Constatando con tristezza il desolante silenzio di tutti gli organi di informazione ,più interessati ad informare gli italiani delle vicende della signora Lecciso o del signor Cassano, che a rendere omaggio ad un Uomo che con il suo amore per il proprio Paese non solo ne ha onorato il nome in guerra ma lo ha fatto grande nel campo commerciale ed industriale nel settore della tecnologia subacquea colgo il giusto invito del comandante Totiano a contenere i termini della discussione nell'ambito del giusto onore reso ad un Eroe.
Mi permetto quindi di pubblicare l'articolo dell'ottimo Alberto Vignali ,tratto dalla sua testata "il Giornale" (www.ilgiornale.it )ringraziandolo per aver riempito il silenzio con l'ultima testimonianza di un grande Italiano. E' interessante notare come dalla lettura dell'articolo, le parole del Comandante siano anche da risposta alle nostre piccole ed immancabili polemiche su argomenti ormai ben noti.
"Il funerale dell'eroe di Alessandretta lunedì a Carignano, 14 anni dopo Durand de la Penne"
di Alberto Vignali
"Aveva 91 anni compiuti da pochi giorni, ma di certo non se li sentiva. Poi una crisi ed il ricovero in ospedale. È scomparso così Luigi Ferraro, uno dei miti viventi della Marina Militare italiana, padre della moderna subacquea e, tra l'altro, medaglia d'oro al valor militare. Lunedì alle 11.45 verràsalutato per l'ultima volta nella sua Genova, nella chiesa di San Giacomo di Carignano. Una scelta con grandi motivazioni, quella del luogo delle esequie,
perché proprio in quella chiesa, 14 anni fa, veniva officiato il funerale di un altro mito della Marina italiana, l'ammiraglio Luigi Durand de la Penne.
Luigi Ferraro, detto Gigi, nato Genova il 3 novembre 1914, era tutto questo e anche altro. Con la sua scomparsa si chiude veramente un'epoca, una pagina di storia fatta di sacrificio, eroismo, leggenda e tecnica che, a leggerla con gli occhi di chi non lo ha conosciuto di persona, sembra uscita dalla fantasiosa penna di un romanziere di cappa e spada.
Luigi Ferraro, conosciuto e stimato sia negli ambienti civile che militari, ma più che altro «venerato» (e nel suo caso è giusto dire così) dagli uomini dei reparti speciali della Marina che hanno base al Varignano (La Spezia), resteràper sempre uno dei veri simboli della Seconda Guerra mondiale.
Lui, che non avrebbe neppure dovuto fare il militare, andò volontario in Marina, ma lo sbatterono a fare l'artigliere. Riuscì però a farsi assegnare alla Spezia con grado di tenente. E proprio a lui venne dato il compito di arruolare gli uomini che avrebbero fatto parte del famoso Gruppo Gamma. In altre parole gli incursori subacquei di oggi. La sua è la storia di un uomo che a 29 anni, nel 1943, nuotando da solo nella notte, riuscàa mandare a picco, uno dopo l'altro, quattro piroscafi da carico al servizio degli Inglesi,
nemici dell'Italia nella seconda guerra mondiale. Che per queste imprese meritò quattro medaglie d'argento, in seguito commutate in un'unica medaglia d'oro al valor militare. Nel '43 Ferraro figurava come un impiegato del consolato italiano di Alessandretta in Turchia. Faceva finta di far la bella vita, di non saper nuotare, ma in spiaggia ci andava a fare il playboy, anche se in realtàera tutta una finta per poter nascondere delle mine che poi, appena buio, si trainava sott'acqua, fino alla chiglia delle navi appoggio del «nemico».
E le piazzava con un timer perfetto, che faceva saltare tutto in aria quando il piroscafo era fuori dal porto. Tutti davano la caccia a qualche misterioso sottomarino, mentre Ferraro tornava in ufficio tra le scartoffie.
Dopo l'8 settembre di quello stesso anno, perduta la guerra, ne continuò un'altra, continuando a combattere nei ranghi della leggendaria X Flottiglia Mas fino alla sconfitta finale nel 1945 (perché, come disse pochi anni fa, «diventa difficile iniziare un qualcosa da una parte e poi finirlo da un'altra senza poterne bene capire il perché»).
La sua però fu una guerra civile diversa dagli altri, contro c'erano altri italiani, la portò avanti senza mai sparare un colpo contro altri italiani e anzi, d'accordo coi partigiani in teoria suoi nemici, salvando uomini e importanti insediamenti industriali dalla rappresaglia nazista.
Ma Ferraro è anche un genio della tecnica, ha progettato una maschera e una pinna tra le più innovative (Pinocchio e Rondine),ed è uno dei «padri fondatori» della strategia e della logistica per la conquista del Sesto continente"
(Alberto Vignali - Il Giornale- )