Ciao,
discutere è sempre importante ma, se intendiamo discutere di scienza, dovremmo concordare se l’oggetto della discussione è la “materia” quale elemento unico e tangibile da esaminare per capirne la sua struttura e le cause della sua aggregazione e trasformazione nelle miriade forme e funzioni in cui si presenta, note, meno note o ancora sconosciute, allora la discussione è fattibile e possiamo anche arrivare a scoprire l’origine di noi stessi, seguendo un itinerario logico e razionale ma se l’oggetto è raffigurato da una entità nominale, virtuale o del tutto astratta, possiamo anche discutere consensualmente, ma non sotto il profilo e in nome della scienza, ne altereremmo il senso e la cognizione fondamentale.
Questa premessa è motivata dal fatto che tu, come Newton, visto che ne accetti e sostieni la sua teoria, senza porti domande e senza giustificare le cause e gli effetti del come e del perché un corpo cade, magari facendo qualche riflessione, “relativistica”, prima di conferire certezza alle ipotesi, continui a dire: “se lascio cadere un peso, questo acquista un moto verso una “massa” più “grande (Terra).” “Il modo in cui questo moto avviene(accelerato rettilineo) è sempre il medesimo” dal quale poi ricaveresti una “legge semplice di proporzionalità (quella di Newton) che ti farebbe poi, “prevedere cosa accadrà al prossimo corpo che lascerò cadere”. Nel mio precedente intervento dicevo: se Newton, osservando la “mela” che staccandosi dal ramo del melo cadeva a terra, dopo essersi domandato come mai la “mela”, fatidica, era caduta verso il basso e non verso l’alto, si fosse domandato anche come abbia fatto la “mela” a trovarsi attaccata al ramo del melo al disopra della sua testa, forse non avrebbe avuto gli elementi per inventare la teoria dell’attrazione gravitazionale, e, forse avrebbe scoperto quali sono le vere cause e “l’ignota forza che interviene per determinare questo fantasmagorico evento. Questa domanda, non potendo più rivolgerla a Newton, l’avevo posta a te ma tu, oltre a non aver ancora fornito una risposta, continui a far cadere, a volte un peso ed a volte un corpo, senza giustificare come fa questo corpo o questo peso a cadere se prima non mi spighi come fa questo corpo o peso a trovarsi ad una certa altezza da terra, per essere poi lasciato cadere, vale a dire: come ha fatto la “mela” a trovarsi al di sopra della testa di Newton, attaccata al ramo del melo prima di cadere? Spero che tu mi possa dare una convincente risposta per giustificare la validità di questa “legge” che non ha, secondo la mia lettura razionalistica e di estrema pignoleria, neanche le nozioni della matematica elementari, ed è priva di ogni funzione coerente alla matematica equazionale perché contraddice e nega, contemporaneamente, il suo stesso enunciato, in quanto, dalla magica formula, la “insigne” scienza, dei “sacri testi” senza giustificarne le cause, come da abitudine “sacrale” o incontrovertibile, se ti garba meglio, testualmente afferma: “nella caduta dei “gravi” (dei corpi) chiamati “gravi” perché il cadere dei corpi sarebbe dovuto all’attrazione “gravitazionale”, “le masse non influiscono”, c’è da inorridire! Allora, “due corpi si attraggono con una forza direttamente proporzionale al prodotto delle “masse” o no? Ecco il dilemma! Gradirei saperlo, oppure la “massa”, “elemento”, “oggetto” o “entità” non ancora identificato viene inserita in queste vaghe “teorie” a discrezione di chi ne fa, impropriamente uso, come l’aromatico prezzemolo, presente in ogni minestra? Almeno del prezzemolo sappiamo “tutti” quasi tutto! Non credi che valga la pena di revisionare tutto ciò che fa capo a questa teoria gravitazionale, i cui elementi compostivi, pur considerati elementi matematici e determinati di una formula testata e mitizzata, si eludono e si includono inopportunamente senza variare il concetto matematico di una formula che non rispetta più le sue stesse regole? In mancanza di una spiegazione ponderata, si evidenzia che la scienza è carente di nozioni idonee per farlo.
Io ho detto è confermo che la “massa” è solo un “parametro” della materia, considerando che non può essere identificata come una entità a se stante, autonoma, diversa o avulsa dalla materia e tu, forse, inconsapevolmente, nell’affermare che “le leggi scientifiche sono una relazione tra grandezze fisiche… non puoi metterci dentro nell’equazione di Newton il valore della densità, perché l’equazione richiede il valore della massa”, intanto devo farti rilevare che io, dalla formula di Newton, non ho tolto la “massa e ci ho infilato la “densità, della quale non ho fatto alcun cenno e se dico, come ho detto e riconfermo, che la massa è un parametro della materia, non vuol dire che io, come tu pensi, confondo la “massa”con la “densità”, semmai posso aggiungere che, i “due corpi” che si dovrebbero attrarre secondo la magica legge di attrazione, sono composti comunque da “materia” che per produrre una forza, dovrebbero subire il tassativo processo di trasformazione termodinamica per generare energia configurabile in una forza, ma, constatato che i due corpi, non subiscono alcuna alterazione di natura fisica che faccia presupporre di aver prodotto una forza, in detta formula ci puoi mettere tutto quello che vuoi, non è il modo di coniugare una formula che produce una forza. Se nel serbatoio della tua macchina ci metti una formula al posto della “benzina” (materia in forma liquida), nemmeno un miracolo la farà muovere, ma si muoverà soltanto quando la benzina si trasformerà, termodinamicamente, con la sua combustione nei cilindri del motore. Inoltre, quando parli di una “relazione tra grandezze fisiche” pur non volendo, confermi che la “massa” è un parametro della materia, anche in virtù del fatto che una “grandezza fisica” può solo essere l’equivalente di un corpo composto di “materia”e non da una entità astratta, almeno che, anche una “grandezza fisica”, al pari della “massa” sia ancora da definire, per cui, una “relazione tra grandezza fisiche” è un parametro che mette a confronto gli elementi fisici che compongono le rispettive grandezze identificabile come strutture corporee essenzialmente composte da “materia” variamente strutturata riconoscibile per parametri diversi quali, la densità, il volume, la composizione chimica,la durezza, la flessibilità, la torsione, e forse anche dalla “massa” ammesso che se ne specifichi la sua natura, tutti elementi che concorrono ad individuare la specifiche caratteristiche della materia che compone una grandezza dal punto di vista fisico, chimico, organico, molecolare e quanto altro immaginabile, per precisarne anche l’utilizzo più appropriato.
Forse possiamo paragonare la “massa ” ad un “UFO”, “unidentified flyjed obiect” (oggetto volante non identificato), in attesa della sua identificazione, la scienza, per rispetto di se stessa, dovrebbe astenersi di attribuire dei valori di struttura fisica ad una qualcosa che fisicamente è ancora considerato inesistente, quindi, “la legge scientifica” come tu dici, non può essere “ un modo per relazionare tra loro le qualità fisiche, per mettere in rapporto le grandezza fisiche… a prescindere dunque dalla loro vera esistenza“, pertanto, Newton, Einstein o chiunque altro, se non spiegano prima che cosa è la “massa” non possono ipotizzare né come si comporta né come si relaziona con delle altre grandezze, l’ipotetico, l’indefinibile e l’astratto, non può essere relazionato ne messo in rapporto con la concreta e tangibile struttura dell’esistente materia che forse, ha anche una “massa”!
In un contesto sociale, io sono obbligato a rispettare le regole stabilite dalle leggi, anche se non le condividessi, ma non accetto che la scienza, proclami delle leggi fisiche senza comprovarne la validità assoluta, non è sufficiente dire che i ”modelli attuali della luce prevedono un campo di forze elettromagnetico che funge da sostegno” e “mezzo propagatore della cosiddetta luce”, né che parte dal Sole istantaneamente a quella velocità e che il Sole non è mica un buco nero”, ammesso che la scienza, dopo averli scoperti, (i buchi neri) sappia come e perché si formano, posso assicurarti e dimostrarti, purtroppo non su questo sito, che i buchi neri non si formano per attrazione gravitazionale, ma per altra causa, e che, tutte le leggi della fisica in cui compare la fantomatica forza di “ATTRAZIONE GRAVITAZIONALE” non hanno alcun valore, detta forza non esiste e non ha alcuna valida dimostrazione scientifica, anche se Cavendish, nel corso dei suoi esperimenti per determinare la densità della Terra, (e non la “massa” della Terra) col suo bilancino, avrebbe rilevato e misurato la presunta forza di gravitazione universale, certamente non escludo che Cavendish abbia rilevato una forza, che esiste e come, ma fortunatamente non quella gravitazionale, incompatibile in un universo, considerato dalla stessa scienza in espansione, e che pertanto non avrebbe permesso alla materia di espandersi, nell’universo, dopo il “Big Bang” formando le galassie e tutto ciò che si è originato dalla materia, compreso il nostro sistema solare.
Uno strumento, come è anche un bilancino, può misurare l’intensità di una forza ma non può specificare e precisare di aver misurato, in quella occasione, la presunta “forza di attrazione gravitazionale”. Oggi i ricercatori, compreso il fisico e premio Nobel Rubbia, studiano ancora, dopo averci già provato, senza esito, la possibilità di unificare tutte e quattro le forze, gravitazionale, elettromagnetica, interazione debole e interazione forte, quest’ultima poi, si rivelerebbe soltanto a livello microscopico e più esattamente a livello subnucleare, in un’unica teoria, quella denominata “teoria della grande unificazione” detta (GUT) , ma forse è mancato l’accordo tra i “LUMINARI” della scienza o più probabilmente non hanno trovato sufficienti elementi dimostrativi per farlo, l’intuizione sarebbe stata giusta, e forse ci sarebbero potuto anche arrivare, ma hanno sbagliato il metodo, hanno imboccato un “vicolo cieco” in realtà, non si tratta di unificare delle forze che si manifestano, almeno per gli addetti, in modo difforme e con effetti diversi tra loro, si tratta di dimostrare che esiste solo una forza unica, ovviamente suffragata da convincenti dimostrazioni anche di natura pratica, scrupolosamente testate, che tuttavia si manifesta in forme diverse, che hanno però origine e funzioni comuni e che, come ogni altro immaginabile tipo di forza, può solo essere generata da una unica fonte, la trasformazione termodinamica della materia, contrariamente a quanto presume Einstein con la sua formula E=mc2, l’ignota “massa”, come “c2” sono componenti estranei non generano né una forza né “ENERGIA” che è sempre e solo un prodotto della materia in fase di trasformazione termodinamica, anche perché, la stessa ”luce”, come ogni altra forma di energia immaginabile, è solo il prodotto della trasformazione termodinamico della materia.
Il concetto del campo elettromagnetico, che funge da sostegno e da “mezzo propagatore” della luce, introdotto da Maxwell, dopo il corpuscolare di Newton e l’ondulatorio dell’olandese Cristiaan Huygens, sono solo ipotesi, come quello della sua velocità costante di 300.000Km/s, nessun corpo, anche se la luce rischia di non essere considerato tale, perchè considerata senza massa o massa ZERO, nonostante tutte le incertezze sulla massa, si muoverebbe, secondo te, istantaneamente a velocità iniziale costante e rettilinea, tu stesso hai scritto che un corpo cade sempre con un moto accelerato e rettilineo, ovviamente per l’intervento della misteriosa forza di gravità, e ti permette di scrivere una legge matematica che ti mette in relazione le varie o le vere qualità fisiche (massa, velocità. Tempo…) , non è chiaro quale perché, erroneamente tu hai scritto (verie), ma il concetto non cambia, proprio perché anche la velocità della luce subisce una accelerazione, ma non per effetto gravitazionale, e tanto meno per opera e virtù dello spirito santo o più semplicemente di un (Dio?). Non puoi quindi dire che un corpo cade sempre con una velocità accelerata, mentre la luce, partendo dal Sole, ha un’istantanea velocità di 300.000 Km/s, senza ipotizzare l’intervento di una forza o almeno un come ed un perché! Le contraddizioni non sono compatibili con la scienza, non puoi considerale il concetto di velocità a tua discrezione e, devo puntualizzare anche che, solo sulla Terra, in apparenza, la velocità di un corpo è rettilinea, dalla Terra alle galassie, sparse nell’universo, esistono solo velocità di rotazione intorno a ciascun corpo, velocità paraboliche, percorsi orbitali ed ellittici, nessun corpo sito nell’universo si muove in forma rettilinea, sulla Terra, ripeto tale effetto è solo apparente in quanto, in quei libri, ove il contenuto non è tutto fasullo, è puntualizzano che, partendo da un punto “A” per raggiungere un punto “B” il percorso più breve non è una linea retta, ma una curva, anche se, sulla Terra, nelle brevi distanze tale effetto non è percettibile senza strumenti.
Sulla distanza tra Sole e Terra, tu dici: “dov’è il problema? “ Certo il calcolo è esatto, e non vorrei aprire anche un’altra discordanza sul concetto di calcoli matematici, essi sono esatti solo se considerati puri ed astratti, senza far riferimenti a funzioni specifiche e relative ad eventi determinati da effetti dinamici e da rapporti comparativi tra entità diverse, ovvero e più semplicemente, quando comunemente si dice che 2+2 è = 4, teoricamente è esatto ma se messo in un rapporto comparativo può anche no fare 4, banalmente: 2 dollari + 2 euro non fa né 4 dollari, né 4 euro, perciò se la distanza tra il Sole e la Terra non è esatta, non è perchè 300.000 x 500 non fa 150.000.000, il problema è che la luce, non ha una velocità né costante né istantanea e tanto meno rettilinea, perché tali elementi non possono essere considerati scientifici senza alcuna fondata dimostrazione, affermare che la luce partendo dal Sole per arrivare sulla terra impieghi 500” può anche essere esatto, io non ho gli strumenti per verificarlo, ma ho quelli per dimostrare che la luce, partendo dal Sole, ha una velocità molto ma molto inferiore a 300.000 Km/s e che di conseguenza se il tempo impiegato è esatto la distanza tra i due corpi è molto ma molto inferiore, infatti, se la velocità media della luce fosse , a titolo puramente indicativo, di 200.000 Km/s la distanza tra la Terra ed il Sole sarebbe solo di 100.000.000 Km. E non 150.000.000 e, con questo non mi si può dire che a pasticciare la torta di “mele”sono io, perché io, prima di mettere in uso la sua ricetta pretendo di esaminare attentamente i suo ingredienti e la loro compatibilità , diversamente, ciascuno può introdurre, in una ricetta di torta o in una formula, gli elementi che vuole, ma non può darle in “pasto” nutritivo o “culturale” agli altri.
La natura, quella identificata nella struttura fisica e dinamica della materia, non detta leggi, né le ascrive, esibisce una miriade di eventi contestuali alla sua inarrestabile e continua trasformazione termodinamica, armonicamente in un inconfondibile equilibrio, generato e regolato da una forza unica e polivalente, misconosciuta dalla scienza,
Nei sofisticati laboratori, gli esperimenti eseguiti, non sempre riproducono eventi compatibili con quelli autentici della “natura”, ciò può anche compromette l’equilibro naturale, e costringere la natura a ristabilire un equilibro diverso che a lungo andare potrebbe anche non essere più compatibile con la vita.
La scienza dovrebbe quindi analizzare gli eventi naturali, senza alterare lo stato fisico e concettuale della materia nella sua funzione termodinamica, attingendo e spiegando, cause, effetti e conseguenze di ogni evento, invece di configurare ipotesi, teorie e formule astratte ed immaginare l’antimateria, la materia oscura, l’universo chiuso a forma sferica o aperto a forma di un cilindro senza i fondi.
L’universo non è limitato da immaginarie pareti, definibili o indefinibili, chiuse o aperte e, nemmeno lo spazio, che lo raffigura, è delimitato da una figura geometrica sagomata a discrezione di chi ha più fantasia, l’universo si può solo identificare con un spazio che la materia occupa, espandendosi in forma radiale (sferica) “da un punto “X” in tutte le direzioni, fino al suo estremo punto critico, oltre il quale, di ciò che avviene, non posso dare spiegazione in questa sede, anche perché, per concepirne il meccanismo è indispensabile eliminare, anche mentale, l’esistenza di una “forza di attrazione gravitazionale” nell’ambito di questo “spazio universale” diversamente sarebbe impossibili, come è impossibile sostenere l’esistenza di due forze contrapposte nello stesso contesto.
Come puoi, compatibilmente notare, non è solo la descrizione dell’atomo soggetta a cambiare, l’avvento della “meccanica quantistica, tutta ancora da dimostrare, più teoria che concretezza, conferma che se il modello precedente e stato sorpassato, non vuol dire che quello della “meccanica quantistica” con le sue immaginarie “nubi elettroniche, sia il risultato più attendibile e definitivo non più sorpassabile, ma come giustamente tu dici e, non posso che essere d’accordo, non sappiamo come sarà il prossimo modello, non possiamo nemmeno considerare che la “massa “ sia un elemento determinante di una formula, se non se ne può ancora definire la sua natura e tanto meno si può affermare che la luce parta dal Sole con i suoi 300.000 Km/s istantaneamente, perché, bisognerebbe dimostrare che anche l’umile luce emessa dalla candela faccia altrettanto, salvo interpretazione o nozione di natura diversa che la scienza potrebbe riservare alla luce della candela, non avendo spiegazioni plausibili, come fa affermando che nella caduca dei “corpi” e non dei “gravi” nonostante le “masse” sono ininfluenti, nella formula newtoniana, le “masse” anche se inserite come “vaga” entità è l’elemento determinante, senza il quale la “formula” “mutilata” non può fornire gli elementi per procedere al calcolo o pretendere di ottenerlo ugualmente!
Io, come ho già detto, credo soltanto a ciò che è dimostrabile ma, senza esclusioni aprioristiche, ho cercato anche l’esistenza di un DIO, qualunque possa essere la sua potenziale forma di esistenza e la sua eventuale “onnipotenza”ma, malgrado ogni tentativo, fino ad ora non l’ho ancora trovato, ciò nonostante, continuerò a cercarlo, senza alcuna forma “ossessiva” come abitualmente faccio per tutto ciò che cerco di sapere, senza la bramosa e folle voglia di inventare un qualcosa, al solo scopo di simulare una scoperta per canzonare me stesso, non si può barare con se stessi, nemmeno per gioco.
Ancora io, dopo aver frequentato la scuola elementare, svogliatamente, non ho mai più studiato per conseguire un titolo ma, orgogliosamente, posso dire di averlo fatto e che continuerò a farlo solo per una consapevole e, magari dannata voglia, ineluttabile di conoscere e sapere, tutto di tutto, anche quello che non è ancora contenuto in quei testati “manuali” in cui prevalgono formule coniugate e concetti espressi solo virtualmente a scapito del fisicamente tangibile.
Anche le favole, sostanzialmente astratte, almeno, come opportunamente si dice, “infondo a ciascuna, vi è sempre una morale”, anche se tale elemento, la “morale” è di natura variabile, come un elastico, ognuno la rapporta a se stesso!
Purtroppo, ahimé o, ahi loro! Quasi la totalità di quelli che intraprendono lo studio, della scuola media superiore e successivamente proseguono nell’università, ove quello che si studia è imposto da testi nozionistici e severi programmi condizionati, lo fanno esclusivamente per conseguire un titolo, considerato utile, per procacciarsi, un posto di lavoro più rimunerativo e qualificante, non perché spinti dalla voglia di sapere e, malauguratamente, tale prospettiva sussiste e prosegue anche in chi si avventura nella ricerca che culmina, con la massima aspirazione di ottenere il “mitico” premio “NOBEL” e non sempre perché stimolati da una grande voglia di sapere!
Io non ho nessun particolare odio per i “sacri testi” detesto e contesto chiunque vi inserisce infondatezze in nome della scienza, conseguentemente, limitarsi solo a studiarli incondizionatamente ed accettarne tutto ciò che vi è espresso, senza confrontarlo con gli eventi che la natura ci mette a disposizione con la sua immensa realtà che ci circonda, la stessa scienza sarebbe ancora ferma alla descrizione dell’atomo fatta da Lucrezio, oltre 2000 anni fa ma con la previsione di un interrogativo ancora oggi potenzialmente valido, se la scienza continua a manipolare l’atomo incautamente e senza risolvere il problema dalle scorie radioattive!
Come vedi, il mio linguaggio non è quello delle scuole medio superiori, né quello più affinato delle università ma, nemmeno quello sempre meno comprensibile e distorto dei sommi addetti, che inventano la “colla atomica” i “gravitoni” le nuvole di gas incandescenti” le ultime “nuvole elettroniche e le diffondono come quinta essenza dello scibile, troppe approssimazioni, molte ipotetiche teorie e traspare poca, pochissima ed effettiva scienza!
Per concludere, voglio raccontarti un aneddoto vissuto direttamente durante la mia carriera lavorativa: attualmente faccio il pensionato, nello svolgere la mia attività professionale, avevo le mansioni di capo del personale presso una nota industria elettronica piemontese, tramite un’inserzione sulla stampa locale avevo scelto e convocato, per un colloquio informativo alcuni candidati, nel corso di questi incontri, uno di questi, ancor prima di iniziare il colloquio mi ha rivolto la domanda: “lei è ingegnere? La mia risposta: Io non sono un ingegnere e, tanto meno elettronico, sono semplicemente il capo del personale e, come tale, a me non interessa sapere se lei conosce, bene o male, l’elettronica perché a me intessa solo accertarmi se lei sa usare la “testa”, diversamente il suo “titolo”, almeno per me, non ha alcun valore. Ogni altro commento per valutare un titolo, credo sia superfluo.
Cordialmente, meta.
P.S. Anche il "peso" è un parametro della materia.
Ciao, meta