Il lavoro di Riccò merita senz'altro di essere letto. Punto
Ciò detto, mi permetto sommessamente di rilevare che quanto accadde a Mogadiscio il 2 luglio 1993, è stato definito "battaglia" sia su siti (2 luglio 1993, la Battaglia, su https://web.archive.org/web/20120707040914/http://www.brigatafolgore.com/2-luglio-1993-la-battaglia.html, o Quel giorno al Pastificio Check-point "Pasta" su http://www.nembo.info/Nembo/Guerra/chek_point_pasta.htm o ancora Checkpoint Pasta: la drammatica battaglia del “pastificio” e i suoi caduti, su https://conoscerelastoria.it/checkpoint-pasta-quel-giorno-di-luglio-fuoco-e-sangue-a-mogadiscio/") sia su riviste di Associazioni d'arma (Mogadiscio 2 luglio 1993, la battaglia del Checkpoint "Pasta", La Rivista dell'UNUCI, n.1/2 2019 , su https://www.unuci.org/images/documenti/rivista/Rivista_2019/Unuci_01_02_2019.pdf) ) sia su quotidiani a diffusione nazionale (come La Repubblica nel 2013: "Somalia, la battaglia al check-point Pasta. Il racconto del generale Loi vent'anni dopo", consultabile su https://www.repubblica.it/esteri/2013/07/05/news/somalia_anniversario_battaglia_check-point_pasta-62413996/)
Che i parà abbiano sostenuto il peso e il contributo in termini di perdite più grandi è indubbio, ma non va dimenticato che il loro sganciamento fu dovuto all'intervento di una sezione di carri armati M60 i cui capicarro, contravvenendo (forse) agli ordini, spararono con i loro 105/51. A tal proposito, per la stesura del mio articolo, ho le testimoniaze dirette di tre dei protagonisti diretti, i Generali Loi e Fiore e il Colonnello Paglia (allora sottotenente)
Non va infatti dimenticato il contributo di sangue in morti e feriti di militari di altre specialità in quella e in altre occasioni, nonchè di civili