alle 04.00 è di nuovo a terra e dopo poche ore rientra inosservato con Roccardi ad Alessandretta.

Il Sicilian Prince sfugge tuttavia alla sua sorte perchè una ispezione in carena consente di rimuovere in tempo i bauletti esplosivi.

Non evita invece l'affondamento la motonave norvegese Fernplant di 7.000 tonnellate che si presenta il 1° agosto nel porto di Alessandretta per effettuare il suo carico di cromo. La sera stessa Ferraro torna all'attacco utilizzando la quarta ed ultima coppia di bauletti che ha portato con sè dall'Italia. Nelle prime ore del pomeriggio del 2 il Fernplant salpa, ma poco dopo rientra in porto. Ferraro e Roccardi vedono ricomparire il mercantile con vero sgomento temendo che l'esplosione in porto della nave possa provocare un grave incidente diplomatico con la neutrale Turchia che ha ormai assunto un atteggiamento molto guardingo verso l'Asse.

Scrive al riguardo Ferraro nella sua relazione:

« Immaginabile il nostro raccapriccio e le preoccupazioni per ciò che stava per accadere. Rassegnati, attendiamo l'ora della esplosione che dovrebbe avvenire verso mezzanotte. Giunta l'ora, fissiamo con ansia il bersaglio, ma con nostra incredula sorpresa i minuti passano e nulla avviene. Pensiamo che solo molto tempo dopo la partenza la nave abbia raggiunto la velocità necessaria alla smobilizzazione delle elichette dei congegni esplosivi, quindi cessiamo l'osservazione. Il mattino seguente, appena giorno, mi precipito ad osservare l'accaduto, convinto di vedere la nave sbandata e arenata in qualche punto della costa. Distinguo invece la sua sagoma, perfettamente in ordine, al suo ancoraggio. Ciò in cui non osavo sperare era avvenuto: la nave, nella sua uscita, non aveva raggiunto la velocità necessaria. E' stato un grande sollievo quando, alle 18.00 del 5, l'abbiamo vista lasciare il porto ! »

Il destino della motonave si compì al largo della Siria: il Fernplant si inabissò e non lasciò tracce pericolose.

L'azione del 2 agosto fu l'ultima effettuata da Ferraro che aveva ormai utilizzato tutti i bauletti della sua dotazione. D'altro canto, il console italiano di Alessandretta era stato finalmente messo a parte dello « speciale incarico » del suo eccezionale collaboratore e temeva eventuali, possibili complicazioni con le autorità turche. Ferraro rimpatriò pertanto pochi giorni dopo « per motivi di salute » concludendo la sua avventurosa missione in Turchia.[/i]

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Grazie Comadante!

 

Luigi Ferraro è presente nei cuori e nelle pagine di Betasom. a lui dedicammo un raduno a Ravenna nel 2006 ma ci sono molti altri post dedicati (e che forse potremmo riunire...)

 

del sito ne avevamo gia parlato qui:

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=27402

 

qui parlammo dei suoi affondamenti

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=21558

 

qui fu dato il ferale annuncio

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un aneddoto su ferrao ai nostri giorni

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15 anni fa il forum usciva, il 6 gennaio, con il seguente annuncio

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Questa notte alle ore 5,00 in seguito ad aggravamento delle ormai da tempo non più buone condizioni di salute è venuto a mancare il Comandante Luigi Ferraro.

 

Fu un duro colpo per tutti gli appassionati di storia: l'uomo che da solo vantava il maggiore affondamento di naviglio al mondo, colui che ha svezzato il corpo dei subacquei dei Vigili del Fuoco e tanto, tanto altro. Ma basta leggere i post di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo per capire che persona eccezionale era. Gentile, umile come sa esserlo solo la gente forte, generoso. Ripercorriamo velocemente chi era, per non dimenticare.

 

Medaglia d’oro al Valor militare, incursore della Decima Mas, ufficiale di Marina, pioniere della subacquea italiana, imprenditore, inventore e scrittore. Nato nel 1914 a Quarto dei Mille, a Genova. Da bambino di trasferì con la famiglia a Tripoli, in Libia (dove effettuò le prime immersioni).  Terminati gli studi e ebbe i gradi di ufficiale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e allo scoppio della 2^GM  si arruola come camicia nera e poi ufficiale nella Milizia marittima di artiglieria.

Frequentò la scuola sommozzatori di Livorno ed entrò nei "Gamma"  di Eugenio Wolk.

Nel 1943 inizio la sua gloria con le operazioni di sabotaggio in Turchia, affondando da Alessandretta e Mersina tre navi nemiche, record assoluto che gli valse 4 MAVM poi commutate in MOVM.

Dopo l’armistizio aderì alla Repubblica Sociale: «La causa della Repubblica Sociale per me rappresentava l’impegno d’onore alla parola data. Battersi per essa significava difendere la Patria dal nemico angloamericano e dallo stesso alleato germanico, che dopo l’8 settembre aveva troppi pretesti per non comportarsi più come tale. Battersi per gli angloamericani voleva dire scegliere il campo del più forte».

Comandò il Gruppo Gamma dopo che Wolk fu chiamato a Venezia e protessei suoi marò e il gruppo anche nei giorni drammatici dell’aprile del 1945, mediando con il CLN e con gli Alleati per difendere i suoi uomini.

Fu un punto di riferimento per Lionel Crabb,  che gli propose di proseguire la guerra a fianco degli inglesi contro il Giappone. Ma Ferraro, coerentemente, rifiutò.

 

Congedato,  nel 1948, insieme con la moglie Orietta fondò sull’isola d’Elba una società sportiva subacquea; in collaborazione con la Cressi Sub inventò o modernizzò numerose apparecchiature per questa pratica, ancora sconosciuta ai più, creando tra l’altro la famosa maschera Pinocchio e le pinne Rondine.

Nel 1952 istituì il corpo dei sub dei Vigili del Fuoco, cui sarebbero seguito a breve termine anche quelli dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, tutti istruiti da Ferraro.

Nel 1959 divenne vice presidente (il presidente era il suo amico Jacques Cousteau) della neonata Confederazione mondiale attività subacquee, nonché dirigente della Nazionale italiana per le gare di pesca subacquea. Nel 1962 fondò la Technisub, che gli dette altri successi come imprenditore e organizzatore: sponsorizzò lui l’impresa memorabile di Enzo Maiorca.

 

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