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Narkunda.....l'affondamento


sonar

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Riapro un topic già lanciato nel 2004 che mi sta molto a cuore

Questo quello che scrivevo allora:

 

 

Il 7-11-1942 il "PLATINO" parte da Cagliari per la sua decima missione di guerra al comando del T.V.. Roberto Rigoli : destinazione la rada di BOUGIE sulla costa algerina. La rada è caratterizzata da bassi e infidi fondali e da una nutrita sorveglianza costiera e navale.Di seguito trascrivo il rapporto che il comandante Rigoli inoltrò dopo la violazione della rada e l’affondamento del piroscafo britannico “ NARKUNDA” di 16.642 ton. avvenuta il 13-11-1942. La cosa strana è che negli archivi italiani e inglesi il NARKUNDA venga dato solo come danneggiato e invece affondato da nostri bombardieri: certo su un fondale di quella portata non poteva finire completamente sommerso;i bombardieri ,di fatto,hanno colpito solo il relitto poggiato sul fondo. Ne mai gli alleati tentarono di recuperarlo trattandosi solo di un relitto.Sappiano gli storici che ,anche per questa azione, il PLATINO ricevette la medaglia d’argento così come è scritto nella motivazione ufficiale. Mi auguro che gli annali dell’ufficio storico della marina siano corretti al riguardo.

 

Ecco quindi quello che scrive il Comandante Rigoli(rapporto ufficiale allegato in fascicolo Platino)

 

“……….

01.31 Avvisto una corvetta con beta largo sulla sinistra, 30° a dritta della prora. Metto la prora sopra. L' unità nemica, però, stringe improvvisamente il beta e si avvicina fino a non più di m. 300. Non posso eseguire la rapida perché il rumore degli sfoghi d'aria e il ribollire delle acque fosforescenti mi avrebbero immediatamente denunciato. Dò ordine che si faccia il silenzio più assoluto. La corvetta mi gira attorno perché non ce la faccio più a seguirla con la prora. La fosforescenza mi sconsiglia di aumentare i giri delle eliche. Mi attendo ormai di essere scoperto, ma la corvetta invece si allontana lentamente verso costa. Ne approfitto per presentarle la poppa. Poiché però l'unità nemica giunta in costa inverte la rotta, alle

01.42 ordino la rapida immersione. Posa sul fondo a m. 30.

01.50 Emergo. Si vede chiaramente la corvetta che si allontana. Proseguo in affioramento con rapida allagata. I fondali diminuiscono fino a m. 20. Il piroscafo in fiamme della sera prima brucia sempre, ma le sue sovrastrutture sono crollate. Il suo bagliore impedisce di vedere però tutto ciò che sta dietro al piroscafo e minaccia di farmi scoprire dalle corvette che scorgo pendolare a lentissimo moto a poppa e sulla dritta. Odo varie battute di peritero, ma non me ne preoccupo perché sono a circa 2.000 m. dalla costa e su basso fondale. Questa navigazione nell'interno della rada al di dentro della linea di vigilanza si svolge nella massima calma, perché la sorveglianza pare interessarsi solo a ciò che avviene all'esterno.

02.13 Accosto a dritta perché non avendo un'idea esatta della posizione temo di andare su fondali molto bassi (siamo già a 19 metri). D'altra parte non ho ancora avvistato niente e desidero portarmi verso il porto piuttosto che nel fondo della rada.

02.33 Una corvetta sembra voler dirigere sulla mia unità. Fermo le macchine per la fosforescenza, ma poco dopo allarga il beta e si allontana.

02.35 Avvisto contro il massiccio di Capo Carbon una massa scura che riconosco per un grosso piroscafo. Una corvetta vi passa davanti dirigendo al largo. Manovro per attaccare il piroscafo che è alla fonda fermo. L' ombra della costa molto alta fa sì che da quel lato il buio è profondissimo. Non riesco a scorgere altri piroscafi benché debba essere proprio davanti al porto

03.14 Viene lanciato da un'unità navale all'esterno della rada un razzo illuminante. Subito dopo scorgo un insolito movimento fra le corvette di vigilanza esterna. Un c.t. dirige a forte andatura verso levante segnalando con testa d'albero. Altre unità rispondono. Una accende addirittura i fanali di via. Credo giunto il momento di lanciare approfittando del fermento nato all'esterno.

03.26 Su beta circa 90° a sinistra, distanza m. 1.000, lancio i siluri di prora a brevissimo intervallo fra di loro. Due sono regolati a m. 7 e due a m. 5. Vedo subito due delle scie che si interrrompono a circa m. 250 formando due grandi chiazze d'aria. Due siluri si sono infilati nel fondo. Al momento del lancio siamo a m. 17 di fondale. Gli altri due arrivano quasi contemporaneamente al centro del piroscafo. La vicinanza dalla costa e il fondale hanno fatto sì che lo scoppio è stato formidabile e il battello stesso ha sobbalzato fortemente. Si è vista una bassa vampa e una grande colonna di fumo mista a rottami. Il piroscafo colpito poco a poppavia della plancia, si piega prima in chiglia, poi evidentemente posandosi sul fondo, si raddrizza restando lievemente sbandato sulla Sn. I particolari del bersaglio malgrado la vicinanza non sono molto visibili data l'ombra del monte sull'acqua, ma si è potuto vedere trattarsi di un grosso piroscafo con un alto cassero e un alto castello, due corti e massicci alberi con picchi di carico, una grande plancia dalla sagoma rettangolare, al centro, un corto fumaiolo. Appena eseguito il lancio accosto tutto a dritta e dirigo per Nord, volendo raggiungere subito più alti fondali per immergermi. Le corvette e i cc.tt non paiono rendersi ben conto dell'accaduto perché continuano come prima a cercare all'esterno della baia e a segnalare. Suppongo siano occupati nella ricerca di qualche altro sommergibile. Poco dopo però avvisto una corvetta di prora con beta 0°. Mi viene addosso decisamente. Distanza intorno ai 1.000 m. Presumo sia la stessa passata davanti al bersaglio una mezz'ora prima e addetta alla vigilanza ravvicinata.

03.45 Rapida immersione. Decido di passare la linea di vigilanza esterna in immersione; ne ho tutto il tempo. La corvetta non mi ha avvistato perché non lancia nessuna bomba. Mi poso sul fondo (m.26) quindi, quando gli idrofoni danno la corvetta di poppa inizio lo spostamento verso Nord; avendo notato fin dalla sera prima una corrente notevole che porta verso Capo Carbon, metto rotta 20°.

05.43 Dopo accurato ascolto idrofonico emergo. Sono già fuori del Capo Carbon; noto che non mi ero sbagliato sulla corrente perché non sono affatto venuto più a levante. Avvisto subito diverse corvette lontane, ma tutte di poppa.............................................."

 

 

 

Ma veniamo a oggi.

 

Questo il rapporto del Comandante Rigoli. Per inciso , egli fu poi inviato in atlantico ,ove comandò il Barbarigo dopo Grossi.Qualche giorno fa mi sono recato c/o l’ Ufficio Storico della Marina Militare,con sede in Roma, per consultare ,tra l’altro, proprio il fascicolo del Platino.Comprenderete certo l’emozione di toccare con mano documenti e “carte”dell’epoca.Avevo la pelle d’oca.Leggere i rapporti, i telegrammi,guardare le schede,……vedere riportato su lucido dell’epoca gli schemi d’attacco utilizzati.!!!!

 

Ricorrendo la data dell’affondamento allego qui un documento di Supermarina e dell’Amm. Legnani. Nel primo di parla di una ricognizione aerea italiana effettuata lo stesso giorno dell’affondamento che evidenzia un piroscafo “semisommerso sul fianco“.Va precisato che ,da ricerca effettuata su internet, il giorno prima(12-11-1942) l’Aereonautica Tedesca aveva effettuato una missione proprio sulle unità alleate nella rada di Bougie ( Ju 88 del I/KG 60 partiti dall‘aereoporto di Elmas) cui probabilmente è da riferire il piroscafo in fiamme osservato dal Platino.

Allego anche il lucido dell’epoca ,trovato nel fascicolo del Platino,con la rotta seguita,le fasi di immersione/emersione con i rispettivi orari. E da sottolineare la scarsità di fondo in cui andò a operare il sommergibile.Nella parte del rapporto di Rigoli che non è qui postata si precisa che

I tratti in emersione più vicino alla costa erano stati fatti in affioramento con tutto il cannone completamente sommerso e appena di torretta fuori!!Ciò grazie anche alle condizioni ottime di mare.

Ricordo che i siluri vennero lanciati da circa 1000m in soli 17 m di acqua e che il piroscafo era in costa. Sarebbe potuto completamente sprofondare sott’acqua in così poco fondo??non si considerano affondate le unità inglesi nella missione di Alessandria,pur rimanendo visibili,grazie al basso fondo?

Il fatto che L’Ammiragliato britannico non confermi e non smentisca, è sufficiente a non dare come affondato dal Platino un piroscafo che di fatto lo è(16.642 ton, 177m di lunghezza x 21 di larghezza della compagnia inglese P&O) ?

Si continua a considerarlo danneggiato dal Platino o affondato dai bombardieri tedeschi

 

Mi riprometto di ricercare traccia delle foto scattate in ricognizione magari presso l’ufficio Storico dell Aereonautica.

 

Vorrei anche soffermarmi su quanto riportato dal II tomo del volume “Sommergibili italiani” di Turrini-Miozzi ed edito dall’ Ufficio Storico della Marina Militare,dove

alla pagina 696 riporta le ore 03.46 come ora del lancio dei siluri e afferma testualmente “ A causa del basso fondale alcuni siluri si insabbiarono,mentre almeno uno di essi andò a segno. L’esito non fu accertato.”

Come si evince dai documenti l’ora di lancio era le 03.26 e i siluri lanciati e che hanno colpito sono due; Il risultato fu accertato a vista.

 

 

La ricerca continua.

Narkunda_Supermarina_ridotta.jpg

Narkunda_Legnani_ridotta.jpg

Narkunda_Bougie_ridotta.jpg

narkunda.jpg

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  • 2 weeks later...

E' con enorme emozione che vi comunico che ho ritrovato il capo cannoniere del PLATINO , il signor Grassi Egidio ,che al momento dell'azione era in torretta sul PLATINO e visse "de visu" tutta l'azione.............Al telefono avevo il cuore in gola e anche lui era emozionato quando gli ho rammentato i radiotelegrafisti.....

Lui ora ha 86 anni..........mi ha detto di fare pesto ad andare a trovarlo vista l'età........gli ho promesso di andare a trovarlo al più presto. Mi ha parlato già del narkunda e delle belle foto che ha...........spero questo

dicembre di andare da lui..........devo!!

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  • 10 months later...

Ultime notizie:

 

1:sembrerebbe (da fonte attendibile) che il Narkunda fosse stato riparato in porto dopo l'attacco.............

 

2:forse sti sta concretizzando la possibilità di intervistare il Grassi a Firenze.........

 

vi terrò aggiornati

 

sonar

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  • 3 months later...
  • 5 months later...
Visitatore Mattesini

Già alla fine degli anni 1970, mentre scrivevo la parte operativa del libro "La partecipazione tedesca alla guerra aeronavale nel Mediterraneo (1940-1941)"Â, la mia attenzione era stata rivolta ai piroscafi affondati a Bougie dalla Luftwaffe, durante l'operazione Torch. Analizzando le informazioni britanniche inviate all'Ufficio Storico della Marina Militare, e le maggiori pubblicazioni degli Alleati, mi ero reso conto che l'unico successo conseguito dai sommergibili italiani nei giorni 11-14 novembre 1942, era costituito dall'affondamento della nave contraerea britannica TINWALD ad opera dell'ARGO.

Tutte le recenti informazioni, riportate anche dai siti di Internet, escludono che i sommergibili italiani avessero affondato o colpito, nell'occasione, navi mercantili britanniche; ed è per questo motivo che il NARKUNDA, e le altre unità affondate a Bougie, non si trovavano, anche sotto forma di successo dubbio, nella seconda edizione di "Betasom. La guerra negli oceani"Â. Con ciò, sono andato anche contro le opinioni del famoso storico tedesco Jurgen Rohwer, che invece aveva assegnato all'ARGO anche l'affondamento del piroscafo AWATEA (13.482 tsl), e al PLATINO l'affondamento del piroscafo NARKUNDA (16.632 tsl). Perdita che, secondo le mie opinioni, sono invece da addebitare esclusivamente agli attacchi della Luftwaffe.

 

Sull'affondamento a Bougie del TYNWALD, e del piroscafo KARANJA, riporto quanto ho scritto nel Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare, di marzo e giugno 2002:

 

1) "Tynwald", 2376 tons (12 novembre 1942)

Durante l'invasione del Nord Africa Francese (operazione "Torch"Â) prese parte alle operazioni di sbarco nella zona di Bougie, che ebbero inizio il mattino dell'11 novembre 1942, con la partecipazione, in due convogli, di otto navi da trasporto militari, una petroliera e ventidue unità di scorta, tra cui la portaerei "Argus" e gli incrociatori "Sheffield" (contrammiraglio C.H.S. Harcourt), "Scylla" e "Charybdis". L'operazione fu fortemente e duramente contrastate dall'aviazione tedesca del II Fliegerkorps, i cui bombardieri Ju 88 degli stormi da bombardamento 30°, 54°, 60°, 77° e 1° Sperimentale (KG. 30, KG.54, KG.60, KG.77 e LG.1), e gli aerosiluranti del 26° Stormo (KG.26), concentrati in Sicilia e in Sardegna, colpirono, tra il 10 e il 13 novembre, molte navi britanniche. Furono affondati i grandi trasporti truppe "Awatea" (che fu colpita anche da un siluro lanciato da un He. 111 del KG. 26), "Catay" e "Narkunda", la nave da sbarco per fanteria "Karanya" (vedi sotto "Karanja"), e i piroscafi "Glenfinlas" e "Alsina", quest'ultimo di nazionalità francese. Inoltre la portaerei "Argus" fu colpita e danneggiata da una bomba nell'attacco di due Ju. 88 del III./KG.30, e il monitore "Robert" fu anch'esso danneggiato da altre due bombe. Modesti risultati conseguì invece la Regia Aeronautica, nonostante avesse impegnato numerosi aerosiluranti e bombardieri in quota. Il mattino del 12 il "Tynwald" si trovava nella rada di Bougie, ancorata vicino al monitore "Roberts". A partire dalle 04.45 la nave contraerea era stata tenuto pronta a salpare, in visita di un attacco aereo atteso per l'alba, quando, mezz'ora più tardi, fu colpito da due siluri lanciati dal sommergibile italiano "Argo" (tenente di vascello Pasquale Gigli), che era penetrato abilmente nella rada. Con lo scafo fortemente squarciato, che agevolò la rapiditità degli allagamenti nei locali inferiori, il "Tynwald" si adagiò in un fondale di sette bracci d'acqua. Vi furono dieci morti. I superstiti dell'equipaggio della nave contraerea, che rimase per sempre immobilizzata, furono recuperati dalle imbarcazioni di salvataggio del monitore "Roberts" e della corvetta "Samphire", che poi sarebbe stata affondata tre giorni più tardi dal sommergibile italiano "Platino".

 

1) "Karanja", 9891 tons (12 novembre 1942)

Durante l'invasione del Nord Africa Francese (operazione Torch), il mattino dell'8 novembre 1942 partecipò alle operazioni di sbarco nella zona di Algeri, mettendo a terra le truppe. Quindi ripartì, la sera del 10, assieme alla nave da sbarco per fanteria (LSI) "Marnix van St. Aldegonde", per partecipare ad un altro sbarco presso Bougie, vicino a Capo Aoka, che ebbe inizio il mattino del successivo giorno 11 (vedi nave contraerea ausiliaria "Tynwald"), inviando a terra le truppe britanniche della 13^ Brigata di fanteria. Il 12 novembre le navi in porto e all'ancora nella rada furono sottoposte per tutta la giornata a pesanti attacchi aerei. La prima incursione, iniziata verso le ore 05.40 da parte di sei bombardieri tedeschi Ju 88 della II Luftflotte, fu fatale al "Karanja" (facente funzione di capitano di fregata D.S. Hore-Lacy), che aveva a bordo i superstiti del piroscafo britannico "Cathay", affondato in una precedente azione della Luftwaffe. Gli Ju 88, sbucati da una nuvola bassa, effettuarono un rapidissimo attacco in picchiata sul "Karanja" che fu colpito in pieno da due bombe. Immediatamente si sviluppò un incendio di nafta che mise in fiamma la parte mediana della nave. L'incendio si propagò molto rapidamente da un'estremità all'altra e in conseguenza, alle 08.30, l'equipaggio, per ordine del comandante Hore-Lacy, fu costretto ad abbandonare il "Karanja" che successivamente affondò.

 

Francesco Mattesini

Modificato da Mattesini
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i dati oggettivi della vicenda sono:

 

1-Il Platino attaccò il Narkunda lanciando da circa 1000 m. 4 siluri di cui solo 2 raggiunsero il bersaglio: lo scoppiò sulla fiancata fu controllato a vista dal personale in torretta durante la manovra e indiscutibilmente udito agli idrofoni dal personale addetto;

 

2-Il Narcunda fu danneggiato dal Platino ma non al punto di affondare.

 

3- il Narcunda fu al pari di altre navi attaccato da aerei tedeschi

 

Gli aerei tedeschi colpirono il realmente il Narcunda? Le prove oggettive sono le testimonianzedei piloti? Fu colpito all'interno del porto o fuori? in che condizioni di stabilità era la nave? recava segni di precedente danno? quali sono le prove addotte tali da non considerare il Narkunda neanche come danneggiato dal Platino ? Sulla scorta dei fatti conosciuti, la Sua più che rispettabile opinione e affermazione " Perdita che, secondo le mie opinioni, sono invece da addebitare esclusivamente all’opera della Luftwaffe " mi sembra un po estrema. Lo stesso dicasi per : " Tutte le recenti informazioni, riportate anche dai siti di Internet, escludono che i sommergibili italiani avessero affondato o colpito, nell’occasione, navi mercantili britanniche; ed è per questo motivo che il NARKUNDA, e le altre unità affondate a Bougie, non si trovavano, anche sotto forma di successo dubbio, nella seconda edizione di “Betasom. La guerra negli oceani”. I siti interenet possono essere più o meno attendibili...........e fanno testo spesso solo relativamente. Per inciso la corvetta Samphire fu affonata dal PLatino ma non tre giorni dopo l'affondamento del Narkunda. Altro esempio è l'affondamento del trawler " Tervani" che è sempre stato addebitato all'azione dell' Acciaio e che in realta, come è emerso dai confronti tra i dati dell'Ammiragliato Britannico e quelli dell'Ufficio Storico, è ormai attribuito al Platino: ad oggi nessun sito internet accenna alla cosa.

 

Con profonda stima

 

Sandro Belvedere

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Visitatore Mattesini

Sulla missione del PLATINO (tenente vascello Roberto Rigoli) nella rada di Bougie sono stati scritti nel corso degli anni fiumi di inchiostro, che però non hanno portato a stabilire quale nave il sommergibile avesse attaccato alle 03.15 del 13 novembre 1942.

Preoccupazione dell'Ufficio Storico della Marina, fin dalla fine degli anni 1940, era stata quella di appurare come si erano svolte determinate operazioni navali, e l'attività di guerra dei sommergibili costituì una delle maggiori fonti di discussioni, soprattutto dopo che furono richieste precise informazioni all'Ammiragliato britannico. Da queste informazioni apparve subito chiaro che il PLATINO non aveva conseguito alcun risultato nel suo attacco, tanto che nel 1956 l'allora Direttore dell'Ufficio Storico della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Fioravanzo, nel suo volumetto "Sommergibili in Guerra - Episodi in Mediterraneo", riportava la conclusione dell'azione del PLATINO come segue:

 

"E' ill momento di attaccare. Lancia 4 siluri, di cui due si infilano nel fondo (17 m) due sembrano colpire. Scoppio fortissimo, una vampata, grossa nuvola di fumo. Il piroscafo sbanda e poi sembra poggiarsi sul fondo".

 

Ma di quale nave si trattava. Negli anni successivi l'Ufficio Storico, per iniziativa dell'ammiraglio Marcello Bertini, tentò di avere conferma a Londra di quel supposto affondamento, ma senza successo. Nel suo rapporto di missione il comandante Rigoli parla di un piroscafo alla fonda, ma per l'Ammiragliato britannico le uniche navi colpite lo erano state per opera dell'aviazione dell'Asse. Ne fa testo il rapporto dell'ammiraglio A.B. Cunningham, che assegna l'affondamento del piroscafo NARKUNDA ai bombardieri della Luftwaffe.

Il rapporto di Cunningham sull'operazione Torch si trova in Internet (Supplement to the London Gazzette), e può essere facilmente consultato.

A questo punto non mi sono sentito di dover convalidare un successo, di cui non si conosceva neppure quale fosse stato il bersaglio del sommergibile, nonchè la sicurezza che avesse realmente raggiunto il bersaglio.

Altri si sono fidati di quanto riportato da Rohwer, che di errori ne ha fatti parecchi, e al PLATINO è stato assegnato l'affondamento del NARKUNDA, purtroppo riportato in molti testi e siti di Internet.

Spero di essere stato chiaro!

 

Un'ultima precisazione. Dopo aver parlato con l'ammiraglio Patrelli Campagnano, nella seconda edizione del mio libro "Betasom" (anno 2003) ho assegnato al PLATINO, l'affondamento del trawler TERWANI, sottraendolo all'ACCIAIO, a cui era stato erroneamente accreditato. Ma per farlo ho avuto bisogno di un riscontro, ed anche in questo caso sono state utili le informazioni della Sezione Storica dell'Ammiragliato britannico. Da ciò ho potuto appurare che l'attacco dell'ACCIAIO si era svolto, senza esito, contro il posamine veloce britannico ABDIEL.

 

Francesco Mattesini

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Visitatore Mattesini

Ecco quanto sull'affondamento del trawler TERVANI ho fatto rettificare sul sito uboat.net.

 

Noteable events involving Tervani include:

 

7 Feb, 1943

Tervani was assigned to patrol and mineswweping duties in the North African theatre. In the late evening of 7 February, she was towing the french water tanker Moy Mazout under escort of the RN trawlers Achroite and Arnold Bennett when she was torpedoed off Cap Bougaroun (Algeria) by the Platino (Lt Vittorio Patrelli-Campagnano).Tervani sank quickly, leaving only 2 survivors. The initial belief this sinking was the work of submarine Acciaio has been superseded by the archival research indicating Acciaio's target was the fast minelayer Abdiel, which reported being missed by 2 torpedoes at 2330 hrs in 37.28 N, 06.20 E.

 

Francesco Mattesini

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Visitatore Mattesini

Ritrenendo di fare cosa gradita, riporto di seguito quanto ho scritto nel "Supplement to the London Gazette", nei riguardi dello sbarco a Bougie, durante l'operazione britannica Toch. Il testo, preso da Internet, purtroppo è in inglese, e in versione HTLM piuttosto brutta

 

Francesco Mattesini.

 

______________________

 

 

SUPPLEMENT TO THE LONDON GAZETTE, 23 MARCH,1949

1525

OPERATION TORCH

 

The Assault on Bougie and Djidjelli.

78. At 1700 10th November, the slowassault

convoy sailed for Bougie, consisting of the

M.T. ships GLENFINLAS (Commodore),

STANHILL, URLANA, and OCEAN VOLGA,

escorted by H.M. Ships ROBERTS,

BLYSKAWICA, SAMPHIRE, PENSTEMON,

HOY, INCHOLM and RYSA.

The fast assault convoy consisting of L.S.I.sKARANJA,

MARNIX and CATHAY escorted by H.M.

Ships SHEFFIELD, TYNWALD, BRAM-

HAM, CADMUS, ALBACORE, ROTHER

and SPEY, sailed at 2000.

79. The oiler DEWDALE left Algiers at

1800 10th November, having been delayed by

oiling ships.

H.M.S. MULL of the slow

assault convoy escort remained behind to

escort her to Bougie. DEWDALE and MULL

arrived Bougie at 0600 HtJrNovember.

80. At 2310, L.S.I. AWATEA escorted by

BICESTER and WILTON sailed for the

assault on Djidjelli. STRATHNAVER had

been detailed to carry out this task but had

developed engine-room defects which restricted

her speed; R.A.F. Commandos, stores and

petrol had been transferred to AWATEA

during the day.

It was then intended that STRATHNAVER

should accompany the fast assault convoy to

Bougie but she was not able to get away hi

time.

81. The Armistice at this time had not been

signed, but I had been assured of a friendly

reception. The Commandos for the assault of

coast defence batteries were not despatched.

Information was received after the assault

shipping had sailed that the landing at Bougie

might be opposed and in consequence I sent

a signal to that effect to the Naval Commander,

Captain N. V. Dickinson, R.N. On receipt

of this signal at about midnight, Captain

Dickinson ordered all landings to take place

on D WHITE Beach, this beach being outside

the range of shore batteries.

82. At 0345, H.M.S. SHEFFIELD (C.S. 10)

left the fast assault convoy and acted inde-

pendently to give surface cover to the assault.

83. H.M.S. ROBERTS escorted by PEN-

STEMON and SAMPHIRE parted company

from the slow assault convoy when off Cap

Carbon and stood off prepared to bombard.

84. At 0445, L.S.I.s stopped in the' release

position (105° Cap Carbon 7). Troops for

the assault had been embarked in L.S.I.s

MARNIX and CATHAY.

KARANJA's

boats were despatched to ferry CATHAY's

assault troops ashore. The assault flight left

for D WHITE Beach at 0530 from MARNIX

and at 0600 from CATHAY. First troops

landed at about 0615.

85. At 0609, KARANJA, MARNIX and

CATHAY followed up astern of the assault

flight, being swept in by ALBACORE, SPEY

and CADMUS, and stopped one mile'off D

WHITE Beach.

86. At dawn, Force "O", consisting of

H.M. Ships ARGUS, SCYLLA, CHARYB-

DIS, escorted by VANOC and WRESTLER,

were off Bougie and provided a continuous

fighter patrol off the beaches. The direction

of fighters was carried out by TYNWALD.

It was the intention that Fleet Air Armfighters

should provide fighter cover until the R.A.F.

Spitfires could, be established at Djidjelli aero-

dromeâ€â€the nearest suitable aerodrome to

Bougie. H.M.S. ARGUS had been hit by a

bomb at 1717/10 and had .only 7 Seafires

serviceable.

At dawn, I ordered H.M.S.

AVENGER, at the time in Algiers with engine

defects, to put to sea and to fly off two sorties

of four Hurricanes each to reinforce ARGUS.

One of these sorties was unable to locate

ARGUS and returned to AVENGER.

87. The slow assault convoy hove in sight

at 0547 and closed the L.S.I.S.

At 0614,

AWATEA and escort were sighted.

The

S.N.O., Commander P. Stu'bbs, R.N., had de-

cided to abandon the assault on Djidjelli ber

cause of the swell, which was causing heavy

surf on the beaches.

AWATEA carried

R.A.F. stores, maintenance personnel, and

petrol, it having been the intention to operate

R.A.F. fighters from Djidjelli aerodrome by

noon at the latest to provide cover. This de-

cision was to have far reaching effects.

88. In the meantime, friendly signals had

been received from the coastguard station, and

at 0540 ships were invited to enter. At 0702,

BRAMHAM was ordered by the Naval Com-

mander to enter the port and to find out the

French intentions. At about the same time,

Rear-Admiral

Commanding, 10th Cruiser

Squadron ordered WILTON to carry out a

similar mission..

89. At 0720, the Naval Commander decided

to hoist all craft and close the harbour. Com-

mander Thery and the Military Commander

of Bougie boarded WILTON at .0800. As a

result of the ensuing interview, KARANJA,

CATHAY, MARNIX and AWATEA were

anchored in Bougie Bay at 1000. The M.T.

ships of the slow convoy anchored soon after-

wards.

90. At 1140, Rear-Admiral Commanding,

10th C.S. received my order for Force "O "to

withdraw to the westward.

SHEFFIELD

therefore closed ARGUS and her screen and

withdrew as ordered.

Fighter protection of

shipping ceased at 1200. R.A.F. fighters were

to have flown on to Djidjelli aerodrome during

the forenoon of the llth, but when the news

of the failure to land petrol and stores at

Djidjelli reached Algiers, their, departure was

delayed until the following day.

91. At 1345, the shipping in the bay was

attacked by five S.M. 79 torpedo bombers. One

was shot down, one probably destroyed, and

two were damaged. There was no damage to

ships.

92. During the afternoon the M.T. ships

URLANA, GLENFINLAS and STANHELL

entered harbour. Unloading of personnel from

KARANJA, CATHAY, AWATEA and

MARNIX continued from the bay.

93. At 1305, BLYSKAWICA and BRAM-

HAM sailed for Algiers, where they arrived at

1740. They were required to escort STRATH-

NAVER to Bougie.

94. At 1625, AWATEA had finished un-

loading R.A.F. personnel, stores and petrol,

and sailed for Algers with H.M.S.

BICESTER and H.M.S. WILTON as escorts.

95. At 1640, a very heavy dusk ah- attack by

about 30 Ju. 88s developed. This wasfollowed

by a T/B attack by He. Ill aircraft. One

T/B was shot down.

96. S.S. AWATEA was hit by four bombs,

one bomb causing a fire in No. 2 hold and

others flooding the engine-room, causing a list

of 40°. PENSTEMON, detached from A/S

patrol by S.N.O., immediately proceeded along-

side. Later BICESTER proceeded alongside

too, but efforts to extinguish the fire were abor-

tive and the ship was abandoned. About 300

survivors were taken off by PENSTEMON, .26

others were rescued from 1 lifeboat by

BICESTER, and 3 boat loads by MULL. The

ship sank by 2300 in deep water.

97. H.M.S. ROBERTS was hit by two

bombs. One of these exploded in the issue

room and one on the sloping side armour.

Boiler room fans were put out of action and

the inner and outer bilges on the port side

flooded, but otherwise the ship's fighting

efficiency was not impaired.

98. CATHAY was hit by one bomb in the

galley, which did not explode, and had some

near misses. She still had 1,200 troops on

board. All the available landing craft were

sent over and the majority of the soldiers

landed. The ship was abandoned by all. At

2315, a fire started. This took hold and the

ship burned all night.

99. As CATHAY was known to have depth

charges on board, KARANJA and MARNIX

shifted berth.

MARNIX anchored off Cap

Aokas outside the A/S patrol.

100. The vital petrol for the fighters at

Djidjelli had been landed from AWATEA

before 1630, but as the AWATEA carried no

M.T. (except a few Bren-gun carriers which

were appropriated by the 5th Buffs) and as the

M.T. ships had not yet been unloaded, the

R.A.F. Servicing Commandos had no trans-

port to take it to the aerodrome. It was not

until 2030 that the S.N.O. ex AWATEA,

Lieutenant R. H. H. Webber, R.N., who had

taken over Beach Master in control of landing

craft at the Eastern Boat Slip was asked by the

M.L.O.,* Major Jordan, if the Navy would

undertake the transportation of petrol to the

aerodrome as there was no army transport

available, priority one having been allocated

to the 5th Buffs. Lieutenant Webber then

volunteered to take the petrol, stores and

R.A.F. Commandos by landing craft at dawn

the next day.

101. At 0445 12th November, H.M.S.

TYNWALD weighed anchor in readiness for

the expected dawn air attack. Thirty minutes

later, two violent explosions occurred and the

ship settled down in seven fathoms of water.

The ship was abandoned and survivors were

picked up by boats from ROBERTS and

SAMPHIRE. The cause of the explosion is

not known, but it is thought to be mines laid

by aircraft as flares were dropped over the

harbour at 0205.

102. At dawn (0540), a small sharp air attack

was delivered by a number of Ju. 88s from low

cloud. KARANJA was hit by at least two

bombs. An oil fuel fire immediately broke

out and the amidships. portion burst into

flames.

103. The fire spread very rapidly. Survivors

from CATHAY and some military personnel

lowered the lifeboats without orders.

The

ship's company of KARANJA behaved in an

exemplary fashion, salvaging some Oerlikon

guns and ammunition, and eventually abandon-

ing ship at 0830 when nothing further could

be done. The ship.was empty except for some

petrol.

104. At 0630, STRATHNAVER arrived,

escorted by BRAMHAM and BLYSKAWICA,

and secured alongside in the outer harbour.

105. Between 1000 and 1100, a heavy attack

by about 30 Ju. 88s developed. The principal

•targets of this attack were MARNIX and

DEWDALE, but individual vessels on patrol

were also attacked. Most of the planes were

kept high by A.A. fire. The gunnery efficiency

of DEWDALE and MARNIX undoubtedly

saved these ships. The only damage was a

near miss on BLYSKAWICA. Two Ju. 88s

were shot down by DEWDALE.

106. At 1100, MARNIX escorted by

BICESTER sailed for Algiers. Unloading had

not been fully completed.

107. Landing craft were delayed by all these

attacks but left for Djidjelli with petrol and

R.A.F. stores between 1100 and 1200, arriving

late that night.

108. At 1240, the harbour was attacked by

six torpedo bombers. At least two of these

were shot down, one, the first, by a Spitfire

patrol from Algiers; the other is claimed by

DEWDALE. The attack was broken up and

turned away, torpedoes being dropped at long

range.

109. Two high level bombing attacks were

carried out between 1330 and 1430. One attack

was by ten planes, the other by four planes.

One aircraft was shot down by A.A. fire.

BLYSKAWICA sustained further casualties

and damage from a near miss and was sailed

for Algiers at 1600.

110. At 1655, Ju. 88scarried out dive attacks

from scattered low clouds. When the light

was failing two waves of torpedo bombers

attacked. The attack was directed against

DEWDALE, who again came through un-

scathed.

Two planes were shot down.

WILTON was hit by a bomb which fortunately

passed through the ship without exploding and

only caused superficial damage.

WILTON

then sailed for Algiers, being practically out

of ammunition.

111. At 2115, STRATHNAVER sailed for

Algiers escorted by BRAMHAM.

112. Fighters had been providing cover

intermittently throughout the day, but were

-only once present during an air attack. They

had to be flown to and from Maison Blanche

-aerodrome at Algiers, which only permitted 20

minutes of patrol over Bougie. R.A.F. fighters

at Algiers also had other commitments and the

cover provided at Bougie was consequently

thin and inadequate.

.113. R.A.F. fighters were flown to Djidjelli

aerodrome in the early morning of the 12th,

but were not able to -operate continuously until

the 13th, because the attempts to land petrol

and ammunition by, landing craft did not

succeed until midnight 12th/13th. By using

up all the petrol in the tanks of its aircraft,

the squadron was able to cany out one sortie

in defence of Bougie, destroying a number of

«nemy bombers, before being grounded

through lack of petrol.

114. At 1210, a bombing attack was carried

out by fourteen Ju. 88s, the attack being well

pressed home. The M.T. GLENFINLAS was

hit alongside whilst unloading and subsequently

sank. The French ship ALCINA was also hit

and set on fire. Fighters drove off the raiders.

ROBERTS shot down two .of the attackers.

115. It was decided as a result of this raid

that two French ships, unable to raise steam,

should be scuttled to prevent them catching

fire. Both ships rolled over and lay on their

beam ends.

116. During the night the M.T. ships

OCEAN VOLGA and STANHILL and the

oiler DEWDALE sailed for Algiers, together

with five French merchant ships.

117. The M.T: URLANA, the last ship of

the assault convoy to be unloaded, was sailed

during the night of the 17th.

118. On Sunday, 15th November, the A.A.

ship POZARICA arrived at Bougie. I had

sent her there on relief by DELHI from her

duty as A.A. guardship, Algiers. Enemy air

activity since then has been on a very reduced

scale.

119. Before concluding my report, I would

like to refer to the very happy relations which

existed in H.M.S. BULOLO between the

Navy, the- Army, the Air Force and the

American Army. In my quarters I was

privileged to have Major-General C. W.

Ryder, U.S. Army, Major-General V. Evelegh,

O.B.E., 78th Division, and Air Commodore

G. M. Lawson, C.B.E., M.C., R.A.F., and

throughout the whole period there was com-

plete understanding and co-operation between

us and our services.

120. The operation was in many ways far

more difficult than a straightforward Com-

bined Operation in that the political factors

were very strong and denied us the initiative

in offensive action. The quick success of the

operation was undoubtedly due mainly to

surprise, good weather, and the number of

places at which landings took place which

gave the impression of overwhelming force.

Had the operation taken place in bad weather

and with strong opposition it might well have

failed due to lack of training and rehearsal,

and this fact should not be overlooked when

planning further operations.

(Signed) H. M. BURROUGH,

Vice-Admiral.

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Visitatore Mattesini

L'intero rapporto sull'operazione Torch dell'ammiraglio A.B. Cunningham (The landing in North AfricaÂ) si trova in http://ibiblio.org/hyperwar/UN/UK/LondonGazette/38569.pdf. E' riportato in forma originale, esattamente come è stampato nel "Supplement to the london Gazette"Â.

 

Per la data del 13 novembre, riguardo allo sbarco a Bougie, il tutto e contenuto nel rapporto del contrammiraglio Burrough (allegato al rapporto di Cunninham), che ho già inviato.

 

Comunque vedrò di trovare qualcosa in altre fonti, poi faro sapere. Ma ci vorrà un po di tempo per fare mente locale a dove rintracciare le informazioni.

 

Nel frattempo, consultando il rapporto di Cunninham, potrà chiedermi, per quanto mi è possibile, altre spiegazioni.

 

Cordialmente

 

Francesco Mattesini

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