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Red

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Tutti i contenuti di Red

  1. Red

    INFERNO DI MACCHINE

    Grazie a Voi per aver letto ! RED
  2. Red

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Occorre nome e cognome ! RED
  3. Red

    Quizz Foto: Unità Militari

    Esatto !!! Ti passo la mano RED
  4. Red

    INFERNO DI MACCHINE

    Chiediamo, chiediamo caro Iscandar , probabilmente riuscirà a risolvere il problema. RED
  5. Red

    Auguri Lazer!

    Auguri di Buon Compleanno al caro Lazer !!! RED
  6. Red

    Visione Sconsigliata Ai "totiani". Smg Bagnolini.

    " Pais, feila veddi " RED
  7. Red

    INFERNO DI MACCHINE

    Grazie Iscandar !!! Tutto lo spazio che resta ? Non lo capisco neanch'io !!! Ci sarà un modo per diminuirlo ? RED
  8. Red

    INFERNO DI MACCHINE

    Continuo in questa sezione " Le navi ", che mi sembra arenata . Vorrei continuare proponendovi ancora gli episodi, raccontati da Italo Sulliotti, riguardanti non più i sommergibili ma le navi . Ciò se mi è ancora consentito continuare a far parte della Famiglia " BETASON", malgrado le micro punture (!) d'anestesia che sembra mi vengano iniettate con soddisfazione ! Vado avanti, non proprio convinto , con con il nuovo racconto : INFERNO DI MACCHINE Tratto da libro " Onde insanguinate - La Guerra sui Mari " - 1931 - Siamo nelle viscere del " Seydlitz ", la sera del 31 Maggio 1916, dinanzi ai canali dello Skagerrak. Lentamente la luce del giorno dilegua dalle aperture superiori delle macchine; tutti gli sportelli corazzati si stanno chiudendo. La voce del combattimento ha intonato sul mare . In alto, gli uomini della coperta, della plancia, delle torri, sono già preparati : attraverso i telemetri ed i cannocchiali, i tedeschi hanno visto spuntare sull'orizzonte le colonne di fumo degli incrociatori inglesi. Sono i tipi " Lion " dell'Ammiraglio David Beatty , e la battaglia è imminente. Battaglia di cannoni e battaglia di eliche. La guerra navale ha già dato , nel 1916, tutti i suoi insegnamenti, e dimostrato come il segreto della vittoria risieda soprattutto nella resistenza degli apparati motori. Le battaglie navali sono vinte da una turba invisibile e sacrificata; quella di duecento fuochisti e macchinisti, imprigionati nella penombra rossa delle caldaie e delle macchine, occupati ad alimentare i fuochi del combattimento invisibile. Giù, lungo i tubi dei portavoce innumerevoli, lungo i piccoli ascensori che conducono alla plancia gli ordini scritti , sui quadranti dei telegrafi di macchina, tutte le istruzioni sono già state impartite da " coloro che vedono " a coloro che - forse - moriranno senza vedere. Il sepolcro si chiude e si sigilla. Da quel momento, gli uomini di macchina sanno che l'aria e la luce esterna sono vietate per essi.. Le porte corazzate si sono chiuse, al disopra delle scalette e dei passaggi; quelle del basso sono separati da quelli dell'alto. E gli uni lavorano per gli l'altri, in quella formidabile solidarietà organica di vita e di movimento che è una nave da battaglia. Il direttore di macchina del " Seydlitz ", Otto Looke, ha finito di raccogliere, da tutti i portavoce che confluiscono al posto centrale, le risposte dei suoi dipendenti. I motori elettricisti ausiliari sono in ordine...Il servo-motore è in perfetta efficienza....I gruppi di caldaie sono in ordine...Le pompe perfettamente attrezzate per ogni evenienza. Egli può prendere, allora, il microfono del telefono che comunica con la plancia, e gettare in alto le parole sacramentali. - Tutto pronto in macchina per il combattimento ! - Il grande incrociatore vibra tutto sotto l'impulso delle eliche che rompono spumeggiando le acque dello Skagerrak. Nella luce rossastra delle lampade disseminate nel gigantesco groviglio di tubi e tiranti, gli uomini lavorano febbrilmente. Il ventre dell'incrociatore è tutto un formicolare di ombre. Nelle brevi pause, gli uomini tendono l'orecchio; guardano le pareti nere, attendono il primo eco di cannonate sul mare. Nulla. Soltanto la musica potente dei pistoni, delle bielle, delle ruote soltanto il va e vieni vertiginoso degli stantuffi, il ronzio delle turbine, la vita metallica e musicale di diecimila pezzi d'acciaio che scivolano, si intersecano, si incontrano, in un diluvio di olio e di grasso che stilla su tutto e su tutti. Poi, di colpo, il primo saluto della guerra. Un rombo sordo, un colpo secco sul fianco destro dell'incrociatore. La ruggine si stacca e cade sugli uomini vicini, come una piccola pioggia. - Gas e fumo nella sezione numero V ! - Cominciano i guai. Non appena il telefono ha squillato, gli ufficiali di macchina, si lanciano, dal posto centrale, verso la parte ferita. Nella sezione numero V non si vede più nulla. Le lampade si sono spente; un'enorme nuvola nera si ingolfa per le scalette e le lampade portatili non riescono a sfondare la massa scura. Contemporaneamente si ode la tosse violenta degli uomini, mezzo soffocati dai gas....... Il primo obice inglese è scoppiato in macchina ed ha ucciso due uomini. Il fumo impedisce di vedere i loro corpi. Ma immediatamente si ode fischiare l'aria compressa che è stata liberata dai serbatoi del locale caldaie e che irrompe benefica, per ventilare gli ambienti e scacciare il fumo. Qualcuno vorrebbe aprire in alto gli sportelli corazzati. Il Direttore di macchina lo vieta: gli sportelli superiori non devono aprirsi che in caso disperato, di perdita della nave. Fuori, il rombo della cannonata è continuo. Come va la battaglia ? Nessuno lo sa, in macchina. Quelli della plancia e della coperta non hanno tempo di dare notizie a quelli di sotto. E continuano a giungere, attraverso i potavoce, le notizie di nuove avarie. - La luce si è spenta nella sezione caldaie, sulla dritta. - - Servomotore in avaria ! - - Compartimento delle turbine pieno di vapore ! - Gli ufficiali non fanno in tempo a provvedere da una parte, che giunge dall'altra la notizia di una nuova avaria. Quella delle turbine è più grave di tutte. Il Direttore di macchina chiama a se tre ufficiali. - Signori, bisogna andar a vedere. Se si è spaccato l'involucro delle turbine, fra tre minuti saremo immobilizzati. Il bastimento è perduto. Chi si sente di andare lassù a controllare ? - Gli ufficiali tendono l'orecchio. Le turbine continuano a girare regolarmente; si ode il loro enorme ronzio. Dunque ? Se la perdita di vapore provenisse da un guasto irreparabile, le turbine si sarebbero fermate. E non vi sarebbe più, nel locale, nessun vivente..... Tre meccanici si fasciano la testa di stracci bagnati e si avanzano, stoicamente.....Si ingolfano nella scaletta; spariscono in un cumulo di ovatta bruciante. Si sentono le loro voci, coma una immensa lontananza . Passano cinque minuti. Strisciando come serpenti in mezzo ai tubi che bruciano, col viso rosso, sfigurato dal calore, i tre uomini arrivano al punto dove è scoppiato il proiettile inglese e donde parte il fischio lacerante. Bruscamente, il fischio cessa. Un respiro di sollievo. L'avaria era insignificante ; il colpo aveva soltanto aperto la valvola di sicurezza che lasciava sfuggire sbuffi continui di capore. Alle dieci di sera, una scossa enorme; la nave sembra sollevata da un vulcano sottomarino. Un sommergibile inglese ha lanciato con successo un siluro che colpisce l'incrociatore a prua, sulla dritta. Nell'enorme squarcio l'acqua si ingolfa a torrenti ! E' cominciata la lotta titanica contro l'invasione. Gli uomini di macchina sembrano centuplicarsi. Ad una ad una le lampadine elettriche che segnalano automaticamente l'avanzata dell'acqua nei locali e nei doppi fondi, accendono le loro piccole sinistre pupille rosse.... Il " Seydlitz " , appesantito, si inclina verso prua. Si ode il rantolo affrettato di tutte le pompe che lavorano furiosamente, ma non bastano a vincere l'acqua. Soltanto lo scompartimento dei tubi lancia siluri resiste ancora con le sue paratie e col suo volume d'aria, mantiene l'equilibrio della nave... .....fuori, le cannonate si allontanano; gli inglesi si ritirano..... Ma la nave sembra perduta. Pure nessuno pensa, in macchina, ad abbandonare il proprio posto od aprire gli sportelli, in alto. Gli ufficiali, nel posto centrale, hanno l'acqua fino alle ginocchia. L'incrociatore ha già " bevuto " più di tremila tonnellate d'acqua. La lotta diventa tragica, ossessionante. Le paratie della quinta sezione caldaie, oppongono una resistenza tenace alla pressione dell'acqua che si accumula contro di esse, da prua.. Ma le lamiere si inflettono man mano, si ingobbano, si sformano. Se cedono tutto è finito..... Da una parte l'acqua che sale. Dall'altra cinquanta uomini neri fumo, arsi dal vapore, nudi , sanguinanti per lo sforzo, specie di demoni nell'ombra, puntano contro le paratie pericolanti assi di rinforzo. Queste si piegano a loro volta e sembrano spezzarsi...... A poppa, altre vie d'acqua . Altri uomini lavorano a tamponarle con pezzi di legno e grosse sbarre di sughero, i cosiddetti " materassi di sicurezza " . Ma l'acqua spunta e si affaccia dappertutto. Essa vince il ritmo delle macchine e delle pompe. S'ode il fragore di cento cascatelle che risuonano lungo le scalette di ferro, vengono a contatto col metallo bruciante, provocano colonne di vapore. ....e non basta. Il telefono chiama : Incendio a prua . La parte inferiore dell'incrociatore è minacciata dall'inondazione dell'Oceano, la parte superiore arde come una fiaccola nella notte sinistra, e tre squadre di uomini devono precipitarsi sul ponte e fare la catena coi secchi perchè le pompe non bastano più. Soltanto a mezzanotte, il " Seydlitz " incontra i battelli pompa che gli vengono incontro a grande velocità da Wilhemshaven. E comincia la tregua. I boccaporti delle macchine possono alzarsi; duecento uomini escono dall'inferno di fumo, di fuoco, di acqua e di metallo, nella divina freschezza riparatrice della notte di Maggio. FINE RED
  9. Red

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Esatto ! RED
  10. Red

    Quizz Foto: Unità Militari

    Grazie Darth, ricambio di cuore il saluto !!! Ecco l'unità da affondare : RED
  11. Red

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Grazie !!! Ecco il personaggio da riconoscere ( facile ) RED
  12. Red

    Quizz Foto: Unità Militari

    Incrociatore Piemonte del 1891 RED
  13. Red

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Pierre Le Moyne d'Iberville, nato il 20 luglio 1661 a Ville-Marie (oggi Montreal ) e morto il 9 luglio 1706 all'Havana-Cuba
  14. Red

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Jean-Baptiste Le Moyne de Bienville, nato il 23 febbraio 1680 a Montreal ( Canada ) e morto il 7 marzo 1767 a Parigi. Fondò nel 1717 la città di New Orleans ( Luisiana ) della quale fu governatore. RED
  15. Red

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Esatto !!! Posta il mio precedente personaggio ! A te la mano . RED
  16. Red

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Non capisco perchè hai chiesto di rimuovere l'immagine !? Di solito si dà una spiegazione ! Grazie
  17. Red

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Grazie ! Ecco il personaggio da riconoscere ! Non capisco perchè mi chiedi di sostituire l'immagine !? Comunque eccone una nuova ! RED
  18. Red

    ADDIO; (GRANDE) AMM. CINGOLANI

    Riposi in Pace !!! Condoglianze alla Famiglia. RED
  19. Red

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Si tratta del Gen. Diego Angioletti, nato Rio dell'Elba il 18 Gennaio 1822 e morto a Cascina il 29 Gennaio 1905. Fu Ministro della Marina dal 21 Dicembre 1864 al 29 Giugno 1866 durante il Governo La Marmora II - IX ^ Legislatura del Regno d'Italia . RED
  20. Red

    Auguri ad Iscandar!

    Buon Compleanno !!! RED
  21. Red

    Auguri a Ocean's One!

    Tanti auguri di Buon Compleanno !!! RED
  22. Red

    CONTATTI PERICOLOSI

    Episodio tratto da " Onde insanguinate - La Guerra sui mari " - 1931 di Italo Sulliotti Capitolo 14° CONTATTI PERICOLOSI Nella fosca, profonda, impenetrabile, sul Mare del Nord. Dinanzi alle coste di Fiandra, il sommergibile naviga semi immerso, invisibile, affondato nel buio. L'uomo di guardia sulla torretta rabbrividisce sotto il soffio glaciale del vento; il cappotto di incerata non riesce a proteggerlo. A Nord est, un faro lontano traccia, sulle nuvole basse, rapidi sprazzi di luce sanguigna. Il Comandante del sommergibile è tranquillo. L'oscurità, il vento e la tempesta sono i suoi alleati, nel compito aspro che lo attende . L'U.70 è un " portatore di uova " ; i suoi otto pozzi di poppa contengono sedici mine - due ciascuno - che lo scatto di una leva libera, al momento opportuno, con un intervallo di ottanta secondi. - Hans Muller - dice il Comandante - fra mezz'ora saremo di fronte ai canali. Raddoppiate le vedette in coperta. Mettete un uomo a prua. - - E' difficile, Comandante. Il mare rompe forte in coperta. Le onde arrivano in torretta. Bisogna, se mai, venire più su. - Il Comandante fa un segno di diniego. Non vuole aumentare l'emersione del battello. La Manica è tutta percorsa da " chalutiers " -( pescherecci )- che escono con qualunque tempo, ed egli vuol essere pronto a sparire al minimo allarme. Poichè l'U.70 non è un sommergibile gli altri. Reca nei propri fianchi, le provviste della morte per le navi degli altri, ma custodisce anche - come un castigo di Dio - l'arma della propria distruzione. Le mine sono " matte ", come dicono i marinai. E se, per un sommergibile qualunque, un urto o un abbordaggio può risolversi, talvolta, in un semplice danneggiamento di lamiere o nella distruzione degli organi esteriori e periferici, lo stesso urto diventa mortale per il sommergibile posa-mine. L'U.70 ha, in materia, dei precedenti notevoli. E' lo stesso che ha posto, in Mediterraneo, un cordone di mine a poche miglia dalla Valletta, e ha provocato così la distruzione di un incrociatore e di una nave ausiliaria inglese. Ora, ha l'incarico di deporre mine sulle coste di Fiandra, all'ingresso dei canali dove entrano ed escono le navi di commercio degli alleati. E' il periodo della guerra in cui, fra sommergibili e dragamine, è ingaggiata una lotta lunga, paziente, spesso mortale. Tutti i dragamine dell'Intesa, tutti i battelli pescherecci suscettibili di essere adattati al nuovo compito, stanno battendo in catena le rotte dell'Atlantico e del Mediterraneo, per " pulire " il mare. Ma dietro di loro, dietro il ventaglio delle reti e degli apparecchi a strascico, ripullulano i sommergibili. L'industria di guerra tedesca è ancora abbastanza ricca per rinnovare perennemente la sua macabra fornitura. ....man mano che il sommergibile si avvicina, il mare si calma. Anche senza guardare la magnifica, dettagliatissima carta spiegata sotto la lampada del posto centrale, accanto al compasso giroscopico, il Comandante avverte l'avvicinarsi dei bassi fondali. Il sommergibile " tanga " di sotto in su e nota gli stessi fenomeni bizzarri che si verificano per un velivolo quando passa vicino a una conca montagnosa. I marinai dicono che " viene vento dal basso ". - Comandante - dice il Secondo che è disceso dalla torretta, - abbiamo un faro sulla dritta, a meno di un miglio. - Andiamo a riconoscerlo. - Il battello accosta sulla dritta, a mezza velocità. Si vede, vicinissimo, il riflesso verde di un fanale. Non è segnato sulla carta; si tratta, senza dubbio, di uno di quei fari " di guerra " che gli Alleati hanno creato sulla costa, ad uso esclusivo dei propri convogli. Il Comandante è salito in torretta e guarda col cannocchiale. Si vede nitidamente l'ombra nera del fanalista, che passeggia nella gabbia luminosa, alta una decina di metri sull'acqua. L'uomo non suppone certamente che un sommergibile nemico così vicino, rasentando la superficie. I due uomini della torretta si guardano in faccia e ridono. Hanno il viso verde, quando il raggio del faro passa sul battello. Ci siamo. Il sommergibile sta entrando nel canale, in acque calme. Bisogna procedere con precauzione, e soprattutto rallentare i motori in modo che non sveglino il silenzio opaco della notte. - Pronti alla manovra dei pozzi ? - - Pronti ! Pronti ! Pronti ! - Col cronografo in mano, il Comandante fa segno agli uomini di manovrare le leve che devono liberare le mine. - Va ! Va ! Va ! Al comando ritmico e scandito, gli ordigni, gli ordigni mortali abbandonano ad uno ad uno docilmente, le loro custodie d'acciaio : il sommergibile, man mano che è liberato dal loro peso, si impenna leggermente a poppa, e le mine se ne vanno da sole, sospese nell'acqua nera, ad attendere coloro che dovranno " inciamparvi " e saltare..... In mezz'ora tutto è fatto. Seguendo un arco di cerchio , l'U.70 ha depositato nelle acque del canale tutto il suo carico, ed ora non ha che andarsene al più presto, prima che gli " chalutiers " e i drifters vengano a disturbarlo. Il Comandante si è messo accanto al timoniere e gli indica la rotta per uscire dal canale; dalla parte, naturalmente, che è rimasta libera. Appena avrà " scapolato " il canale, il sommergibile mollerà di poppa le ultime due mine: quelle del sesto pozzo. Il timoniere gira la ruota. Ma si ode un cigolio sordo, poi un crepitio secco. Che cosa c'è ? - Timone in avaria ! Barra bloccata ! - Il Comandante trattiene fra i denti un'imprecazione. Gli uomini si affaccendano già intorno agli organi di trasmissione : il guasto non è semplice e occorreranno venti minuti buoni per riparare. I motori sono arrestati. Ma il Comandante non è tranquillo. Il Secondo gli si è avvicinato...... - Comandante, il battello deriva sulla sinistra ! Sulla sinistra ! Da quella parte - a bordo tutti lo sanno - è la collana di mine deposte mezz'ora prima, ed è verso quella parte che la corrente sospinge lentamente l'U.70, inerte, insensibile ai timoni. Il Comandante ha incrociato le braccia e riflette. Tutto è preferibile all'inerzia. E' meglio rimettere in moto, ed andarsene fidando in Dio..... S'ode il teuf-teuf dei motori che riprendono. Di immergersi, non è il caso di parlare. I fondali sono troppo bassi e il sommergibile rischierebbe nella sabbia grossa e piena di detriti rocciosi che caratterizza il fondo marino di quei paraggi. Tutti gli uomini sono in piedi ai posti, coll'orecchio teso. E il sommergibile, col timone bloccato, continua a camminare piano piano, cautamente, in mezzo al campo che egli stesso ha seminato di " marmitte " esplosive. Ecco il piccolo rumore spaventoso, ben noto ai sommergibilisti, si fa sentire alla prua, contro la dritta. Lo scafo ha ricevuto uno schiaffo metallico : sembra che qualcuno abbia fatto scattare contro le pareti esterne del battello la corda metallica, violentemente distesa, di una chitarra invisibile. Gli uomini trattengono il fiato. Il Comandante ha la fronte corrugata. - Motori fermi . Timoni a zero - Silenzio. L'U.70 se ne va, molleggiando, lemme lemme. Passa contro i suoi fianchi la carezza della morte. E i timoni sono sempre bloccati, come se fuori, nell'acqua verde, un corpo estraneo ne impedisse il movimento. Un corpo estraneo......E se fosse una "marmitta" ? No; è impossibile. Le eliche hanno ripreso poco prima , ed avrebbero, se si trattiene una mina, già provocato la catastrofe. Ora si sente contro la " pancia " del battello una serie di piccoli colpi; si direbbe che l'acqua "frigga", tutto intorno. Il Comandante è salito in torretta. Fuori il buio è profondo, assoluto, e l'aria sferza il viso, violentemente. Bisogna ricorrere ad un mezzo estremo: mettere due uomini a prua, colle pertiche, e cercar di frugare l'acqua come se si andasse pesca dei polpi, coll'acetilene, per allontanare con dolcezza i pericolosi vicini che danzano fra due acque, nel canale. Il Comandante ordina di accendere la lampade elettriche portatili. Ecco; il piccolo fascio bianco danza sulle onde e trae dall'acqua nera strani riflessi lunari. Il rimedio è pericoloso. Quella luce sarà vista da lontano, e richiamerà certamente le torpediniere da costa, che incrociano lungo la distesa dei banchi di Fiandra. Ma bisogna correre l'alea, perchè è impossibile navigare a tentoni, in mezzo all'insidia. Già due volte i marinai hanno, con infinita precauzione, allontanato due corpi estranei, " sentiti " con la punta delle pertiche, a quattro metri di immersione. L'U.70 si apre la via in mezzo alle mine, e gli uomini hanno voglia di alzarsi sulla punta dei piedi, come se il farlo bastasse ad alleggerire il battello e diminuirne il pescaggio. E i timoni sono sempre inerti.....E il sommergibile ! - maledizione - si avvia contro un banco sabbioso. - Macchinista indietro ! - Nel fragoroso invertirsi delle eliche, si vede un oggetto preso dal vortice di schiuma, a sette metri dalla poppa. -Macchina ferma ! Macchina avanti ! Ad un tratto, sulla sinistra, una striscia luminosa fende improvvisa la notte. Un razzo verde sale nell'aria, frantuma di luce le nuvole, si sparpaglia in una piccola pioggia di smeraldo. Subito, sulla dritta del canale, un altro rosso gli risponde. E un lampo sanguigno illumina il volto delle vedette. L'U.70 è stato visto. E questa volta è la fine. Bruscamente, il Comandante ordina agli uomini di spegnere le lampadine. - Chiudere tutto. A posto d'immersione. A sei metri. Motori a mezza forza.- Si gioca tutto per tutto. Vuol dire che il battello cercherà di uscire dal canale in acque basse, tenendosi a pochi centimetri dal fondo. La zona minata è quasi superata. - Timoni pronti ! - Il Comandante ha un respiro di sollievo. Il battello obbedisce; drizza la prua verso il largo, verso il mare che urla fuori del canale, verso la tempesta che è la salvezza e la vita. Verso l'est, due ombre nere e veloci accorrono lottando coi cavalloni. Sono le siluranti della difesa di Ostenda. Troppo tardi; il sommergibile tedesco sta uscendo in mare largo, dopo avere superato il rischio di suicidarsi.......... FINE RED
  23. Red

    Buona Pasqua

    Buona Pasqua ! RED
  24. Red

    Auguri a Gepard e Argo75

    Al caro Stefano ( Argo75 ) e ad Gepard i miei migliori Auguri di Buon Compleanno e di Buona Pasqua !!! RED
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