Il mio raduno è iniziato la mattina del sabato, quando ho avuto modo di entrare in una pasticceria di Ravenna e sentire una commessa raccontare alla collega:"Non lo so mica se domani mattina ci sono, può darsi che oggi caschi in mare mentre visito quella barca là", con il tradizionale ed irresistibile accento romagnolo. Questo mi è bastato per potermi dire: "Ok, sono nel posto giusto e missà che in quest'occasione Ravenna si è ricordata anche della Marina" :s03:
Con il mio bravo vassoio di paste e la coscienza a posto ho fatto rotta verso la Bat-Toti-Cave, dove nel frattempo anche Roberto - Bob Napp convergeva, per pranzare con Totiano e famiglia Mascellani. Preceduto dal mio fido vassoio di pasticceria assortita, fatto l'ingresso in casa di Marco è stato come ritornare in famiglia: Luisa, Marco ed i bimbi (bimbi ormai per definizione, visto che di fatto non lo sono più :s02: ); una calda accoglienza e l'occasione di informarli che anche la pasticciera sarebbe andata a guardare "quella barca là" :s03:
Il pranzo insieme è scorso via tra un fiume di chiacchiere e la giusta dose di "Complotti da Direttivo" per raffinare il programma delle due giornate e fare il punto su probabili sviluppi, occasioni, iniziative, attività ... Come si usa dire nell'ambito dei migliori viaggi organizzati, il pomeriggio del sabato per noi è stato "Pomeriggio Libero" visti gli impegni di servizio di Marco e la nostra voglia di esplorare ancora una volta Ravenna. Con Roberto quindi abbiamo percorso in lungo e in largo il centro di Ravenna (quante volte saremo passati davanti a S. Vitale, Roberto? :s01: ) avendo persino il modo di bighellonare tra le bancarelle del Festival Europeo del Pane, dove presumibilmente si attardavano tutti i ravennati che ancora non avevano saputo che a Ravenna era arrivata "quella barca là". :s03:
Appagata la nostra indole turistica, dopo un nutrito scambio di telefonate con Edo, decidiamo di muovere verso Marina di Ravenna, così da incontrarci con le prime avanguardie di Betasom già presenti in loco. Lungo il tragitto i pannelli a messaggio variabile che indicavano la possibilità di usufruire di parcheggio gratuito e servizio navetta per raggiungere il Vespucci ci hanno dato ancora una volta misura della portata dell'evento.
A Marina di Ravenna siamo sfilati sottobordo al Vespucci, dandogli tacitamente appuntamento al giorno successivo e abbiamo puntato con decisione verso la mostra "Sommergibili in Adriatico", con Roberto che ha avuto modo di apprezzare lungo la banchina diverse copie della locandina della Mostra che tanta fatica gli è costata. Alla mostra abbiamo ritrovato vecchi e nuovi amici e subito sono iniziate le pacche sulle spalle e le strette di mano: incontro così Ivano - Bollazero e famiglia, Edoardo, Carlo ... una rimpatriata in famiglia, così come ogni raduno di Betasom mi da la sensazione di essere.
Anche la mostra aveva un non so che di familiare: saranno stati i molteplici loghi della Base Atlantica presenti sui cartelloni illustrativi realizzati ancora una volta dal "design team" di cui Bob Napp ha giustamente vantato l'appartenenza, saranno state le divise presenti appartenenti tutte ad un generoso donatore di cognome Mascellani, sarà stata la presenza dei modelli realizzati dai Modellisti della Base.
Il tempo di visitare la mostra e scambiare quattro chiacchiere tra noi e il pomeriggio era volto al termine. Ci siamo dati appuntamento a Ravenna, dopo una breve pausa in hotel per prendere possesso delle camere, per una pizza con tutti i C.ti di Betasom già in loco: Aonzo 21, Sei Colpi, Ottok, Bob Napp, Totiano e famiglia, Bollazero con moglie e figlia ed Antonio.
La birra e una sana pizza hanno aiutato a far ingranare il gruppo e la compagnia si è rivelata alquanto allegra. Edo e Carlo hanno preso posto accanto a me e ne abbiamo approfittato per raccontarci e spettegolare sulle voci di sentina della Base: exploit relativi alla grigliata da Valerio, notizie di chi non è potuto essere con noi e di chi ci raggiungerà il giorno seguente. Non è mancata l'occasione per l'ennesima rievocazione delle avventure dell'immortale Jack Aubrey e la constatazione che qualche personaggio dell'equipaggio della Surprise paia rivivere tra i comandanti di Betasom :s02: :s41:
Dopo la pizza ho diretto verso l'hotel, per godere di una buona notte di riposo in previsione della giornata di domenica che si preannunciava lunga e impegnativa, dando tuttavia la mia benedizione morale a chi, impavido, ha cercato di trascorrere una notte brava per i locali di Ravenna. Ma pare che i locali di Ravenna non fossero allestiti per ospitare notti brave ...
Dopo il ventoso sabato, la giornata di domenica si è preannunciata nel migliore dei modi con un bel sole splendente, così con tempismo elvetico raggiungiamo Piazzale Adriatico, il luogo dell'adunata. In loco troviamo ad aspettarci facce note: GM Andrea, Steven, tuttociòkesuccede, bubbe ... ma già nelle fasi d'approccio al punto di ritrovo notavo il gruppo da battaglia capitanato da Mauro incedere a lunghe falcate verso il randevoux.
Non appena sono riuscito a stringere la mano a Steven abbiamo eseguito la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne dello striscione della Base, dalle mie mani a quelle dell'Alfiere di Betasom, essendosi Steven ormai conquistato a buon diritto questo titolo.
Man mano il piazzale si è andato animando, con i partecipanti al raduno che sono arrivati in gruppo o alla spicciolata, tra i quali anche Franco Minelli, il nostro membro onorario "Sagittario", accolto da tutti noi con festante allegria. Ho esteso ai presenti i saluti di Roberto "Bob Napp", che per un imprevisto è dovuto ritornare a casa, e da Edo ho appreso che anche Antonio ha avuto la necessità di rientrare.
Ivano, Luciano e Mauro, tra sguardi sornioni e grosse risate hanno dato ad intendere che nessuno sarebbe rimasto con la gola secca, accompagnando il tutto con amorevoli colpetti sulle casse custodite nei bagagliai delle loro automobili. Ma questi non sono gli unici souvenir che iniziano a comparire: Mauro da uno zaino capiente come la tasca di eta beta (Per i più giovani sostituite Eta Beta con Doraemon :s01: ) ha estratto con una generosità di prim'ordine alcuni pensieri. E nel fare ciò, con un piccolo colpo di teatro, si è gettato sulla spalla ciò che definiremo "il gatto del nostromo" anche se a detta sua la locuzione corretta non riguarderebbe un felino ma un volatile ... :s03: Non c'è speranza, ormai il personaggio, di "Capo Cannone" lo sta divorando :s03:
Un mormorio della truppa mi ha annunciato che Totiano stava facendo la sua comparsa con tanto di scafandro bianco. L'ho visto posare con pazienza a beneficio di chi non ha saputo resistere e ha voluto immortalare il nostro dir tirato a lustro, nella sua versione istituzionale. Io e Marco abbiamo ripercorso rapidamente il programma della giornata, verificando che tutto potesse procedere per il meglio e sincronizzandoci per il pasto in due turni, prima di radunarci tutti quanti "ad assemblea" e dare il via alla giornata.
Iniziando dall'appello di rito ci siamo resi conto sin da un primo "esame visivo" che qualcosa non tornava: dei più di ottanta partecipanti che hanno aderito al raduno confermando la loro presenza, solo una quarantina di persone era presente davanti a noi. I risvolti logistici sono parsi chiari e con un occhiata ho capito che sia io che Marco pensavamo alla stessa cosa: molte persone sono rimaste a casa, alcuni di noi hanno evitato di portare ospiti poichè il numero di partecipanti era eccessivo ed era stato necessario porre dei limiti, nonchè le prenotazioni ai ristoranti si sarebbero dovute ridimensionare drasticamente, e all'ultimo momento per giunta.
Fortunatamente sia il ristorante che gli amici del circolo ANMI si sono dimostrati comprensivi una volta messi al corrente di questo "inconveniente", tuttavia sarebbe bastata una piccola attenzione, una comunicazione dell'impossibilità di partecipare, per evitare questi cambi di programma in corsa. Noi, e sopratutto Totiano, facciamo del nostro meglio per far funzionare i raduni ma c'è bisogno del contributo di tutti affinchè l'organizzazione di questi eventi con un elevato numero di richieste di partecipazione possa funzionare.
Aggiornata la situazione dei coperti sia con il ristorante che con il circolo ANMI, il nostro buon Dir ci ha accompagnato al museo della subacquea di Ravenna dove ci siamo separati, dato che impegni di servizio richiedevano la sua presenza a bordo del Vespucci.
Al museo, grazie alle spiegazioni dettagliate della nostra guida, abbiamo avuto modo di fare un breve ma intenso viaggio nel mondo della subaquea, dai suoi albori con la campana di Halley (I lettori di Patrick O'Brian la ricorderanno impiegata nel Mar Rosso dal dottor Maturin) fino alle recenti tenute da palombaro.
La visita al museo si è rivelata il miglior aperitivo per risvegliare l'appetito in tutti noi, così ci siamo avviati a "mensa", suddividendoci in 2 gruppi e dandoci appuntamento nel primo pomeriggio per la visita al Vespucci. Credo che il manipolo di ottime forchette che si è acquartierato al ristorante La Cubana abbia già fornito accurata descrizione delle vivande di cui ha potuto abusare; a questo punto mi piacerebbe poter leggere cosa è accaduto all'altro gruppo, di cui non abbiamo avuto notizie se non al momento del ricongiungimento.
L'affluenza di persone in attesa di visitare il Vespucci è stata sicuramente una sorpresa anche per il personale e i soci ANMI che hanno curato l'organizzazione delle visite: una vera folla attendeva in fila sotto gli scalandroni in attesa del proprio turno quando abbiamo raggiunto l'appuntamento con Marco e con gli altri partecipanti al raduno per la visita a bordo. Come era prevedibile con una affluenza di quella portata il nostro turno per salire ha subito un pesante ritardo. Diversi gruppi ci precedevano e mi è stato fatto notare come curiosamente il numero degli appartenenti ai gruppi davanti al nostro fosse cresciuto in maniera esponenziale rispetto al momento della prenotazione. Esempi? L'ipotetico gruppo dei gran maestri dell'autorità fluviale delle acque salmastre si è moltiplicato da 40 a 200 visitatori, oppure l'ipotetico circolo dopolavoro dei simpatizzanti guardiacoste, dopo aver prenotato per 100 si presenta in 300. Questi erano i numeri che circolavano, per darvi la portata dell'evento e dell'interesse che il Vespucci ha suscitato.
Durante l'attesa in coda ho avuto modo di trovarmi accanto a Franco Minelli e ne ho approfittato per farmi raccontare da lui come avesse vissuto gli anni successivi alla fine della guerra; il processo, il suo pellegrinaggio all'estero e la situazione al suo rientro in italia. Un racconto emozionante, che mi ha dato un quadro della situazione di quegli anni e di come i reduci della decima abbiano saputo reinventarsi una vita partendo da quelle poche cose che sono stati in grado di ricostruire, come punto di partenza. Anche grazie ai racconti di Franco l'attesa è parsa scorrere via, per arrivare finalmente al momento di mettere piede a bordo.
La coperta del Vespucci era sicuramente affollata ed i tendali per il sole tagliavano in qualche modo la vista degli alberi ma gli occhi di tutti noi mostravano la meraviglia che abbiamo vissuto nel girare in coperta. Come Mauro ha ricordato in un suo intervento precedente tutto a bordo era immacolato, comunicando una solida sensazione di "ordine navale". Nel turbinio di visitatori siamo riusciti persino a disporci per la canonica foto di gruppo, che è stata
postata in interventi che precedono il mio.
A bordo ho avuto il piacere di conoscere di persona Alix88, una nostra iscritta approdata a Betasom da relativamente poco tempo. Mi ha fatto piacere che sia riuscita ad essere presente; nonostante i suoi iniziali accompagnatori le abbiano tirato il bidone una provvidenziale collega che si è offerta di seguirla in questa "trasferta" le ha permesso di essere con noi. Le poche parole scambiate, ma sopratutto i sorriso sul suo volto mi hanno mostrato quanto stesse apprezzando la visita, che probabilmente sognava di godersi da diverso tempo.
Tra le foto di rito e una chiacchierata con Eros in merito alle meraviglie turistiche della Romagna che ha avuto modo di visitare parallelamente al raduno mi sono trovato senza rendermene conto allo scalandrone di sbarco, da dove sono rimasto impressionato alla vista della folla che all'alba delle 18 continuava ad affollarsi nella speranza di salire a bordo.
Sbarcati dal Vespucci ci siamo diretti alla mostra "Sommergibili in Adriatico", dove Totiano e parte degli altri presenti aspettavano per la canonica foto di rito a chiusura della giornata, ma purtroppo il ritardo accumulato nella visita a bordo e le distanze da percorrere in auto per ritornare a casa hanno forzato molti dei partecipanti a saltare quest'ultimo appuntamento.
Scattata quindi l'ultima foto e salutati i presenti si è svolta la cerimonia della riconsegna dello striscione della Base dalle mani dell'Alfiere Atlantico - Steven al "Comandante" della Base che lo ha preso in custodia in attesa della prossima occasione.
Camminando alla volta della macchina in compagnia di GM Andrea ho approfittato per rubare qualche altra foto al Vespucci con le luci della sera prima di venir inghiottito nel pesantissimo traffico in deflusso da Marina di Ravenna e dirigere finalmente verso casa.
Da Ravenna ho portato con me il ricordo di una Licenza sicuramente piacevole, caratterizzata dall'ottimo pesce e da quello che spero essere stato solo il primo fugace incontro tra i C.ti della Base Atlantica e il veliero che tutte le Marine ci invidiano.
Concludo inserendo alcune delle foto che ho scattato: