Buongiorno a tutti i comandanti.
Sono rientrato da poco da una lunga missione iniziata a Genova (come testimoniato da Alagi) e finita a Marina di Ragusa; a bordo uno degli argomenti più gettonati è stato, ovviamente il ritrovamento del Roma.
I miei sentimenti sono stati abbastanza contrastati, partendo dal pensiero per i Caduti (al quale io, da uomo di piccole imbarcazioni ho associato i marinai del Vivaldi, del Da Noli e del Gazzella morti in quelle acque), passando all'emozione per il ritrovamento, all'ammirazione "tecnica" per l'opera della Gaymarine e anche ad un bel po' di sana invidia per chi era a bordo durante quella campagna.
Spiego un po' l'ultima affermazione: per il mestiere che faccio, trovare relitti è un momento eccitante rispetto alle lunghe ore (spesso noiose e ripetitive) passate davanti agli strumenti a vedere un fondale molte volte monotono. Un relitto ha un fascino enorme, con il suo carico di storie umane e tecniche che si è portato a fondo e per un appassionato di storia come me, il Roma era una specie di santo graal dei relitti.
Ho fatto diverse campagne in quelle acque e quasi sicuramente sono passato sopra il relitto, ma con gli strumenti utilizzati era praticamente impossibile discriminarlo dal fondale.
A proposito della posizione del relitto, nella seguente immagine ho posizionato l'area di ricerca delimitata dalla CCPP di Porto Torres, alcune posizioni di presunti precedenti avvistamenti, le posizioni date dall'Eugenio e dall'Amm. Oliva al momento dell'affondamento (con l'avvertenza che queste posizioni potrebbero essere sbagliate perchè non ho la certezza di che tipo di datum sia stato utilizzato a suo tempo)
La linea verde è la linea di base a partire dalla quale si misurano le acque territoriali
La spiegazione si Wikipedia mi sembra abbastanza chiara:
In base alle consuetudini internazionali, l'ampiezza di tale porzione di mare era stabilita in 3 miglia marine dalla costa (corrispondente alla gittata media dei cannoni), ma alcuni Stati rivendicavano ampiezze maggiori, fino a 200 miglia marine dalla costa. La Convenzione di Montego Bay stabilisce che ogni Stato è libero di stabilire l'ampiezza delle proprie acque territoriali, fino ad una ampiezza massima di 12 miglia marine, misurate a partire dalla linea di base (articolo 3 Convenzione di Montego Bay). La linea di base corrisponde alla linea di bassa marea lungo la costa, "come indicato dalle carte nautiche a grande scala ufficialmente riconosciute dallo Stato costiero" (articolo 5 Convenzione di Montego Bay); in caso la costa sia frastagliata o vi siano isole nelle sue immediate vicinanze, la Convenzione (articolo 7) indica criteri specifici per tracciare la linea di base.
In ogni caso non so però dove passi la linea di demarcazione con la Francia...
Per finire, il mio pensiero sul destino del relitto è riassumibile in un "guardare e non toccare".