Comandanti,
qualche giorno fa con Maridesigner ci siamo recati a Pistoia presso la Fortezza Santa Barbara, per vedere la mitragliera binata, ricuperata nel 1984 dagli operatori di Comsubin sul relitto del Smg Scirè e donata a quel comune, che nel 1938 aveva offerto la Bandiera di Combattimento al battello.
Ora questo cimelio fa bella mostra di se sopra un monumento dedicato al glorioso sommergibile.
L'unico neo negativo che ho notato e di cui mi sono fatto carico di contattare l'Amministrazione di quella città, è per il fatto che il materiale dell'arma, essendo esposto agli agenti atmosferici è in progressivo e irreversibile disgregamento.
Per questo nella mia lettera (che riporto qui sotto), chiedo che venga posto in sito più riparato.
Egregio Signor Sindaco,
sono un ex marinaio e appassionato cultore di storia navale, a tal proposito tempo fa mi sono recato presso la Fortezza Santa Barbara, della Sua città, dove sapevo esposta la mitragliera recuperata dal Regio Sommergibile Scirè.
Ho molto apprezzato la cura e l'importanza, che è stata riservata dalla città di Pistoia a questo cimelio storico. Per questo voglio esprimere il mio compiacimento e gratitudine, all'Amministrazione che recepì in modo lungimirante l'idea di realizzare un monumento e a quelle successive che nel tempo hanno fatto in modo di mantenerlo egregiamente, proprio nella città che nel 1938 aveva donato la Bandiera di Combattimento a quell'unità subacquea.
Però se Lei mi permette, auspicherei un suggerimento di carattere pratico: lasciarei il monumento dove si trova, ma sostituirei la mitragliera con un simulacro (anche stilizzato oppure realizzato apposta da un artista). L'originale invece trasferirla al coperto in una delle varie strutture della Fortezza. Per fare un esempio: proprio sul camminamento vicino al monumento si trova una costruzione circolare (mi scusi l'ignoranza, ma non conosco il nome tecnico di questo piccolo edificio), che potrebbe ospitare benissimo quell'arma, renderla ugualmente fruibile al pubblico, ma soprattutto difenderla dagli inevitabili attacchi atmosferici, anche se pur contrastati dalla precisa cura con cui viene sottoposta periodicamente.
S'immagini singnor Sindaco tra cinquant'anni, come sarà ridotto il materiale di quell'arma sempre esposto alle intemperie. Comprenderà benenissimo, essa è come una reliquia unica, dal valore inestimabile. Credo valga la pena ricoverarla maggiormente in modo da poterla rendere visibile anche alle generazioni future.
Ringraziando cortesemente della Sua cortese attenzione, cordialmente saluto.
Moreno Ceppatelli
Volterra
Targa alla base del monumento.
L'arma spicca verso il cielo.
La pulsantiera dell'arma.
Capo Malaspina accarenza con riverenza quel metallo appartenuto ad uno dei più valorosi battelli italiani.
Una curiosità: ma quando l'arma fu ricuperata era già fuori dall'astuccio a scomparsa tipo Alovisio come si vede qui, oppure è stata estratta una volta riportata in superficie.
Nel primo caso, come mai doveva esser fuori dall'astuccio se il battello navigava in pieno giorno al momento dell'affondamento e quindi in immersione?