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Risposte pubblicato da avio72
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Grazie, interessante
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Almeno qualcosa di italiano ed in 1/72, vedo solo U-Boot in tutte le salse....
Se non ricordo male questi hanno operato sul mar nero contro i sovietici?
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Confronto tra il pezzo originale e quello stampato in resina.
Ovviamente c'è un notevole miglioramento, anche se le dimensiini non rendono la mole di lavori fatti.
Ho tagliato via la porzione sinistra (destra nella foto)il simulacro del motore per incollarla leggermente piu arretrata per inserire frontalmente il piccolo radiatore dell'olio, ho anche limato la sua sede nella presa d'aria della naca. La sede del faro é stata scavata con una fresetta conica per alloggiarvi la lente del faro e riprodurre la parabola. Anche le due prese circoloari del riscaldamento abitacolo andranno forate. Da la si collecano dei tubi corrugati che entrando in uno scambiatore di calore cilindrico coassiale ai tubi di scarico del motore portano aria calda in abitacolo. Sistema semplice a recupero di calore, cosi come si faceva sulle auto. Poi si sono fissati con il piu pesante dispendioso climatizzatore....
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Inizio col dipingere i vari particolari prima dell'assemblaggio dell'abitacolo, colori dominanti il nero semilucido dei pannelli laterali, grigio del pavimento, zinc cromatate per l'interno della fusoliers, ottenuto dal giallo trainer 24 humbroll ed una punta di nero (ho il colore ma non sono riuscito a trovarlo sarà in qualche scatola in garage.) Ancora non ho finito la colorazione
La vera sfida sarà dipingere il pannello strumenti. Inoltre vista la delicatezza di pedaliere e cloche in resina li monterò ad abitacolo chiuso prima di incollare anche il tettuccio assieme ai sedili con le cinture.
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Stando ai disegni che avevo preso come riferimento, devo avanzare il bordo d'attacco della torretta fino alla linea blu.
E ricavare un incasso su cui inserire i sistema di contromisure acustiche che caratterizzava questa serie di SSBN rispetto alle classi precedenti. Penso che molte foto che si vedono in rete siano state censurate dalla US NAVY all'epoca prima di essere divulgate. Infatti di questi lanciatori non vi é traccia mentre compaiono in foto non ufficiali.
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Perdonatemi la "pubblicità" il solo scopo é identificare i materiali di recupero che ho utilizzato. Non trovando la mia scorta dell'alluminio goftrato ho usato inizialmente quello di un cioccolatino, ma si é rivelato meno malleabile del previsto essendo un composito di carta ed alluminio era incline a creare pieghe indesiderate che non sono non si riuscivano a spianare ma creavano crepe nel materiale.
Scartata questa opzione per manifesta inidoneità, miracolosamente in una scatola ho trovato l'allumino gofrato che mi serviva.
Essendo fatto di solo allumino e di spessore maggiore del comune alluminio da cucina, si presta bene ad essere pressato senza fare pieghe e crepe sul pezzo.
Una volta asciugata la colla epossidica basterà rifilarlo con un bisturi ben affilato. Naturalmente anche se pare scontato le superfici devono essere ben sgrassate e pulite da polvere ecc.
Dalle foto del vero in rete si nota la superficie della carena non sia molto regolare, presenta bozzi ed avvallamenti. Se sul modello non sarà perfettamente stessa sarà buona cosa senza esagerazioni.
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Con i timoni orizzontali della torretta ed i sistemi di contromisure acustici che caratterizano i 216 rispetto agli SSBM precedenti, ho chiuso le parti da stampare con la fdm trannne lo ICBM Polaris A3 da valutare come stamparlo, le altre parti da stampare in resina, mentre alcune parti particolarmente sottili potrei valutare taglio ed incisione laser su stirene o alluminio adesivo. Insomma da testare una soluzione su misura.
Ora mi attende un lungo lavoro di stuccatura e carteggiamento delle varie parti.
per la carena del sonar principale incollerò un pezzo sagomato di alluminio gofrato di un cioccolatino in modo che la trama permetta la visione della struttura sottostante, cosi come é possibile vedere nelle foto dello ssbn in bacino per la manutenzione.
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Anche la sezione missili è stata stampata, ovviamente da ripulire, rifinire.
3 hours ago, drakkar said:Lavorone strardinario.... complimenti Avio...
Perchè uno può dire... vabbè, che ci vuole.. ha la stampante 3D......
Ma poi bisogna saperla usare!.......
ottimo..
ciaooo
Si hai detto bene, ci sarà sempre chi dira :< basta poco che c'è voh!? Stampato in 3d>
Sono strumenti e tecniche diverse dalle tradizionali, ma neppure tanto, quello che cambia è il livello di precisione di esecuzione.
Ma dietro un lavoro frutto di una lunga ricerca della documentazione, ricostruzione dei disegni in scala, misure, numerose ore di realizzazione e studio dei disegni in 3d, stampa 3d, pulitura e rifinitura dei pezzi, adattamento al modello, prove a secco, assemblagio, stuccatura, vernicciatura, ecc...
...Si basta poco che c'è voh!? Però quello che penso é che l'importante é divertisi a fare le cose, poi gli strumenti da usare sono diversi e diverse le abilità che si sviluppano nell'usarli, non credo sminuiscano un lavoro rispetto ad un'altro. però vuoi mettere la soddisfazione di avere fatto tutto con le proprie mani da zero o quasi , visto che del vecchio rottame inziale è rimasto solo una porzione di scafo 😉.
In effetti anche lo scafo è stato ricostruito in 3d per adattare i pezzi da stampare, disegnato sulla base di misurazioni prese col calibro non certo scansionato (magari non ci sarebbero stati errori di misura, o meglio ci sarebbero state tolleranze minori).
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Spero di completare oggi la stampa delle superfici di manovra, sia coda che della torretta. E domani il comparto missilistico e contromisure.
Ora stucco ed olio di gomito.
Lungo il bordo d'attacco dello stabilizzatore destro va aggiuto un tubo che va raccordato con la carena del sonar passivo trainato sul fianco destro dello scafo che va dalla coda alla tartaruga secondo un percorso che si avvita sullo scafo per 1/4 di giro circa. Ma dovrò per forza di cose a scafo montato.
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Si anche flap venivano lasciati abbassati in parcheggio come riportato anche sul manuale di volo e piu nel dettaglio quello di manutenzione, e qualche foto reperita in rete. Quando ho iniziato la ricostruzione del pannello strumenti dello SF-260 AM seguendo lo schema riportato sul manuale di volo dell'Aeronautica Militare in uso dal 1976, dalle foto mi sono accorto che nel soggetto che dovevo fare la disposizione della strumentazione era diversa essendo un velivolo costruito a metà anni 80 secondo lotto acquistato con un'avionica più evoluta rispetto al primo lotto. Se riesco a procurarmi i manuali seguo quelli, ma faccio un controllo con le foto. Però i manuali sono veramente utili.
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Anche se vado a rilento, il modello procede. Ho aggiunto la guarnizione tra fusoliera e tetticcio che si vede in alcune foto del velivolo vero. Si tratta di incollare con la cianoacrilca un piccolo spezzone di cavo elettrico di segnale sottile, il colore é irrilevante tanto sarà verniciato comunque di nero semilucido.
A confronto il modello con i piani di coda in resina e quello con i piani originali incisi deflessi e fissati in posizione col milliput.
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Anche il nuovo muso é stato stampato, poi andrà rinforzato in punta prima di essere carteggiato e stuccato. Dovrò sicuramente re incidere i portelli dei siluri. Gli altri dettagli sono accettabili tutto sommato.
Con il nuovo muso, coda ed elica il modello del project 216 rispetta la scala 1/200 dichiarata.
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Con i nuovi parametri di stampa é uscita decisamente meglio rispetto alla precedente
Cono di coda con i pani di zinco é in fase di rifinitura con carta abrasiva 600 e stucco tamiya.
La torretta invece e in fase di sgrossamento.
Le superfici di manovra dovranno essere ristampate con i nuovi parametri. Questo PLA della Creality si estrude bene sotto il limite inferiore della temperatura consigliata dal produttore.180°C contro i 195°C÷220 °C
Le temperature fornite dai produttori sono sempre aleatorie 😱
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1 hour ago, Ocean's One said:
Per curiosità, come sarà la finitura?
Un post processing con vapori di acetone, oppure la più classica carta abrasiva o lima?Col PLA si va di carta abrasiva, stucco ed olio di gomito. Oppure si usano resine bicomponenti autolivellanti che comunque richiedono sempre un lavoro di grossatura con carta abrasiva prima. Il vapori di acetone si usano più con l'abs. Su sto modello ci sarà tanto da stuccare, e carteggiare, tra muso, torretta, coda, superfici di manovra sezione missili, carena array trainato, lanciatore esche, ed altre parti. Ed a seconda della zona dove intervenire diversi tipi di stucco. C'è chi usa lo stucco francese per muri. Ma preferisco usare milliput e stucco tamiya e quello alla pasta di cellusa per le fessure piu sottili.
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Visto che un caro amico ingegnere elettronico che lavora in Inghilterra mi ha prestato la sua stampante 3d fdm, ne ho migliorato per gli aspetti meccanici ed in questi giorni abbiamo riprogrammato la sua scheda madre per accogliere il sistema di autolivellamento. Cosi approfitto della sua disponibilità per stampare le parti piu grosse, lasciando alla mia Mars l'onere di fare le piccole parti di dettaglio. Naturalmente anche l'incisore laser farà la sua parte in questo mio primo progetto navale😊
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SSBN project 216 Lafayette Class 1/200
in Mezzi Subacquei
Inviato · Modificato da avio72
l'allestimento finale, mostrerà due portelli silos aperti, uno con la copertura missile integra ed una con il missile che la sfonda con i vari frammenti e la bolla d'aria che fa da canale di lancio del missile.ho già una mezza idea su come farlo.