Vai al contenuto
  • Utenti

    • Totiano

      Totiano 0

      Membro Consiglio Direttivo - MS*
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Alagi

      Alagi 0

      Membro Onorario In Memoria
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Iscandar

      Iscandar 0

      Capo di 1a classe
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Odisseo

      Odisseo 0

      Secondo Capo
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • brin

      brin 0

      Capo di 1a classe
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Marco U-78 Scirè

      Marco U-78 Scirè 0

      Membro Onorario
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • danilo43

      danilo43 0

      Tenente di Vascello - MS*
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • malaparte

      malaparte 0

      Moderatore Area Tematica - S*
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • malaspina

      malaspina 0

      Moderatore di Sezione - MS*
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • lazer_one

      lazer_one 0

      Membro Consiglio Direttivo - MS*
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Alfabravo 59

      Alfabravo 59 0

      Capo di 1a Classe - MS*
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Massimiliano Naressi

      Massimiliano Naressi 0

      Sottocapo - S *
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Red

      Red 0

      Capo di 1a Classe - MS*
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Von Faust

      Von Faust 0

      Moderatore Area Tematica - MS*
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • serservel

      serservel 0

      Tenente di Vascello
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • GM Andrea

      GM Andrea 0

      Membro Consiglio Direttivo - MS*
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Lefa

      Lefa 0

      Capo di 1a classe
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • old_fly37

      old_fly37 0

      Membro Onorario
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • marat

      marat 0

      Capo di 1a classe
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • R.Hunter

      R.Hunter 0

      Membro Onorario
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Charlie Bravo

      Charlie Bravo 0

      Capo di 1a classe
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • sertore

      sertore 0

      Tenente di Vascello
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • canarb

      canarb 0

      Sottotenente di Vascello
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Keltos

      Keltos 0

      Sottotenente di Vascello
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • pugio

      pugio 0

      Capo di 1a classe
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Djmitri

      Djmitri 0

      Moderatore di Sezione
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Drakken

      Drakken 0

      Moderatore di Sezione
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Bubbe

      Bubbe 0

      Capo di 1a classe
      Iscritto
      Ultima Attività:
    • Regia Marina

      Regia Marina 0

      Sottocapo - MS *
      Iscritto
      Ultima Attività:

marcellodandrea

Sottocapo
  • Numero contenuti

    976
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di marcellodandrea

  1. Ho chiesto informazioni su quello che dice il libro di La Manna: il primo camino (accanto alla maestra) è definito come "fumaiolo della cucina sottufficiali, allievi ed equipaggio"; il secondo camino (accanto alla mezzana) come "fumaiolo della cucina ufficiali". Mi risulta che attualmente sia presente solo quello a poppavia (nelle foto che ho si vede solo quello, verniciato in giallo e nero). Ma attendo la vostra conferma 🙂
  2. Om questa scala cerco sempre di sistemare la maggior quantità di dettagli verniciabili. Il fatto è che dopo la verniciatura il rischio di sporcare con la colla è molto alto. Però alcune cose devo rimandarle per forza, in questo caso per esempio i verricelli, oppure le battagliole, perché per verniciare le fiancate dovrò usare delle mascherine e con le battagliole in posto rischio ugualmente di rovinare qualcosa. Se lavorassi in scale più grandi, tipo 1:100 e simili, farei a rovescio, preparerei a parte la maggior parte dei dettagli.
  3. Eh sì, vedo 🙂 Nel frattempo sono andato un po' avanti. Ho fatto la targhetta per il motto della nave, che però va dipinta parte e sistemata dopo sul sostegno del boma di maestra. Poi ho sistemato le scale del castello e del cassero, queste ultime con quel minimo di effetto ad allargarsi in basso che sono riuscito a dargli. Sui portelli della paratia ho messo i volani per la chiusura. Purtroppo non hanno 5 raggi come quelli veri ma solo 3, ma non ho trovato altro. Si nota quello che credo sia un camino (più a poppa ce n'è un altro da mettere). Non credo sia il caso di mettere adesso tutte le battagliole, data la verniciatura delle fiancate che sarà un po' complicata. Mancano ancora tutti i verricelli, ma quelli li metterò dopo aver verniciato. A prua ho messo il volano sopra la colonnina che comanda l'argano. e anche sopra gli areatori (credo siano areatori...) a centro nave. Ora sarà la volta delle bitte a croce, del secondo camino e del busto di Palinuro a prua (lo farò con un figurino in resina de l'Arsenal, vediamo come viene, è circa 3 mm ...).
  4. Ho appreso solo ora. Mi unisco alle condoglianze e aggiungo anche io il mio ricordo di Maurizio Brescia, che seppe aiutarmi con competenza e gentilezza durante la costruzione di alcuni miei modelli navali. Una triste notizia che mi lascia molto addolorato.
  5. Grazie STV, la rimozione della scaletta è un problema che, ormai, scivola oltre la collocazione temporale del mio modellino. Ma è interessante sapere che non fu rimossa durante i lavori di Messina. Come ho scritto sopra, quello che mi aveva lasciato perplesso era l'assenza della scaletta sul modello di La Manna, cosa che invece era dovuta solo ad una errata informazione (la scaletta infatti c'è).
  6. Andiamo avanti. Il sostegno del boma di maestra copiato dalle foto del modello a Venezia (ancora senza la targhetta con il motto della nave; anche qui, in mancanza di foto della nave vera, assumo che questa sia la forma come era nel 1982 e anni precedenti, perché nelle foto che ho degli anni 2000 la forma è un po' diversa). Dimenticavo di dire che un amico modellista di Napoli, che sta facendo la Palinuro nel 2006 in grande scala, mi ha fatto avere gentilmente una certa quantità di foto del modello di La Manna a Venezia, abbastanza da permettermi di verificare ogni dettaglio. E' sulla base di queste foto che ho potuto correggere tranquillamente le "stranezze" dei disegni ad esempio. I pezzi delle cavigliere di maestra sono un po' piccolini... Il sostegno del boma montato in posizione. Via via sto aggiungendo altri particolari, passacavi di varie dimensioni, areatori (presumo siano areatori...) etc. La cavigliera di trinchetto. Mancano ancora due più piccole ai lati, adiacenti alle murate. Il dettaglio è minimo ma anche le dimensioni... In questa scala inoltre non monto le manovre in filo, devo accontentarmi di sprue stirato (anche la lenza non resterebbe tesa), come ho fatto per la Stella Polare. Le cavigliere di maestra, con la bussola davanti. e infine quelle di mezzana Ora rimangono da sistemare le due cavigliere alle murate della coperta e una miriade di bitte a croce (come diavolo farle in questa scala? boh... sono così piccole che forse potrei utilizzare le giunzioni incrociate, ripulite degli eccessi, di un po' di residui di fotoincisioni che ho...). Poi dovrò allestire gli alberi almeno fino ad un certo punto (senza montarli) e infine si può verniciare lo scafo 🙂 (e dopo si montano gli alberi)
  7. Qualche passo avanti. La base per l'argano di prua e una serie di grosse bitte, poi da pareggiare una volta incollate saldamente l'argano in posto, con la colonnina per i comandi, dietro (manca il volano in cima). Ho rifatto il boccaporto che copre la scaletta che va sottocoperta davanti al trinchetto, perché era troppo basso. Per inciso, anche il disegno di questo boccaporto, nei piani in pianta di La Manna, è diverso da quello da lui poi montato sul modello (per motivi che non conosco, il disegno riporta la struttura come appare in anni successivi, ad esempio come la vedo in foto dei primi anni 2000; poiché non ho alcuna foto a riprova, assumo che la forma montata sul modello di La Manna e che io ho riprodotto nel mio fosse quella presente nel 1982 e negli anni precedenti). Qui c'è anche la bussola davanti alla maestra
  8. Grazie. Rispondo in ritardo perché mi sono perso un po' dietro al modellino del Palinuro ... La situazione dei colori nella prima guerra l'avevo studiata anche io facendo alcuni tre pipe (Prestinari, Insidioso, Schiaffino) e va sostanzialmente bene. Il fatto è che durante la guerra pare che il Verbano sia stato armato con due cannoni da 57 mm, così ignorandone l'ubicazione sui ponti preferivo collocarlo prima del 1915. Una seconda domanda riguarda le rotte e i porti. Si può cercare di capire se era in Adriatico o nel Tirreno ad esempio? A Brindisi o da qualche altra parte?
  9. Ho montato l'osteriggio del secondo alloggio allievi e le casse dell'olio lubrificante dietro l'albero di maestra. L'orientamento è quello che hanno sul modello di La Manna (sempre quello di Venezia) e che hanno ancora oggi sulla nave vera. Nei piani costruttivi del libro di La Manna, però, tutta questa struttura è disegnata al contrario (vista in pianta), con le casse dell'olio a proravia dietro l'albero: bisogna stare attenti perciò a sistemarla correttamente. Già che c'ero ho messo anche l'osteriggio sulla coperta, davanti al cassero. Ho aggiunto i tubi esterni alle casse dell'olio. Mancano altri particolari che metterò in seguito. Il cassone degli attrezzi qui montato adiacente alle casse dell'olio (la tuga di poppa è solo appoggiata) Una cosa di cui mi ero dimenticato, i sostegni sotto le ali della tuga. Altre casse attrezzi e una vista d'insieme ciao alla prossima :-)
  10. Ho fatto la serpe di prua (e le cubie) ma, facendola, mi sono accorto che lo sperone è un pelino troppo breve e non supporterebbe la polena correttamente come si vede nelle foto, dovrò allungarlo di circa 1 mm. Purtroppo tutto il bianco della plastica non aiuta a rendere definite le foto. Sono andato avanti anche con la tuga della timoneria. Le attrezzature davanti sono diverse da quelle presenti sulla nave dopo i lavori del 1984 e seguenti. La tuga è solo appoggiata. Una vista dall'altro lato. Sul tetto ci sono ugualmente alcune attrezzature attualmente assenti e il sostegno del boma di mezzana. Ho messo anche la scaletta posteriore al secondo portello, ugualmente tolta dopo i lavori del 1984. Ho attrezzato la paratia del cassero, con i relativi portelli (mancano i volani), l'ancora ammiragliato centrale e le scalette. Ho cercato di trasformare le scalette fotoincise (queste di Regiamarina Mas) allargandole alla base in modo da farle assomigliare a quelle presenti sul Palinuro (i corrimano aiuteranno ad accentuare l'effetto). Lo stesso sulla paratia del castello, ma qui le scalette sono normali, per così dire. I due grossi osteriggi sul cassero, a sx quello dietro la maestra ancora da rifinire, a dx il più a poppavia, mancano ancora gli oblò e varie altre cosette. ciao alla prossima 🙂
  11. Allora, in realtà non ci sono misteri, ma solo informazioni errate. La scaletta di ramponi in questione, indicata nella foto qui sotto proveniente dal modello di La Manna esposto a Venezia (un amico modellista mi ha spedito alcune immagini) è presente - appunto - sul modello di La Manna e anche sul disegno del casotto della timoneria. Questo appiana tutto ed elimina il mistero di questa scaletta che appariva e scompariva misteriosamente. Non so perché al museo di Venezia mi abbiano detto che la scaletta non c'era e idem da altra fonte per il disegno. Magari mi sono spiegato male io... Questo collega anche , nelle mie foto, il periodo antecedente (anni 50-70) in cui la scaletta si vede nelle foto, a quello successivo agli anni 2000 in cui la scaletta non c'è più (in una sola foto del 1996 la zona è visibile ma troppo lontana per capire se la scaletta ci sia o no). Non so quando è stata tolta, ma una possibilità è che sia sparita in concomitanza coi lavori di ripristino del 1984-85. E dunque andiamo avanti col modellino... 🙂
  12. Ho fatto l'alberatura, in tondini di legno rastremato. Gli alberi veri sono in metallo ma qui nel modellino va bene così. Qui sono semplicemente appoggiati negli scassi e quindi sono tutti storti... 🙂 ma le dimensioni sono corrette. Ho aggiunto gli scalmotti ai lati del onte di coperta e sistemato il capodibanda con plasticard sottilissimo. Infine ho cominciato a fare la tuga della timoneria di poppa, cercando di curare l'inclinazione della parete anteriore e di quella curva posteriore (non sono verticali rispetto al ponte, che in quel punto sale leggermente verso poppa, ma rispetto alla chiglia). La tuga è di legno rivestito di plastica, così come la parte superiore e le due ali laterali. Come dicevo, ho i disegni della Palinuro tratti dal libro di La Manna. Mi piaceva l'idea di seguire quei disegni perché sono datati al 1982, quindi in un periodo ragionevolmente compatibile con quello dei disegni della Vespucci di Gay, di fine anni '70. Vero è che di quegli anni non ho assolutamente nessuna foto (e questo mi dà molto disagio...), salvo una di prua dove non si vede quasi nulla. Di contro ho una quantità di materiale per tutti gli anni seguenti fino a oggi (e questo mi tranquillizzerebbe, in teoria, assai di più). Ora purtroppo io non ho il libro e le relative foto fatte da La Manna per documentare il suo modello. A parte i disegni, ho solo i due articoli pubblicati sul notiziario del GMT relativi al suo lavoro, con le foto presenti negli articoli. E qui veniamo al primo problema. A poppavia del secondo portello a sx della tuga, nelle foto anteriori agli anni '80, c'è una scaletta verticale di 5 ramponi (si vede benissimo, ad esempio, su due foto del 1966 a Genova e Palermo; si nota altrettanto, anche se meno bene, su una foto dei primi anni 60 a Portoferraio all'Elba, dove la nave ha ancora una configurazione iniziale, con i battelli Carley e senza ali della tuga di poppa). Dopo gli anni '80, nelle foto la scaletta sparisce. La questione perciò è se nel periodo del modello di La Manna (1982 e poco prima) la scaletta ci fosse oppure no. Palinuro, dettaglio di foto (luglio 1966 a Palermo) Nei disegni la scaletta di ramponi non c'è e, nel modello di La Manna conservato a Venezia, ugualmente non c'è (ho telefonato al museo di Venezia per un controllo volante e me lo hanno gentilmente confermato). Il problema, però, è che nell'articolo citato (Notiziario modellistico GMT 1, 2019) , la scaletta sul modello c'è, e si vede in diverse foto (a pg. 6, a pg 8 [si vedono solo i ramponi superiori], la foto grande in fondo a pg 11). Perché la scaletta è nel modello delle foto dell'articolo, ma non c'è più nel modello conservato a Venezia? Eppure si tratta del medesimo modello. Per quanto in questo caso il pdf che ho non sia un modello di chiarezza, mi sembra di vederla anche su una foto a pg 4 del notiziario GMT 3, 2018 con il primo articolo sulla Palinuro (si vede proprio sopra l'ultimo oblò della murata all'estrema poppa). La nave è a Portoferraio ma è un'occasione diversa da quella della foto citata prima (la nave ha una configurazione più recente, senza Carley e con le ali sul tetto della tuga). Ho chiesto a Luca Tarpani (nella pubblicazione la foto risulta essere la sua) in merito alla data, e lui gentilmente mi ha risposto, ma mi ha potuto dire soltanto che si tratta di una cartolina, senza data. A mio parere la data è intorno alla metà degli anni 60, forse vicino al 1968 (la nave ha i falsi sabordi più radi e la tuga dipinta in giallo, come era appunto nel 1968 da una foto di Giorgio Parodi). In attesa di chiarire, aspetto. Qualcuno per caso è in possesso del notiziario GMT 3/2018 in originale e può gentilmente controllarmi la foto a pg. 4 della nave? 🙂 Anche altre foto dove si vede la scaletta sono ben accette, soprattutto se corredate dalla data 🙂
  13. ciao a tutti dopo una lunga parentesi dalle navi, e con in mezzo pure il concorso di modellismo organizzato ad Arezzo, riprendo a fare qualcosa con questo cantiere. In verità è un po' di tempo che "orbito" intorno a questa nave, da prima del Muavenet'i milliye addirittura, cercando documentazione e preparando le decals per le decorazioni (le decals, fatte qualche anno fa, sono di Enrico Bai del forum Modellismo+). Poi una serie di contrattempi hanno rallentato il lavoro e, ancora oggi, con un familiare che ha bisogno di assistenza continua, non so se lo potrò portare avanti anche se mi piacerebbe arrivare alla fine, ovviamente. Una volta tanto non ho fatto la solita ricerca certosina e qualche volta senza risultati soddisfacenti delle navi precedenti. Mi sono affidato al bel libro di Renato La Manna e Luca Tarpani dedicato a questa nave. Secondo gli autori i disegni sono riferiti ai primi anni '80 e quindi questa è la collocazione temporale. La scala è la mia solita 1:350, come tutti gli altri miei modelli. Tralascio la presentazione della Palinuro, presumo... sia ben conosciuta 🙂 Avevo, una volta, una mezza idea di abbinare questa nave, in porto, alla Vespucci, sfruttando lo scafo Revell e autocostruendo tutto il resto (ponti, sovrastrutture, alberatura). Non ho abbandonato l'idea, ma per il momento comincio con questa, poi vedremo. Le linee dello scafo sono un pelino più complicate delle solite fiancate verticali delle torpediniere anni '20... così in questo caso, al posto degli strati di legno, ho optato per lo scheletro in plastica a chiglia e ordinate, ricavato dai disegni. Nella foto è già in scala... Per la prua e la poppa ho usato il milliput per riempire Poi ho rivestito tutto con un secondo fasciame di plastica sottile, stuccato e lisciato ciao alla prossima 🙂
  14. Infatti è il disegno che ho io ... riguardo la foto su ebay, quale potrebbe essere il colore dello scafo, grigio scuro?
  15. Ciao a tutti. Ho potuto vedere di recente i piani costruttivi (del ANB) relativi alla nave da trasporto Verbano https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/mezzi/mezzi-storici/Pagine/naviglio_ausiliario/verbano.aspx, costruita in Inghilterra e affondata su mina nel 1918 (da non confondere con una seconda nave piu recente). In rete trovo una sola foto di questa nave su ebay e nessuna documentazione aggiuntiva. Qualcuno può aiutarmi a reperire qualche altra immagine, ammesso che esista? (a volte anche modelli realizzati potrebbero essere di aiuto...). Grazie 🙂
  16. Sì è quella, ma di materiale per la nave ne ho più che in abbondanza, comprese le centinaia di foto storiche della biblioteca centrale di Oslo. No a me interessava proprio lo scalo, come erano fatte le rotaie, come era fatto l'invaso per il varo etc. Dalla foto non si vede nulla e non me le posso inventare. Non voglio fare un'altra nave polare nel ghiaccio. L'idea del varo (che forse non è neppure il primo, non so bisognerebbe analizzare meglio, forse una delle modifiche successive) era carina, ma senza queste notizie non è realizzabile purtroppo.
  17. ciao a tutti sono alla ricerca di qualche informazione in più sullo scalo raffigurato in questa fotografia della FRAM. Qualcuno ha idea o informazioni su come potesse essere fatto, al di là delle poche cose che si vedono nella foto che accludo? (foto tagliata superiormente) . Grazie 🙂
  18. Ho trovato un breve filmato ricostruttivo (e celebrativo, ovviamente...) dell'operazione dei Dardanelli e, dopo il minuto 4 e spiccioli, del siluramento del Goliath.
  19. marcellodandrea

    REGIO INCROCIATORE FIUME

    Ottimo lavoro e progetto molto interessante. Seguo 🙂
  20. Ieri bighellonando su FB ho trovato un filmato turco, schedato dall'Imperial War Museum. Il titolo è "rare immagini della prima guerra mondiale 1915". A metà filmato (marce di truppe turche nel deserto con ufficiali tedeschi), compare uno spezzone del Bosforo, con pochi secondi di questa immagine molto sovraesposta (l'ho contrastata io). Stando ai colori e alle bande colorate sui fumaioli, è proprio il Muavenet nel 1913-14. Il filmato dice che sarebbe il 1915, ma il colore della nave è grigio chiaro e quindi siamo un po' prima. Purtroppo non si vede quasi nulla di distinguibile, salvo il profilo dello scafo che la identifica senz'altro come uno dei nostri caccia.
  21. Mi ero già un po' avvantaggiato, e quindi ecco la conclusione con le foto finali del nuovo (secondo) modellino del Muavenet-i Milliye. La situazione in cui è ambientato è molto simile a quella del primo modellino (nella prima parte di questo wip) ma complessivamente questo è più corretto (ed è anche fatto meglio a mio parere). La prima foto mostra il mare ancora nudo e crudo, verniciato ad acrilico ma senza ulteriori interventi con gel, cotone e vernidas E il modellino con il mare completato La bandiera è carta dipinta a pennello, come al solito. Alla base dell'albero di trinchetto si notano due rinforzi posteriori. Nel primo modellino non li avevo messi, ma c'erano su tutte queste navi e perciò qui li ho aggiunti. Le fiancate della nave con mare grosso erano sicuramente molto bagnate, ho simulato l'acqua che cola con vernice semilucida in strie verticali. Per la schiuma e le scie ho utilizzato complessivamente molto meno cotone della scena precedente, lasciando maggiormente libero il bordo della nave. In effetti così mi piace di più. E così questo è davvero tutto. Ringrazio di nuovo ancora una volta tutti quelli che sono intervenuti nel corso di questo lungo cantiere aiutandomi nella parte "teorica" e anche gli amici modellisti tedeschi che mi hanno ugualmente aiutato a chiarire le idee su queste navi. Speriamo di trovarci ancora con un'altra nave, magari un veliero, su queste pagine. Grazie e ciao a tutti
  22. La nave pronta per essere sistemata nella sua basetta. Confesso che non ho avuto molta fantasia e ho fatto una scena simile alla precedente. L'altra nave ha già preso la via dello studio di un parente, e comunque l'idea della nave in azione con la virata stretta mi sembrava valida ugualmente. I colori finali sono Tamiya ad aerografo, il "nero" è un grigio scuro (nero+fiel blue+grigio chiaro), schiarito con grigio chiaro e scurito con nero puro. Rispetto alla precedente, nella verniciatura ho aggiunto l'opera viva in rosso scuro. In precedenza non me ne ero preoccupato, ma questa volta non voglio mettere troppa schiuma intorno e quindi voglio lasciar visibile una parte del bordo rosso, mi sembra meglio... Ho cercato di fare tutto o quasi, ma lascio i fili a dopo il fissaggio sulla basetta per evitare di rompere tutto maneggiandola. Una modifica minima ma corretta, i cavi di sicurezza a lato del primo lanciasiluri partono dalle latrine e non da una sezione di battagliola subito dopo le latrine. La battagliola c'è sulle navi tedeche ed è prevista infatti anche nei disegni. Ma nella foto dell'equipaggio del Muavenet (non sto a rimetterla, l'ho citata più volte) il cavo di sinistra parte chiaramente dalla latrina (altro dettaglio tipico delle navi turche che mi era sfuggito). Per chi non avesse seguito, specifico che non ci sono scalette di accesso al proiettore sopra la plancia e neppure alla bussola sopra la tuga di poppa: anche qui, per la parte "teorica", rimando alla ricerca sul modello precedente. I candelieri delle battagliole sono abbassati lungo le parti di bordo libero (sono i pezzettini inclinati in avanti all'esterno del trincarino). I teli di copertura delle battagliole sulle ali di plancia sopno neri e cerati davanti. Ma dietro erano di canapa grossa scura (vedi la solita foto dell'equipaggio del Muavenet), così li ho fatti marroni. A destra dell'alberetto c'è l'isolatore a colonnina: il "fuso" in cima è di elementare fattura, un perno metallico e una goccia di vinavil alla base. La piattaforma sopra il timone era paiolata, ma in queste dimensioni non ho trovato assolutamente nulla di utilizzabile decorosamente e così, come nella nave precedente, mi sono limitato a simulare la struttura portante con linee più chiare. La nave nella nuova basetta, con le onde rifatte in gel acrilico. Una volta asciutto si vernicia. A poppa c'è solo la luce di posizione, non vedo nelle foto di navi in navigazione l'alberetto per la bandiera. Ma le navi turche la portavano comunque di preferenza all'albero di maestra. Come dicevo la situazione e la disposizione è simile a quella della nave precedente. L'azione è meno avanzata, il terzo lanciasiluri è ancora in posizione neutra, ma metterò degli omini ad armeggiarci intorno. Il cannone di poppa invece è avvolto nel suo telo. Manca ancora il pennone basso (il più grande e ingombrante) dell'albero di maestra.
  23. Gli alberi sono diversi rispetto alla versione precedente, quelli erano tondini di acciaio ma troppo spessi (0,7 - 0,5mm). Ho chiesto ad un mio amico orafo di procurami qualche pezzettino di tondino in ottone più sottile, (0,5 - 0,4 - 0,3mm). L'aspetto finale è migliore anche se sono delicatini... La banda grigia sono tre mani di primer dato prima di quello generale, per aumentare lo spessore di quella fascia intorno alla nave. Le battagliole seguono una disposizione identica a quelle del primo modello e derivata direttamente dai disegni tedeschi, dal momento che le foto delle navi turche le mostrano in posizione o abbassate come nei disegni. I piccoli pezzettini abbattuti sono i candelieri dei settori smontati. Non ho messo il piccolo settore di battagliola appena a poppavia delle latrine, che compare nei disegni tedeschi ma è assente sulle navi turche. La ormai famosa foto del Muavenet con tutto l'equipaggio schierato mostra infatti il cavo di sicurezza sul lato sinistro del primo lanciasiluri arrivare fino alla latrina (e presumo perciò che fosse lo stesso a destra). L'alberetto della radio a poppa, posto qui nel Muavenet a destra della tuga ... (anche in questo caso, per tutta la parte "teorica" rimando alla parte precedente relativa alla prima nave). Manca ancora l'isolatore a destra dell'alberetto. Una mano di primer opaco (antiruggine grigio) prima della verniciatura finale.
  24. Grazie a tutti, come sempre 🙂 Tuttavia, come avevo anticipato in precedenza, il modellino appena terminato ha dei problemi, dovuti in parte al fatto di aver subìto molte correzioni in itinere, in parte al fatto che proprio in ultima battuta sono emersi alcuni dettagli nuovi che, infine, mi hanno indotto a ricostruire la nave nel tentativo di farne una versione corretta il più possibile. Ecco perciò il secondo Muavenet, con le correzioni necessarie. Naturalmente la parte "teorica", almeno per la maggior parte delle cose, è stata già svolta. La costruzione perciò sarà molto veloce. Inserirò solo la documentazione per le correzioni effettuate. Alcune foto a pura dimostrazione che si tratta di una seconda versione A volte, con angoli di ripresa accentuati delle foto, la prua è deformata e sembra molto più inclinata del reale. La prima correzione riguarda la forma del castello, che adesso è leggermente più arcuata rispetto a prima. Alcuni pareri che ho chiesto (ero poco convinto) mi hanno indotto ad accentuare un pochino il cavallino per avvicinare la forma all'impressione che si ha dalle foto, a prescindere dal disegno nudo e crudo. Questa seconda parte del wip sarà breve, perché, appunto, quasi tutta la ricerca teorica è giù stata fatta. Lo scafo è lungo 212 mm e qualche decimo, esattamente come il precedente; sembra più lungo nelle foto comparative con il vecchio modello perché è più vicino all'obbiettivo e il macro distorce la prospettiva. Il blocco della timoneria di prua non è di forma conica come l'ho fatto nel precedente modello, ma esattamente come tutti gli altri (delle altre navi intendo dire) di forma squadrata. La forma conica è una impressione errata suscitata dal disegno, che mostra (si veda nel disegno) la scaletta inclinata di salita sul lato destro del castello (per le navi tedesche). La forma inclinata è la scaletta, non il blocco del timone di prua. Non ho una foto diretta di questo particolare sulle navi turche, ma ho i disegni di cantiere delle navi tedesche della seconda serie ed hanno tutte il blocco squadrato (anche altre navi di serie diverse). Non c'è ragione di pensare che fosse diverso e di forma così inusuale (conica) soltanto sulle navi turche. Gli alloggi delle latrine, ai due lati della struttura della plancia, sono stati allungati di circa 2 mm verso poppa, modificando il disegno. Ricordo che il disegno è riferito alle navi tedesche della seconda serie. In questo caso - a differenza di quanto argomentato per la timoneria poco sopra - ho una prova chiara che lì qualcosa deve essere modificato. Qui le latrine hanno applicata anche la parete esterna con i bordi stondati. Si nota che è leggermente più lunga rispetto al modello precedente e rispetto al disegno per le navi tedesche. Siccome gli oblò, dalle foto storiche, sembrano comunque simmetrici, sposterò verso poppa il secondo oblò in modo da mantenere la simmetria. Il motivo è il seguente: 1) il Gayret-i Vataniye nel 1915, mentre sbarca l'equipaggio dello Emden. Si noti il bordo diritto delle ali di plancia, ai due lati del primo fumaiolo. 2) lo stesso per il Muavenet-i Milliye ugualmente nel 1915 Un dettaglio macroscopico che mi era completamente sfuggito (a volte succede per quelli molto grossi...). Si confronti il disegno qui sotto per le navi tedesche, la parte rosa è quella a mio parere da aggiungere, come unica soluzione per ottenere il bordo posteriore delle ali di plancia diritto. Non è possibile la soluzione contraria (cioè un accorciamento della parte sporgente) perché altrimenti si tagliano via i portelli di accesso della sala delle carte, dietro la plancia, indicati dalle frecce rosse. Si nota abbastanza bene dalle foto che il bordo posteriore arriva a filo con il fumaiolo. Il blocco della timoneria di prua è in verde. Per avere il bordo posteriore delle ali di plancia rettilineo, anche la struttura sottostante (le latrine) doveva essere leggermente più lunga verso poppa. Il solito ponte di comando con timone, telegrafo di macchina, bussola e tubi portavoce... di cui non si vedrà quasi nulla poi, ovviamente. Si noti comunque il bordo posteriore delle ali di plancia rettilineo. La plancia terminata. Qui, a causa della macro, dell'angolazione e delle rispettive posizioni (quella dietro è anche più in basso) la nave sembra molto più lunga della precedente, ma ripeto sono assolutamente uguali. Questa è l'ultima modifica sostanziale fatta in questo nuovo modello, rispetto al primo. La forma della tuga di poppa è "ritornata" quella standard presente in tutte le altre navi e nei piani. Ricorderete che ero dubbioso già nel primo modello. Mi sono convinto, alla fine, che la forma fosse questa e non quella, con il lato sinistro arrotondato, apparentemente suggerita dalla famosa foto della S166 a Ebling nel 1909 (vedi sotto). Chi ha seguito il wip ricorda senz'altro questa foto, da cui traggo il dettaglio della tuga. Il primo indizio che ci sia qualcosa che non va nell'apparente forma curva del lato sinistro è indicato dalla freccia 1: lì c'è un angolo della battagliola, esattamente uguale a quello presente sul lato destro e che segue la forma squadrata del blocco della timoneria ausuliaria di poppa. Se si osserva anche le frecce 2, si coglie il profilo del blocco squadrato, simile a quello sul lato destro. Qui la decisione non era facile. Il profilo curvo poteva essere effettivamente quello della tuga, oppure di qualcosa posto immediatamente dietro che, casualmente, andava a raccordarsi col profilo della tuga. Ho controllato allora meglio le immagini dove si vede quella zona e che mi avevano messo qualche sospetto già in precedenza. Non sono molte, solo due. Il Numune (presumo per esclusione - vd. sopra nel wip - comunque si tratta di uno dei 4 caccia di questa classe) che transita a Costantinopoli nel 1913-14. La freccia 1 indica l'alberetto di poppa e serve più che altro a identificare la posizione del resto. La freccia 2 infatti indica la copertura del cilindro esterno della timoneria. La freccia 3 indica l'angolo dove finisce la tuga e comincia il blocco dei meccanismi della timoneria. In altre parole, quello non è un profilo curvo della parete, ma due volumi separati. In questa foto i 4 caccia sono impacchettati davanti all'incrociatore Midilli, a Istiniye nel 1915-16. La struttura indicata dalle frecce appartiene allo Yadigar, identificato dalle due fasce gialle sul primo fumaiolo. A destra c'è proprio il Muavenet, ma la tuga di poppa è coperta. La freccia 1 indica come al solito l'alberetto di poppa dell'impianto radio. Se si scende giù, si incontra con la freccia 2 la sagoma inconfondibile della bussola sopra la tuga di poppa. Proprio sotto, frecce 3, la netta separazione (angolazione) tra la tuga e il blocco della timoneria, marcato anche dall'ombra verticale molto netta. Non ci sono altre foto dove si vede questo settore nelle navi turche. Ma ho comunque deciso per mantenere l'angolazione, anche per la situazione effettivamente ambigua della prima foto (della S166 nel 1909). Tutto il resto, scalette, osteriggi, alberi etc. sono identici alla nave della prima versione. Da qui in poi perciò procedo a mon tare e verniciare. Inserirò nel prossimo post le foto del modello in via di completamento.
×
×
  • Crea Nuovo...