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  1. Totiano

    Classe Pullino (1912)

    Regio sommergibile Giacinto PULLINO Cantiere: Regio Arsenale, Spezia Impostazione: 02 giugno 1912 Varo: 21 luglio 1913 Servizio: 12 dicembre 1913 Affondato: 01 agosto 1916 Radiazione: 04 gennaio 1917 Attività operativa: Entrò in servizio al comando del TV A. Bonini ed in pace effettuò attività addestrativa alla Spezia e a Taranto. Durante la prima guerra mondiale fu dislocato a Venezia ed effettuò intensa attività offensiva nell'alto Adriatico al comando del TV C. De Donato e poi del TV Ubaldo degli Uberti. Il 4 luglio 1917 danneggiò il mercantile austriaco San Marco. Durante la sua 32^ missione, il 29 luglio 1916 mentre si trovava nelle acque del Quarnaro, andò ad incagliarsi sull'isolotto della Galiola. Risultati vani i tentativi di disincaglio, l'equipaggio tentò di allontanarsi su una lancia, ma fu catturato. A bordo del Pullino era imbarcato, con l'incarico di pilota l'irredentista istriano Nazario Sauro che riconosciuto fu condannato a morte mediante impiccagione. Il Pullino fu disincagliato dagli austriaci, ma durante il tentativo di rimorchio a Pola, affondò presso Capo Promontore. Fu quindi recuperato nel 1929 e demolito nel 1931. La perdita del Pullino (Estratto da: Franco Favre, LA MARINA NELLA GRANDE GUERRA, Udine, Gaspari Editore, 2008 - pagg.165-167) Il 4 luglio, una missione simile [penetrare più profondamente nel Quartarolo dove si era potuto accertare con la missione precedente del smg. Atropo (TV. Giotto Maraghini) la presenza di un traffico abbastanza intenso di unità mercantili] venne assegnata al Pullino (T.V. Ubaldo degli Uberti) che avrebbe dovuto penetrare nel Quarnaro e insidiare il traffico che si svolgeva all'interno delle isole. Partito da Venezia a mezzanotte giunse nella zona assegnata e verso le 08.00, a poche miglia dai moli di Fiume scorse un piroscafo a 2000 metri. Si portò all'at­tacco ma, probabilmente scoperto, non poté portarsi al lancio per il veloce allontanamento della nave. Proseguendo per Fiume incontrò il Nasazio, un piroscafo da 300 tonn., che attaccò senza fortuna per la contromanovra della nave. A poche centinaia di metri dell'imboccatura del porto attaccò una terza unità, il San Mauro, che colpì, asportandogli un'elica ma suscitando allo stesso tempo la reazione armata da bordo. Interruppe quindi l'azione, mentre 6 torpediniere e 3 idrovolanti si misero al suo inseguimento. Un'unità gli passò molto vicina, mentre immerso tentava il disimpegno, senza localizzarlo, ma la caccia continuò e solo dopo 18 ore in immersione poté finalmente emergere in prossimità di alcune unità amiche, inviate nell'area a soccorso. Il 30 luglio il Pullino si ripresentò, con a bordo il pilota Nazario Sauro, in prossi­mità delle coste nemiche col compito di attaccare i piroscafi nel porto di Fiume. Nell'attraversamento del canale tra lo scoglio di Galiola e l'isola di Unie alle 00.25 del 31 "ero sulla plancia e con me il sig. Coraggio, il pilota sig. Sauro e il marinaio Russo in vedetta attaccato al periscopio: eravamo tutti intenti a guardare di prora quando io ho creduto di vedere sulla dritta un'ombra bian­castra come una cresta d'onda lontana o una scia di nave veloce. Senz'altro ho dato il comando di "ferma" mentre dicevo al sig. Coraggio: "Cosa sarà quella striscia bianca? La vedi? Subito dopo, mentre cercavo di accostare a sinistra manovrando personalmente il timone con la ruota di coperta che tenevo sempre ingranata per ogni evenienza, avveniva l'incaglio". Il battello aveva urtato lo scoglio che si trovava alla sua dritta. "Sono convinto che uno scarto di 100 metri ancora a ponente mi avrebbe evitato l'incaglio e lo scoglio non sarebbe stato neppure avvistato... ho cercato di disincagliarmi".: Quando ha cominciato a far giorno ho potuto convincermi che la mia situa­zione era tale da non dare alcuna speranza di poter disincagliare il battello con propri mezzi... Ho poi potuto vedere che sullo scoglio vi era una barca a vela e degli uomini dal lato di levante...allora ho visto un battello che si allontanava verso Unie. Tutti i documenti e le bandiere nazionali vennero distrutti. Mentre il personale cominciava a sbarcare sullo scoglio "il compianto sig. Sauro aveva deciso di allontanarsi da solo con il battello a remi. Troppo delicata era la sua posizione per non lasciargli ampia facoltà di rego­larsi come meglio credeva, e mi sono limitato a dirgli francamente più volte la mia opinione contraria. Si è infatti allontanato dicendo: "in ogni modo qualun­que cosa succeda non è certo la mia morte quella che potrà recar danno all'Italia; viva l'Italia". Eravamo d'accordo che in caso di cattura si sarebbe detto che egli era il signor Sambo Nicolò, ufficiale di passaggio a bordo per prendere pratica dei sommergibili". Il Comandante tentò col cannone da 57 di arrecare gravi danni al sommergibi­le [su nessuna pubblicazione conosciuta risulta presente un pezzo da 57 mm sul battello] prima di abbandonarlo, ma non riuscì nell'intento. Alle 07.30 dalla barca a vela su cui era salito col suo equipaggio avvistò un'u­nità nemica in prossimità di Capo Promotore, mentre da Sud-Est giunse un colpo di cannone partito da una torpediniera austriaca che li trasse in prigionia. "Mentre eravamo in navigazione mi è stato domandato dal Comandante della torpediniera se avevo a bordo altri ufficiali. Dal modo come è stata formulata la domanda ho potuto capire che il pilota era stato catturato ". Così era. Il pilota Sauro era stato catturato e imprigionato. Portato per un rico­noscimento davanti alla madre e alla sorella che finsero di non riconoscerlo, ma ciò non bastò a salvargli la vita, venne infatti giustiziato alle ore 19.45 del 10 agosto 1916. Nazario Sauro è nel Pantheon dei Martiri per la causa italiana" Il primo agosto, subito dopo aver avuto notizie della sorte del Pullino da una inter­cettazione di un radiotelegramma austriaco, partì il sommergibile Salpa (T.V. Perricone) col compito di completare la distruzione del battello. Al suo arrivo nei pressi del luogo dell'incidente non trovò segni dell'unità in quanto la sera precedente tramite due pontoni gli austriaci l'avevano sollevata e, sostenuta da un'im­bragatura, avevano tentato di trasportarla a Pola, cosa che non riuscì in quanto le cime del sostegno si ruppero e il Pullino affondò nuovamente. Di scorta ai ponto­ni erano state designate due torpediniere, la Magnet e la TB4, che, dopo l'insuc­cesso dell'operazione avevano lasciato i pontoni e, nella loro via verso Lussino si imbatterono sul Salpa. Immediatamente il sommergibile attaccò, lanciando contro il Magnet, che colpì, squarciandogli la poppa e causando 24 tra morti e dispersi e alcuni feriti. Sotto l'attacco del TB4 il sommergibile dovette immergersi e lasciare la zona. Il giorno successivo riuscì a raggiungere Venezia. Non certi della sorte del Pullino, sulla base di un' intercettazione di un radiogramma nemico, a fine mese (il 27) venne eseguita una ulteriore missione dal sommergibile Argo (T.V. Falangola). Giunto in zona, in effetti, trovò due pontoni in attività di recupero del relitto, pro-tetti da una torpediniera con la quale ingaggiò un combattimento che, per avaria ad un motore termico dovette interrompere e dirigere per il rientro. Dopo questo ten­tativo gli austriaci abbandonarono l'idea di recuperare il sommergibile. Link ad una interessante discussione sugli avvenimenti precedenti e successivi la cattura dell'eroe Nazaio Sauro http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=36898&p=364715 da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti
  2. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile ASTERIA Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 16 ottobre 1940 Varo: 25 giugno 1941 Consegnato : 8 novembre 1941 Affondato: 17 febbraio 1943 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Il battello, solo nella primavera del 1942 (13-25 maggio), effettuò la sua prima missione di guerra al largo delle coste cirenaiche subendo, il giorno 15, una dura caccia da parte di un cacciatorpediniere britannico che, dopo un tentativo di speronamento, sottopose il sommergibile ad un prolungato lancio di bombe di profondità i cui effetti non ridussero l'efficienza operativa del battello. Il 14 luglio il battello, al comando del tenente di vascello Pasquale Beltrame, avvistò ed attaccò un'unità, che giudicò essere un cacciatorpediniere, contro il quale lanciò due siluri; uno fallì il bersaglio, mentre del secondo fu udita l'esplosione. L'esito è incerto, in quanto non esiste traccia di affondamento nella documentazione britannica. Il 13 novembre, al comando del tenente di vascello Dante Morrone, nelle acque di Capo Carbon avvistò due piccole unità militari contro le quali lanciò due siluri, che non colpirono. Sottoposto a caccia subì lievi avarie ma riuscì a sottrarsi all'azione. Alle ore 12.45, mentre stava ritornando nella zona di agguato, venne attaccato da un aereo Lockheed "Hudson" che sganciò, da bassissima quota, alcune bombe; la pronta reazione di fuoco del sommergibile impedì ulteriori attacchi e determinò il sicuro danneggiamento dell'aereo, che fu visto allontanarsi con incendio ai motori. Non avendo riportato danni pregiudicanti l'assetto, l'unità proseguì nella missione. Il 17 febbraio 1943 nelle acque di Capo Carbon L'Asteria avvistò due unità leggere in ricerca antisom, che tentò subito di attaccare, ma venne a sua volta attaccato e sottoposto ad un intenso lancio di bombe di profondità. Dopo sette ore di caccia, costretto ad emergere per l'esaurimento dell'aria compressa e impossibilitato quindi ad eseguire manovre di dosaggio di quota, fu immediatamente centrato dal fuoco dei due caccia britannici Wheatland e Easton e costretto all'autoaffondamento, avvenuto alle ore 10.00 circa 25 miglia a nordovest di Bougie. L'equipaggio venne tratto in salvo dai due cacciatorpediniere, ma cinque marinai perirono nell'affondamento. L'Asteria compì 9 missioni offensive e 8 operative cli trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 10 842 miglia. Il sommergibile Asteria in livrea mimetica subito dopo la consegna alla Regia Marina da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999. Pola, 25 febbraio 1942. Il sommergibile Asteria sta venendo all'ormeggio «sugli elettrici» al rientro da un'uscita di addestramento; sulla destra il Giada. I due battelli, appartenenti all'ultima serie della classe «600», sono stati consegnati alla Marina dai CRDA rispettivamente l'8 novembre e il 6 dicembre dell'anno precedente e stanno completando l'addestramento dell'equipaggio e la messa a pun­to delle apparecchiature di bordo. "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti Acque di capo Carbon, 17 febbraio 1943. Il som­mergibile Asteria in affondamento mentre i superstiti attendono di essere salvati dalle due unità in­glesi HMS Wheatland e HMS Easton che lo hanno sottoposto ad una intensa e precisa caccia durata sette ore. L'Asteria, per i danni subiti, è stato costretto a venire in superficie ed autoaffondarsi. Di seguito, in sequenza, le immagini dell'affondamento del sommergibile Asteria riprese da bordo del caccia britannico Wheatland , fonte IWM (Imperial War Museum). Foto Imperial War Museum IWM A-16686 Foto Imperial War Museum IWM A-16687 Foto Imperial War Museum IWM A-16688 Foto Imperial War Museum IWM A-16689 Di seguito, in sequenza, altre immagini sempre relative all'affondamento del sommergibile Asteria, ma in questo caso sono i superstiti del battello che vengono fatti scendere dal caccia britannico Easton a La valletta, fonte IWM (Imperial War Museum). Foto Imperial War Museum IWM A-14787 Foto Imperial War Museum IWM A-14788
  3. Totiano

    Classe Settembrini (1928)

    Regio sommergibile Luigi SETTEMBRINI Sopra ogni cosa la Patria Cantiere: Tosi, Taranto Impostazione: 16 aprile 1928 Varo: 28 settembre 1930 Consegnato : 25 gennaio 1932 Affondato: 15 novembre 1944 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Effettuò la prima missione di guerra, un agguato antisom protettivo, il 21 giugno 1940 nel golfo di Taranto. Nel successivo mese di luglio effettuò la sua prima missione offensiva a levante di Capo Passero senza venire in contatto con unità nemiche. Nel periodo 7-16 agosto 1940 il Settembrini, al comando del C.C. Bardi, pattugliava una zona a ponente del Canale di Cerigotto. Nelle prime ore del 7 agosto, mentre navigava in superficie, avvistò due cacciatorpediniere nemici. Si portò prontamente all'attacco dapprima in superficie per accorciare le distanze e successivamente in immersione: riuscì a lanciare un siluro che tuttavia fallì il bersaglio per la pronta manovra delle unità nemiche. II 24 dicembre 1940, in agguato al largo di Derna, avvistò un sommergibile nemico contro il quale lanciò un siluro che non raggiunse il bersaglio. Il mattino del 23 aprile 1941, sempre al comando del C.C. Bardi, mentre pattugliava una zona di mare al largo del golfo di Sollum, avvistò un incrociatore della classe «Leander» fortemente scortato. Il Settembrini si portò all'attacco e lanciò due siluri che non colpirono il bersaglio. Subito dopo fu sottoposto a caccia antisom senza tuttavia subire avarie. Durante una successiva missione al largo di Tobruk nel luglio 1941, il giorno 10 avvistò due motoscafi antisom. Ingaggiò un violento duello con il cannone e le mitragliere e costrinse le due unità avversarie ad allontanarsi visibilmente danneggiate. Il mattino del 13 lanciò un siluro contro un cacciatorpediniere senza colpire, il 15 attaccò con le artiglierie due motoscafi antisom danneggiandoli. Infine nella notte del 16 luglio 1941 attaccò ed affondò con il siluro ed il cannone una motocisterna di 7.000 t.s.l. Nell'ottobre 1942 fu inviato alla scuola sommergibili di Pola dove rimase per un paio di mesi. Nel mese di dicembre 1942 il Settembrini effettuò due missioni di trasporto materiali strategici in Africa Settentrionale. Il 10 e il 25 dicembre 1942 sbarcò a Tripoli complessivamente 85,7 tonnellate di munizioni. Nella primavera del 1943 il Settembrini fu inviato nuovamente alla scuola sommergibili di Pola dove rimase fino a luglio 1943. L'8 settembre 1943 il battello era in mare in missione offensiva: raggiunse, secondo gli ordini ricevuti, Augusta e quindi Malta ed infine Taranto. Dall'inizio della guerra fino all'armistizio il Settembrini aveva effettuato 31 missioni e percorso 21.780 miglia. A Taranto fu sottoposto ad un turno di grandi lavori per essere successivamente inviato alle Bermude come unità addestrativa per le navi antisom statunitensi. Durante la navigazione di trasferimento, il 15 novembre 1944, per errore di manovra, fu speronato dal cacciatorpediniere statunitense Frament nell'Atlantico occidentale. Il battello affondò portando con sé gran parte dell'equipaggio. Fotografia della falsatorre originale del sommergibile Luigi Settembrini (da "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli -1994) Il sommergibile Luigi Settembrini durante la guerra con la sola falsatorre mimetizzata con disegni non a "norma". (da Sommergibili italiani - A. Turrini O.O. Miozzi - USMM - 1999)
  4. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile NICHELIO Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 1 luglio 1941 Varo: 12 aprile 1942 Consegnato : 30 luglio 1942 Radiazione: 1 febbraio 1948 Attività operativa Il Nichelio dopo un breve ma intenso addestramento preliminare, fu trasferito alla base di Augusta, in forza al X Gruppo. II 28 settembre l'unità diede inizio alla sua attività bellica, portandosi ad operare nelle acque di Capo Carbon; il giorno 11 ottobre avvistò due unità leggere ritenute due corvette in perlustrazione, che non poté attaccare essendo stato a sua volta scoperto. Il 17 gennaio 1943, stando in navigazione in superficie, l'unità fu oggetto di attacco aereo, con lancio di bombe: la pronta ed efficace reazione delle armi di bordo costrinse l'aereo ad allontanarsi, visibilmente danneggiato. Schierato con altre unità in agguato nelle acque a sud della Sicilia in seguito allo sbarco anglo-americano sulle coste sudorientali dell'isola, la sera del 14 luglio 1943, al comando del tenente di vascello Claudio Celli, nelle acque dello Stretto di Messina, stando in navigazione in superficie, fu attaccato alle ore 22.30 da tre moto-siluranti britanniche che, manovrando per portarsi in posizione favorevole al lancio, aprirono un fitto fuoco di mitragliera contro il battello, la cui pronta reazione con le armi di bordo provocò il grave danneggiamento della MTB 641. Il Nichelio riuscì a disimpegnarsi con rapida immersione. Proseguendo nella missione, l'unità si trasferì nelle acque di Capo Passero; il giorno 15, verso le ore 13.00, avvistò un piroscafo (8000 tsl circa) scortato da due corvette, contro il quale, da una distanza inferiore ai 1000 metri, lanciò un siluro colpendo il bersaglio, che fu visto fortemente appoppato ed in procinto di affondare. L'8 settembre 1943 l'unità si trovava schierata, in funzione antisbarco, nel Basso Tirreno, quando ricevette l'ordine di portarsi in superficie e dirigere su Bona con a riva i prescritti segnali di riconoscimento. Accompagnata da motosiluranti britanniche, entrò invece a Salerno, quindi si trasferì a Malta da dove, il 6 ottobre, ripartì per Napoli. Partecipò alla guerra di liberazione compiendo sette missioni speciali, svolgendo una intensa attività addestrativa antisom per i reparti aeronavali britannici, e venendo anche impiegata per uscite addestrative per gli allievi delle Scuole di Taranto. Le sette missioni, compiute nel periodo 26 novembre 1943-27 luglio 1944, operando dalla sede di Brindisi, furono le seguenti. Tra il 26 novembre e il 3 dicembre 1943, al comando del tenente di vascello Claudio Celli, sbarcò tre gruppi di operatori sulla costa dell'Alto Adriatico occupata dai Tedeschi, operazione che ripeté, tra il 18 e il 30 gennaio 1944, al comando del tenente di vascello Gaspare Cavallina. Successivamente il comando fu assunto dal tenente di vascello Ugo Esmenard. Fra il 25 febbraio e il 2 marzo 1944 il Nichelio sbarcò degli operatori a nord di Pesaro e tra il 5 marzo e il 3 aprile ne sbarcò altri in Istria (un gruppo presso Umago ed un gruppo presso Rovigno). Tra il 21 e il 25 aprile sbarcò degli operatori e del materiale bellico nell'Isola Zante: tra il 24 aprile e il 23 maggio sbarcò operatori e materiali a Zante e altri operatori a Cefalonia, operazione ripetuta tra il 21 e il 27 luglio 1944. Nell'espletamento di questa settima missione venne recuperata una lancia con a bordo un Sergente di Marina ed un civile, fuggiti da Valona. Dalla sua entrata in servizio al termine del conflitto, il Nichelio compì 10 missioni offensive, 12 di trasferimento tra porti nazionali, 7 di cobelligeranza con gli Anglo-Americani e numerose uscite addestrative, percorrendo complessivamente 23 000 miglia. II 7 febbraio 1949, in ottemperanza alle clausole armistiziali, fu ceduto all'Unione Sovietica nel porto di Valona, in conto riparazioni danni di guerra. Ribattezzato Z 14, rimase in servizio fino al 1960. Varo del sommergibile Nichelio, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 Il sommergibile Nichelio in allestimento presso i Cantieri O.T.O. del Muggiano, presso La Spezia all'inizio dell'estate del 1942; in secondo piano due motozattere della serie MZ. 758-763 in costruzione negli stessi cantieri, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti Imbarco siluri sul sommergibile Nichelio a Taranto nell'estate 1944, collezione E. Bagnasco da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti. Da altra fonte - www.ssociazionevenus.it - la didascalia riporta una più probabile data per l'operazione di imbarco siluri (almeno per lo scrivente) verso la fine del 1942, senza citare però, il luogo dove è stata effettuata... Particolare del Nichelio all'ormeggio a La Spezia per lavori nel febbraio 1943, g.c. G. Galloni da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier Il sommergibile Nichelio ormeggiato al molo S. Vincenzo a Napoli nell'aprile 1943 "In Guerra sul Mare. Navi e Marinai Italiani nel Secondo Conflitto Mondiale", Erminio Bagnasco, Ermanno Albertelli Editore, 2005 (Archivio Marcello Risolo) Il sommergibile Nichelio nel Golfo di Salerno il 9 settembre 1943. L'unità al comando del tenente di vascello Claudio Celli, in ottemperanza alle clausole armistiziali si consegna alle unità alleate. La foto è stata scattata dall'USS Ancon nave ammiraglia della flotta alleata nel Golfo di Salerno e ritrae anche l'HMS ML-488, una delle motosiluranti che ha preso in consegna il Nichelio. (Foto USNavy NH 80-G-54621) Altra immagine del sommergibile Nichelio nel Golfo di Salerno il 9 settembre 1943 sempre fotografata dall'USS Ancon (Foto USNavy NH 80-G-K-353) Il C.te del Nichelio il TV Claudio Celli (al centro nella foto) scende dall'USS Ancon con l'ufficiale britannico comandante dell'MTB dopo aver chiarito la posizione dell'unità italiana con l'ammiraglio Hewitt al comando delle forze navali alleate a Salerno il 9 settembre 1943 (per maggiori dettagli leggere sotto). (Foto USNavy NH80-G-87397) Curiosità, il sommergibile Nichelio è stata la prima nave italiana a entrare in contatto con le forze alleate. Quello che segue è un estratto da Dark Navy: The Italian Regia Marina and the Armistice of 8 September 1943 di Enrico Cernuschi & Vincent P. O'Hara; "Nelle ore successive all'armistizio c'erano stati molti scontri tra forze italiane e tedesche, ma il primo incontro tra unità navali italiane e alleate si è verificato solo pochi minuti dopo le 08:00 del 9 settembre, quando il sommergibile italiano Nichelio è emerso al largo di Salerno in conformità con gli ordini che aveva ricevuto la sera prima, e in pochi minuti tre lance a motore della Royal Navy le si avvicinarono. Una delle barche britanniche si avvicinò e il suo comandante gridò "Siete prigionieri". Ha poi gettato una Union Jack infagottata sulla vela del sottomarino e ha cercato di spiegare a gesti che si aspettava che gli italiani alzassero questa bandiera sopra la loro. Il capitano italiano ignorò la pantomima, riavvolse il pacco e lo gettò indietro. Due volte la bandiera è passata dalla lancia a motore al sottomarino e viceversa. Le tensioni crebbero e le mitragliatrici furono equipaggiate su entrambi i lati. Al terzo lancio la bandiera cadde in acqua, si aprì e affondò mentre entrambe le parti osservavano in silenzio. Allora il capitano italiano disse che voleva parlare con l'ammiraglio al comando. Gli inglesi decisero che era una buona idea e scortarono il sottomarino accanto all'ammiraglia dell'ammiraglio Kent Hewitt, la USS Ancon. Il capitano italiano disse al suo XO di affondare la barca se non fosse tornato dopo due ore e, allacciata una pistola per sottolineare che non era prigioniero di nessuno, salì a bordo dell' Ancon . I timori del tenente si rivelarono infondati quando l'ammiraglio Hewitt diede il benvenuto al sommergibilista italiano e accettò la sua parola che non avrebbe intrapreso atti ostili non provocati. Nessun marinaio alleato è salito a bordo del Nichelio , mentre agli italiani è stato permesso di visitare l'Ancon, compreso il cane del sottomarino, che ha ricevuto applausi dai marinai americani e, insieme all'equipaggio del Nichelio , ha dimostrato di apprezzare il cibo americano." da https://www.reddit.com/r/WarshipPorn Il Nichelio in una foto del 1944 scattata in Mediterraneo, g.c. G. Galloni da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier (Archivio Marcello Risolo) Sottomarino S-42 (ex italiano Nichelio) della Marina sovietica a Feodosia nel 1950, foto dal libro di Olkhovatsky O.N. e Chagovets N.F. "Sottomarino Feodosia". Dopo la capitolazione dell'Italia e la fine della seconda guerra mondiale, il sottomarino entrò nel gruppo di unità destinati ad essere inviato in URSS in conto riparazioni. Il 6 febbraio 1949, il Nichelio con la designazione Z-14, fu trasferito a Valona (Albania) e il 24 febbraio entrò a far parte della Marina dell'URSS con la designazione I-42 (dal 16 giugno 1949 - S -42), in servizio presso la la flotta del Mar Nero. Il 17 febbraio 1956 fu ritirata dal servizio e il 9 novembre 1956 fu riqualificato come sottomarino da addestramento. Il 12 marzo 1958, il sottomarino fu messo disarmo, e successivamente radiato dalla Marina sovietica ed inviato alla demolizione. Fonte www.deepstorm.ru
  5. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile COBALTO Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 26 novembre 1940 Varo: 20 agosto 1941 Consegnato : 18 marzo 1942 Affondato: 12 agosto 1942 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Il periodo addestrativo di questa unità fu piuttosto lungo e solo nel luglio 1942, salpato dalla base di Augusta, effettuò la sua prima missione di guerra operando nelle acque dell'Isola La Galite senza avvistare unità nemiche. Durante la sua seconda missione di guerra l'unità, al comando del tenente di vascello Raffaele Amicarelli, operò nelle acque tunisine a nord di Biserta, per attaccare, con altre unità, forze navali nemiche provenienti da Gibilterra e dirette a Malta (Battaglia di Mezzo Agosto). Alle ore 11.30 del giorno 12, in contatto idrofonico, manovrò per attaccare navi da battaglia passando internamente alla scorta dei caccia: quando si trovò in posizione favorevole al lancio fu investito da una scarica di bombe che lo spinsero violentemente verso il basso e causarono avarie agli organi di comando ed infiltrazioni d'acqua nella parte poppiera dello scafo. Costretto ad emergere, venne subito centrato nella zona della torretta da un proiettile nemico e subito dopo speronato dal cacciatorpediniere britannico Ithuel, quando erano state già attivate le azioni per l'autoaffondamento. E significativo dell'avvenimento riportare uno stralcio del rapporto di missione del comandante Amicarelli: Alle ore 13.45 rilevamento polare 350° avvisto un Ct e ad intervallo di pochi secondi altri 11 Ct. Essi coprono il settore da rilevamento polare 350° a rilevamento polare 20°. Il beta è 0°. Distanza stimata: 18.000-20.000 m. Sono apparentemente in linea di fronte, più probabilmente su di un grande arco di cerchio e compiono frequenti ampie accostate indipendenti. All'estremo limite dell'orizzonte numerosi fumi. Mare calmissimo, cielo sereno, visibilità perfetta. Molti aerei in volo. La mia posizione stimata è 30 miglia a nord-est della Galite. Data la posizione delle forze nemiche, deduco trattarsi della forza navale pesante e decido tentare l'attacco contro una delle unità maggiori ... Scendo a 50 m per sottrarmi alla ricognizione aerea, dò gli ordini di approntamento e informo l'equipaggio che si va all'attacco. Vengo due o tre volte a quota periscopica. I Ct lanciano bombe di profondità, ma apparentemente non hanno rilevato la mia presenza. Alle ore 14.00 circa, rumore di eliche che si avvicinano, scadono verso poppa, si allontanano, ritornano, si allontanano di nuovo... I siluri sono pronti: l'equipaggio è al posto di combattimento. Vengo a quota periscopica mentre inizio l'accostata verso nord. Metto fuori il minimo di periscopio necessario: a 300 m al traverso a dritta c'è un Ct in violenta accostata verso di me. Rientro il periscopio e sono a 18 m, quando la prima salva mi raggiunge esplodendo sopra lo scafo. La torretta sussulta come dovesse spezzarsi, il battello è spinto in basso violentemente. Lo fermo a circa 120 m, ma non governa bene. I timoni di poppa sono incatastati, il battello si appesantisce e scende appoppato ... Dopo la seconda salva il motore di dritta precipita; ritengo che l'elica sia stata colpita e fermo il motore. Il battello è molto appoppato e scende ... Lo sorreggo con manovre d'acqua, ma inutilmente: la pressione all'interno e quasi insopportabile. Molte lampadine sono saltate, il locale manovra è scarsamente illuminato. Gli apparati r.t. sono in pezzi. L'equipaggio è tranquillissimo ... Un'altra esplosione, questa volta più lontana e a quota maggiore. Sento che il battello rallenta la sua discesa, si ferma e ricomincia salire, prima lentissimamente poi sempre più velocemente mentre sbanda sulla sinistra ... Lo sbandamento sta per raggiungere i 90° quando il battello si raddrizza di colpo. Siamo in superficie. I portelli sono deformati e solo dopo molti sforzi il guardiamarina Romito Stelio riesce ad aprire quello della torretta. L'armamento del pezzo che è sulla torretta salta in plancia e corre ad armare il pezzo. Io seguo, e vedo al traverso dritta, distanza 300-500 m un Ct inglese che a tutta forza dirige su di me per speronarmi, mentre apre il fuoco con cannone e mitragliere. Dò ordine di aprire gli sfoghi d'aria, di abbandonare la nave per evitare che l'equipaggio sia massacrato. La gente esce ordinatamente dai portelli di prua e torretta. La prua è alta sul mare, lo scafo è già sotto dalla torretta a poppa e si sta riempiendo d'acqua. Il nemico sospende il fuoco e sperona ad alta velocità colpendo la nave al traverso sulla dritta. Molta gente è sbalzata in mare dall'urto violentissimo, tra cui il sottoscritto ... Quando riaffioro il sommergibile è distante solo pochi metri e quindi posso ritornare immediatamente a bordo. Le due navi sono rimaste incastrate per diversi secondi, e le ci­me pendono da prua. Tre marinai si arrampicano sul Ct mentre quattro marinai inglesi si lasciano cadere in torretta in pieno equipaggiamento. L'ordine di aprire gli sfoghi d'aria non è stato rice­vuto dall'Ufficiale in 2a essendo l'interfonico fuori uso ed il porta­ voce stagno bloccato ... Comunque la camera di manovra è già piena d'acqua, e solo pochi metri di scafo e mezza torretta emergono, alle ore 17.02 del 12 agosto il Cobalto si dispone in verticale ed affonda. Il Ct Ithuriel ha messo nel frattempo in mare delle imbarcazioni per raccogliere i naufraghi... A bordo dell'Ithuriel sono ricevuto con correttezza militare. So­no allontanato dai miei uomini ed alloggiato in una cabina ufficia­li dove ricevo la visita dell'ufficiale in 2a che mi consegna una lettera del comandante dell'unità. È una lettera cavalleresca con espressioni di rallegramenti per il tentativo di attacco e le condo­glianze per la perdita della mia nave e dei miei uomini. Debbo considerarmi con tutto il personale, ospite, non prigioniero. (tratto da "Uomini sul fondo" di G.Giorgerini - Mondadori - 1994) Nello scontro perirono il sottotenente Giovanni Gardella ed il marinaio Mario Volpe; il cacciatorpediniere britannico subì gravi avarie. L'equipaggio fu fatto prigioniero. Il Cobalto aveva effettuato 2 missioni offensive ed una di trasferimento, per complessive 1604 miglia di navigazione in guerra. (via M. Risolo) (via M. Risolo) Il sommergibile Cobalto si appresta a rientrare in porto, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 Un gruppo di sommergibili all'ormeggio a La Spezia nella primavera del 1943. Da sinistra: Rismondo (già iugoslavo Osvetnik), Cobalto, H. 2, Bajamonti (già iugoslavo Smeli) e Colonna, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier. Il caccia britannico Ithuriel ripreso all'attacco del sommergibile Cobalto, il 18 agosto 1942 a nord di Biserta, foto Imperial War Museum (IWM A 11411) Fotografia scattata dall'HMS Ithuriel che mostra il Cobalto che passa a sinistra del cacciatorpediniere dopo essere stato speronato, foto Imperial War Museum (IWM AP 13356C) Il sommergibile Cobalto sta lentamente affondando di poppa, dettaglio dello squarcio nella falsatorre del battello colpito dall'artiglieria del caccia britannico Ithuriel, foto Imperial War Museum (IWM HU 53129) I superstiti del sommergibile Cobalto a bordo dell'Ithuriel, foto Imperial War Museum (IWM A 11413) Altra immagine dei superstiti del sommergibile Cobalto sul ponte dell'Ithuriel, foto Imperial War Museum (IWM A 11414) I superstiti del sommergibile Cobalto vengono imbarcati su altra unità per essere trasferiti verso il campo di prigionia, foto Imperial War Museum (IWM A 11412)
  6. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile ACCIAIO Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 21 novembre 1940 Varo: 22 giugno 1941 Consegnato : 30 ottobre 1941 Affondato: 13 luglio 1943 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Dopo un breve ma intenso periodo addestrativo, al comando del tenente di vascello Ottorino Beltrami, l'unità raggiunse la base di Augusta ed il 23 marzo 1942 partì per la sua prima missione di guerra consistente in un agguato al largo delle coste cirenaiche. Rientrò ad Augusta il 9 aprile senza aver avuto contatti con unità nemiche. Il 10 novembre, in missione nelle acque di Algeri, avvistò, stando in superficie, un'unità, riconosciuta per un incrociatore della classe "Leander"; da una distanza di 1.300 metri lanciò, in successione, due salve di due siluri. Sottrattosi all'immediata reazione con una rapida immersione, non poté osservare l'esito dell'attacco, che risultò essere stato negativo. Nella notte del 7 febbraio 1943, in agguato nella zona di mare prospiciente Capo Bougaroni, avvistò un'unità militare contro la quale lanciò due siluri. Nell'azione risultò affondato il trawler Ternani, di 409 t standard. Il 10 luglio 1943 l'Acciaio partì dalla Maddalena, al comando del tenente di vascello Vittorio Pescatore, per portarsi in agguato presso la costa nord della Sicilia, allo scopo di contrastare eventuali azioni di sbarco. Dopo la partenza l'unità non dette più notizie. Fonti ufficiali britanniche affermano che l'Acciaio fu affondato il 13 luglio, nelle acque a nord dello Stretto eli Messina, dal sommergibile britannico Unruly. Non vi furono superstiti. In guerra l'Acciaio compì 9 missioni offensive e 15 di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 13.848 miglia. L'amico LColombo aggiunge una nuova informazione sulle probabili cause, alternative, dell'affondamento del sommergibile Acciaio. Qualche anno lo storico navale Platon Alexiades ha rintracciato negli archivi dell'USMM un rapporto di missione del sommergibile Brin in cui si menziona un attacco, infruttuoso, da parte di un sommergibile nemico che per orario e posizione combacia alla perfezione con quello dell'Unruly cui è stato a suo tempo attribuito l'affondamento dell'Acciaio. Il Brin evitò i siluri con la manovra e questi esplosero contro la costa: quella fu l'origine delle esplosioni avvertite a bordo dell'Unruly (che dopo il lancio non aveva potuto osservare l'esito dell'attacco a causa di una temporanea perdita d'assetto). Ne consegue che l'Acciaio non fu affondato dall'Unruly. E' possibile che sia rimasto vittima di un attacco aereo il 12 luglio 1943, quando un Lockheed Hudson britannico attaccò con lancio di razzi un sommergibile sorpreso in superficie vicino alla zona d'agguato dell'Acciaio. Il sommergibile s'immerse mentre l'aereo scendeva in picchiata lanciando razzi, il pilota britannico al buio e per via della manovra effettuata non ebbe modo di osservare se gli ultimi razzi lanciati andarono a segno, ma osservò poco dopo un'ampia chiazza di nafta. L'aereo era il velivolo "Q" del 608th Squadron RAF, pilotato dal sottotenente R. F. Burling. Questi avvistò un sommergibile che procedeva in superficie con rotta stimata 110° e velocità 6-8 nodi, a nove miglia di distanza, alle 00.20 del 12 luglio, in posizione 39°40' N e 05°14' E. Lanciatosi in picchiata, l'Hudson lanciò otto razzi da una quota di 150 metri. I primi cinque mancarono il bersaglio, che intanto si stava immergendo, "sorvolandolo" di 6-12 metri, mentre l'esito del lancio degli ultimi tre non fu osservato perché nel frattempo l'aereo aveva oltrepassato il punto in cui si trovava il battello. Tornato sul posto, osservò una chiazza di nafta di 45 metri per 550. (via M. Risolo) Il sommergibile Acciaio in navigazione, via M. Risolo. Sommergibile Acciaio in navigazione a tutta forza, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 Sommergibile Acciaio in navigazione, poco dopo la sua entrata in servizio nel gennaio 1942, g.c. G. Celeste da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier
  7. Totiano

    Classe 600 Serie Platino (1940)

    Regio sommergibile PLATINO Nec Flectar nec frangar (Non mi piego, e non mi spezzo) Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 20 novembre 1940 Varo: 1 giugno 1941 Consegnato : 2 ottobre 1941 Radiazione: 1 febbraio 1948 Attività operativa Fu la prima unità della serie ad essere consegnata alla Regia Marina. Nel gennaio 1942, dopo un intenso addestramento, venne dislocata ad Augusta al comando del tenente di vascello Innocenzo Ragusa. Il 3 gennaio 1942, effettuò una missione di agguato offensivo nelle acque a levante di Malta; rientrò alla base senza aver conseguito contatti col nemico. Dopo altre missioni, il 15 marzo salpò da Augusta per portarsi ad operare nelle acque di Gaudo ed il giorno 17, nel pomeriggio, 100 miglia al largo della Cirenaica, fu attaccata da un aereo Bristol "Blenheim", con tre bombe che caddero vicino allo scafo. La pronta reazione di fuoco dell'unità riuscì a far desistere l'attaccante che si allontanò con un incendio a bordo. Il 13 novembre 1942, al comando del tenente di vascello Roberto Rigoli, penetrò nella Baia di Bougie e alle ore 03.46 lanciò quattro siluri contro il piroscafo alla fonda. A causa del basso fondale alcuni siluri si insabbiarono mentre almeno uno di essi andò a segno; l'esito non fu accertato. Risultò in seguito che l'azione portò al danneggiamento del piroscafo britannico Narkunda di 16.632 tsl. Al comando del tenente di vascello Vittorio Patrelli Campagnano, avvistò, verso la mezzanotte del 29 gennaio 1943, un convoglio scortato navigante nelle acque di Capo Cavallo (Algeria) e diretto a levante. Portatosi prontamente all'attacco in superficie, alle ore 00.17 del 30 lanciò quattro siluri contro una sezione di unità della scorta e contro un piroscafo di media portata. L'esito dell'attacco non poté essere rilevato perché l'unità, sottoposta ad immediata caccia, fu costretta ad immergersi. Fonti britanniche riportano che nel corso di questa azione andò perduta la corvetta Samphire di 1015 t. Il 17 febbraio l'unità avvistò, in vicinanza di Capo Bougaroni, un convoglio scortato costituito da due piroscafi, diretto a levante; l'attaccò col lancio di quattro siluri e si allontanò in immersione. Anche in questo caso l'esito non venne accertato. Dopo altre missioni offensive, con esito negativo, l'8 settembre 1943 il Platino, in ottemperanza all'ordine ricevuto, lasciò la zona di agguato e diresse su Bona, dove arrivò il giorno 11. Inviato a Malta, partecipò a missioni addestrative con reparti aeronavali britannici; il 7 ottobre rientrò a Napoli e, nel gennaio 1944, fu dislocato a Brindisi da dove effettuò cinque missioni di trasporto e sbarco operatori-informatori sulla costa occidentale del Golfo di Venezia, presso Rimini, a Cortellazzo ed a Chioggia. L'ultima missione, compiuta in collaborazione con gli Alleati, fu quella effettuata dal 21 al 29 giugno 1944, quando il battello trasportò nella zona di Ravenna, controllata dalle forze tedesche, operatori r.t., armi e munizionamento per i partigiani. Al termine del conflitto l'unità fu disarmata e demolita. L'attività bellica del Platino fu di 13 missioni offensive, 17 di trasferimento tra porti nazionali e, nel periodo di cobelligeranza, 5 di trasporto operatori, armi e munizioni in zone controllate dal nemico: furono percorse oltre 25 000 miglia. Racconti di bordo del R. smg Platino LINK Il sommergibile Platino durante il varo, il 1° giugno 1941, da "Sommergibili italiani fra le due G.M." di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti Il Platino pronto per la consegna, collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 (Archivio Marcello Risolo) (Archivio Marcello Risolo) (Archivio Marcello Risolo) Il sommergibile Platino in manovra nell'avamporto di Cagliari all'inizio del 1943, da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005 Brindisi 26 gennaio 1944. Particolare della falsa torre del Platino con l'insegna del "drago alato", il battello si appresta ad effettuare la sua prima missione di rilascio di sabotatori dell'esercito statunitense nel periodo della co-belligeranza con gli alleati, g.c. V. Petrelli-Campagnano da "In Guerra sul mare" di E. Bagnasco - Albertelli - 2005
  8. Totiano

    Classe Calvi (1932)

    Regio sommergibile Giuseppe FINZI (poi tedesco U.IT. 21) Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 1 agosto 1932 Varo: 29 giugno 1935 Consegnato : 8 gennaio 1936 Affondato: 28 agosto 1944 Radiazione: 27 marzo 1947 Attività operativa Durante la guerra di Spagna, l'unità al comando del capitano di corvetta Alvise Minio Paluello, il 20 agosto 1937, nelle acque di Valencia, attaccò con siluro, mancandolo, un cacciatorpediniere repubblicano classe "Alsedo". Sottoposto a caccia riuscì, con rapida immersione, ad allontanarsi dalla zona. Nell'imminenza dello scoppio della guerra, venne destinato ad un'azione nell'Oceano Atlantico. Maricosom aveva prescritto che il forzamento dello Stretto di Gibilterra dovesse avvenire in superficie navigando alla massima velocità durante un periodo di oscurità. Il 7 giugno 1940, il Finzi partì da Cagliari al comando del capitano di corvetta Alberto Dominici. Alle prime ore del 12 giugno, arrivato all'altezza di Punta Almina, il Finzi venne attaccato in immersione dal cacciatorpediniere britannico Watchman, senza tuttavia subire danni. La sera del 13, in cui era prevista la massima oscurità, l'unita emerse ed attraversò senza inconvenienti lo Stretto; fu il primo sommergibile italiano a forzarlo durante la seconda guerra mondiale. Si portò quindi al largo delle Canarie, ma non incontrò traffico avversario. Durante la notte del 6 luglio riattraversò lo Stretto ed il 10 luglio rientrò a Cagliari. Il 7 settembre 1940 il Finzi partì dalla Spezia, attraversò lo Stretto di Gibilterra in immersione nella notte del 12, e si diresse al largo della Baia di Vigo. Giunto all'altezza di Capo San Vincenzo, venne attaccato dapprima da un aereo e poi da un cacciatorpediniere con lancio di numerose bombe di profondità, senza subire danni rilevanti. Il 29 settembre raggiunse la base di Bordeaux, che nel frattempo era diventata operativa. Nei mesi seguenti effettuò diverse missioni in Atlantico senza tuttavia affondare alcuna unità nemica. Il 6 dicembre del 1941, al comando del capitano di corvetta Ugo Giudice, partì da Betasom per portare soccorso ai naufraghi dell'incrociatore ausiliario tedesco Atlantis e della nave ausiliaria Python, anch'essa tedesca, affondati in un combattimento con unità britanniche. Sbarcò i naufraghi a Saint Nazaire. L'11 febbraio del 1942, ancora al comando del capitano di corvetta Ugo Giudice, partì da Le Verdon per il Mar dei Caraibi. La missione fu molto difficile a causa delle ripetute avarie ai macchinari di bordo. Dapprima andò in avaria un motore termico che costrinse l'equipaggio ad un lavoro di radicale revisione che durò sei giorni, poi andarono in avaria il valvolone di scarico dei motori termici, i periscopi, i timoni orizzontali. Le avarie vennero sempre riparate dal personale di bordo, che fu sottoposto a turni di lavoro massacranti. Con tenacia il Finzi si portò in zona di operazione ed il 6 marzo 1942 lanciò quattro siluri contro la petroliera britannica Melponzene, di 7.011 tsl. La nave, centrata da tutte e quattro le armi affondò rapidamente. Poche ore dopo, il battello attaccò con il siluro ed il cannone il mercantile Skane, di 4.528 tsl, senza risultato. Nel corso della stessa missione, il 10 marzo affondò la motonave Charles Racine, di 9.957 tsl. Dopo alcune missioni, durante le quali non ottenne risultati utili, l'11 febbraio 1943 il Finzi partì da Bordeaux al comando del tenente di vascello Mario Rossetto. Raggiunto l'emisfero boreale, al largo di Freetown, il 28 marzo avvistò il piroscafo greco Granicos, di 3.689 tsl e lo affondò con il siluro. Durante le ore pomeridiane del giorno dopo, attaccò il piroscafo da carico britannico Celtic Star, di 5.575 tsl e lo affondò. Rientrò a Le Verdon il 18 aprile 1943, dopo 65 giorni di mare. All'imboccatura della Gironda fu investito dallo scoppio di una mina magnetica che tuttavia non provocò gravi avarie. Questa fu l'ultima missione offensiva del Finzi. Successivamente venne sottoposto ad un turno di lavori di trasformazione per il trasporto di materiali strategici in Estremo Oriente. Alla fine del luglio 1943 i lavori erano ultimati e agli inizi di agosto il sommergibile venne trasferito a Le Verdon per prepararsi per il primo viaggio. Dopo l'8 settembre, il Finzi venne catturato dai Tedeschi, e ridenominato U.IT.21, che lo mantennero inattivo fino alla fine della guerra. Complessivamente aveva compiuto 10 missioni in Atlantico ed aveva affondato 4 navi mercantili per 30.750 t. (fonte “Sommergibili e mezzi d'assalto subacquei italiani” di A. Turrini, O. Miozzi, M. Minuto, USMM 2010) ... dall'Almanacco Navale. Un dettaglio della torretta del sommergibile Finzi dopo le prime modifiche della torretta nel 1940 da "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994 dal libro "angeli senz'ali", altre foto a questo LINK LINK a il diario di Amleto Sommaruga Elettricista del Finzi
  9. Totiano

    Classe Calvi (1932)

    Regio sommergibile Pietro CALVI (1°) Segnale di guerra e di sterminio Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 20 luglio 1932 Varo: 31 marzo 1935 Consegnato : 16 ottobre 1935 Affondato: 15 luglio 1942 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Partì dalla Spezia il 3 luglio 1940, forzò lo Stretto di Gibilterra al comando del capitano di corvetta Giuseppe Caridi, nella notte tra l'8 e il 9, e randeggiando la costa africana in superficie, entrò nell'Oceano Atlantico senza difficoltà. Si portò nelle acque di Madera ed effettuò una ricognizione nella rada di Funchal. Nella notte fra il 1° e il 2 agosto attraversò nuovamente lo Stretto di Gibilterra ed il 6 agosto giunse alla Spezia. Il 1° ottobre partì dalla Spezia per la seconda missione atlantica. Giunto in prossimità dello Stretto, si immerse per effettuare l'attraversamento in immersione. Durante la navigazione si manifestò un improvviso anomalo appesantimento ed il Calvi precipitò alla quota di 143 metri (la quota operativa prevista era di 100 metri) senza tuttavia subire danni. Anche durante la seconda missione il Calvi non venne in contatto con unità nemiche. Arrivò a Bordeaux il 3 ottobre. Il 3 dicembre 1940, al comando del capitano di corvetta Caridi, il Calvi lasciò Bordeaux per portarsi a ponente dell'Irlanda. II 20 dicembre, dopo un lungo combattimento, affondò il piroscafo armato britannico Carlton, di 5.162 tsl. Il 26 dicembre riuscì, nonostante le proibitive condizioni del mare, a portarsi a distanza di lancio di un mercantile di circa 10 000 tsl. Dopo il lancio di un siluro, venne udita una violenta esplosione; tuttavia l'esito dell'attacco è incerto. Il 7 dicembre 1941, al comando del capitano di corvetta Emilio Olivieri, il Calvi partì da Bordeaux per soccorrere i naufraghi dell'incrociatore ausiliario tedesco Atlantis e della nave rifornitrice tedesca Python. Durante una successiva missione (marzo 1942) al largo delle coste brasiliane, attaccò il piroscafo da carico britannico Huntington di 10.946 tsl, senza colpirlo; il 29 marzo affondò il piroscafo britannico Tredinnick, di 4.589 tsl. . Il 31 marzo, al largo di Capo Orange, affondò con il siluro ed il cannone la petroliera statunitense Mac Cobb di 7.452 tsl. L'8 aprile affondò, con il siluro ed il cannone, la petroliera statunitense Eugene V. R. Thayer di 7.138 tsl. L'11 aprile affondò il mercantile Balkis, di 2.261 tsl, ed il giorno successivo silurò ed affondò il mercantile Ben Brush, di 7.691 tsl. Rientrò a Bordeaux dopo 53 giorni di missione. Al comando del capitano di fregata Primo Longobardo, il 2 luglio 1942 il Calvi partì da Bordeaux per portarsi nel Mar dei Caraibi. Il 15 luglio 1942, individuato un convoglio, si portò all'attacco. Intercettato dall'unità di scorta Lulworth, fu costretto ad immergersi e venne sottoposto a lancio di bombe di profondità che provocarono alcuni danni alle apparecchiature di bordo. Un secondo lancio risultò molto più preciso e provocò gravi danni e pericolose infiltrazioni d'acqua. Il Calvi fu così costretto ad emergere e, proprio durante la manovra di emersione, venne centrato da una terza scarica di bombe che provocarono altri danni ingenti. Fortemente sbandato, con morti a bordo, macchinari in avaria e circondato dalle unità avversarie, il Calvi cercò di mettere i motori a tutta forza per allontanarsi e contemporaneamente aprì il fuoco con il cannone poppiero. Illuminato dal Lulworth, il sommergibile venne sottoposto ad una pioggia di proiettili che causarono altri morti ed ulteriori gravi danni. Non ancora domato, il Calvi, in un disperato tentativo, lanciò una coppiola di siluri poppieri, che tuttavia non andarono a segno. Il combattimento durò a lungo; il Lulworth cercò di speronare per ben tre volte il battello che riuscì sempre a manovrare in tempo. Durante il terzo tentativo di speronamento, il Calvi venne violentemente urtato nella zona poppiera e gli vennero irrimediabilmente lesionate le eliche. Solo allora esso venne autoaffondato dai superstiti. Scomparve così il glorioso Calvi, portando con sé gran parte dell'equipaggio, compreso il comandante Longobardo cui fu conferita la M.O.V.M.; erano sopravvissuti solamente 35 uomini. Complessivamente il Calvi aveva compiuto sette missioni in Atlantico ed aveva affondato sei navi mercantili per complessive 50.549 tsl. (fonte “Sommergibili e mezzi d'assalto subacquei italiani” di A. Turrini, O. Miozzi, M. Minuto, USMM 2010) Il sommergibile Calvi pronto per il varo, da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti Il sommergibile Calvi in banchina al Muggiano a fine allestimento, da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti Immagine del Calvi nella missione di recupero dei naufraghi dell'Atlantis e del Phyton, da "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994
  10. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 20 Porto armi sicure e cuori forti Cantiere: FIAT-San Giorgio, La Spezia Impostazione: 10 settembre 1915 Varo: 17 marzo 1918 Consegnato : 7 giugno 1918 Radiazione: 1 luglio 1935 Attività operativa Il sommergibile F 20 entra in servizio il 7 giugno 1918 e al comando del tenente di vascello Luigi Montella, che ne curò l'allestimento, nell'agosto l'unita passò in forza alla Squadriglia Sommergibili di Brindisi, nell'ambito della quale compi 3 missioni in acque nemiche del Basso Adriatico. Al termine del conflitto passò alle dipendenze del Comando Marittimo di Venezia e nell'aprile 1919 rientrò nella Squadriglia di Brindisi. Nel maggio dello stesso anno l'unità fu trasferita a Napoli e nel febbraio 1923 passò in forza alla 3^ Squadriglia della 2^ Flottiglia Sommergibili di Taranto, partecipando alle manovre navali degli anni 1925 e 1926. Nel gennaio 1927 l'unità passò in disponibilità e nel luglio 1935 venne radiata. Una immagine degli anni venti del battello F 20 in navigazione (collezione A. Turrini)
  11. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 19 Cor Patriae sub undis (Sotto le onde è il cuore della Patria) Cantiere: FIAT-San Giorgio, La Spezia Impostazione: 23 settembre 1915 Varo: 10 marzo 1918 Consegnato : 24 aprile 1918 Radiazione: 2 giugno 1930 Attività operativa L'F 19 entrò in servizio il 24 aprile 1918. Nell' agosto dello stesso anno, al comando del tenente di vascello Gaetano Sansone, passò in forza alla Flottiglia Sommergibili di Ancona, con sede operativa a Venezia, e compì 9 missioni di guerra lungo le coste nemiche. Dopo il conflitto operò per qualche tempo in zone non smobilitate e partecipò, il 15 novembre 1919, all'occupazione di Umago; fu la prima, tra le forze italiane a piantare il tricolore in quella cittadina. Passò poi ad operare alle dipendenze del Comando Marittimo di Napoli, dove svolse intensa attività addestrativa; nel dicembre 1925 l'unita divenne sede del Comando della 2^ Flottiglia Sommergibili. Partecipò alle esercitazioni degli anni 1924, 1925, 1926 e 1927 e nel 1928 passò in disponibilità. Direttamente dagli archivi di famiglia (vedi il link sotto) questa bellissima e nitida immagine del sommergibile F 19 Un grande comandante per il sommergibile F 19 negli anni venti vedi http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=43959
  12. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 18 Excelsius sub auquore (Pur sott'acqua, piu allto) Cantiere: Odero, Sestri (Genova) Impostazione: 7 ottobre 1915 Varo: 15 maggio 1917 Consegnato : 27 luglio 1917 Radiazione: 1 ottobre 1930 Attività operativa Al comando del tenente di vascello Guido Vianello, nell'ottobre del 1917, l'F 18 fu assegnato alla Squadriglia di Ancona, nell'ambito della quale compì 10 missioni di guerra lungo le coste nemiche. Durante la missione del 15 luglio 1918, compiuta nelle acque di Punta Planka e Zirona, a circa due miglia da Zaline. l'F 18 attaccò prima un grande rimorchiatore e poi, nella notte, una torpediniera austriaca, senza ottenere utile risultato per il difettoso funzionamento dei siluri. Il giorno successivo lanciò contro un piroscafo con risultato nullo in quanto il siluro, per difettoso funzionamento del girostato, andò ad esplodere contro la vicina costa. Al termine del conflitto e fino al 1922 l'unita operò alle dipendenze del Comando Marittimo di Venezia. Nel 1923, stando in forza alla Squadriglia di Brindisi, partecipò alle operazioni militari per l'occupazione di Corfù e negli anni 1924 e 1925 venne destinata prima a Napoli e poi a Taranto. Partecipò alle manovre navali del 1924, 1925 e 1926 ed ottenne, negli anni 1924 e 1925, il 1° premio nelle gare di attacco e di lancio. Nel 1926 l'F 18 passo in forza alla 3^ Squadriglia della 2^ Flottiglia del Comando Divisione Sommergibili, nell'ambito della quale partecipò alle manovre navali del 1927. Il 1° novembre del 1929 venne posto in disarmo. Il sommergibile F 18 in ingresso nel canale di Taranto (fonte USMM)
  13. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 17 Contra fata audentior (Più audace nell'avversità) Cantiere: Orlando, Livorno Impostazione: 14 ottobre 1915 Varo: 3 giugno 1917 Consegnato : 17 agosto 1917 Radiazione: 1 novembre 1929 Attività operativa Al comando del tenente di vascello Angelo Parona l'F 17 entrò in servizio il 17 agosto 1917 ed operò nelle acque dell'Alto Tirreno, svolgendo attività di caccia sommergibili, con dipendenza operativa dal Comando Militare Marittimo di Spezia. Il 14 gennaio 1918 passò a far parte della 2^ Flottiglia di Brindisi, con sede operativa a Valona a disposizione del locale Comando Marittimo, ed impiegato nella difesa mobile della base. Nell'aprile dello stesso anno l'unità venne dislocata a Venezia e da questa sede compì 6 missioni offensive lungo le coste istriane e nel Canale di Fasana. Al termine del conflitto, passò in forza alla Squadriglia Sommergibili di Venezia e, dal 1925, al comando del tenente di vascello Alfredo Grillo, al Comando Divisione Sommergibili con base a Taranto. Prese parte alle esercitazioni navali dell'anno 1926, compiute dall'11 giugno al 3 luglio, toccando i porti di Messina, Napoli e nuovamente Taranto, ed a quelle dell'anno 1927, dal 4 giugno al 3 luglio, con i sommergibili della 2^ Flottiglia, toccando i porti di Messina, Catania, Siracusa, Taranto. Il 1° novembre 1929 venne radiato dal Quadro del Naviglio Militare. Piccola annotazione sul sommergibile F. 17, esiste su YouTube un cinegiornale dell'istituto Luce che vede la presenza del battello a La Spezio a luglio del 1929, pochi mesi prima della radiazione... A La Spezia il comandante Belloni collauda il suo nuovo apparecchio per il salvataggio dei sottomarini Il sommergibile F 15 al passaggio sotto il ponte girevole di Taranto. (collezione A. Turrini) Alcune foto di Antonello LOI, dalla pagina Betasom di FB
  14. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 16 Honni soit qui mal y pense (Sia svergognato chi ne pensa male) Cantiere: Odero, Sestri (Genova) Impostazione: 4 ottobre 1915 Varo: 19 marzo 1917 Consegnato : 30 aprile 1917 Radiazione: 1 maggio 1928 Attività operativa Il 1° maggio 1917, al comando del tenente di vascello Tommaso Panunzio, entrò in servizio alle dipendenze del Comando Marittimo di Spezia, e fu impiegata in missioni cacciasommergibili in Alto Tirreno. Nel settembre passò a far parte della Squadriglia Sommergibili di Ancona, con sede operativa a Venezia. Durante il periodo bellico compì 9 missioni delle quali nessuna di particolare rilievo. Dal 1919 al 1923 il sommergibile fu sotto il controllo del Comando Marittimo di Venezia, con temporanee dislocazioni a Pola. Il periodo iniziale coincise con quello dell'occupazione dannunziana di Fiume. Diverse unità minori della Regia Marina disertarono per unirsi alle forze di D’Annunzio ed anche l'equipaggio dell’F 16 decise di prendere parte all'impresa: alle 6.30 dell'11 ottobre 1919 il sommergibile levò gli ormeggi nel porto di Venezia – i membri dell'equipaggio che non condividevano la scelta degli altri erano rimasti a terra, senza dire nulla a nessuno – ed alle 8.30 passò il punto di vigilanza di San Nicoletto senza fare segnali di riconoscimento: questo insospettì la vigilanza ed il comandante della torpediniera costiera 42 PN, che alle 8.45 si mise all'inseguimento del sommergibile. Successivamente alla caccia si aggiunse il cacciatorpediniere Francesco Stocco; l’F 16, fermato dalla 42 PN, fu obbligato a rientrare nell'Arsenale. Si decise di evitare di processare i membri dell'equipaggio del sommergibile, perché si temeva che, in caso di condanna, gli equipaggi degli altri sommergibili avrebbero potuto ribellarsi, disertare od autoaffondare le unità. Vedi al LINK Nel novembre 1923 l’F 16 fu posto sotto il controllo del Comando di Taranto, ma la base effettiva fu Brindisi. Prese parte alle esercitazioni del 1927 ed a gare di attacco e lancio siluri annuali. Radiato nel 1928, fu demolito. L'F-16 sullo scalo ad Ancona per manutenzione da "Navi e marinai italiani nella Grande Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1997
  15. Totiano

    Classe 600 Serie Sirena (1931)

    Regio sommergibile AMETISTA Cantiere: O.T.O. - La Spezia Impostazione: 16 settembre 1931 Varo: 26 aprile 1933 Consegnato : 1 aprile 1934 Affondato: 12 settembre 1943 Radiazione: 27 febbraio 1947 Attività operativa Subito dopo il varo il battello venne inserito alle dipendenze del Comando Marina della Spezia per le normali attività di prove e consegna. Il 1° aprile 1934 fu posto a disposizione dell'Ispettorato Sommergibili ed assegnato alla 3^ Squadriglia della Spezia. Il 7 aprile dello stesso anno, mentre usciva per prove dal Cantiere di Muggiano, urtò contro l'idrovolante n° 56 danneggiandolo. Durante il 1934 l'unità effettuò una crociera addestrativa nella quale sostò al Pireo, ad Alessandria, Tobruch, Bengasi, Tripoli, Augusta, Catania e Cagliari, con rientro alla Spezia. La crociera fu ripetuta nel 1938, nell'ambito della 12^ Squadriglia. Durante la guerra di Spagna svolse una missione speciale in Mediterraneo nella tarda estate del 1937, della durata di 17 giorni. Nel 1940, dopo un periodo a Lero, fu dislocato a Messina. Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu schierato in agguato nelle acque dell'Egeo; non avendo rilevato traffico nemico, il 15 giugno 1940 rientrò a Lero. Durante il conflitto e fino all'8 settembre 1943 l'unità, che nel 1941 fu al comando del capitano di corvetta Virgilio Spigai, effettuò 18 missioni offensive 9 di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo 18 865 miglia, senza però conseguire risultati. Salpata da Fiume la sera del 9 settembre, al comando del sottotenente di vascello Luigi Ginocchio, raggiunse Ancona il mattino del giorno 11. Lasciò questo porto alle ore 15 del giorno 12, a causa dell'occupazione della città da parte delle forze tedesche e, con a rimorchio il sommergibile tascabile CB 11, diresse verso Brindisi. All'altezza di Numana (Ancona) seguendo l'esempio del comandante Allegri (sommergibile Serpente) il sottotenente di vascello Ginocchio autoaffondò la propria unità; l'equipaggio fu raccolto e trasportato a Numana da un motopeschereccio. Entrato a far parte della Marina della Repubblica Sociale Italiana, a fine guerra, l'ufficiale fu sottoposto a giudizio per il reato di "perdita di nave", ma il procedimento si concluse favorevolmente per il Ginocchio, in quanto lo si ritenne influenzato dall'esempio del comandante Allegri. Il sommergibile AMETISTA all'interno dello scalo coperto del Muggiano, alcuni giorni prima del varo. da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999
  16. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 15 Vigile attendo Cantiere: Orlando, Livorno Impostazione: 7 ottobre 1915 Varo: 27 maggio 1917 Consegnato : 13 agosto 1917 Radiazione: 28 maggio 1929 Attività operativa L'F 15, al comando del capitano di corvetta Mario Borselli, entrò in servizio il 21 settembre 1917 e nel novembre entrò a far parte della Squadriglia Sommergibili di Brindisi. Nel dicembre l'unità venne trasferita a Valona, a disposizione del Comando Marittimo, per la difesa mobile della base. Nel maggio 1918 venne assegnato alla Flottiglia Sommergibili di Ancona con sede operative a Porto Corsini. Nel corso del conflitto eseguì 15 missioni offensive in acque nemiche e, dopo l'armistizio, operò prevalentemente in Alto Adriatico. Nell'ottobre 1923 l'unità partecipò alle operazioni per l'occupazione di Corfù e negli anni 1924, 1925, 1926 e 1927 partecipò alle manovre navali ed alla crociera in Adriatico con altre unità della Flotta. Nel maggio 1929 l'unità venne radiata. Il sommergibile F 15 al passaggio sotto il ponte girevole di Taranto. (collezione A. Turrini)
  17. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 14 Sicut Felis patiens vigil audax (Paziente, vigile, audace come un felino) Cantiere: Odero, Sestri (Genova) Impostazione: 2 ottobre 1915 Varo: 23 gennaio 1917 Consegnato : 18 marzo 1917 Affondato: 6 agosto 1928 Radiazione: 29 novembre 1928 Attività operativa Al comando del tenente di vascello Amilcare Casarano, l'F 14 entrò in servizio il 30 aprile 1917 ed operò alle dipendenze del Comando Marittimo di Spezia, in Alto Tirreno, in missione antisommergibili con base alla Maddalena. Nel luglio venne trasferito a Brindisi e nel settembre ad Ancona; fu distaccato a Porto Corsini e Venezia ed impiegato in missioni offensive lungo le rotte commerciali austriache e sulle coste nemiche. Nel 1918 il comando dell'unità passò al tenente di vascello Giuseppe Curti, che lo mantenne fino alla data dell'armistizio. Durante il periodo della sua attività, l'unità portò a compimento 35 missioni di guerra: tra queste particolare menzione meritano quella che effettuò dal 25 al 27 novembre 1917, premiata con un encomio, e quella eseguita dal 6 al 9 luglio 1918, presso lo scoglio Porer, nella quale l'unità violò arditamente gli sbarramenti di mine e si portò in agguato all'entrata del porto di Pola. Dopo l'armistizio, l'F 14 operò a Sebenico, dove l'equipaggio venne impiegato per l'allestimento di speciali scafi per il dragaggio, recupero e disattivazione delle mine poste a sbarramento del porto, e, successivamente per espletare funzioni di polizia militare nella base. Al rientro a Venezia l'unità svolse attività addestrativa in Alto Adriatico con frequenti crociere e, in data 1° ottobre 1925, passò a far parte della Divisione Sommergibili con sede a Brindisi. Il 5 agosto 1928, alle ore 08.45, durante una esercitazione navale condotta dalla Squadra nelle acque di Pola, l'F 14, in fase di attacco, emerse sotto la prora del cacciatorpediniere Missori che lo investì, affondandolo. Alle ore 18.40 del 7 agosto venne tratto in superficie e nell'immediato controllo effettuato al suo interno si riscontrò che l'intero equipaggio era deceduto per asfissia prodotta dai gas di cloro. Alla Bandiera dell'unità ed al suo Comandante, capitano di corvetta Isidoro Wiel, venne concessa la M.A.V.M. altre notizie, link, ecc Qualche altra informazione sull'affondamento dell'F 14 al LINK ed anche un video molto intenso dell'epoca sul recupero del battello e dei resti dell'equipaggio un palombaro durante il recupero del F14
  18. Totiano

    Classe 600 Serie Sirena (1931)

    Regio sommergibile TOPAZIO Virtus in pericolis firmior (Il valore è più fermo nei pericoli) Cantiere: Quarnaro, Fiume Impostazione: 26 settembre 1931 Varo: 15 maggio 1933 Consegnato : 26 aprile 1934 Affondato: 12 settembre 1943 Radiazione: 27 marzo 1947 Attività operativa Varato a Fiume il 15 maggio 1933, lo stesso giorno fu posto a disposizione del Comando Marina di Pola per il periodo di allestimento e le prove di collaudo, al termine delle quali, il 28 aprile 1934, fu consegnato alla Marina e destinato alla Spezia nell'ambito della 3^ Squadriglia. Nel corso della guerra civile spagnola compì tre missioni: la prima nel novembre 1936, ebbe la durata di dodici giorni; durante la seconda, anch'essa di dodici giorni, effettuata nel febbraio 1937, bombardò il giorno 12 il porto di Valencia; la terza, iniziata il 27 agosto e conclusa il 6 settembre, non registrò eventi di rilievo. Durante il periodo prebellico effettuò annuali crociere addestrative nel Mar Tirreno e nel 1938 venne dislocato a Tobruch. Rientrato a Taranto nel 1939, all'inizio del conflitto operò dalla base di Tobruch, effettuando una prima missione al largo di Sollum. Rientrò a Tobruch il giorno 14 giugno 1940 senza aver intercettato unità avversarie. L'11 novembre dello stesso anno l'unità, al comando del capitano di corvetta Emilio Berengan, avvistò un convoglio di piroscafi scortati da due incrociatori leggeri e quattro cacciatorpediniere, con rotta verso levante. Portatosi in zona favorevole al lancio e ad una distanza apprezzata inferiore ai 3000 metri, lanciò due siluri contro il gruppo dei piroscafi, che appariva molto raggruppato. Disimpegnatosi in immersione, dopo 2 minuti e 50 secondi dal lancio vennero udite due forti esplosioni, attribuite allo scoppio delle armi. Dopo l'attacco il Topazio fu sottoposto a caccia antisom. Dalla documentazione britannica non risulta che siano avvenuti affondamenti di unità mercantili in quell'azione. Il 10 settembre 1941, al largo di Beirut, avvistò un piroscafo con rotta verso il porto. Giunto a distanza utile, l'unità aprì il fuoco con il cannone e con le mitragliere, costringendo il piroscafo, che era stato più volte colpito, a fermarsi. L'equipaggio si pose in salvo su lance di salvataggio. Per accelerare l'affondamento, il Comandante Berengan lanciò in successione tre siluri. Il piroscafo affondato risultò essere il britannico Murefte, di 691 ts1, che trasportava automezzi a Beirut. Al comando del capitano di corvetta Bruno Zelick il 14 febbraio 1942 l'unità fu sottoposta ad intensa caccia antisom; in tale circostanza lanciò un siluro contro un cacciatorpediniere britannico senza peraltro poter constatare l'esito dell'attacco. Il 17 novembre 1942, al comando del tenente di vascello Mario Patané, il Topazio, nelle acque delle Baleari, avvistò un convoglio formato da due piroscafi scortati da quattro cacciatorpediniere, che navigavano verso Algeri; nonostante la sfavorevole posizione riuscì a lanciare un siluro contro un cacciatorpediniere di scorta, ma non poté accertare l'esito dell'attacco, in quanto dovette rapidamente disimpegnarsi a quota profonda. Nuovamente in missione il 14 dicembre 1942, nelle acque a sud di Malta, l'unità avvistò tre incrociatori e due cacciatorpediniere. Portatosi arditamente all'attacco, nonostante le difficili condizioni meteorologiche, riuscì a lanciare contro la formazione una salva di due siluri poppieri, disimpegnandosi poi in immersione. All'atto dell'armistizio, il Topazio, che il 7 settembre era partito dalla Maddalena per una zona di agguato nel Basso Tirreno, diresse, al comando del tenente di vascello Vittorio Casarini, su Bona in ottemperanza agli ordini di Maricosom. Nel pomeriggio del giorno 10 fu perso il contatto radio e da allora non si sono più avute notizie. Informazioni da parte ufficiale britannica hanno reso noto che il 12 settembre un aereo avvistò un sommergibile in superficie, nel punto a 2 miglia per sudovest da Capo Carbonara (Sardegna), senza i segnali di riconoscimento e lo affondò con lancio di bombe. Non vi è dubbio che si trattasse del Topazio; non vi fu alcun superstite tra i 49 uomini dell'equipaggio. L'attività in guerra del battello fu di 22 missioni esplorative-offensive e di 13 trasferimenti tra porti nazionali; furono percorse 25 899 miglia. Il Topazio al termine della costruzione, nell'aprile 1934 (g.c. "STORIA militare" via L. Colombo) Il Topazio rientra alla base dopo un lancio d’esercizio, nel 1942 (g.c. "STORIA militare" via L. Colombo)
  19. Totiano

    Classe 600 Serie Sirena (1931)

    Regio sommergibile RUBINO Victor ab imis resurgo (dagli abissi riemergo vittorioso) Cantiere: Quarnaro, Fiume Impostazione: 26 settembre 1931 Varo: 29 marzo 1933 Consegnato : 21 marzo 1934 Affondato: 29 giugno 1940 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Consegnato alla Marina in data 21 marzo 1934, fu dislocato alla Spezia ed assegnato alla 3^ Squadriglia. Effettuò crociere annuali addestrative nel Tirreno e solo nel 1938, in forza alla 13^ Squadriglia della Spezia, svolse l'attività addestrativa in Adriatico, nel Dodecaneso e in Africa settentrionale. Durante la guerra di Spagna compì una missione della durata di 9 giorni, dal 27 agosto al 4 settembre 1937. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale colse l'unità a Tobruch, da dove il 21 giugno salpò, al comando del tenente di vascello Luigi Trebbi, per operare nelle acque prospicienti il porto di Alessandria; scoperto dalla ricognizione aerea, venne sottoposto ad intensa caccia antisom, che procurò diverse avarie di non grave entità. Ricevuto l'ordine di interrompere la missione e di rientrare a Taranto, il 29 giugno, mentre navigava in superficie, fu attaccato all'altezza di Capo Santa Maria di Leuca, da un aereo Sunderland che lanciò due bombe e colpì il battello a poppavia della torretta determinandone il rapido affondamento. Perirono 40 uomini dell'equipaggio; i superstiti furono 4. Il sommergibile RUBINO in manovra per lasciare l'attracco, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999
  20. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 13 Gurgitibus hausta non labant corda (Temprati nei gorghi, i cuori non tremano) Cantiere: Orlando, Livorno Impostazione: 30 settembre 1915 Varo: 20 maggio 1917 Consegnato : 5 agosto 1917 Radiazione: 1 agosto 1935 Attività operativa Dopo il periodo di addestramento iniziale l'unità, al comando del tenente di vascello Manlio Tarantini, entrò in servizio nell'agosto del 1917 e nel settembre venne dislocata ad Ancona, con sedi operative a Porto Corsini e Venezia. Durante il conflitto compì 11 missioni offensive nelle acque nemiche, lungo le rotte del traffico mercantile austriaco e nei canali di accesso ai porti di Trieste e Pola. Di notevole importanza fu l'azione che l'F 13 compì, in sezione con l'F 11, il 16 novembre 1917, quando una formazione navale austriaca composta dalle navi da battaglia Wien e Budapest, scortate da numerose unita siluranti di superficie e da formazioni di idrovolanti, diresse su Cortellazzo per distruggere le batterie costiere. Nell'occasione, il pronto intervento dei due sommergibili e di due M.A.S. costrinse la squadra austriaca a desistere dall'azione. L'F 13 riuscì a sottrarsi al serrato fuoco di alcune siluranti austriache di scorta. Per questa brillante azione a tutto l'equipaggio venne concesso un encomio. Dopo l'armistizio, l'F 13 operò prevalentemente in Alto Adriatico, con funzione di unità scuola Meccanici a Venezia e Pola. Nell'ottobre del 1923, per cambio di sede, toccò i porti di Pola, Zara, Lagosta, e Brindisi. Nel 1924 partecipò alle gare di lancio e alle grandi manovre navali di agosto. Nel febbraio del 1926 venne nuovamente distaccata a Pola e nell'agosto rientrò a Brindisi. Nell'aprile del 1927 partecipò ad una crociera di addestramento e, nel settembre, alla crociera in adriatico con altre unità della flotta. Posto in armamento ridotto, l'F 13 venne radiato nell'agosto del 1935. Un immagine, non eccelsa, del sommergibile F 13 sullo scalo a Livorno. (collezione A. Turrini) altre notizie, link, ecc su betasom è stato presentato un album fotografico che riguarda questo battello, da cui proviene anche la sottostante foto LINK alla discussione e altre foto a questo LINK
  21. Totiano

    Classe 600 Serie Sirena (1931)

    Regio sommergibile SMERALDO Cantiere: Tosi, Taranto Impostazione: 25 maggio 1931 Varo: 23 luglio 1933 Consegnato : 29 novembre 1933 Affondato: tra il 16 e il26 settembre 1941 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Varato a Taranto il 23 luglio 1933, lo stesso giorno fu dato in forza al Comando in Capo di Taranto, per la durata dei lavori di allestimento e le prove di collaudo. Il 6 dicembre 1933 fu preso in consegna dalla Marina e passato a disposizione dell'Ispettorato Sommergibili. Durante il 1934 compì una crociera addestrativa nel Mediterraneo orientale toccando Navarino, Rodi, Portolago, Larnaca, Haifa e il Pireo, con rientro a Taranto. Nel 1935 passò ad operare nell'ambito della 7^ Squadriglia, a Messina. Nel 1936, a seguito di alcuni spostamenti di unità tra le squadriglie, passò in forza alla 9^ Squadriglia sempre con sede a Messina. Durante la guerra di Spagna effettuò una missione speciale, dal 25 agosto al 6 settembre 1937. Nel febbraio 1939 fu dislocato a Tobruch e, alla fine di settembre dello stesso anno, a Taranto da dove, dopo una crociera addestrativa a Pola nei primi mesi del 1940, raggiunse Augusta e poi nuovamente Tobruch. All'inizio del secondo conflitto mondiale, lo Smeraldo, al comando del tenente di vascello Carlo Todaro, già al mattino dell'11 giugno, mentre si trovava in navigazione da Tobruch per raggiungere la zona di agguato posta 60 miglia a ponente di Alessandria, avvistò un grande piroscafo scortato da piccole unità da guerra, che procedeva verso ponente, contro il quale lanciò un siluro che mancò il bersaglio. L'8 luglio 1940, mentre si trovava in navigazione lungo la congiungente Gaudo-Derna, venne individuato da unità antisom britanniche e sottoposto a prolungato e violento bombardamento; furono lanciate circa 200 bombe di profondità, che provocarono avarie a diversi impianti di bordo e costrinsero l'unità a rientrare alla base. Dislocata ad Augusta nell'ottobre 1940 e passata al comando del capitano di corvetta Vincenzo D'Amato, durante la navigazione di trasferimento a Lero avvistò, nella tarda mattinata del giorno 13 marzo 1941, 150 miglia a nordovest di Alessandria, un convoglio composto da sette piroscafi scortati da un incrociatore e da cacciatorpediniere. Per la sfavorevole posizione del battello e per la grande distanza di avvistamento non fu possibile tentare l'attacco. In occasione della uscita delle forze navali britanniche da Gibilterra, avvenuta tra l'8 ed il 14 settembre 1941, vennero schierati, in agguato nel Canale di Sicilia, quattro battelli tra i quali lo Smeraldo (Bartolomeo La Penna). Dell'unità, che era partita da Augusta il 15 settembre, non si ebbero più notizie. Sulla base delle fonti ufficiali britanniche, si ha ragione di ritenere che essa sia andata perduta, in data imprecisata compresa tra il 16, ed il 26 settembre, per urto contro mina. Non ci fu alcun superstite tra i 45 uomini dell'equipaggio. L'attività in guerra dello Smeraldo fu di 8 missioni offensive e 7 di trasferimento tra porti nazionali; furono percorse 10.345 miglia. Sommergibile Smeraldo in navigazione da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999
  22. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 12 Ardisci e spera Cantiere: FIAT-San Giorgio, La Spezia Impostazione: 29 luglio 1915 Varo: 30 novembre 1916 Consegnato : 26 febbraio 1917 Radiazione: 20 luglio 1929 Attività operativa. Al comando del capitano di corvetta Tullio Bonamico, che ne curò l'allestimento e l'addestramento, questo battello entrò in servizio nel febbraio 1917, operando subito alle dipendenze del Comando Marittimo di Spezia che lo impiegò in due missioni antisommergibili a sud di Capo Carbonara (Sardegna). Nel marzo l'unità operò nelle acque della Maddalena ed il giorno 25 salpò per Venezia, sua nuova sede operativa. Durante il conflitto 1915-18, dislocato nell'Alto Adriatico, eseguì 53 missioni di guerra. Tra queste, di particolare importanza, si ricordano: 13-14-15 giugno 1918 Partito da Venezia al comando del tenente di vascello Alberto Marenco di Moriondo, l'F 12 si portò in agguato a Sud di Capo Promontore. Alle ore 09.15 del giorno 14, a meno di due miglia dallo scoglio Porer, fu oggetto del fuoco di una torpediniera nemica. Sfuggito all'attacco, l'F 12 avvistò ed attaccò col siluro un dragamine austriaco, alla distanza di circa 600 metri. Il siluro non colpi il bersaglio ed il dragamine aprì il fuoco contro il sommergibile, che rapidamente si immerse e si allontanò senza subire danni. 3-4-5 luglio 1918 In missione di agguato presso la costa avversaria, alle ore 22.43 del giorno 4, presso le foci del Tagliamento, attaccò col siluro ed affondò il sommergibile austriaco U 20. Non ci furono superstiti. 16-17-18 luglio 1918 In missione presso la costa nemica, nei paraggi dell'Isola di San Giovanni in Pelago, avvistò un cacciatorpediniere austriaco del tipo "Huszar" contro cui lanciò un siluro, con esito negativo. 24 agosto 1918 In missione a sud di Capo Promontore, l'F 12 venne attaccato da aerei nemici che lanciarono 15 bombe, che non provocarono danni al battello. Dopo l'armistizio, l'F 12 operò sempre nell'Alto Adriatico prestando servizio nelle sedi di Venezia e Pola e prendendo parte annualmente alle gare di attacco e lancio. Dal 1° ottobre 1925 l'F 12 fece parte della Divisione Sommergibili e nel luglio del 1929 venne posto in disarmo. Il sommergibile F 12 al momento del varo presso il cantiere del Muggiano. (collezione A. Turrini) Parte dei resti del sommergibile U-20 recuperato nel 1962 e conservato presso museo Heeresgeschichtliches di Vienna. Altre info al LINK ed al Link
  23. Totiano

    Classe 600 Serie Sirena (1931)

    Regio sommergibile DIAMANTE Adamantina pectora fero (Porto petti adamantini) Cantiere: Tosi, Taranto Impostazione: 11 maggio 1931 Varo: 21 maggio 1933 Consegnato : 18 novembre 1933 Affondato: 20 giugno 1940 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Preso in consegna dalla Marina il 18 novembre 1933, fu inizialmente dislocato a Taranto. Nel 1934 effettuò una crociera addestrativa nel Mediterraneo orientale toccando porti della Grecia, del Dodecaneso, della Palestina e dell'Africa settentrionale; al rientro dalla crociera, raggiunse la sede di Messina, ove fu posto alle dipendenze della 7^ Squadriglia. Nel 1936 fu trasferito a Lero ed al termine della crociera annuale fu dislocato a Taranto. Durante la guerra di Spagna effettuò tre missioni speciali nel Mediterraneo, nel gennaio, nell'agosto e nel settembre 1937, per un totale di 35 giorni: nel corso della prima, il 16 gennaio, lanciò contro un piroscafo, senza esito. Nel 1937 fu nuovamente dislocato a Lero e nel 1938, nel quadro generale di riordinamento dei sommergibili, passò in forza alla 12 Squadriglia, con sede alla Spezia. Nel febbraio 1939 raggiunse la sede di Tobruch, da dove diede inizio alla sua attività nel secondo conflitto mondiale. Alla dichiarazione di guerra l'unità, al comando del tenente di vascello Angelo Parla, venne inviata ad operare a largo di Tobruch con l'ordine di rientrare alla base, con navigazione in superficie, il mattino del 20 giugno. Alle ore 14.45, circa 30 miglia a nord di Tobruch, fu avvistata ed attaccata dal sommergibile britannico Parthian che gli lanciò contro due siluri. Colpito in pieno. il Diamante affondò rapidamente trascinando nei gorghi i 43 uomini del suo equipaggio. Si concluse così tragicamente la sua unica missione di guerra. Sommergibile Diamante in navigazione da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999
  24. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 11 ?? Cantiere: FIAT-San Giorgio, La Spezia Impostazione: 17 luglio 1915 Varo: 17 settembre 1916 Consegnato : 29 dicembre 1916 Radiazione: 1 settembre 1919 Attività operativa Entrato in servizio nel maggio 1917 e subito trasferito nella sede di Ancona operò, al comando del tenente di vascello Vittorio Mariotti in missioni offensive lungo le coste nemiche, compiendo complessivamente 16 missioni di guerra. Il 16 novembre 1917 compì un'azione navale insieme all'F 13 contro una formazione navale austriaca (vedere alla voce "Attività operativa" dell'F 13). Per le precarie condizioni dei motori, il battello venne radiato già nel settembre 1919. Il sommergibile F 11 durante la fase di ormeggio in un porto dell'Adriatico. (collezione A. Tuttini)
  25. Totiano

    Classe F (1915)

    Regio sommergibile F 10 ?? Cantiere: FIAT-San Giorgio, La Spezia Impostazione: 31 agosto 1915 Varo: 19 ottobre 1916 Consegnato : 29 dicembre 1916 Radiazione: 2 giugno 1930 Attività operativa Entrò in servizio alla fine di dicembre del 1916. Al comando del tenente di vascello Alessandro De Micheli, operò in Alto Tirreno in missioni cacciasommergibili. Nel marzo 1917 passò in forza alla Squadriglia Sommergibili di Brindisi ed il giorno 11 marzo l'unità, in navigazione di trasferimento, insieme all'F 9, fu oggetto, nelle acque di Messina, di cannoneggiamento da parte del piroscafo italiano Porto Addalia ed in seguito, del cacciatorpediniere Euro e della torpediniera Airone che l'avevano considerata nemica. La pronta immersione ordinata dal Comandante evitò danni al sommergibile. Nell'ottobre dello stesso anno l'F 10 venne distaccato a Valona per la difesa mobile di quella base e, nel marzo 1918, passò in forza alla 1^ Flottiglia Sommergibili di Venezia, nell'ambito della quale operò in missioni offensive lungo il litorale dalmata e nelle acque adiacenti i porti di Trieste e Pola. L'attività bellica dell'F 10 fu di 32 missioni, nessuna delle quali di particolare rilievo. Dopo il conflitto e fino al settembre 1923, l'F 10 operò nelle sedi di Venezia e Pola. Nel maggio 1924 passò in forza alla Squadriglia Sommergibili di Brindisi, e partecipò alle crociere addestrative del giugno 1925, del giugno-luglio 1926 e del maggio-giugno-luglio 1927. Nel settembre dello stesso anno prese parte alla crociera in Adriatico con altre unità della flotta. Posto in disarmo, venne radiato il 2 giugno 1930. Il sommergibile F 10 a Brindisi nel 1917. (collezione A. Turrini)
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