Jump to content
  • Utenti

    • Totiano

      Totiano 0

      Membro Consiglio Direttivo - MS*
      Joined:
      Last active:
    • Alagi

      Alagi 0

      Membro Onorario In Memoria
      Joined:
      Last active:
    • Iscandar

      Iscandar 0

      Capo di 1a classe
      Joined:
      Last active:
    • Odisseo

      Odisseo 0

      Secondo Capo
      Joined:
      Last active:
    • brin

      brin 0

      Capo di 1a classe
      Joined:
      Last active:
    • Marco U-78 Scirè

      Marco U-78 Scirè 0

      Membro Onorario
      Joined:
      Last active:
    • malaparte

      malaparte 0

      Moderatore Area Tematica - S*
      Joined:
      Last active:
    • danilo43

      danilo43 0

      Tenente di Vascello - MS*
      Joined:
      Last active:
    • malaspina

      malaspina 0

      Moderatore di Sezione - MS*
      Joined:
      Last active:
    • lazer_one

      lazer_one 0

      Membro Consiglio Direttivo - MS*
      Joined:
      Last active:
    • de domenico

      de domenico 0

      Tenente di Vascello
      Joined:
      Last active:
    • Alfabravo 59

      Alfabravo 59 0

      Capo di 1a Classe - MS*
      Joined:
      Last active:
    • Red

      Red 0

      Capo di 1a Classe - MS*
      Joined:
      Last active:
    • Von Faust

      Von Faust 0

      Moderatore Area Tematica - MS*
      Joined:
      Last active:
    • serservel

      serservel 0

      Tenente di Vascello
      Joined:
      Last active:
    • Massimiliano Naressi

      Massimiliano Naressi 0

      Sottocapo - S *
      Joined:
      Last active:
    • GM Andrea

      GM Andrea 0

      Membro Consiglio Direttivo - MS*
      Joined:
      Last active:
    • Lefa

      Lefa 0

      Capo di 1a classe
      Joined:
      Last active:
    • old_fly37

      old_fly37 0

      Membro Onorario
      Joined:
      Last active:
    • marat

      marat 0

      Capo di 1a classe
      Joined:
      Last active:
    • R.Hunter

      R.Hunter 0

      Membro Onorario
      Joined:
      Last active:
    • Charlie Bravo

      Charlie Bravo 0

      Capo di 1a classe
      Joined:
      Last active:
    • sertore

      sertore 0

      Tenente di Vascello
      Joined:
      Last active:
    • canarb

      canarb 0

      Sottotenente di Vascello
      Joined:
      Last active:
    • Keltos

      Keltos 0

      Sottotenente di Vascello
      Joined:
      Last active:
    • pugio

      pugio 0

      Capo di 1a classe
      Joined:
      Last active:
    • Djmitri

      Djmitri 0

      Moderatore di Sezione
      Joined:
      Last active:
    • Drakken

      Drakken 0

      Moderatore di Sezione
      Joined:
      Last active:
    • Bubbe

      Bubbe 0

      Capo di 1a classe
      Joined:
      Last active:
    • Regia Marina

      Regia Marina 0

      Sottocapo - MS *
      Joined:
      Last active:

Totiano

Membro Consiglio Direttivo - MS*
  • Content Count

    22,943
  • Joined

  • Last visited

Everything posted by Totiano

  1. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile ALABASTRO Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 12 marzo 1941 Varo: 18 dicembre 1941 Consegnato : 9 maggio 1942 Affondato: 14 settembre 1942 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Varato nei C.R.D.A. di Monfalcone il 18 dicembre 1941, il 9 maggio 1942 venne consegnato alla Regia Marina ed il 13 settembre dello stesso anno salpò da Cagliari per la sua missione di guerra, per sostituire altra unità in agguato fra Maiorca ed Algeri. Dopo la partenza non diede più sue notizie. Dalla documentazione britannica si è appreso che l'unità fu affondata alle ore 16.20 del giorno 14 settembre 1942, nella zona di mare a nord di Bougie, da un aereo del 202° Stormo della RAF. Non vi furono superstiti. (Archivio Marcello Risolo) Il sommergibile Alabastro in navigazione, lungo la costa sorrentina nell'estate 1942 da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti
  2. Totiano

    Classe Medusa (1910)

    Regio sommergibile Zoea (1°) Cantiere: Orlando, Livorno Impostazione: 18 ottobre 1910 Varo: 02 marzo 1913 Servizio: 10 luglio 1913 Radiazione: 26 settembre 1918 Attività operativa Svolgerà attività addestrativa nell'alto Tirreno fino al 1914, quando sarà trasferito a Messina, assieme allo Jalea, e successivamente a Venezia dove entrò a far parte della 1^ squadriglia. All’inizio della guerra lo Zoea al comando del TV Renato Senigaglia operò in missioni prettamente offensive. Passata alle dipendenze della 2^ squadriglia con base ad Ancona, nel 1916 ne assumerà la funzione di Capo Squadriglia. Da questa base effettuerà missioni difensive tra Ancona-Porto Corsini (RA) al comando del TV Gaetano Sansone fino al disarmo. Effettuerà un totale di 32 missioni difensive e 8 offensive.
  3. Totiano

    Classe Medusa (1910)

    Regio sommergibile Jantina (1°) Cantiere: C.N.R. – Muggiano, Spezia Impostazione: 18 agosto 1910 Varo: 20 novembre 1912 Servizio: 14 maggio 1913 Radiazione: 26 settembre 1918 Attività operativa All’entrato in servizio l’unità, come del resto tutti i battelli della classe, effettuerà missioni e crociere addestrative nell'alto Tirreno al comando del TV Colombo Tarò. Durante la guerra verrà impiegato in missioni difensive foranee, e nel gennaio 1917 assumerà l’incarico di unità Capo Squadriglia, fino a quando non sarà posto in disarmo, nel dicembre dello stesso anno.
  4. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile AVORIO Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 9 settembre 1940 Varo: 6 settembre 1941 Consegnato : 25 marzo 1942 Affondato: 9 febbraio 1943 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Varato il 6 settembre 1941 nei C.R.D.A. di Monfalcone, fu consegnato alla Marina il 25 marzo 1942 ed effettuò la sua prima missione di guerra durante la battaglia di Mezzo Agosto, senza tuttavia poter effettuare lanci contro il nemico. In tale circostanza l'unita, al comando del tenente di vascello Mario Priggione, salpò da Cagliari il giorno 6 agosto per portarsi in una zona di mare e 20 miglia dalle coste tunisine ed il giorno 12 avvistò un convoglio che non poté attaccare perché fu sottoposto a caccia. Il 24 novembre, in missione nelle acque di Capo Carbon, l'Avorio avvistò una unita leggera; manovrando opportunamente si portò ad una distanza inferiore agli 800 metri, lanciò tre siluri e si disimpegnò con rapida immersione. Circa 40 secondi dopo il lancio furono udite chiaramente le esplosioni delle armi ma non fu possibile accertare il risultato dell'attacco di cui non vi è cenno nella documentazione britannica. Nella notte del 9 gennaio 1943, alle ore 23.47, fu costretto, per sottrarsi all'offesa di un aereo ad una rapida manovra di immersione nel corso della quale, per la non tempestiva chiusura del trombino di aerazione dei motori termici, imbarcò una notevole quantità d'acqua. Costretto a riemergere, ingaggiò combattimento con l'aereo attaccante che, colpito dal fuoco delle armi di bordo, dovette allontanarsi visibilmente colpito in parti vitali. Anche l'Avorio fu costretto ad interrompere la missione e a rientrare alla base. Il 24 gennaio l'unità, mentre dirigeva verso la rada di Bougie, avvistò alle 01.16, nelle vicinanze di Capo Carbone, e affondò coi siluri, il trawler britannico Stronsav di 545 t. Salpato da Cagliari il 6 febbraio 1943, al comando del tenente di vascello Leone Fiorentini, per una missione di agguato sottocosta fra Bona e Philippeville, insieme con altre unità, avvistò a distanza ravvicinata una piccola nave nemica apparentemente isolata e in perlustrazione antisom. Nonostante l'immediata immersione, l'Avorio fu inquadrato da una scarica di bombe che, per le avarie prodotte, lo costrinsero a riemergere ed a combattere con il cannone, subito controbattuto dal preciso fuoco dell'unità avversaria che uccise vari membri dell'equipaggio, tra cui il Comandante, l'ufficiale in seconda e l'ufficiale di rotta. Si provvide allora all'autoaffondamento, che avvenne nei pressi di Capo Bougaroni così lentamente che una imbarcazione dell'unità nemica poté attraccare al battello con l'intenzione di catturarlo; ma non poté, in quanto l'Avorio, subito dopo essere stato preso a rimorchio, affondò. Nell'azione perirono 20 componenti dell'equipaggio e 26 vennero recuperati dalla nave nemica, la corvetta canadese Regina. L'Avorio compì complessivamente 7 missioni offensive e 6 operative di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo 5.676 miglia. (Archivio Marcello Risolo) Il sommergibili Avorio pronto al varo, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 I sommergibili Porfido (a sinistra) e Avorio(a de­stra) fotografati il 25 ottobre 1941 in allestimento presso i C.R.D.A. di Monfalcone, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 (Archivio Marcello Risolo) (Archivio Marcello Risolo) Il sommergibili Avorio fotografato poco dopo la sua entrata in servizio nel marzo 1942, collezione F. Petronio da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005. (Archivio Marcello Risolo)
  5. Totiano

    Classe Medusa (1910)

    Regio sommergibile Fisalia (1°) Cantiere: Orlando, Livorno Impostazione: 3 ottobre 1910 Varo: 25 febbraio 1912 Servizio: 13 settembre 1912 Radiazione: 26 settembre 1918 Attività operativa: Appena entrato in servizio effettuerà intense campagne addestrative in Alto Tirreno e Sardegna. All’entrata in guerra dell’Italia, l’unità, al comando del TV Virgilio Goj verrà destinata a Venezia in carico alla 2^ squadriglia, dove effettuerà negli anni 1916 e 1917, missioni di carattere prettamente offensive lungo le coste nemiche. Nel dicembre 1917 al comando del TV Mario Menini, il battello sarà trasferito a Porto Corsini (RA), in forza alla 1^ squadriglia con compiti difensivi ed ivi rimarrà fino al disarmo. ------------------------------
  6. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile PORFIDO Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 9 settembre 1940 Varo: 23 agosto 1941 Consegnato : 24 gennaio 1942 Affondato: 6 dicembre 1942 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Dopo la consegna, il battello, al comando del tenente di vascello Giovanni Lorenzotti venne dislocato a Cagliari, e passato un periodo di addestramento effettuò la sua prima missione di guerra durante la battaglia di Mezzo Agosto, senza tuttavia poter entrare in contatto con unità nemiche. Partito da Cagliari la sera del 2 dicembre 1942 per una missione di agguato al largo di Bona, alle ore 01.50 del giorno 6, trovandosi in superficie, avvistò un sommergibile, risultato poi essere il britannico Tigris; quasi contemporaneamente vide le scie di due siluri dei quali uno poté essere evitato ma l'altro colpì nei locali motori. In 20 secondi il Porfido scomparve in mare e solo 4 dei 48 componenti dell'equipaggio poterono salvarsi. L'unità aveva compiuto 5 missioni offensive e 8 operative di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 4.549 miglia. I sommergibili Porfido (a sinistra) e Avorio (a de­stra) fotografati il 25 ottobre 1941 in allestimento presso i C.R.D.A. di Monfalcone. Questi cantieri, assieme agli O.T.O. del Muggiano, saranno anche durante il conflitto tra i maggiori produttori di sommergibili. (coll. A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999) Sommergibile Porfido alla banchina lavori del cantiere di Monfalcone, da "I sommergibili di Monfalcone" di A. Turrini, supplemento Rivista Marittima n. 11 novembre 1998 Monfalcone, primavera 1942. I sommergibili Gra­nito, a sinistra, e Porfido in allestimento presso i C.R.D.A. accanto al Tritone, affiancato alla ban­china. I due battelli inalberano già la bandiera di bompresso essendo stati ufficialmente consegnati alla Marina nel gennaio precedente, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti Sommergibile Porfido alla banchina, già consegnato alla Regia Marina: all'esterno un altro sommergibile della stessa classe, da "I sommergibili di Monfalcone" di A. Turrini, supplemento Rivista Marittima n. 11 novembre 1998, via Marcello Risolo Il 100/47 mod. OTO 1938 qui a bordo del sommergibile Porfido dell'ultima serie dei "600 t". Sostituì il 102/35 sui battelli costieri italiani, e anche su alcuni degli oceanici, a partire dal 1933. La velocità iniziale era di 840 m/sec, la gittata superava i 12.600 metri e il ritmo di fuoco poteva raggiungere gli 8 colpi al 1', da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier (Archivio Marcello Risolo) Il Porfido in addestramento nelle acque di Pola nei primi mesi del 1942, collezione F. Petronio da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier Il Porfido a Monfalcone nell' estate 1942, per effettuare gli ultimi piccoli lavori prima di raggiungere la sua dislocazione operativa a Cagliari, collezione F. Petronio da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005
  7. Totiano

    Classe Medusa (1910)

    Regio sommergibile Salpa (1°) Sub aquis latens prodigia ausurum (Nascosto sotto le onde ma pronto ad ardimenti prodigiosi) Cantiere: C.N.R. Muggiano, Spezia Impostazione: 25 agosto 1910 Varo:14 maggio 1912 Servizio:10 settembre 1912 Radiazione: 26 settembre 1918 Attività operativa: Come le altre unità della classe svolse intensa attività addestrativa nell'alto Tirreno fino al trasferimento alla base di Venezia nell'agosto 1914 con il comandante TV Paolini. Eseguirà missioni a carattere offensivo, preminentemente agli accessi di Trieste e Pola. Al comando del TV Ugo Perriconi, il 2 agosto 1915 venne inviato a distruggere il sommergibile Pullino, arenatosi sullo scoglio della Galiola, per impedire che cadesse in mano nemica, nell'operazione di avvicinamento riuscirà a silurare il cacciatorpediniere Magnet, che si salverà dall'affondamento (asportazione completa della zona poppiera) solo grazie all'intervento delle unità vicine che lo rimorchiarono velocemente in porto. Prima di passare in disarmo, nel 1917, il Salpa avrà compiuto 40 missioni offensive e 15 difensive.
  8. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile GRANITO Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 9 settembre 1940 Varo: 7 agosto 1941 Consegnato : 3 gennaio 1942 Affondato: 9 novembre 1942 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Compì la sua prima missione di guerra dal 6 al 14 agosto 1942, nella zona a levante dell'Isola La Galite, durante la battaglia di Mezzo Agosto. All'alba del giorno 14 l'unità, al comando del tenente di vascello Leo Sposito, mentre si trovava in agguato nelle acque degli Scogli Fratelli, avvistò una formazione nemica contro la quale lanciò cinque siluri, con esito non accertato. L'8 novembre salpò da Augusta per raggiungere, passando per lo Stretto di Messina, le acque algerine, col compito di contrastare lo sbarco delle forze anglo-americane in Algeria, in collaborazione con altre unità. Dopo le ore 10.15 del giorno 9 non si ebbero più sue notizie. Dalla documentazione britannica risulta che l'unità fu affondata alle ore 15.00 del 9 novembre dai siluri lanciati dal sommergibile Saracen. Nell'affondamento perì l'intero equipaggio, composto da 5 ufficiali, 13 sottufficiali e 29 sottocapi e comuni. Il Granito compì 4 missioni offensive e operative di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 3.839 miglia. In evidenza l'ossatura dello scafo resistente del Granito in costruzione nel febbraio 1941, collezione A. Turrini da "Sommergibili e mezzi d'assalto subacquei italiani" di A. Turrini, O. Miozzi, M. Minuto - USMM - 2010 Il sommergibile Granito, pronto al varo sugli scali dei C.R.D.A. di Monfalcone il 7 agosto 1941, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti Monfalcone, 7 agosto 1941. Il sommergibile Granito, appena sceso in mare dagli scali dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico, viene rimorchiato alla banchina allestimento, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 (Archivio Marcello Risolo) Il sommergibile Granito, in bacino il 6 novembre 1941 da "Sommergibili italiani fra le due G.M." di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti Monfalcone, primavera 1942. I sommergibili Gra­nito, a sinistra, e Porfido in allestimento presso i C.R.D.A. accanto al Tritone, affiancato alla ban­china. I due battelli inalberano già la bandiera di bompresso essendo stati ufficialmente consegnati alla Marina nel gennaio precedente, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti (Archivio Marcello Risolo) (Archivio Marcello Risolo) Cagliari 15 agosto 1942. Rientro da un operazione in Mediterraneo del sommergibile Granito, accolto dal personale della base, collezione F. Petronio da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005
  9. Totiano

    Classe Medusa (1910)

    Regio sommergibile Argo (1°) Subsum et praesum (Sottostante ma pur prevalente) Cantiere: FIAT-San Giorgio, Spezia Impostazione: 26 settembre 1910 Varo: 14 gennaio 1912 Servizio: 06 settembre 1912 Radiazione: 26 settembre 1918 Attività operativa All'entrata in servizio, il battello entra a far parte della 2^ squadriglia con sede a Spezia e svolgendo addestramento nell'alto Tirreno. Al comando del Tv Guido del Greco il battello entra in guerra sotto la 2^ squadriglia della 1 flottiglia con sede a Venezia, svolgendo missioni offensivi nelle acque nemiche dei porti di Trieste e Pola. Al comando del TV Mario Falangola, il 26 Agosto 1916 fu inviato a contrastare l'attività nemica tesa la recupero del sommergibile Pullino, arenatosi sullo scoglio della Galiola, lanciando 2 siluri e sfuggendo poi all'accanita caccia avversaria. Nel dicembre 1916 il battello passerà in disarmo. altre notizie, link, ecc l'episodio della missione a contrastare la cattura del Pullino da parte degli austroungarici è raccontata dal Falangola nel suo libro "Il sommergibile F7" recensito a questo link: LINK ALLA RECENSIONE DE "IL SOMMERGIBILE F7" Il sommergibile Argo a Venezia probabilmente nel 1914 (USMM via "Navi e marinai italiani nella Grande Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli -1997)
  10. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile GIADA Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 16 ottobre 1940 Varo: 10 luglio 1941 Consegnato : 6 dicembre 1941 Radiazione: 1 giugno 1966 Attività operativa Dislocato a Cagliari, dopo un lungo periodo addestrativo compì la prima missione di guerra nella prima metà del giugno 1942, operando dal 5 al 18 nella zona di mare compresa tra le Baleari e la costa algerina, per contrastare l'operazione "Vigorous" intesa a far giungere rifornimenti all'Isola di Malta. Al comando del tenente di vascello Gaspare Cavallina, il giorno 14 avvistò un convoglio composto da diciotto navi tra militari e mercantili. Avendo riconosciuto tra le unità una portaerei del tipo "Eagle" diresse in superficie all'attacco di questa lanciando alle ore 05.05, da 2.500 metri, una salva di quattro siluri che non colpirono il bersaglio. Sottoposto subito a dura caccia, riuscì a sganciarsi in immersione. Nell'agosto, durante la battaglia di Mezzo Agosto, volta a contrastare l'operazione "Pedestal", l'Alto Comando dei sommergibili predispose uno schieramento di cinque battelli nelle acque a sud delle Baleari. All'alba del 12 agosto, il Giada rilevò agli idrofoni unità dirette verso ponente. Mentre dirigeva verso di esse navigando in superficie, venne individuato da un aereo North American che bombardò il sommergibile mentre questi stava rapidamente immergendosi. Lo scoppio di due bombe provocò alcuni danni alle apparecchiature interne ed una via d'acqua nella zona poppiera dello scafo, costringendo il Giada ad interrompere l'immersione e ad affrontare in superficie l'aereo, che fu costretto a desistere dall'azione essendo stato probabilmente danneggiato. Impossibilitato ad immergersi, il Giada fu, poco tempo dopo, nuovamente attaccato da un aereo "Sunderland" con lancio di bombe e mitragliamento: la pronta e precisa reazione di fuoco valse ad abbattere l'aereo. Nell'azione trovò la morte il sottocapo cannoniere Francesco Nacca; altri membri dell'equipaggio riportarono ferite. Per le gravi avarie, il Giada fu costretto a riparare temporaneamente a Valencia, sia per sbarcare la salma del caduto, sia per riparare macchinari indispensabili per la navigazione, come il timone verticale, rimasto danneggiato durante il combattimento; dopo sette ore di permanenza in quel porto, riparate sommariamente le avarie più gravi, l'unità riprese il mare per il rientro alla base. Il 23 gennaio 1943, nelle acque a ponente di Capo Bougaroni, il Giada avvistò un grande piroscafo, probabilmente un trasporto truppe, scortato da due caccia britannici; portatosi all'attacco lanciò una salva di quattro siluri e si disimpegnò con rapida immersione. L'esito della azione non è noto. L'unità subì poi un attacco aereo, riportando solo qualche danno allo scafo. All'atto dell'armistizio, il Giada, in ottemperanza agli ordini ricevuti, diresse su Bona, dove giunse il giorno 11, e successivamente si trasferì a Malta. Il 6 ottobre partì per Taranto, dove effettuò un turno di lavori e nell'aprile 1944 fu inviato a Colombo per l'addestramento di reparti aeronavali degli Alleati. Nell'ottobre 1944 rientrò a Taranto dove rimase inattivo fino al termine del conflitto. Dopo la firma del trattato di pace fu posto in disarmo e trasformato in un pontone di carica con la denominazione di V. 2. Nel periodo 1952-1953 fu sottoposto a grandi lavori, che comportarono l'installazione di un radar, l'eliminazione delle artiglierie e dei tubi lanciasiluri poppieri, la modifica della torretta, la sostituzione dei periscopi con altri di maggior lunghezza; vennero anche migliorate le prestazioni in immersione. Il battello fu così reso particolarmente idoneo alla caccia dei sommergibili e all'addestramento delle nuove generazioni di sommergibilisti. Venne radiato il 1° giugno 1966. Durante il conflitto compì 15 missioni offensive e 16 operative di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 15.656 miglia. Monfalcone, 10 luglio 1941. Il sommergibile Giada, appena sceso in mare dagli scali dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico, viene rimorchiato alla banchina allestimento, collezione F. Petronio da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005 Immagine tratta da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier, via M. Risolo. Collezione A. Turrini, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999, via M. Risolo. Fiume, 19 maggio 1942. Battelli in addestramento alla Scuola Sommergibili: il Giada in manovra e all'ormeggio il Topazio (a sinistra) e lo Jalea, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier. Taranto, probabilmente estate del 1945. Assemblea dell'equipaggio a poppa del sommergibile Giada. Il battello è uno dei pochi ancora in armamento, la maggior parte è passata in disarmo con la fine delle ostilità e, sullo sfondo, se ne distinguono alcuni (tra cui l'Onice il Diaspro ed altri), ammassati nella darsena Farinati. Collezione F. Petronio da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005. NOTA: il battello subirà radicali trasformazioni nel dopoguerra, tali da trasformarlo in un battello differente a cui è stato dedicato un nuovo post reperibile a questo LINK
  11. Totiano

    Classe Medusa (1910)

    Regio sommergibile Velella (1°) Strenue descendes victor ascendes (Ardimentosamente scendo, vittoriosamente risalgo) Cantiere: FIAT-San Giorgio, Spezia Impostazione: 06 giugno 1910 Varo: 25 maggio 1911 Servizio: 10 luglio 1912 Radiazione: 26 settembre 1918 Attività operativa: Assegnato da subito alla 2^ squadriglia con sede a Spezia, effettuerà intensa attività addestrativa nelle acque liguri e sarde. Al comando del TV De Feo nel 1915 fu inserito nella 3^ squadriglia della 2^ flottiglia sommergibili con sede a Taranto, partecipando alla prima missione di guerra compiuta da unità subacquee italiane e svoltasi nelle acque di Cattaro nella notte tra il 23 e il 24 maggio 1915. L'11 Agosto 1915 partecipa alle operazioni per l'occupazione dell'isola di Pelagosa fornendo copertura alle unità impegnate nello sbarco. Nella missione compiuta tra il 16 e il 19 agosto dello stesso anno nelle acque di Cattaro, l'unità prima urta una mina che non esplode, successivamente evita un siluro di torpediniera austro-ungarica ed infine entra in collisione con il cacciatorpediniere Dardo nelle acque di Brindisi, riportando gravi danni che lo obbligheranno a entrare in bacino. Nel 1916 al comando del TV Pietro Tacchini, diviene unità capo squadriglia continuando a svolgere missioni offensive lungo le coste nemiche fino al 1917 quando viene trasferito a Taranto per il successivo disarmo. Durante il conflitto svolgerà 39 missioni offensive in acque nemiche e 34 missioni difensive totalizzando 1127 ore di moto in immersione e 1456 in superficie.
  12. Totiano

    Classe Medusa (1910)

    Regio sommergibile Medusa (1°) Terret hostem medusa (Medusa spaventi il nemico) Cantiere: FIAT-San Giorgio, Spezia Impostazione: 25 maggio 1910 Varo: 30 luglio 1911 Consegnato: 1 giugno 1912 Affondato: 10 giugno 1915 Radiazione: 10 giugno 1915 attività operativa Dopo un lungo collaudo a Spezia, il Medusa entrerà a far parte della 1^ squadriglia nel 1913, operando dalla Maddalena dove svolgerà intensa attività addestrativa IL 1° Luglio 1914 tornò a Spezia dove venne adibita a difesa della base. Al comando del TV Alessandro Vitturi, nel Marzo 1915 il battello fu assegnato alla 1^ squadriglia con sede a Venezia. Durante il trasferimento si arenò a 200 m dallo scoglio di S. Clemente (AN) e disincagliato dalla stessa nave Liguria che lo aveva a rimorchio. Inviato ad operare in missioni offensive lungo le rotte commerciali dell'Austria - Ungheria e presso i canali di accesso dei porti nemici, il 10 giugno 1915 fu silurato dal sommergibile U11 (ex tedesco UB13) mentre stava rientrando a Venezia. Persero la vita 15 membri dell'equipaggio, compreso il comandante TV Vitturi, mentre si salvarono in 6 tra cui l'ufficiale in 2^ TV Giobatta Carnaglia. Il 19 Agosto 1956 il relitto è stato recuperato, i resti dei Caduti riposano al Sacrario Militare di Redipuglia mentre parte del relitto è esposta al museo storico navale di Venezia. Vedi anche i post al: LINK del C.te Red LINK del C.te Argo75 Bella e nitida immagine di un battello classe "Medusa" nel Cantiere FIAT-San Giorgio del Muggiano (da www.cittadellaspezia.com)
  13. Totiano

    Classe Pullino (1912)

    Regio sommergibile Giacinto PULLINO Cantiere: Regio Arsenale, Spezia Impostazione: 02 giugno 1912 Varo: 21 luglio 1913 Servizio: 12 dicembre 1913 Affondato: 01 agosto 1916 Radiazione: 04 gennaio 1917 Attività operativa: Entrò in servizio al comando del TV A. Bonini ed in pace effettuò attività addestrativa alla Spezia e a Taranto. Durante la prima guerra mondiale fu dislocato a Venezia ed effettuò intensa attività offensiva nell'alto Adriatico al comando del TV C. De Donato e poi del TV Ubaldo degli Uberti. Il 4 luglio 1917 danneggiò il mercantile austriaco San Marco. Durante la sua 32^ missione, il 29 luglio 1916 mentre si trovava nelle acque del Quarnaro, andò ad incagliarsi sull'isolotto della Galiola. Risultati vani i tentativi di disincaglio, l'equipaggio tentò di allontanarsi su una lancia, ma fu catturato. A bordo del Pullino era imbarcato, con l'incarico di pilota l'irredentista istriano Nazario Sauro che riconosciuto fu condannato a morte mediante impiccagione. Il Pullino fu disincagliato dagli austriaci, ma durante il tentativo di rimorchio a Pola, affondò presso Capo Promontore. Fu quindi recuperato nel 1929 e demolito nel 1931. La perdita del Pullino (Estratto da: Franco Favre, LA MARINA NELLA GRANDE GUERRA, Udine, Gaspari Editore, 2008 - pagg.165-167) Il 4 luglio, una missione simile [penetrare più profondamente nel Quartarolo dove si era potuto accertare con la missione precedente del smg. Atropo (TV. Giotto Maraghini) la presenza di un traffico abbastanza intenso di unità mercantili] venne assegnata al Pullino (T.V. Ubaldo degli Uberti) che avrebbe dovuto penetrare nel Quarnaro e insidiare il traffico che si svolgeva all'interno delle isole. Partito da Venezia a mezzanotte giunse nella zona assegnata e verso le 08.00, a poche miglia dai moli di Fiume scorse un piroscafo a 2000 metri. Si portò all'at­tacco ma, probabilmente scoperto, non poté portarsi al lancio per il veloce allontanamento della nave. Proseguendo per Fiume incontrò il Nasazio, un piroscafo da 300 tonn., che attaccò senza fortuna per la contromanovra della nave. A poche centinaia di metri dell'imboccatura del porto attaccò una terza unità, il San Mauro, che colpì, asportandogli un'elica ma suscitando allo stesso tempo la reazione armata da bordo. Interruppe quindi l'azione, mentre 6 torpediniere e 3 idrovolanti si misero al suo inseguimento. Un'unità gli passò molto vicina, mentre immerso tentava il disimpegno, senza localizzarlo, ma la caccia continuò e solo dopo 18 ore in immersione poté finalmente emergere in prossimità di alcune unità amiche, inviate nell'area a soccorso. Il 30 luglio il Pullino si ripresentò, con a bordo il pilota Nazario Sauro, in prossi­mità delle coste nemiche col compito di attaccare i piroscafi nel porto di Fiume. Nell'attraversamento del canale tra lo scoglio di Galiola e l'isola di Unie alle 00.25 del 31 "ero sulla plancia e con me il sig. Coraggio, il pilota sig. Sauro e il marinaio Russo in vedetta attaccato al periscopio: eravamo tutti intenti a guardare di prora quando io ho creduto di vedere sulla dritta un'ombra bian­castra come una cresta d'onda lontana o una scia di nave veloce. Senz'altro ho dato il comando di "ferma" mentre dicevo al sig. Coraggio: "Cosa sarà quella striscia bianca? La vedi? Subito dopo, mentre cercavo di accostare a sinistra manovrando personalmente il timone con la ruota di coperta che tenevo sempre ingranata per ogni evenienza, avveniva l'incaglio". Il battello aveva urtato lo scoglio che si trovava alla sua dritta. "Sono convinto che uno scarto di 100 metri ancora a ponente mi avrebbe evitato l'incaglio e lo scoglio non sarebbe stato neppure avvistato... ho cercato di disincagliarmi".: Quando ha cominciato a far giorno ho potuto convincermi che la mia situa­zione era tale da non dare alcuna speranza di poter disincagliare il battello con propri mezzi... Ho poi potuto vedere che sullo scoglio vi era una barca a vela e degli uomini dal lato di levante...allora ho visto un battello che si allontanava verso Unie. Tutti i documenti e le bandiere nazionali vennero distrutti. Mentre il personale cominciava a sbarcare sullo scoglio "il compianto sig. Sauro aveva deciso di allontanarsi da solo con il battello a remi. Troppo delicata era la sua posizione per non lasciargli ampia facoltà di rego­larsi come meglio credeva, e mi sono limitato a dirgli francamente più volte la mia opinione contraria. Si è infatti allontanato dicendo: "in ogni modo qualun­que cosa succeda non è certo la mia morte quella che potrà recar danno all'Italia; viva l'Italia". Eravamo d'accordo che in caso di cattura si sarebbe detto che egli era il signor Sambo Nicolò, ufficiale di passaggio a bordo per prendere pratica dei sommergibili". Il Comandante tentò col cannone da 57 di arrecare gravi danni al sommergibi­le [su nessuna pubblicazione conosciuta risulta presente un pezzo da 57 mm sul battello] prima di abbandonarlo, ma non riuscì nell'intento. Alle 07.30 dalla barca a vela su cui era salito col suo equipaggio avvistò un'u­nità nemica in prossimità di Capo Promotore, mentre da Sud-Est giunse un colpo di cannone partito da una torpediniera austriaca che li trasse in prigionia. "Mentre eravamo in navigazione mi è stato domandato dal Comandante della torpediniera se avevo a bordo altri ufficiali. Dal modo come è stata formulata la domanda ho potuto capire che il pilota era stato catturato ". Così era. Il pilota Sauro era stato catturato e imprigionato. Portato per un rico­noscimento davanti alla madre e alla sorella che finsero di non riconoscerlo, ma ciò non bastò a salvargli la vita, venne infatti giustiziato alle ore 19.45 del 10 agosto 1916. Nazario Sauro è nel Pantheon dei Martiri per la causa italiana" Il primo agosto, subito dopo aver avuto notizie della sorte del Pullino da una inter­cettazione di un radiotelegramma austriaco, partì il sommergibile Salpa (T.V. Perricone) col compito di completare la distruzione del battello. Al suo arrivo nei pressi del luogo dell'incidente non trovò segni dell'unità in quanto la sera precedente tramite due pontoni gli austriaci l'avevano sollevata e, sostenuta da un'im­bragatura, avevano tentato di trasportarla a Pola, cosa che non riuscì in quanto le cime del sostegno si ruppero e il Pullino affondò nuovamente. Di scorta ai ponto­ni erano state designate due torpediniere, la Magnet e la TB4, che, dopo l'insuc­cesso dell'operazione avevano lasciato i pontoni e, nella loro via verso Lussino si imbatterono sul Salpa. Immediatamente il sommergibile attaccò, lanciando contro il Magnet, che colpì, squarciandogli la poppa e causando 24 tra morti e dispersi e alcuni feriti. Sotto l'attacco del TB4 il sommergibile dovette immergersi e lasciare la zona. Il giorno successivo riuscì a raggiungere Venezia. Non certi della sorte del Pullino, sulla base di un' intercettazione di un radiogramma nemico, a fine mese (il 27) venne eseguita una ulteriore missione dal sommergibile Argo (T.V. Falangola). Giunto in zona, in effetti, trovò due pontoni in attività di recupero del relitto, pro-tetti da una torpediniera con la quale ingaggiò un combattimento che, per avaria ad un motore termico dovette interrompere e dirigere per il rientro. Dopo questo ten­tativo gli austriaci abbandonarono l'idea di recuperare il sommergibile. Link ad una interessante discussione sugli avvenimenti precedenti e successivi la cattura dell'eroe Nazaio Sauro http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=36898&p=364715 da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti
  14. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile ASTERIA Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 16 ottobre 1940 Varo: 25 giugno 1941 Consegnato : 8 novembre 1941 Affondato: 17 febbraio 1943 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Il battello, solo nella primavera del 1942 (13-25 maggio), effettuò la sua prima missione di guerra al largo delle coste cirenaiche subendo, il giorno 15, una dura caccia da parte di un cacciatorpediniere britannico che, dopo un tentativo di speronamento, sottopose il sommergibile ad un prolungato lancio di bombe di profondità i cui effetti non ridussero l'efficienza operativa del battello. Il 14 luglio il battello, al comando del tenente di vascello Pasquale Beltrame, avvistò ed attaccò un'unità, che giudicò essere un cacciatorpediniere, contro il quale lanciò due siluri; uno fallì il bersaglio, mentre del secondo fu udita l'esplosione. L'esito è incerto, in quanto non esiste traccia di affondamento nella documentazione britannica. Il 13 novembre, al comando del tenente di vascello Dante Morrone, nelle acque di Capo Carbon avvistò due piccole unità militari contro le quali lanciò due siluri, che non colpirono. Sottoposto a caccia subì lievi avarie ma riuscì a sottrarsi all'azione. Alle ore 12.45, mentre stava ritornando nella zona di agguato, venne attaccato da un aereo Lockheed "Hudson" che sganciò, da bassissima quota, alcune bombe; la pronta reazione di fuoco del sommergibile impedì ulteriori attacchi e determinò il sicuro danneggiamento dell'aereo, che fu visto allontanarsi con incendio ai motori. Non avendo riportato danni pregiudicanti l'assetto, l'unità proseguì nella missione. Il 17 febbraio 1943 nelle acque di Capo Carbon L'Asteria avvistò due unità leggere in ricerca antisom, che tentò subito di attaccare, ma venne a sua volta attaccato e sottoposto ad un intenso lancio di bombe di profondità. Dopo sette ore di caccia, costretto ad emergere per l'esaurimento dell'aria compressa e impossibilitato quindi ad eseguire manovre di dosaggio di quota, fu immediatamente centrato dal fuoco dei due caccia britannici Wheatland e Easton e costretto all'autoaffondamento, avvenuto alle ore 10.00 circa 25 miglia a nordovest di Bougie. L'equipaggio venne tratto in salvo dai due cacciatorpediniere, ma cinque marinai perirono nell'affondamento. L'Asteria compì 9 missioni offensive e 8 operative cli trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 10 842 miglia. Il sommergibile Asteria in livrea mimetica subito dopo la consegna alla Regia Marina da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999. Pola, 25 febbraio 1942. Il sommergibile Asteria sta venendo all'ormeggio «sugli elettrici» al rientro da un'uscita di addestramento; sulla destra il Giada. I due battelli, appartenenti all'ultima serie della classe «600», sono stati consegnati alla Marina dai CRDA rispettivamente l'8 novembre e il 6 dicembre dell'anno precedente e stanno completando l'addestramento dell'equipaggio e la messa a pun­to delle apparecchiature di bordo. "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti Acque di capo Carbon, 17 febbraio 1943. Il som­mergibile Asteria in affondamento mentre i superstiti attendono di essere salvati dalle due unità in­glesi HMS Wheatland e HMS Easton che lo hanno sottoposto ad una intensa e precisa caccia durata sette ore. L'Asteria, per i danni subiti, è stato costretto a venire in superficie ed autoaffondarsi. Di seguito, in sequenza, le immagini dell'affondamento del sommergibile Asteria riprese da bordo del caccia britannico Wheatland , fonte IWM (Imperial War Museum). Foto Imperial War Museum IWM A-16686 Foto Imperial War Museum IWM A-16687 Foto Imperial War Museum IWM A-16688 Foto Imperial War Museum IWM A-16689 Di seguito, in sequenza, altre immagini sempre relative all'affondamento del sommergibile Asteria, ma in questo caso sono i superstiti del battello che vengono fatti scendere dal caccia britannico Easton a La valletta, fonte IWM (Imperial War Museum). Foto Imperial War Museum IWM A-14787 Foto Imperial War Museum IWM A-14788
  15. Totiano

    Classe Settembrini (1928)

    Regio sommergibile Luigi SETTEMBRINI Sopra ogni cosa la Patria Cantiere: Tosi, Taranto Impostazione: 16 aprile 1928 Varo: 28 settembre 1930 Consegnato : 25 gennaio 1932 Affondato: 15 novembre 1944 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Effettuò la prima missione di guerra, un agguato antisom protettivo, il 21 giugno 1940 nel golfo di Taranto. Nel successivo mese di luglio effettuò la sua prima missione offensiva a levante di Capo Passero senza venire in contatto con unità nemiche. Nel periodo 7-16 agosto 1940 il Settembrini, al comando del C.C. Bardi, pattugliava una zona a ponente del Canale di Cerigotto. Nelle prime ore del 7 agosto, mentre navigava in superficie, avvistò due cacciatorpediniere nemici. Si portò prontamente all'attacco dapprima in superficie per accorciare le distanze e successivamente in immersione: riuscì a lanciare un siluro che tuttavia fallì il bersaglio per la pronta manovra delle unità nemiche. II 24 dicembre 1940, in agguato al largo di Derna, avvistò un sommergibile nemico contro il quale lanciò un siluro che non raggiunse il bersaglio. Il mattino del 23 aprile 1941, sempre al comando del C.C. Bardi, mentre pattugliava una zona di mare al largo del golfo di Sollum, avvistò un incrociatore della classe «Leander» fortemente scortato. Il Settembrini si portò all'attacco e lanciò due siluri che non colpirono il bersaglio. Subito dopo fu sottoposto a caccia antisom senza tuttavia subire avarie. Durante una successiva missione al largo di Tobruk nel luglio 1941, il giorno 10 avvistò due motoscafi antisom. Ingaggiò un violento duello con il cannone e le mitragliere e costrinse le due unità avversarie ad allontanarsi visibilmente danneggiate. Il mattino del 13 lanciò un siluro contro un cacciatorpediniere senza colpire, il 15 attaccò con le artiglierie due motoscafi antisom danneggiandoli. Infine nella notte del 16 luglio 1941 attaccò ed affondò con il siluro ed il cannone una motocisterna di 7.000 t.s.l. Nell'ottobre 1942 fu inviato alla scuola sommergibili di Pola dove rimase per un paio di mesi. Nel mese di dicembre 1942 il Settembrini effettuò due missioni di trasporto materiali strategici in Africa Settentrionale. Il 10 e il 25 dicembre 1942 sbarcò a Tripoli complessivamente 85,7 tonnellate di munizioni. Nella primavera del 1943 il Settembrini fu inviato nuovamente alla scuola sommergibili di Pola dove rimase fino a luglio 1943. L'8 settembre 1943 il battello era in mare in missione offensiva: raggiunse, secondo gli ordini ricevuti, Augusta e quindi Malta ed infine Taranto. Dall'inizio della guerra fino all'armistizio il Settembrini aveva effettuato 31 missioni e percorso 21.780 miglia. A Taranto fu sottoposto ad un turno di grandi lavori per essere successivamente inviato alle Bermude come unità addestrativa per le navi antisom statunitensi. Durante la navigazione di trasferimento, il 15 novembre 1944, per errore di manovra, fu speronato dal cacciatorpediniere statunitense Frament nell'Atlantico occidentale. Il battello affondò portando con sé gran parte dell'equipaggio. Fotografia della falsatorre originale del sommergibile Luigi Settembrini (da "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli -1994) Il sommergibile Luigi Settembrini durante la guerra con la sola falsatorre mimetizzata con disegni non a "norma". (da Sommergibili italiani - A. Turrini O.O. Miozzi - USMM - 1999)
  16. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile NICHELIO Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 1 luglio 1941 Varo: 12 aprile 1942 Consegnato : 30 luglio 1942 Radiazione: 1 febbraio 1948 Attività operativa Il Nichelio dopo un breve ma intenso addestramento preliminare, fu trasferito alla base di Augusta, in forza al X Gruppo. II 28 settembre l'unità diede inizio alla sua attività bellica, portandosi ad operare nelle acque di Capo Carbon; il giorno 11 ottobre avvistò due unità leggere ritenute due corvette in perlustrazione, che non poté attaccare essendo stato a sua volta scoperto. Il 17 gennaio 1943, stando in navigazione in superficie, l'unità fu oggetto di attacco aereo, con lancio di bombe: la pronta ed efficace reazione delle armi di bordo costrinse l'aereo ad allontanarsi, visibilmente danneggiato. Schierato con altre unità in agguato nelle acque a sud della Sicilia in seguito allo sbarco anglo-americano sulle coste sudorientali dell'isola, la sera del 14 luglio 1943, al comando del tenente di vascello Claudio Celli, nelle acque dello Stretto di Messina, stando in navigazione in superficie, fu attaccato alle ore 22.30 da tre moto-siluranti britanniche che, manovrando per portarsi in posizione favorevole al lancio, aprirono un fitto fuoco di mitragliera contro il battello, la cui pronta reazione con le armi di bordo provocò il grave danneggiamento della MTB 641. Il Nichelio riuscì a disimpegnarsi con rapida immersione. Proseguendo nella missione, l'unità si trasferì nelle acque di Capo Passero; il giorno 15, verso le ore 13.00, avvistò un piroscafo (8000 tsl circa) scortato da due corvette, contro il quale, da una distanza inferiore ai 1000 metri, lanciò un siluro colpendo il bersaglio, che fu visto fortemente appoppato ed in procinto di affondare. L'8 settembre 1943 l'unità si trovava schierata, in funzione antisbarco, nel Basso Tirreno, quando ricevette l'ordine di portarsi in superficie e dirigere su Bona con a riva i prescritti segnali di riconoscimento. Accompagnata da motosiluranti britanniche, entrò invece a Salerno, quindi si trasferì a Malta da dove, il 6 ottobre, ripartì per Napoli. Partecipò alla guerra di liberazione compiendo sette missioni speciali, svolgendo una intensa attività addestrativa antisom per i reparti aeronavali britannici, e venendo anche impiegata per uscite addestrative per gli allievi delle Scuole di Taranto. Le sette missioni, compiute nel periodo 26 novembre 1943-27 luglio 1944, operando dalla sede di Brindisi, furono le seguenti. Tra il 26 novembre e il 3 dicembre 1943, al comando del tenente di vascello Claudio Celli, sbarcò tre gruppi di operatori sulla costa dell'Alto Adriatico occupata dai Tedeschi, operazione che ripeté, tra il 18 e il 30 gennaio 1944, al comando del tenente di vascello Gaspare Cavallina. Successivamente il comando fu assunto dal tenente di vascello Ugo Esmenard. Fra il 25 febbraio e il 2 marzo 1944 il Nichelio sbarcò degli operatori a nord di Pesaro e tra il 5 marzo e il 3 aprile ne sbarcò altri in Istria (un gruppo presso Umago ed un gruppo presso Rovigno). Tra il 21 e il 25 aprile sbarcò degli operatori e del materiale bellico nell'Isola Zante: tra il 24 aprile e il 23 maggio sbarcò operatori e materiali a Zante e altri operatori a Cefalonia, operazione ripetuta tra il 21 e il 27 luglio 1944. Nell'espletamento di questa settima missione venne recuperata una lancia con a bordo un Sergente di Marina ed un civile, fuggiti da Valona. Dalla sua entrata in servizio al termine del conflitto, il Nichelio compì 10 missioni offensive, 12 di trasferimento tra porti nazionali, 7 di cobelligeranza con gli Anglo-Americani e numerose uscite addestrative, percorrendo complessivamente 23 000 miglia. II 7 febbraio 1949, in ottemperanza alle clausole armistiziali, fu ceduto all'Unione Sovietica nel porto di Valona, in conto riparazioni danni di guerra. Ribattezzato Z 14, rimase in servizio fino al 1960. Varo del sommergibile Nichelio, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 Il sommergibile Nichelio in allestimento presso i Cantieri O.T.O. del Muggiano, presso La Spezia all'inizio dell'estate del 1942; in secondo piano due motozattere della serie MZ. 758-763 in costruzione negli stessi cantieri, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti Imbarco siluri sul sommergibile Nichelio a Taranto nell'estate 1944, collezione E. Bagnasco da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti. Da altra fonte - www.ssociazionevenus.it - la didascalia riporta una più probabile data per l'operazione di imbarco siluri (almeno per lo scrivente) verso la fine del 1942, senza citare però, il luogo dove è stata effettuata... Particolare del Nichelio all'ormeggio a La Spezia per lavori nel febbraio 1943, g.c. G. Galloni da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier Il sommergibile Nichelio ormeggiato al molo S. Vincenzo a Napoli nell'aprile 1943 "In Guerra sul Mare. Navi e Marinai Italiani nel Secondo Conflitto Mondiale", Erminio Bagnasco, Ermanno Albertelli Editore, 2005 (Archivio Marcello Risolo) Il sommergibile Nichelio nel Golfo di Salerno il 9 settembre 1943. L'unità al comando del tenente di vascello Claudio Celli, in ottemperanza alle clausole armistiziali si consegna alle unità alleate. La foto è stata scattata dall'USS Ancon nave ammiraglia della flotta alleata nel Golfo di Salerno e ritrae anche l'HMS ML-488, una delle motosiluranti che ha preso in consegna il Nichelio. (Foto USNavy NH 80-G-54621) Altra immagine del sommergibile Nichelio nel Golfo di Salerno il 9 settembre 1943 sempre fotografata dall'USS Ancon (Foto USNavy NH 80-G-K-353) Il C.te del Nichelio il TV Claudio Celli (al centro nella foto) scende dall'USS Ancon con l'ufficiale britannico comandante dell'MTB dopo aver chiarito la posizione dell'unità italiana con l'ammiraglio Hewitt al comando delle forze navali alleate a Salerno il 9 settembre 1943 (per maggiori dettagli leggere sotto). (Foto USNavy NH80-G-87397) Curiosità, il sommergibile Nichelio è stata la prima nave italiana a entrare in contatto con le forze alleate. Quello che segue è un estratto da Dark Navy: The Italian Regia Marina and the Armistice of 8 September 1943 di Enrico Cernuschi & Vincent P. O'Hara; "Nelle ore successive all'armistizio c'erano stati molti scontri tra forze italiane e tedesche, ma il primo incontro tra unità navali italiane e alleate si è verificato solo pochi minuti dopo le 08:00 del 9 settembre, quando il sommergibile italiano Nichelio è emerso al largo di Salerno in conformità con gli ordini che aveva ricevuto la sera prima, e in pochi minuti tre lance a motore della Royal Navy le si avvicinarono. Una delle barche britanniche si avvicinò e il suo comandante gridò "Siete prigionieri". Ha poi gettato una Union Jack infagottata sulla vela del sottomarino e ha cercato di spiegare a gesti che si aspettava che gli italiani alzassero questa bandiera sopra la loro. Il capitano italiano ignorò la pantomima, riavvolse il pacco e lo gettò indietro. Due volte la bandiera è passata dalla lancia a motore al sottomarino e viceversa. Le tensioni crebbero e le mitragliatrici furono equipaggiate su entrambi i lati. Al terzo lancio la bandiera cadde in acqua, si aprì e affondò mentre entrambe le parti osservavano in silenzio. Allora il capitano italiano disse che voleva parlare con l'ammiraglio al comando. Gli inglesi decisero che era una buona idea e scortarono il sottomarino accanto all'ammiraglia dell'ammiraglio Kent Hewitt, la USS Ancon. Il capitano italiano disse al suo XO di affondare la barca se non fosse tornato dopo due ore e, allacciata una pistola per sottolineare che non era prigioniero di nessuno, salì a bordo dell' Ancon . I timori del tenente si rivelarono infondati quando l'ammiraglio Hewitt diede il benvenuto al sommergibilista italiano e accettò la sua parola che non avrebbe intrapreso atti ostili non provocati. Nessun marinaio alleato è salito a bordo del Nichelio , mentre agli italiani è stato permesso di visitare l'Ancon, compreso il cane del sottomarino, che ha ricevuto applausi dai marinai americani e, insieme all'equipaggio del Nichelio , ha dimostrato di apprezzare il cibo americano." da https://www.reddit.com/r/WarshipPorn Il Nichelio in una foto del 1944 scattata in Mediterraneo, g.c. G. Galloni da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier (Archivio Marcello Risolo) Sottomarino S-42 (ex italiano Nichelio) della Marina sovietica a Feodosia nel 1950, foto dal libro di Olkhovatsky O.N. e Chagovets N.F. "Sottomarino Feodosia". Dopo la capitolazione dell'Italia e la fine della seconda guerra mondiale, il sottomarino entrò nel gruppo di unità destinati ad essere inviato in URSS in conto riparazioni. Il 6 febbraio 1949, il Nichelio con la designazione Z-14, fu trasferito a Valona (Albania) e il 24 febbraio entrò a far parte della Marina dell'URSS con la designazione I-42 (dal 16 giugno 1949 - S -42), in servizio presso la la flotta del Mar Nero. Il 17 febbraio 1956 fu ritirata dal servizio e il 9 novembre 1956 fu riqualificato come sottomarino da addestramento. Il 12 marzo 1958, il sottomarino fu messo disarmo, e successivamente radiato dalla Marina sovietica ed inviato alla demolizione. Fonte www.deepstorm.ru
  17. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile COBALTO Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 26 novembre 1940 Varo: 20 agosto 1941 Consegnato : 18 marzo 1942 Affondato: 12 agosto 1942 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Il periodo addestrativo di questa unità fu piuttosto lungo e solo nel luglio 1942, salpato dalla base di Augusta, effettuò la sua prima missione di guerra operando nelle acque dell'Isola La Galite senza avvistare unità nemiche. Durante la sua seconda missione di guerra l'unità, al comando del tenente di vascello Raffaele Amicarelli, operò nelle acque tunisine a nord di Biserta, per attaccare, con altre unità, forze navali nemiche provenienti da Gibilterra e dirette a Malta (Battaglia di Mezzo Agosto). Alle ore 11.30 del giorno 12, in contatto idrofonico, manovrò per attaccare navi da battaglia passando internamente alla scorta dei caccia: quando si trovò in posizione favorevole al lancio fu investito da una scarica di bombe che lo spinsero violentemente verso il basso e causarono avarie agli organi di comando ed infiltrazioni d'acqua nella parte poppiera dello scafo. Costretto ad emergere, venne subito centrato nella zona della torretta da un proiettile nemico e subito dopo speronato dal cacciatorpediniere britannico Ithuel, quando erano state già attivate le azioni per l'autoaffondamento. E significativo dell'avvenimento riportare uno stralcio del rapporto di missione del comandante Amicarelli: Alle ore 13.45 rilevamento polare 350° avvisto un Ct e ad intervallo di pochi secondi altri 11 Ct. Essi coprono il settore da rilevamento polare 350° a rilevamento polare 20°. Il beta è 0°. Distanza stimata: 18.000-20.000 m. Sono apparentemente in linea di fronte, più probabilmente su di un grande arco di cerchio e compiono frequenti ampie accostate indipendenti. All'estremo limite dell'orizzonte numerosi fumi. Mare calmissimo, cielo sereno, visibilità perfetta. Molti aerei in volo. La mia posizione stimata è 30 miglia a nord-est della Galite. Data la posizione delle forze nemiche, deduco trattarsi della forza navale pesante e decido tentare l'attacco contro una delle unità maggiori ... Scendo a 50 m per sottrarmi alla ricognizione aerea, dò gli ordini di approntamento e informo l'equipaggio che si va all'attacco. Vengo due o tre volte a quota periscopica. I Ct lanciano bombe di profondità, ma apparentemente non hanno rilevato la mia presenza. Alle ore 14.00 circa, rumore di eliche che si avvicinano, scadono verso poppa, si allontanano, ritornano, si allontanano di nuovo... I siluri sono pronti: l'equipaggio è al posto di combattimento. Vengo a quota periscopica mentre inizio l'accostata verso nord. Metto fuori il minimo di periscopio necessario: a 300 m al traverso a dritta c'è un Ct in violenta accostata verso di me. Rientro il periscopio e sono a 18 m, quando la prima salva mi raggiunge esplodendo sopra lo scafo. La torretta sussulta come dovesse spezzarsi, il battello è spinto in basso violentemente. Lo fermo a circa 120 m, ma non governa bene. I timoni di poppa sono incatastati, il battello si appesantisce e scende appoppato ... Dopo la seconda salva il motore di dritta precipita; ritengo che l'elica sia stata colpita e fermo il motore. Il battello è molto appoppato e scende ... Lo sorreggo con manovre d'acqua, ma inutilmente: la pressione all'interno e quasi insopportabile. Molte lampadine sono saltate, il locale manovra è scarsamente illuminato. Gli apparati r.t. sono in pezzi. L'equipaggio è tranquillissimo ... Un'altra esplosione, questa volta più lontana e a quota maggiore. Sento che il battello rallenta la sua discesa, si ferma e ricomincia salire, prima lentissimamente poi sempre più velocemente mentre sbanda sulla sinistra ... Lo sbandamento sta per raggiungere i 90° quando il battello si raddrizza di colpo. Siamo in superficie. I portelli sono deformati e solo dopo molti sforzi il guardiamarina Romito Stelio riesce ad aprire quello della torretta. L'armamento del pezzo che è sulla torretta salta in plancia e corre ad armare il pezzo. Io seguo, e vedo al traverso dritta, distanza 300-500 m un Ct inglese che a tutta forza dirige su di me per speronarmi, mentre apre il fuoco con cannone e mitragliere. Dò ordine di aprire gli sfoghi d'aria, di abbandonare la nave per evitare che l'equipaggio sia massacrato. La gente esce ordinatamente dai portelli di prua e torretta. La prua è alta sul mare, lo scafo è già sotto dalla torretta a poppa e si sta riempiendo d'acqua. Il nemico sospende il fuoco e sperona ad alta velocità colpendo la nave al traverso sulla dritta. Molta gente è sbalzata in mare dall'urto violentissimo, tra cui il sottoscritto ... Quando riaffioro il sommergibile è distante solo pochi metri e quindi posso ritornare immediatamente a bordo. Le due navi sono rimaste incastrate per diversi secondi, e le ci­me pendono da prua. Tre marinai si arrampicano sul Ct mentre quattro marinai inglesi si lasciano cadere in torretta in pieno equipaggiamento. L'ordine di aprire gli sfoghi d'aria non è stato rice­vuto dall'Ufficiale in 2a essendo l'interfonico fuori uso ed il porta­ voce stagno bloccato ... Comunque la camera di manovra è già piena d'acqua, e solo pochi metri di scafo e mezza torretta emergono, alle ore 17.02 del 12 agosto il Cobalto si dispone in verticale ed affonda. Il Ct Ithuriel ha messo nel frattempo in mare delle imbarcazioni per raccogliere i naufraghi... A bordo dell'Ithuriel sono ricevuto con correttezza militare. So­no allontanato dai miei uomini ed alloggiato in una cabina ufficia­li dove ricevo la visita dell'ufficiale in 2a che mi consegna una lettera del comandante dell'unità. È una lettera cavalleresca con espressioni di rallegramenti per il tentativo di attacco e le condo­glianze per la perdita della mia nave e dei miei uomini. Debbo considerarmi con tutto il personale, ospite, non prigioniero. (tratto da "Uomini sul fondo" di G.Giorgerini - Mondadori - 1994) Nello scontro perirono il sottotenente Giovanni Gardella ed il marinaio Mario Volpe; il cacciatorpediniere britannico subì gravi avarie. L'equipaggio fu fatto prigioniero. Il Cobalto aveva effettuato 2 missioni offensive ed una di trasferimento, per complessive 1604 miglia di navigazione in guerra. (via M. Risolo) (via M. Risolo) Il sommergibile Cobalto si appresta a rientrare in porto, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 Un gruppo di sommergibili all'ormeggio a La Spezia nella primavera del 1943. Da sinistra: Rismondo (già iugoslavo Osvetnik), Cobalto, H. 2, Bajamonti (già iugoslavo Smeli) e Colonna, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier. Il caccia britannico Ithuriel ripreso all'attacco del sommergibile Cobalto, il 18 agosto 1942 a nord di Biserta, foto Imperial War Museum (IWM A 11411) Fotografia scattata dall'HMS Ithuriel che mostra il Cobalto che passa a sinistra del cacciatorpediniere dopo essere stato speronato, foto Imperial War Museum (IWM AP 13356C) Il sommergibile Cobalto sta lentamente affondando di poppa, dettaglio dello squarcio nella falsatorre del battello colpito dall'artiglieria del caccia britannico Ithuriel, foto Imperial War Museum (IWM HU 53129) I superstiti del sommergibile Cobalto a bordo dell'Ithuriel, foto Imperial War Museum (IWM A 11413) Altra immagine dei superstiti del sommergibile Cobalto sul ponte dell'Ithuriel, foto Imperial War Museum (IWM A 11414) I superstiti del sommergibile Cobalto vengono imbarcati su altra unità per essere trasferiti verso il campo di prigionia, foto Imperial War Museum (IWM A 11412)
  18. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile ACCIAIO Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 21 novembre 1940 Varo: 22 giugno 1941 Consegnato : 30 ottobre 1941 Affondato: 13 luglio 1943 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Dopo un breve ma intenso periodo addestrativo, al comando del tenente di vascello Ottorino Beltrami, l'unità raggiunse la base di Augusta ed il 23 marzo 1942 partì per la sua prima missione di guerra consistente in un agguato al largo delle coste cirenaiche. Rientrò ad Augusta il 9 aprile senza aver avuto contatti con unità nemiche. Il 10 novembre, in missione nelle acque di Algeri, avvistò, stando in superficie, un'unità, riconosciuta per un incrociatore della classe "Leander"; da una distanza di 1.300 metri lanciò, in successione, due salve di due siluri. Sottrattosi all'immediata reazione con una rapida immersione, non poté osservare l'esito dell'attacco, che risultò essere stato negativo. Nella notte del 7 febbraio 1943, in agguato nella zona di mare prospiciente Capo Bougaroni, avvistò un'unità militare contro la quale lanciò due siluri. Nell'azione risultò affondato il trawler Ternani, di 409 t standard. Il 10 luglio 1943 l'Acciaio partì dalla Maddalena, al comando del tenente di vascello Vittorio Pescatore, per portarsi in agguato presso la costa nord della Sicilia, allo scopo di contrastare eventuali azioni di sbarco. Dopo la partenza l'unità non dette più notizie. Fonti ufficiali britanniche affermano che l'Acciaio fu affondato il 13 luglio, nelle acque a nord dello Stretto eli Messina, dal sommergibile britannico Unruly. Non vi furono superstiti. In guerra l'Acciaio compì 9 missioni offensive e 15 di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 13.848 miglia. L'amico LColombo aggiunge una nuova informazione sulle probabili cause, alternative, dell'affondamento del sommergibile Acciaio. Qualche anno lo storico navale Platon Alexiades ha rintracciato negli archivi dell'USMM un rapporto di missione del sommergibile Brin in cui si menziona un attacco, infruttuoso, da parte di un sommergibile nemico che per orario e posizione combacia alla perfezione con quello dell'Unruly cui è stato a suo tempo attribuito l'affondamento dell'Acciaio. Il Brin evitò i siluri con la manovra e questi esplosero contro la costa: quella fu l'origine delle esplosioni avvertite a bordo dell'Unruly (che dopo il lancio non aveva potuto osservare l'esito dell'attacco a causa di una temporanea perdita d'assetto). Ne consegue che l'Acciaio non fu affondato dall'Unruly. E' possibile che sia rimasto vittima di un attacco aereo il 12 luglio 1943, quando un Lockheed Hudson britannico attaccò con lancio di razzi un sommergibile sorpreso in superficie vicino alla zona d'agguato dell'Acciaio. Il sommergibile s'immerse mentre l'aereo scendeva in picchiata lanciando razzi, il pilota britannico al buio e per via della manovra effettuata non ebbe modo di osservare se gli ultimi razzi lanciati andarono a segno, ma osservò poco dopo un'ampia chiazza di nafta. L'aereo era il velivolo "Q" del 608th Squadron RAF, pilotato dal sottotenente R. F. Burling. Questi avvistò un sommergibile che procedeva in superficie con rotta stimata 110° e velocità 6-8 nodi, a nove miglia di distanza, alle 00.20 del 12 luglio, in posizione 39°40' N e 05°14' E. Lanciatosi in picchiata, l'Hudson lanciò otto razzi da una quota di 150 metri. I primi cinque mancarono il bersaglio, che intanto si stava immergendo, "sorvolandolo" di 6-12 metri, mentre l'esito del lancio degli ultimi tre non fu osservato perché nel frattempo l'aereo aveva oltrepassato il punto in cui si trovava il battello. Tornato sul posto, osservò una chiazza di nafta di 45 metri per 550. (via M. Risolo) Il sommergibile Acciaio in navigazione, via M. Risolo. Sommergibile Acciaio in navigazione a tutta forza, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 Sommergibile Acciaio in navigazione, poco dopo la sua entrata in servizio nel gennaio 1942, g.c. G. Celeste da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier
  19. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile PLATINO Nec Flectar nec frangar (Non mi piego, e non mi spezzo) Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 20 novembre 1940 Varo: 1 giugno 1941 Consegnato : 2 ottobre 1941 Radiazione: 1 febbraio 1948 Attività operativa Fu la prima unità della serie ad essere consegnata alla Regia Marina. Nel gennaio 1942, dopo un intenso addestramento, venne dislocata ad Augusta al comando del tenente di vascello Innocenzo Ragusa. Il 3 gennaio 1942, effettuò una missione di agguato offensivo nelle acque a levante di Malta; rientrò alla base senza aver conseguito contatti col nemico. Dopo altre missioni, il 15 marzo salpò da Augusta per portarsi ad operare nelle acque di Gaudo ed il giorno 17, nel pomeriggio, 100 miglia al largo della Cirenaica, fu attaccata da un aereo Bristol "Blenheim", con tre bombe che caddero vicino allo scafo. La pronta reazione di fuoco dell'unità riuscì a far desistere l'attaccante che si allontanò con un incendio a bordo. Il 13 novembre 1942, al comando del tenente di vascello Roberto Rigoli, penetrò nella Baia di Bougie e alle ore 03.46 lanciò quattro siluri contro il piroscafo alla fonda. A causa del basso fondale alcuni siluri si insabbiarono mentre almeno uno di essi andò a segno; l'esito non fu accertato. Risultò in seguito che l'azione portò al danneggiamento del piroscafo britannico Narkunda di 16.632 tsl. Al comando del tenente di vascello Vittorio Patrelli Campagnano, avvistò, verso la mezzanotte del 29 gennaio 1943, un convoglio scortato navigante nelle acque di Capo Cavallo (Algeria) e diretto a levante. Portatosi prontamente all'attacco in superficie, alle ore 00.17 del 30 lanciò quattro siluri contro una sezione di unità della scorta e contro un piroscafo di media portata. L'esito dell'attacco non poté essere rilevato perché l'unità, sottoposta ad immediata caccia, fu costretta ad immergersi. Fonti britanniche riportano che nel corso di questa azione andò perduta la corvetta Samphire di 1015 t. Il 17 febbraio l'unità avvistò, in vicinanza di Capo Bougaroni, un convoglio scortato costituito da due piroscafi, diretto a levante; l'attaccò col lancio di quattro siluri e si allontanò in immersione. Anche in questo caso l'esito non venne accertato. Dopo altre missioni offensive, con esito negativo, l'8 settembre 1943 il Platino, in ottemperanza all'ordine ricevuto, lasciò la zona di agguato e diresse su Bona, dove arrivò il giorno 11. Inviato a Malta, partecipò a missioni addestrative con reparti aeronavali britannici; il 7 ottobre rientrò a Napoli e, nel gennaio 1944, fu dislocato a Brindisi da dove effettuò cinque missioni di trasporto e sbarco operatori-informatori sulla costa occidentale del Golfo di Venezia, presso Rimini, a Cortellazzo ed a Chioggia. L'ultima missione, compiuta in collaborazione con gli Alleati, fu quella effettuata dal 21 al 29 giugno 1944, quando il battello trasportò nella zona di Ravenna, controllata dalle forze tedesche, operatori r.t., armi e munizionamento per i partigiani. Al termine del conflitto l'unità fu disarmata e demolita. L'attività bellica del Platino fu di 13 missioni offensive, 17 di trasferimento tra porti nazionali e, nel periodo di cobelligeranza, 5 di trasporto operatori, armi e munizioni in zone controllate dal nemico: furono percorse oltre 25 000 miglia. Racconti di bordo del R. smg Platino LINK Il sommergibile Platino durante il varo, il 1° giugno 1941, da "Sommergibili italiani fra le due G.M." di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti Il Platino pronto per la consegna, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 (Archivio Marcello Risolo) (Archivio Marcello Risolo) (Archivio Marcello Risolo) Il sommergibile Platino in manovra nell'avamporto di Cagliari all'inizio del 1943, da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005 Brindisi 26 gennaio 1944. Particolare della falsa torre del Platino con l'insegna del "drago alato", il battello si appresta ad effettuare la sua prima missione di rilascio di sabotatori dell'esercito statunitense nel periodo della co-belligeranza con gli alleati, g.c. V. Petrelli-Campagnano da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005
  20. Totiano

    Classe Calvi (1932)

    Regio sommergibile Giuseppe FINZI (poi tedesco U.IT. 21) Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 1 agosto 1932 Varo: 29 giugno 1935 Consegnato : 8 gennaio 1936 Affondato: 28 agosto 1944 Radiazione: 27 marzo 1947 Attività operativa Durante la guerra di Spagna, l'unità al comando del capitano di corvetta Alvise Minio Paluello, il 20 agosto 1937, nelle acque di Valencia, attaccò con siluro, mancandolo, un cacciatorpediniere repubblicano classe "Alsedo". Sottoposto a caccia riuscì, con rapida immersione, ad allontanarsi dalla zona. Nell'imminenza dello scoppio della guerra, venne destinato ad un'azione nell'Oceano Atlantico. Maricosom aveva prescritto che il forzamento dello Stretto di Gibilterra dovesse avvenire in superficie navigando alla massima velocità durante un periodo di oscurità. Il 7 giugno 1940, il Finzi partì da Cagliari al comando del capitano di corvetta Alberto Dominici. Alle prime ore del 12 giugno, arrivato all'altezza di Punta Almina, il Finzi venne attaccato in immersione dal cacciatorpediniere britannico Watchman, senza tuttavia subire danni. La sera del 13, in cui era prevista la massima oscurità, l'unita emerse ed attraversò senza inconvenienti lo Stretto; fu il primo sommergibile italiano a forzarlo durante la seconda guerra mondiale. Si portò quindi al largo delle Canarie, ma non incontrò traffico avversario. Durante la notte del 6 luglio riattraversò lo Stretto ed il 10 luglio rientrò a Cagliari. Il 7 settembre 1940 il Finzi partì dalla Spezia, attraversò lo Stretto di Gibilterra in immersione nella notte del 12, e si diresse al largo della Baia di Vigo. Giunto all'altezza di Capo San Vincenzo, venne attaccato dapprima da un aereo e poi da un cacciatorpediniere con lancio di numerose bombe di profondità, senza subire danni rilevanti. Il 29 settembre raggiunse la base di Bordeaux, che nel frattempo era diventata operativa. Nei mesi seguenti effettuò diverse missioni in Atlantico senza tuttavia affondare alcuna unità nemica. Il 6 dicembre del 1941, al comando del capitano di corvetta Ugo Giudice, partì da Betasom per portare soccorso ai naufraghi dell'incrociatore ausiliario tedesco Atlantis e della nave ausiliaria Python, anch'essa tedesca, affondati in un combattimento con unità britanniche. Sbarcò i naufraghi a Saint Nazaire. L'11 febbraio del 1942, ancora al comando del capitano di corvetta Ugo Giudice, partì da Le Verdon per il Mar dei Caraibi. La missione fu molto difficile a causa delle ripetute avarie ai macchinari di bordo. Dapprima andò in avaria un motore termico che costrinse l'equipaggio ad un lavoro di radicale revisione che durò sei giorni, poi andarono in avaria il valvolone di scarico dei motori termici, i periscopi, i timoni orizzontali. Le avarie vennero sempre riparate dal personale di bordo, che fu sottoposto a turni di lavoro massacranti. Con tenacia il Finzi si portò in zona di operazione ed il 6 marzo 1942 lanciò quattro siluri contro la petroliera britannica Melponzene, di 7.011 tsl. La nave, centrata da tutte e quattro le armi affondò rapidamente. Poche ore dopo, il battello attaccò con il siluro ed il cannone il mercantile Skane, di 4.528 tsl, senza risultato. Nel corso della stessa missione, il 10 marzo affondò la motonave Charles Racine, di 9.957 tsl. Dopo alcune missioni, durante le quali non ottenne risultati utili, l'11 febbraio 1943 il Finzi partì da Bordeaux al comando del tenente di vascello Mario Rossetto. Raggiunto l'emisfero boreale, al largo di Freetown, il 28 marzo avvistò il piroscafo greco Granicos, di 3.689 tsl e lo affondò con il siluro. Durante le ore pomeridiane del giorno dopo, attaccò il piroscafo da carico britannico Celtic Star, di 5.575 tsl e lo affondò. Rientrò a Le Verdon il 18 aprile 1943, dopo 65 giorni di mare. All'imboccatura della Gironda fu investito dallo scoppio di una mina magnetica che tuttavia non provocò gravi avarie. Questa fu l'ultima missione offensiva del Finzi. Successivamente venne sottoposto ad un turno di lavori di trasformazione per il trasporto di materiali strategici in Estremo Oriente. Alla fine del luglio 1943 i lavori erano ultimati e agli inizi di agosto il sommergibile venne trasferito a Le Verdon per prepararsi per il primo viaggio. Dopo l'8 settembre, il Finzi venne catturato dai Tedeschi, e ridenominato U.IT.21, che lo mantennero inattivo fino alla fine della guerra. Complessivamente aveva compiuto 10 missioni in Atlantico ed aveva affondato 4 navi mercantili per 30.750 t. (fonte “Sommergibili e mezzi d'assalto subacquei italiani” di A. Turrini, O. Miozzi, M. Minuto, USMM 2010) ... dall'Almanacco Navale. Un dettaglio della torretta del sommergibile Finzi dopo le prime modifiche della torretta nel 1940 da "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994 dal libro "angeli senz'ali", altre foto a questo LINK LINK a il diario di Amleto Sommaruga Elettricista del Finzi
  21. Totiano

    Classe Calvi (1932)

    Regio sommergibile Pietro CALVI (1°) Segnale di guerra e di sterminio Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 20 luglio 1932 Varo: 31 marzo 1935 Consegnato : 16 ottobre 1935 Affondato: 15 luglio 1942 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Partì dalla Spezia il 3 luglio 1940, forzò lo Stretto di Gibilterra al comando del capitano di corvetta Giuseppe Caridi, nella notte tra l'8 e il 9, e randeggiando la costa africana in superficie, entrò nell'Oceano Atlantico senza difficoltà. Si portò nelle acque di Madera ed effettuò una ricognizione nella rada di Funchal. Nella notte fra il 1° e il 2 agosto attraversò nuovamente lo Stretto di Gibilterra ed il 6 agosto giunse alla Spezia. Il 1° ottobre partì dalla Spezia per la seconda missione atlantica. Giunto in prossimità dello Stretto, si immerse per effettuare l'attraversamento in immersione. Durante la navigazione si manifestò un improvviso anomalo appesantimento ed il Calvi precipitò alla quota di 143 metri (la quota operativa prevista era di 100 metri) senza tuttavia subire danni. Anche durante la seconda missione il Calvi non venne in contatto con unità nemiche. Arrivò a Bordeaux il 3 ottobre. Il 3 dicembre 1940, al comando del capitano di corvetta Caridi, il Calvi lasciò Bordeaux per portarsi a ponente dell'Irlanda. II 20 dicembre, dopo un lungo combattimento, affondò il piroscafo armato britannico Carlton, di 5.162 tsl. Il 26 dicembre riuscì, nonostante le proibitive condizioni del mare, a portarsi a distanza di lancio di un mercantile di circa 10 000 tsl. Dopo il lancio di un siluro, venne udita una violenta esplosione; tuttavia l'esito dell'attacco è incerto. Il 7 dicembre 1941, al comando del capitano di corvetta Emilio Olivieri, il Calvi partì da Bordeaux per soccorrere i naufraghi dell'incrociatore ausiliario tedesco Atlantis e della nave rifornitrice tedesca Python. Durante una successiva missione (marzo 1942) al largo delle coste brasiliane, attaccò il piroscafo da carico britannico Huntington di 10.946 tsl, senza colpirlo; il 29 marzo affondò il piroscafo britannico Tredinnick, di 4.589 tsl. . Il 31 marzo, al largo di Capo Orange, affondò con il siluro ed il cannone la petroliera statunitense Mac Cobb di 7.452 tsl. L'8 aprile affondò, con il siluro ed il cannone, la petroliera statunitense Eugene V. R. Thayer di 7.138 tsl. L'11 aprile affondò il mercantile Balkis, di 2.261 tsl, ed il giorno successivo silurò ed affondò il mercantile Ben Brush, di 7.691 tsl. Rientrò a Bordeaux dopo 53 giorni di missione. Al comando del capitano di fregata Primo Longobardo, il 2 luglio 1942 il Calvi partì da Bordeaux per portarsi nel Mar dei Caraibi. Il 15 luglio 1942, individuato un convoglio, si portò all'attacco. Intercettato dall'unità di scorta Lulworth, fu costretto ad immergersi e venne sottoposto a lancio di bombe di profondità che provocarono alcuni danni alle apparecchiature di bordo. Un secondo lancio risultò molto più preciso e provocò gravi danni e pericolose infiltrazioni d'acqua. Il Calvi fu così costretto ad emergere e, proprio durante la manovra di emersione, venne centrato da una terza scarica di bombe che provocarono altri danni ingenti. Fortemente sbandato, con morti a bordo, macchinari in avaria e circondato dalle unità avversarie, il Calvi cercò di mettere i motori a tutta forza per allontanarsi e contemporaneamente aprì il fuoco con il cannone poppiero. Illuminato dal Lulworth, il sommergibile venne sottoposto ad una pioggia di proiettili che causarono altri morti ed ulteriori gravi danni. Non ancora domato, il Calvi, in un disperato tentativo, lanciò una coppiola di siluri poppieri, che tuttavia non andarono a segno. Il combattimento durò a lungo; il Lulworth cercò di speronare per ben tre volte il battello che riuscì sempre a manovrare in tempo. Durante il terzo tentativo di speronamento, il Calvi venne violentemente urtato nella zona poppiera e gli vennero irrimediabilmente lesionate le eliche. Solo allora esso venne autoaffondato dai superstiti. Scomparve così il glorioso Calvi, portando con sé gran parte dell'equipaggio, compreso il comandante Longobardo cui fu conferita la M.O.V.M.; erano sopravvissuti solamente 35 uomini. Complessivamente il Calvi aveva compiuto sette missioni in Atlantico ed aveva affondato sei navi mercantili per complessive 50.549 tsl. (fonte “Sommergibili e mezzi d'assalto subacquei italiani” di A. Turrini, O. Miozzi, M. Minuto, USMM 2010) Il sommergibile Calvi pronto per il varo, da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti Il sommergibile Calvi in banchina al Muggiano a fine allestimento, da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti Immagine del Calvi nella missione di recupero dei naufraghi dell'Atlantis e del Phyton, da "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994
  22. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 20 Porto armi sicure e cuori forti Cantiere: FIAT-San Giorgio, La Spezia Impostazione: 10 settembre 1915 Varo: 17 marzo 1918 Consegnato : 7 giugno 1918 Radiazione: 1 luglio 1935 Attività operativa Il sommergibile F 20 entra in servizio il 7 giugno 1918 e al comando del tenente di vascello Luigi Montella, che ne curò l'allestimento, nell'agosto l'unita passò in forza alla Squadriglia Sommergibili di Brindisi, nell'ambito della quale compi 3 missioni in acque nemiche del Basso Adriatico. Al termine del conflitto passò alle dipendenze del Comando Marittimo di Venezia e nell'aprile 1919 rientrò nella Squadriglia di Brindisi. Nel maggio dello stesso anno l'unità fu trasferita a Napoli e nel febbraio 1923 passò in forza alla 3^ Squadriglia della 2^ Flottiglia Sommergibili di Taranto, partecipando alle manovre navali degli anni 1925 e 1926. Nel gennaio 1927 l'unità passò in disponibilità e nel luglio 1935 venne radiata. Una immagine degli anni venti del battello F 20 in navigazione (collezione A. Turrini)
  23. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 19 Cor Patriae sub undis (Sotto le onde è il cuore della Patria) Cantiere: FIAT-San Giorgio, La Spezia Impostazione: 23 settembre 1915 Varo: 10 marzo 1918 Consegnato : 24 aprile 1918 Radiazione: 2 giugno 1930 Attività operativa L'F 19 entrò in servizio il 24 aprile 1918. Nell' agosto dello stesso anno, al comando del tenente di vascello Gaetano Sansone, passò in forza alla Flottiglia Sommergibili di Ancona, con sede operativa a Venezia, e compì 9 missioni di guerra lungo le coste nemiche. Dopo il conflitto operò per qualche tempo in zone non smobilitate e partecipò, il 15 novembre 1919, all'occupazione di Umago; fu la prima, tra le forze italiane a piantare il tricolore in quella cittadina. Passò poi ad operare alle dipendenze del Comando Marittimo di Napoli, dove svolse intensa attività addestrativa; nel dicembre 1925 l'unita divenne sede del Comando della 2^ Flottiglia Sommergibili. Partecipò alle esercitazioni degli anni 1924, 1925, 1926 e 1927 e nel 1928 passò in disponibilità. Direttamente dagli archivi di famiglia (vedi il link sotto) questa bellissima e nitida immagine del sommergibile F 19 Un grande comandante per il sommergibile F 19 negli anni venti vedi http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=43959
  24. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 18 Excelsius sub auquore (Pur sott'acqua, piu allto) Cantiere: Odero, Sestri (Genova) Impostazione: 7 ottobre 1915 Varo: 15 maggio 1917 Consegnato : 27 luglio 1917 Radiazione: 1 ottobre 1930 Attività operativa Al comando del tenente di vascello Guido Vianello, nell'ottobre del 1917, l'F 18 fu assegnato alla Squadriglia di Ancona, nell'ambito della quale compì 10 missioni di guerra lungo le coste nemiche. Durante la missione del 15 luglio 1918, compiuta nelle acque di Punta Planka e Zirona, a circa due miglia da Zaline. l'F 18 attaccò prima un grande rimorchiatore e poi, nella notte, una torpediniera austriaca, senza ottenere utile risultato per il difettoso funzionamento dei siluri. Il giorno successivo lanciò contro un piroscafo con risultato nullo in quanto il siluro, per difettoso funzionamento del girostato, andò ad esplodere contro la vicina costa. Al termine del conflitto e fino al 1922 l'unita operò alle dipendenze del Comando Marittimo di Venezia. Nel 1923, stando in forza alla Squadriglia di Brindisi, partecipò alle operazioni militari per l'occupazione di Corfù e negli anni 1924 e 1925 venne destinata prima a Napoli e poi a Taranto. Partecipò alle manovre navali del 1924, 1925 e 1926 ed ottenne, negli anni 1924 e 1925, il 1° premio nelle gare di attacco e di lancio. Nel 1926 l'F 18 passo in forza alla 3^ Squadriglia della 2^ Flottiglia del Comando Divisione Sommergibili, nell'ambito della quale partecipò alle manovre navali del 1927. Il 1° novembre del 1929 venne posto in disarmo. Il sommergibile F 18 in ingresso nel canale di Taranto (fonte USMM)
  25. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 17 Contra fata audentior (Più audace nell'avversità) Cantiere: Orlando, Livorno Impostazione: 14 ottobre 1915 Varo: 3 giugno 1917 Consegnato : 17 agosto 1917 Radiazione: 1 novembre 1929 Attività operativa Al comando del tenente di vascello Angelo Parona l'F 17 entrò in servizio il 17 agosto 1917 ed operò nelle acque dell'Alto Tirreno, svolgendo attività di caccia sommergibili, con dipendenza operativa dal Comando Militare Marittimo di Spezia. Il 14 gennaio 1918 passò a far parte della 2^ Flottiglia di Brindisi, con sede operativa a Valona a disposizione del locale Comando Marittimo, ed impiegato nella difesa mobile della base. Nell'aprile dello stesso anno l'unità venne dislocata a Venezia e da questa sede compì 6 missioni offensive lungo le coste istriane e nel Canale di Fasana. Al termine del conflitto, passò in forza alla Squadriglia Sommergibili di Venezia e, dal 1925, al comando del tenente di vascello Alfredo Grillo, al Comando Divisione Sommergibili con base a Taranto. Prese parte alle esercitazioni navali dell'anno 1926, compiute dall'11 giugno al 3 luglio, toccando i porti di Messina, Napoli e nuovamente Taranto, ed a quelle dell'anno 1927, dal 4 giugno al 3 luglio, con i sommergibili della 2^ Flottiglia, toccando i porti di Messina, Catania, Siracusa, Taranto. Il 1° novembre 1929 venne radiato dal Quadro del Naviglio Militare. Piccola annotazione sul sommergibile F. 17, esiste su YouTube un cinegiornale dell'istituto Luce che vede la presenza del battello a La Spezio a luglio del 1929, pochi mesi prima della radiazione... A La Spezia il comandante Belloni collauda il suo nuovo apparecchio per il salvataggio dei sottomarini Il sommergibile F 15 al passaggio sotto il ponte girevole di Taranto. (collezione A. Turrini) Alcune foto di Antonello LOI, dalla pagina Betasom di FB
×