Aggiorno la discussione.
Titolo: U-XXX
Autore: Paolo ALLARA
Casa editrice: CreateSpace Independent Publishing Platform (Amazon)
ISBN-10 : 1492209023
ISBN-13 : 978-1492209027
Anno di edizione: 2013
Pagine: 313, copertina flessibile
Dimensioni(cm): 13.97 x 1.8 x 21.59
Prezzo: 8,94 euro
Disponibile su Amazon
Mi è capitato di acquistare il volume U-XXX per caso; un piccolo sfizio. Senza convinzione. E invece mi è piaciuto tantissimo! La storia è intrigante e molto ben congegnata. Capitoli agili e snelli che, saltando tra l’oggi e il 1945, intrecciano saldamente i fatti narrati. L’autore dimostra di essersi documentato a fondo per dare un aspetto verosimile alla storia; riuscendoci. Parla di u-boot tipo XB e XXI riportando anche correttamente i “pennant-number” e le principali caratteristiche (verificato personalmente sulla “bibbia” degli U-boot di Eberhard Rossler). Non tragga in inganno il titolo, inducendo alla supposizione che possa trattarsi di un errore storico: U-XXX fa riferimento alla vista di tre bandiere naziste affiancate; che lette in un certo modo possono apparire, appunto, come tre lettere X. E non al numero o al tipo di un sommergibile.
L’autore non si fa mancare nulla: neanche l’accenno a una storia d’amore, che non guasta mai.
Un romanzo che merita di essere letto.
Ma ad una (non secondaria) condizione: quella di essere in grado di sorvolare su alcune mancanze linguistiche, imponendosi autocontrollo per non sobbalzare sulla sedia ogniqualvolta l’autore ignori in modo quasi matematico i congiuntivi e l’uso corretto della punteggiatura (il punto e virgola proprio non gli appartiene). Infastidisce un tantino (e talvolta crea confusione) anche il fatto che i dialoghi siano tra semplici “virgolette” anziché tra le «caporali»; e più in generale è evidente che il testo intero non sia stato revisionato da un buon correttore di bozze.
Anche i marinai e i sommergibilisti troverebbero qualcosa da ridire in merito alla terminologia nautica adottata: l’autore scrive ciurma invece di equipaggio; vela invece di torretta (per un u-boot della II gm non è propriamente corretto); camera invece di cabina e letto invece di cuccetta. Leggere: “fuori il periscopio” può fare un po’ male; ma si tratta di un peccato veniale.
Un’ultima cosa, (rivolgendomi direttamente ma bonariamente a Paolo Allara): il termine suppellettili è femminile, non maschile!
Da quanto sopra la mia recensione può apparire negativa. Ma è vero il contrario: ho passato delle ore in modo davvero piacevole, leggendo il libro. Che spero possa uscire in una nuova edizione revisionata e corretta accuratamente.