Per Silvio
Hai pienamente ragione. La rabbia è un sentimento, umano, legittimo, giustificato, però deve essere il primo sentimento, quello immediatamente dopo il fatto. Infatti credo che dopo la rabbia debba (anche se a fatica e molto lentamente) lasciare il campo alla ragione, alla compassione, alla comprensione ed al dialogo. Altrimenti non si risolve niente.
Io durante e subito dopo l'attentato mi sono detto: "Questi bastardi ci hanno colpito ancora, adesso ci dobbiamo vendicare"
Dopo però fortunatamente sono riuscito a connettere il mio mezzo neurone con l'altro mezzo e ho iniziato a ragionare: "Ok, Gian Marco, ci hanno dimostrato di poter colpire quando vogliono, dove vogliono e come vogliono. Perchè invece di spargere altro sangue non proviamo a trovare un' altra via? Una via del dialogo? Non penso che tutti gli islamici siano usciti di senno, vorranno qualcosa di preciso, avranno delle richieste. Perchè non parlarci come normalissimi esseri umani (magari seduti ad un tavolo davanti ad una birretta) invece di fare attentati e rispondere con guerre?"