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andreavcc

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Risposte pubblicato da andreavcc

  1. Fatto.

    Ecco qui il nasino in rame.

    Direi che sta bene: per uniformità penso che farò nello stesso colore anche i rinforzi anulari e la chiglia.

    Troppi colori metallici in un modello così piccolo non ci stanno, visto che oltretutto c'è già l'oro.

    Ossidazione: solo un poco, non più di così.

    Vado?

     

    costruz_4.jpg

     

     

    bellissimo!! :smiley19:

  2. ...ma ora mi chiedo se sia meglio farli in rame per realismo (contro la corrosione)

    E poi, se fossero in rame, quanto potrebbero essere ossidati? Quanto verde è bene metterci?...

     

     

    a te l'ardua scelta... prova a lavorare il nasino della prua color rame e sempre lì gioca con l'ossidazione. Ti aiuterà forse a decidere che colori usare sugli altri dettagli metallici :smile:

  3. .... ed eccoci qui a ripristinare le immagini, sperando che durino un'altro decennio :laugh: , ho inoltre aggiunto le ultime (si fa per dire) news sui sistemi d'immersione. Certo è che a volte l'unico limite che abbiamo è la nostra fantasia, e quindi altri sistemi si possono ideare per ottenere un'immersione statica con un modello rc, magari apportando solo alcune piccole modifiche ai sistemi sopra riportati. Un esempio??? ve lo faccio subito…

     

    Un giorno mentre oziavo, con la mente ripassavo tutti i modelli che ho intenzione di costruire, e tra questi c'è il rifare il Kilo della trumpeter in scala 1/144 rc, modello che già anni fa resi rc ma con un wtc che presentava delle magagne dovute all'inesperienza di allora…

    Il modello è molto piccolo e può contenere un wtc di dimensioni abbastanza ridotte quindi come poter realizzare un wtc ad immersione statica per questo modello? Al giorno d'oggi si può ben pensare ad un brushless "a mollo" per risparmiare spazio nel già piccolo wtc, ma per il sistema d'immersione? L'rcabs è quasi sconsigliabile…. non so di preciso quanta spinta idrostatica deve guadagnare il modello per una corretta emersione ( a memoria mi sembra 70 grammi ma sulla mia memoria non fate affidamento :laugh: ), ma da prove effettuate allora da amici modellisti, la ridotta cubatura interna del wtc non fornisce aria sufficiente per una corretta emersione, ma ci si deve accontentare di un modello basso sul galleggiamento. Merriman sviluppò e commercializzò un wtc con sistema a gas con risultati eccezionali, ma a me il predetto sistema non è molto simpatico…. quindi???

    Oggi opterei (e intendo farlo prima o poi) per un sistema multi compressore molto facile da realizzare.

    Una volta certa la posizione e la dimensione della cassa d'immersione rispetto al modello la possiamo immaginare tale e quale al sistema aspirato, ma ancora più semplice ovvero….

    Priva di valvola sulla sommità per far defluire via l'aria durante l'immersione, poiché l'aria sarà tirata via da un compressore dedicato allo svuotamento. Per l'emersione useremo un secondo compressore che aspirerà aria dallo snorkel.

    Un sistemino quindi semplice da realizzare, che occupa poco spazio dato che i compressori si trovano di dimensioni veramente ridotte, che al contrario di un rcabs o un sistema a pistone non comporta sovrapressioni o delle depressurizzazioni per la gioia degli organi di tenuta. I compressori possono essere comandati da uno switch elettronico con risparmio di spazio piuttosto di un servo che muove due interruttori. Certo è che con il sistema multi compressore, così come per l'aspirato, dovremmo bilanciare il modello un pò positivo, così da avere lo snorke fuori dall'acqua a modello fermo. Per le immersioni "profonde" dovremo utilizzare i timoni di profondità ed un po' di motore, ma vi assicuro che con pochi grammi di spinta "positiva" basterà veramente poco per scendere in "profondità" :wink: .

  4. Eh ma che bello! Mi pare che sia un pelino più chiaro del tentativo di aprile, ben fatto! Secondo me è meglio partire con un colore più chiaro, che tanto si stà così poco a scurire il tutto in caso serva. Non ricordo una cosa, i rinforzi anulari ... hai intenzione di colorarli simil metallo?

  5. Proprio così, anche se le scorciatoie non mancano... :wink:

     

    parlando di shuttle dai un'occhiata a questo canale :smile:

     

    ma torniamo in topic, con i lavori sono un pochino in stallo per il fatto che non stanno arrivando dalla cina alcuni pezzi ordinati come i tappi che separano il wtc formando la cassa di zavorra ed uno switch elettronico per comandare con un solo canale pompa e valvola/solenoide... sicchè come prima task della giornata mi sono messo a lavorare sulla chiusura dello scafo, ricordate??? la banana….

     

    []20180527_192718_2.jpg

    bella fessura eh?!

     

    dopo aver incollato le "costole" in stampa 3D e lasciata asciugare la colla per una notte ho preso i due semiscafi ed ho marcato il punto in cui andrò a forare.

     

    []a_2.jpg[]

    vista delle costole incollate sul semiscafo superiore

     

    []a_3.jpg[]

    marcatura per forare

     

    Ed ecco che inizio a forare con una punta da 1mm ma solo lo scafo esterno. Le costole vengono segnate appena con la punta, la foratura di queste sarà fatta solo dopo. Completo il foro sullo scafo con una punta da 2mm. Solo dopo forerò con una punta da 1,6mm le costole laddove la punta da 1mm ha segnato la superficie e come ultimo step la "maschiatura" con il grano da 2mm che realizzerà la chiusura.

     

    []a_4.jpg[]

     

    []a_5.jpg[]

     

    []a_6.jpg

     

     

     

     

    Una volta finito di filettare il foro nella costola tolgo via l'eccesso sigillando il taglio con la colla tamiya tappo bianco.

    []a_9.jpg[]

    ed ora lo scafo chiuso con i due grani…

    a_7.jpg

    Direi risultato ottimale… forse i due grani saranno da accorciare, ma lo saprò solo quando monterò il wtc all'interno dello scafo.

    Si passa quindi ad un'altra task, l'antenna della ricevente (il filo arancio che si può vedere qualche foto prima).

    Lasciarla così annodata significherebbe sacrificare la sensibilità della rx quindi va sistemata su un apposito supporto…

    a_10.jpg

    Ho usato l'astuccio protettivo di un ago ipodermico fissato sulle barre filettate. Così arrotolata ho potuto sistemare una quarantina di centimetri d'antenna in uno spazio ridotto senza tagliare la frequenza all'antenna garantendo una ricezione ottimale del segnale.

    Si passa quindi ad un altro lavoro che già da un paio di settimane attende di essere completato…. la cassa di trasporto. Sempre in 3D ho fatto stampare 4 supporti che vanno bene sia per il 212 (previa piccola modifica) che per l'Astute. Fissati all'interno di una cassa presa in un brico center da montare supportano i due modelli proteggendoli durante il trasporto. :wink:

    cassa_2.jpg

    cassa_1.jpg

    A prua e a poppa metterò una lastra di polistirolo per evitare eventuali impatti degli scafi contro il legno mentre i modelli saranno tenuti sui supporti da degli elastici.

    E questo è quanto per il momento, ora non resta che aspettare i rifornimenti dal lontano oriente. :wave:

  6. Ahahah addirittura la lacrima, ho fatto solo ciò che mi hai insegnato :smile:

    ... ma se sbagli a bilanciare un modello di sub, di solito la paghi piuttosto cara!
    Giusto Andrea? :smile:


    Eccome!!! Fanghino prova a immaginare un sub in emersione ma con un'altezza metacentrica scarsa.... I pesi sono disposti troppo in alto, e quindi il baricentro stesso é troppo alto, l'unica cosa che tiene dritto il sub é la cassa di zavorra posta in alto nel wtc che alza il metacentro. Beh supponiamo anche che il sistema d'immersione sia a gas, con la cassa di zavorra che é come un bicchiere rovesciato per intenderci.... Tu dai il comando d'immersione e che succede?
    Il metacentro si abbassa per la perdita di spinta idrostatica della cassa d'immersione e per i calcoli errati o addirittura non fatti questo si sposta più in basso del baricentro....
    Vedresti il sub capovolgersi letteralmente e immergersi. A quel punto il sub é spacciato... Puoi dare il comando d'emersione quanto vuoi... Il gas che dovrebbe svuotare la cassa d'immersione, con il battello capovolto uscirebbe dall'apertura inferiore senza nessun effetto. A quel punto puoi solo denudarti e recuperare il modello a nuoto per poi dover rifare tutto da capo.

  7. Che bel lavoro. La pulizia della sistemazione dei vari organi. Una domanda: il motore si troverà quindi all'esterno della zona stagna. Quale motivazione per tale scelta? Si fa sempre o è un tuo progetto? Lavorerà a contatto con l'acqua?

    In un modello di sub rc lo spazio da dedicare alla meccanica (anche se sarebbe meglio dire meccatronica) non è mai abbastanza, quindi si cerca di risparmiarne quanto più possibile. L'idea di mettere il motore "a mollo" ci da un grande aiuto in questo, basta guardare l'ultima foto e fare un paragone spannometrico il solo motore dalla base a tutto l'alberino avrebbe occupato una porzione di WTC pari a quello occupato dall'Esc e da un servo, più qualche altro millimetro. Così invece andiamo a sfruttare parte di quello spazio "morto" tra wtc e falso scafo :wink: . Personalmente tendo a questa soluzione nei modelli con un WTC ristretto in un Kilo class in scala 1/144 è un must considerando il modello essere lungo solo 50cm. Il motore quindi lavorerà immerso in acqua, senza un problema :wink: .

     

    Quando ero giovane, tanti e tanti anni fa :laugh::laugh::laugh: nel modellismo rc c'erano solo i motori a spazzole. L'uso in acqua di questi motori era possibile a scapito però della loro vita tecnica che precipitava a livelli minimi e un consumo di corrente decisamente alto. Qualcuno suggeriva una specie di rodaggio facendo girare in acqua e svelto (il detersivo per i piatti) il motore per alcuni minuti. Questo per far consumare un poco le spazzole facendole meglio aderire allo statore e quindi produrre meno scintillio, ma la regola era di mettere il motore all'interno del WTC. Con l'avvento di questi motori senza spazzole le cose sono cambiate molto.

    Il motore Brushless essendo "senza spazzole" non ha dispersione di corrente quando gira immerso nell'acqua e non arrugginisce. L'unica cosa che si deve fare a fine giornata è far asciugare bene il motore (se si ha la possibilità di soffiare il motore con una bomboletta di aria compressa è meglio) e lubrificare un pelino i cuscinetti con del WD40 ed il motore ti ringrazierà durando in eterno.

     

    In effetti, e sempre a livello personale credo che la scelta esatta per definizione sia un'altra...

     

    I motori Brushless si dividono in due categorie gli "outrunner" e gli "inrunner". La differenza sostanziale sta nel fatto che nei primi l'alberino che gira è solidale con la cassa (nella foto sopra quel pezzo cromato con l'adesivo turnigy) che provvede anche a far girare l'aria per garantire un raffreddamento del motore stesso. Mentre nei secondi tutta la cassa, o carcassa del motore sta ferma e gira solamente l'alberino un po' come nei vecchi motori a spazzole.

     

    Quindi montare un motore outrunner a mollo è una scelta così giusta? si è vero che funziona egregiamente ma è anche vero che la cassa dovrà portare in rotazione anche l'acqua presente dentro il motore e attorno a se. Se poi il motore prevede uno spostamento d'aria per il raffreddamento puoi credere che ci sarà un po' di sforzo nel muovere l'acqua invece dell'aria

     

    rrtteedd.jpg

    qui puoi ben vedere come la cassa funzioni da "ventolina"

     

    Credo quindi che la scelta più giusta sia il montare un motore brushless ma inrunner così da dare meno sbattimento d'acqua e meno consumo.

     

    Ora ti chiederai quindi, dici una cosa e ne fai un'altra?? :biggrin: meglio gli inrunner e monti un outrunner?

     

    Ho montato questo outrunner per vari motivi... gli inrunner costano un pochino in più, ma soprattutto i motori piccolini che servono a noi hanno un numero elevato di giri ma una potenza veramente bassa, il che li rende quasi inutili e poi dopotutto noi costruiamo dei modelli che devono essere lenti, quindi possiamo tralasciare le scelte esatte per definizione e divertirci un po' di più :wink: .

  8. ciao a tutti,

    Quelle immagini Fanghino le avevo messe solo per tenere viva la curiosità. Tra pochissimo vedremo tutto nel dettaglio :wink:, se qualcosa dovesse sfuggire o semmai io dovessi dare qualcosa per scontato fammelo sapere senza preoccupazioni :smile:

     

     

    …..Peccato però che le immagini siano sparite!

    (un'altra vittima dell' USS ImageShack? :smiley29: )

    Magari Andrea può ripristinarle…

     

    in effetti dovrei proprio metterci mano…. tra le immagini sparite ed altri sistemi d'immersione che hanno preso piede sarebbe ora di dargli una rinfrescata. Ocean's, hai idea di come ripristinare le immagini originali??

     

    Veniamo al nostro Astute… oggi mi è arrivato il pacco con tubo, tappi ed un altro paio di accessori. Non ho potuto esimermi dal procedere coi lavori :biggrin: .

     

    Come d'abitudine parto col tappo posteriore del WTC (watertight compartment) che è quello più complicato, e che con mia sorpresa non è più realizzato in teflon ma da una barra piena in una sorta di plexyglass… questo mi darà forse qualche problemino.

    Come anticipato all'inizio la motorizzazione è data da un brushless fissato sul tappo posteriore. Ciò comporta che il tappo abbia molti fori su entrambe le facce, alcuni passanti, altri ciechi. Quelli passanti ovviamente dovranno essere resi a tenuta in qualche modo. Con la stampa 3D mi son fatto fare una specie di flangia con la quale riportare sulla faccia esterna del tappo di poppa 4 fori ciechi per il fissaggio del motore brushless ed uno passante per il servo dei timoni di direzione. Metto quindi il tappo in posizione con la flangia, mi armo di trapano a mano con punta da 1mm e riporto i 5 fori. Dopo con il trapano a colonna si fora piano piano ed ecco il risultato….

     

    a_2.jpg

    4 fori ciechi da 1,6mm per il fissaggio del supporto motore ed un foro passante da 6mm per la tiranteria del servo col quale muoverò il timone di direzione.

     

    L'utilizzo di un motore brushless esterno al WTC implica il fatto di dover far uscire dal comparto "a tenuta" i tre cavi che portano l'alimentazione dall'ESC (electronic speed controller), ma come fare con la tenuta stagna? l'idea era quella di "sparare" in un foro passante dedicato, e più stretto di qualche decimo, lo spinotto femmina che arriva dall'esc sfruttando l'elasticità del materiale del tappo… ma con un materiale così rigido come posso fare?

     

    Memento Audere Semper… Procedo con lo stesso sistema, dovrò solo stare attento a non piazzare i tre fori troppo vicini per evitare cricche o crepe, e dovrò stare attento alla precisione dei diametri dei fori e degli spinotti da incastrare al loro interno, ma questo è il male minore.

     

    Marco i tre punti e foro fino alla punta da 4,5mm... controllo con lo spinotto che entra in maniera ancora troppo forzata. Allargo con una punta da 4,8 ma solo il primo tratto del foro partendo dalla parte esterna del tappo. Già mi basta per rendermi conto che lo spinotto entra appena appena comodo…

    Dopo un paio di misurazioni scendo con la punta in modo da avere un foro capace di ospitare lo spinotto ma non completamente, due millimetri dovranno entrare forzatamente per darmi la tenuta stagna.

     

    a_3.jpg

    qui il tappo con le viti fissaggio supporto motore, picciola in ottone per il passaggio della tiranteria timone di direzione ed in alto i tre fori per l'alimentazione motore

     

    Prima di procedere segno sulla faccia interna del tappo i due fori che serviranno per l'incastellatura della meccanica.

    Dissaldo quindi gli spinotti dai tre cavi dell'ESC, faccio passare i cavi attraverso i fori e risaldo i tre spinotti...

     

    a_4.jpg

    i risalti che vediamo sugli spinotti dal lato del cavo saranno gli "anelli di tenuta". Se poi, in fase di test, si dovesse riscontrare una via d'acqua da questi spinotti ci vorrà ben poco a far colare dalla parte opposta della resina bicomponente per ottenere così la tenuta stagna.

     

     

    Con un santino di San Paolo Apostolo davanti a me procedo col "piantare" gli spinotti nella plastica con l'ausilio della colonna in modalità pressa…

    nel laboratorio regna il silenzio assoluto… affondo il primo spinotto, nessun crack o rumore strano.

    Procedo col secondo spinotto piano piano, anche questo entra senza rumoracci…

     

     

    a_5.jpg

    l'ora della verità… il terzo spinotto…

     

    Vado giù col terzo spinotto piano piano… anche qui arrivo in fondo senza rotture, il sommo Vate aveva ragione!!! :biggrin:

     

    Scherzi a parte qui me la sono rischiata un pochino ma la sensazione che questi spinotti annegati danno alla vista del tappo posteriore fà si che ne valesse la pena…

     

    a_6.jpg

     

    Da qui la strada è quasi tutta in discesa, giro il tappo e faccio i fori che andranno "maschiati" M3 per poter ospitare le barre filettate sulle quali fissare la tech-rack.

     

    a_7.jpg

    la parte interna del tappo di poppa, con l'esc poggiato superiormente e le due barre filettate che sosterranno la meccanica.

     

    Cominciamo quindi a montare i pezzi ottenuti con la stampa 3D, l'Esc con il suo supporto…

     

    a_8.jpg

     

    Di seguito le due flange che tengono in posizione il servocomando per il timone di direzione completo di squadretta…

     

    a_9.jpg

    qui possiamo vedere il motore montato e collegato. Inoltre si può vedere che le flange stampate per sostenere la meccanica vengono tenute saldamente in posizione da dei bulloncini. Inoltre dalla prima flangia parte una terza barra filettata per avere una maggiore solidità. Nella parte opposta del servo trova posto l'interruttore on-off dell'ESC.

     

    Si procede poi con il supporto ricevente/compressore….

     

    a_10.jpg

     

    Con quest'ultima foto vediamo la ricevente, una corona 6 canali, già montata sul supporto con colla a caldo, vedremo la tenacia di questo collante prima di passare al biadesivo.

     

    Mi fermo quindi per rifocillare le maestranze con un lauto pasto :wink: , la prossima volta vedremo prendere posto il compressore, la valvola solenoide, la picciola in ottone che andrà fissata definitivamente con resina bicomponente… per il momento è tutto, alla prossima! :wave:

  9. ciao ragazzi, piccolo aggiornamento...

    sono arrivati i pezzi dalla stampa 3D :thumbsup:

     

     

    20180709_172315.jpg

     

     

    ora vi lascio un piccolo assaggino giusto per tenervi con l'acquolina in bocca. Non appena mi arrivano il tubo e i tappi vedremo meglio i singoli componenti :biggrin:

     

     

    20180709_185345.jpg

     

    20180709_185309.jpg

     

    20180709_185243.jpg

     

    20180709_185224.jpg

     

    20180709_185204.jpg

     

     

    A presto :smile:

  10. Ciao fanghino, wtc sta per water tight compartment, ovvero lo scafo resistente... il cilindro a tenuta stagna dove troveranno posto tutti gli elementi che daranno vita al modello, batteria servi e elettronica varia. Se si può disegnare i componenti in 3d ben venga perché puoi vedere letteralmente gli ingombri delle varie parti e il movimento dei servi senza avere sorprese future per dover ricorrere poi a lavori "correttivi" col dremel, e poi la stampa 3d ci permette di realizzare supporti o pezzi di forma adeguata alle esigenze del modello con una rapidità unica. In realtà si può fare anche a meno... un foglio di carta, una matita e un pò di attenzione e si procede lo stesso.

     

    Comunque la stampa dei pezzi è in corso, vi aggiornerò appena avrò news ;)

     

    A presto!

  11. Ciao a tutti,

    non sono stato rapito dagli alieni :biggrin: , ma essendo ora in ferie non ho più alibi e le cose da fare in casa si sono centuplicate! :laugh::laugh::laugh:

    nei ritagli cerco comunque di andare avanti, per ora siamo alla fase di disegno 3D e stampa dei pezzi tramite un servizio di stampa on line.

     

    20180624_100049.jpg

    uno scorcio del disegno 3D.

     

    A tal riguardo qui lo dico e qui lo confermo, se qualcuno in futuro volesse cimentarsi in questa costruzione e volesse stamparsi i pezzi per il wtc non deve fare altro che dirlo... gli girerò i file .stl pronti per la stampa :wink: .

     

    A presto!! :wave:

  12. beh, considerando solo ciò che è inerente alla tenuta stagna diciamo che a tre metri ci si arriva, la mia esperienza diretta si è fermata a due metri senza neanche un fastidio. Scendere oltre ai tre metri di profondità vuol dire avere un rov e fare esplorazioni "oceaniche" in FPV, con un normale sub rc ti fermi prima ma solo perché pilotare un battello "a vista" a tre metri sotto la superficie risulta quantomeno impegnativo per l'operatore e non tanto per il mezzo. La durata dell'immersione non la consideriamo perché se c'è tenuta, si può rimanere in immersione per tutta la giornata.

     

    Per ciò che riguarda le onde radio qui si apre un mondo di variabili...e il discorso se trattato in profondità diventa complesso, ed io non ho titoli per farlo. Vediamo ciò che può interessare noi comuni mortali :smile: .

    La profondità raggiunta dal segnale radio varia in base a due fattori, che sono:

    - La frequenza, tanto più è alta e tanto meno il segnale penetra nell'acqua. Normalmente si usano frequenze in Mhz, 27 oppure i 35/40. Frequenze come i 2.4 Ghz entrano nell'acqua per pochissimi centimetri tant'è che non viene nemmeno considerato l'uso di queste frequenze per i sub rc.

    - L'acqua stessa, più ci sono disciolti in essa sali o metalli e tanto meno il segnale riuscirà a penetrare. L'acqua di mare ne è un chiaro esempio.... con tutto il sale presente il segnale radio con frequenze in Mhz riesce ad entrare a malapena. Un'acqua dolce molto clorata può essere un fattore abbastanza limitante per una penetrazione del segnale radio in profondità.

     

    Inoltre invece di pensare a "che profondità" può arrivare il segnale radio, converrebbe pensare a quanta distanza nel liquido il segnale radio riesce a camminare... sembra la stessa cosa ma in realtà non lo è. Se ti dico che la mia radio è capace di arrivare a tre metri di profondità non asserisco che io riesco a far arrivare al modello un segnale radio a tre metri di profondità quando il modello, invece di essere sotto i miei piedi si trova a 25 metri di distanza. Questo perché con un modello lontano aumenta la quantità d'acqua da dover percorrere :wink: .

     

    Comunque, il problema delle onde radio non c'è nella pratica di quest'hobby. Questo perché le riceventi hanno, di solito, il fail safe... cioè riescono a controllare la qualità del segnale radio che arriva alla ricevente. Quando al segnale in arrivo mancano pochissime informazioni la ricevente è in grado di ricostruire o se vogliamo di correggere le informazioni in arrivo senza avere comportamenti strani del modello. Lo vedo su alcuni miei modelli, se do motore per la prima volta dall'accensione, per lo scintillio delle spazzole del motore (che si trasforma in disturbi al segnale radio) i timoni iniziano a "tremare".... Se rimetto a zero il gas e poi ridò motore i servi rimangono stabili perché la ricevente ha "imparato" a riconoscere quei disturbi radio dati dal motore e corregge gli ordini da dare ai servi.

     

    Se invece la qualità cala sotto un certo valore, magari per l'eccessiva distanza/quantità d'acqua tra te e il modello, la ricevente entra in modalità "fail safe" appunto, ovvero metterà i comandi/servi (motore, timoni, etc etc) in una posizione da te preimpostata, chessò... timoni di profondità a salire, motore stop, sistema di zavorra in emersione. Ciò fintanto che la qualità del segnale radio ritorni a valori "accettabili" per la ricevente, per quindi tornare ad avere il pieno controllo del modello.

  13. Ciao Fanghino, sapere di essere utile è ovviamente uno sprone per me.
    D'altronde lo scopo di questi post è proprio lo spiegare a chi è a "digiuno" di quest'hobby come si sia proceduto nel fare il modello è nell'affrontare alcune scelte, e perché no... magari anche essere d'ispirazione.
    È facile che io possa dare alcune cose per scontato quando magari per altri così scontate non sono.... se mai sarà pregherei te o chi altri sta leggendo di non esitare e di chiedere.
    Ma veniamo alla tua domanda...
    Rendere a tenuta stagna ciò che esce dal wtc può essere fatto in mille modi, te lo assicuro...
    Ho visto "tettarelle" fungere da organo di tenuta a tiranti di timoni...
    Personalmente per la tenuta su assali di eliche io uso i simmerring...
    http://engel-modellbau.eu/shop/en/Ship/Accessories/Sealing-Rings/Shaft-Sealing-Ring-3-10-6-for-shaft-3mm.html Altro non sono che degli o-ring che se visti in sezione hanno una forma a tazza e abbracciano l'albero con un piccolo labbro tenendo fuori l'acqua senza strozzare troppo il movimento rotatorio. Il tutto ovviamente con un minimo di lubrificazione.
    Per i tiranti dei timoni io uso dei semplicissimi soffietti, ma ci sono anche altri modi come in questo link:
    http://engel-modellbau.eu/shop/en/Ship/Accessories/Pushrod-Seals/Pushrod-Seal-3-mm.html dove un comune o ring abbraccia un tirante. Il corpo esterno di forma esagonale serve a stringere o allentare la frizione dell'o-ring sul tirante.
    Spero di essere stato chiaro, se hai altre domande io sono qui...

  14. Grazie del complimento Marco, ti assicuro nulla di così mitologico, come dice il buon Merriman: se sei in grado di segare, forare, limare e saldare sei sulla strada giusta per fare un sub rc :laugh::laugh::laugh:

     

    veniamo al report dei lavori eseguiti sabato...

    avendo optato per il sistema rcabs si avvicina il momento della progettazione in 3D del wtc ma prima ho voluto chiudere il cono di poppa realizzando il linkaggio dei timoni di direzione.

    quindi ritagliando da una lamina di ottone ho realizzato la squadretta, il ponticello che renderà solidali i due assi dei timoni che ricaverò da un tondino.

     

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    le parti abbozzate

     

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    qui le parti unite per un controllo pre saldatura

     

    Io sono stato tirchio col materiale.... un ponticello un poco più lungo sarebbe stato meglio perché più è distante dall'assale dell'elica e maggiore è la rotazione dx/sx permessa. Ho quindi deciso di arcuare il ponticello per quadagnare qualcosa, ed inoltre a saldatura eseguita ho asportato del metallo ai lati del ponticello rastremandolo un pochino, sempre con il fine di guadagnare qualche grado di rotazione prima che il ponticello tocchi l'assale dell'elica.

     

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    quest'impiastro di stagno è dovuto all'uso di pasta per saldare..... il liquido magico "lotwasser" si è dimostrato insostituibile nelle saldature!

     

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    qui il tutto dopo aver asportato lo stagno in eccesso, il tondino tra il ponticello ed una pulitina generale

     

     

    è il momento di controllare la rotazione del timone con il link avuto, quindi chiudo provvisoriamente il cono di poppa, e con l'aiuto del patafix chiudo e metto in sede il timone superiore...

     

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    In queste due foto possiamo vedere che la rotazione ottenuta è abbastanza buona, abbiamo superato i 45 gradi sia a dx che a sx. Ciò mi darà un modello molto manovrabile...

     

     

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    vista dell'insieme in sede dopo aver chiuso e incollato il cono di poppa

     

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    vista dell'insieme dopo aver inserito l'assale dell'elica

     

    Solo ora procedo con il montaggio definitivo dei due timoni di direzione... dopo aver forato i timoni per poter ospitare il tondino d'ottone e un veloce controllo "a secco" preparo la resina bicomponente con la quale vado a riempire le due metà dei timoni, le unisco pulendo ciò che fuoriesce con del panno carta imbevuto di alcool etilico e velocemente lo metto in sede avendo l'accortezza di mettere sia il timone che il linkaggio a zero. Dopo aver dato un po' di tempo alla resina per indurirsi procedo con l'altro timone nella stessa maniera allineandolo questa volta col timone già montato.

    Passiamo ora ai timoni di profondità, e qui la cosa è semplicissima.... non faccio altro che infilare nelle boccole un bowden da 2mm completo di anima in acciaio e su questo, con un poco di resina bicomponente fisso al centro una squadretta inutilizzata di un servo...

     

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    Inizio quindi a stuccare le due voragini praticate sullo scafo inferiore per la chiusura con bulloni...... (che ideaccia.... :doh: )

     

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    uno dei due fori l'ho stuccato con attack e bicarbonato... ho aspettato i 48 anni d'età per provare questa tecnica.... efficace e rapida anche se comunque un po' di milliput "a finire" ci sta sempre bene....

     

    quindi a fine giornata mi gusto con gli occhi le linee della creatura....

     

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    mentre i miei due assistenti di laboratorio si concedono un po' di relax :laugh::laugh: :laugh:

     

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  15. Grazie Ocean's, non mancherò... :wink:

     

    Scusa, ma il peso dei timoni non installati ti potrà creare problemi, in futuro? mi sa che siamo sul filo dei grammi per trovare l'equilibrio

    grossi problemi non ne darà, pochissimi grammi in più o in meno vengono presto corretti in fase di test con la scorciatoia "piombo/polistirolo", diciamo che se c'erano avrei avuto una misurazione più precisa della zavorra.

     

    A presto con le prossime news :wave:

  16. Ciao a tutti, la vista delle foto del modello sul tavolo di Bilanciozero mi ha fatto venire la voglia di convertire questo modello, anche perché il meeting di Bratislava si avvicina e presentando questo modello potrei strappare un altro titolo "costruttore" come feci con lo Skipjack nel 2014. Quindi appena arrivata la scatola a casa ho iniziato a seviziare il malcapitato kit come un forsennato :biggrin: .

     

    L'idea originale era di fare il modello con motore brushless "a mollo" fissato sul cap posteriore del wtc, un tubo da 60mm esterni di lunghezza non superiore ai 42 cm permessi dalla forma dello scafo e sistema d'immersione "aspirato" con un secondo compressore per il fail safe. Ma le cose cambieranno col procedere dei lavori. Inoltre dato che la Trumpeter, ha avuto la brillante idea di stampare i timoni di profondità in un sol pezzo con il semi scafo superiore ho deciso di avere i timoni di direzione ovviamente funzionanti, ed usare i timoni di profondità prodieri per il controllo quota lasciando così come sono quelli poppieri col vantaggio di avere una costruzione del "cono di poppa" più semplice :wink: .

     

    Vedendo i post di Bilanciozero sapevo cosa aspettarmi dal modello... i due semi scafi non combaciano molto, al centro dello scafo rimane una fessura di un millimetro abbondante. Per un kit statico non sarebbe un problema, qualche sana goccia di colla e un po' di nastro sicuramente risolverebbero il problema ma per un modello rc che va aperto e richiuso in continuazione la cosa si rivela quantomeno seccante, soprattutto se si sceglie un'apertura longitudinale piuttosto di una radiale come nel modello del mio 212. Ad un esame attento vedo che il semi scafo superiore è più corto di circa un millimetro.... che sia questa la causa della "bananite" congenita dello scafo? :mellow:

     

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    qui si nota la differente lunghezza dei due semiscafi

     

     

    Prendo quindi lo scafo superiore e pratico un taglio all'estremità posteriore per poter montare il "cono di poppa", ovvero l'estremità poppiera del modello dove trovano posto i linkaggi dei timoni (in questo caso solo di direzione) e la bronzina che alloggerà l'assale dell'elica.

     

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    il punto per il taglio...

     

     

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    scafo dopo il taglio

     

     

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    la prua ora combacia perfettamente

     

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    la poppa dopo il taglio

     

     

    Procedo quindi con l'incollare dello stirene dello spessore di un millimetro per spessorare il semi scafo superiore ovviando al difetto del kit, ma ciò non basta a curare la bananite... purtroppo mi rendo conto che lo scafo inferiore è decisamente storto e nell'attesa di trovare rimedio alla cosa procedo con l'assemblaggio della bronzina nell'estremità poppiera del modello ed il fissaggio delle boccole per gli assi dei timoni di direzione a poppa e di profondità a prua.

     

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    lo spessoramento con plasticard

     

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    la bronzina fissata nell'estremità dello scafo

     

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    vista posteriore della bronzina e boccola in ottone

     

     

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    boccole timoni di profondità

     

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    boccole timoni di direzione

     

     

    Fatto questo afferro il toro per le corna deciso nel voler risolvere il problema dello scafo storto... la soluzione? un sistema di chiusura con viti e bulloni. :devil:

     

    All'interno dello scafo ci sono degli spinotti che dovrebbero permettere la chiusura allineata dei due semi scafi, da qui l'idea di usare lo spinotto a prua e gli ultimi due posti a poppavia dello scafo per la chiusura, fissando al loro interno un bullone (nella parte superiore) e attraverso un foro nello scafo inferiore far passare una vite M3 per una chiusura solida dello scafo. Mi sono quindi armato di mandrino a mano e punte da 6mm ed ho iniziato a forare come un matto il modello, non nascondo che una parte di me piangeva nel vedere a quali sevizie stavo sottoponendo il kit :sad: . Tutti gli altri spinotti sono stati asportati col dremel.

     

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    La cosa si è dimostrata efficace. Lasciata essiccare la resina epossidica messa per tenere in sede i tre bulloni ho provato a chiudere lo scafo che finalmente combaciava nella parte centrale ma qualcosa non mi piaceva... il sistema era troppo "brutalis" per il mio stile, così ho deciso di far sparire i tre spinotti rimasti e ho iniziato a chiudere i fori aperti a poppavia, lasciando quello a prua per la libera circolazione dell'acqua, sperando in un'idea migliore che non tarderà a venire.

    Nel frattempo un altro dato doveva essere assunto prima di procedere ad abbozzare il wtc, ovvero la differenza di peso tra modello emerso e modello immerso, per poter calcolare quindi il volume della cassa di zavorra, ed ovviamente il suo posizionamento riferito allo scafo. Prendo quindi il modello ed inizio a fissare al suo intero del polistirolo poco sotto la linea di galleggiamento (ahimè senza fissare i timoni di direzione e i timoni di profondità di prua) e con dei pesi livello il modello al galleggiamento. Fatto questo prendo una cordicella molto sottile e faccio un cappio abbastanza largo da poter scivolare sullo scafo del modello ed a questo inizio a fissare del piombo spostandolo lungo lo scafo quando questo tende ad appopparsi o appruarsi. Risultato? il modello è leggermente negativo con un peso di 96 grammi ed il centro di spinta e posto di poco a proravia della parte terminale della vela.

     

    a_21.jpg

    il centro di spinta della cassa di zavorra riportato all'interno dello scafo inferiore

     

     

    Come il buon Ocean's One insegna il piombo immerso nell'acqua perde un undicesimo del suo peso per via del suo volume quindi i 96 grammi di piombo pesati su bilancia in realtà sono l'equivalente di una spinta negativa di 87 grammi e spiccioli, vogliamo arrotondare a 90 grammi per semplicità di calcolo? facciamolo...

    Quindi ora è noto che la cassa di zavorra dovrà essere dimensionata per avere una spinta positiva di 90 grammi, ovvero 9 cl d'acqua. Se l'interno del tubo del wtc ha un diametro di 56mm che lunghezza dovrà avere la cassa di zavorra? facendo due conticini arrivo ad un risultato che se mi permettete mi coglie impreparato... con una cassa di zavorra lunga 4 centimetri ottengo una differenza di spinta idrostatica di 98 grammi... l'immersione è garantita ma solo 4 cm di lunghezza sono un po' pochini per adottare un sistema d'immersione aspirato, più che altro perché in quei 4 cm dovrei farci stare un tirante e relativo organo di tenuta che muove una leva che va ad aprire la valvola d'immersione :ohmy: ... bisogna cambiare sistema d'immersione, un sistema aspirato si addice di più a modelli con un opera morta importante, come un gato o un tipo 7 della revell, a questo modello credo si addica di più un rcabs... ovviamente consigli e suggerimenti sono ben accetti anche perché non ho ancora deciso.

     

    Dimenticavo la chiusura dello scafo... mentre a tempo perso iniziavo a disegnare in 3D i supporti che sosterranno il wtc nello scafo inferiore ho avuto l'idea che credo vincente per chiudere lo scafo. I due semi scafi hanno di buono un buon sistema d'incastro tra i due che non permette alle due metà di scivolare l'uno sull'altro ma come noto al centro dello scafo rimane una fessura di millimetro abbondante. Inoltre il cono di poppa una volta completato fornirà un appoggio al resto dello scafo superiore... L'idea avuta è di far stampare in 3D una specie di "costola" che andrà incollata allo scafo superiore, e si appoggerà allo scafo inferiore per una lunghezza di circa un centimetro dove verrà fissata con un grano in acciaio. Così facendo la fessura non ci sarà più ed avrò una chiusura abbastanza solida tra i due grani e l'appoggio al cono di poppa :wink:.

    Questo è lo stato attuale dei lavori, alla prossima... :wink:

  17. che bello... un Betaraduno rc :thumbsup: , peccato solo per l'acqua salata che taglia via i sommergibili...

     

    dunque, immaginando che l'evento duri l'arco di una sola giornata credo servano:

    -tavoli e panche tipo sagra dove mettere i modelli.

    -tendoni o gazebo che riparino da sole/pioggia.

    -se possibile uno o due punti di corrente dove poter collegare ad una "ciabatta" eventuali carica batterie.

    -un punto ristoro dove betasom possa offrire qualcosa come caffè e/o fetta di crostata (et similia) a chi vuole lasciare un'offerta libera per le casse dell'associazione, renderà lieti i modellisti ed eventuali ospiti.

    -non credo che i modellisti di superficie usino più le frequenze in Mhz, quindi un tabellone delle frequenze può essere superfluo... ma una bella lavagna dove chi eventualmente le usa ancora possa scrivere il canale che usa ed il suo nome in modo da evitare problemi di sovrapposizione di frequenza credo ci voglia.

    dimentico qualcosa?

    un'altra domanda la faccio io, la messa in acqua e il recupero dei modelli è agevole? in una piscina, male che va ci si deve inginocchiare. Dalle foto della darsena che ho visto su Google non capisco se ciò è possibile.

  18. E' un sito serio? E' veramente gratis come è affermato?

     

    Anch'io mi sono registrato su pinterest, ed è un sito serio dove trovi veramente tutto, dalle pin-up della pepsi a foto dell'epoca di mezzi militari passando poi per il modellismo ed è gratis :wink:

  19. chiedo venia per le tardive risposte

     

    Molto bello. Immagino che poi tu faccia un completo controllo della tenuta stagna, e chissà quante volte l'avrai fatta nella vasca di casa

    Il controllo della tenuta lo fai ogni volta apri il wtc, non deve esserci traccia di acqua. Nella vasca l'ho provato un paio di volte più il controllo del bilanciamento del modello. Per un modello ben bilanciato è comunque necessario un test ogni volta che si "esce in mare", magari non tanto con sistemi d'immersione come quello del 212 con pompa peristaltica, ma con sistemi come l'RCABS è quasi doveroso per avere la certezza che il modello in immersione sia quanto più neutro possibile... ciò in virtù del fatto che la densità dell'acqua non è mai la stessa.

     

     

    capito... certo però che in un laghetto.. per quanto limpido dopo un pò lo perdi di vista... e allora lo fai risalire...

    ma io mi immagino che senz'altro i più,(tra i modellisti rc) .. saranno equipaggiati con stivali in gomma da pescatore.. e in bassi fondali mi sa che così interagisci meglio col modello...

    ..Un' altra domanda... in genere che pacco batterie si usano le LiPo?.. sai, vengo dagli elicotteri rc e li si usano quelle..

     

    complimenti ancora

    In effetti in un laghetto l'acqua non è mai cristallina, e nel video la cosa è palese ( tant'è che mi è passata la voglia di avere un rov per esplorazione :biggrin: ). Un paio di stivaloni ti permette di stare accanto al modello in un lago... se poi si ha la fortuna di avere a disposizione una piscina allora è il massimo. Dall'alto del bordo hai una visuale perfetta anche con un modello immerso ad un metro e mezzo di profondità :wink: ( qui foto a gogò) . Parlando di batterie si può usare quello che vuoi, ho visto modelli con batterie al piombo da 6volt direttamente a mollo all'interno del falso scafo. Io all'inizio usavo solo stilo ricaricabili poste all'interno del wtc perché non avevo confidenza con le lipo. Ora come ora uso solamente lipo (il mio 212 ha una 3s) che sono molto prestanti anche se bisogna stare attenti a non metterle in corto, tenerle asciutte, e sott'occhio durante la ricarica per la strana tendenza che hanno ad incendiarsi se non le si tratta con i dovuti modi.

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