Ecco due dati sulla Viminale , forse è , dolo l'Andrea Doria la più bella nave che ho mai visto (soot'acqua).
simo
Nome:
Viminale
Tipo:
nave mista
Costruzione:
anno 1925
Cantiere:
S. A. Cantiere Navale San Rocco - San Rocco (Italia)
Armatore:
Oriens, Linee Triestine per l'Oriente, Trieste (Italia)
Nazionalità :
italiana
Stazza lorda:
8.657 tonnellate
Portata lorda:
10.370 tonnellate
Lunghezza:
142,50 metri
Larghezza:
17,44 metri
Altezza:
9,60 metri
Apparato motore:
2 motori diesel (4 tempi 6 cilindri)
Eliche:
2
Velocità :
13 nodi
Passeggeri turistica:
60
Passeggeri 3ª classe:
320
Causa affondamento:
siluramento
Data affondamento:
25 luglio 1943
Luogo:
Palmi, Provincia di Reggio Calabria
Profondità min:
98 metri
Profondità max:
108 metri
Fondo:
Sabbioso
Distanza da riva:
1 miglio
Immersione:
tecnica
Difficoltà :
elevata
Interesse storico:
storico, fotografico e biologico elevato
LA NAVE VISTA NEI PARTICOLARI
La Mn. viminale si presentava come una classica nave del tipo a shelter-deck, a due alberi con poppa ellittica e prua diritta, con due piccoli castelli a poppa e a prora ed una sovrastruttura centrale sviluppata su tre ponti di cui due collegati al ponte di comando. Caratteristiche rilevanti, tre coppie di maniche a vento accoppiate a picchi di carico: una a proravia della plancia serviva i boccaporti delle stive 2 e 3, una all'estremità prodiera del ponte di passeggiata serviva il boccaporto della stiva 4 e l'altra all'estremità poppiera dello stesso ponte serviva il boccaporto della stiva 5.
La novità era soprattutto costituita dal fumaiolo di dimensioni estremamente ridotte, innovazione assoluta nella ricerca di nuove linee estetiche per navi che non necessitavano più di canne di tiraggio, ma solo di un sistema di eliminazione dei gas di scarico. La sovrastruttura centrale era costituita da tre ponti parziali di cui i due inferiori collegati al ponte di comando. Sul ponte più alto, il ponte lance, dove emergevano il fumaiolo e le maniche a vento destinate alla aerazione dei saloni, dei locali di servizio e della sala macchine, trovavano posto due imbarcazioni di salvataggio e due imbarcazioni utilizzate per i servizi in porto. Allo stesso livello, sul ponte di comando, erano sistemate la stazione rt con gli alloggi per il personale addetto e le sale nautiche. Sul successivo ponte di passeggiata erano sistemati i saloni pubblici comprendenti, nella sezione trasversale di poppa, il bar e la sala fumatori, nel corridoio di sinistra la sala di scrittura e lettura, nella sezione trasversale prodiera una veranda e nel corridoio di destra la sala musica; da notare che i quattro locali erano intercomunicanti, senza obbligo di uscire all'aperto per passare dall'uno all'altro. In corrispondenza, sul ponte di comando si trovavano gli alloggi del comandante e degli ufficiali superiori. Il ponte di passeggiata era collegato al ponte successivo (ponte A) da uno scalone che portava al vestibolo principale da cui si accedeva alle 24 cabine ad uno o due letti (per un totale di 42 persone) situate sullo stesso ponte. All'estremità prodiera, sotto il ponte di comando, era ricavato il salone da pranzo, capace di ospitare 48 persone in tavoli per quattro e per sei posti. All'estremità poppiera del ponte, l'alloggio per il medico di bordo. L'arredamento della classe unica, a cui si accedeva, come già accennato, da un ampio vestibolo a centro nave, era sviluppato in modo spazioso e limitato ad una decorazione molto sobria con abbondanza di luce ed aria.Le cabine erano straordinariamente spaziose (arrivavano ai 3 m di altezza) dotate di ampie finestre rettangolari, anziché dei classici oblò circolari, oscurabili mediante piccole persiane. Tutte le cabine erano dotate di lavandini con acqua corrente, ma non disponevano di servizi privati. L'aerazione dei locali era garantita da ventilatori elettrici e il riscaldamento durante le navigazioni invernali era fornito da radiatori elettrici.Sul ponte B, sempre nella sovrastruttura centrale, erano sistemati gli alloggi del personale di macchina, gli impianti di refrigerazione, le dispense e le cucine. Nel castello di prora, situato sullo stesso ponte, erano ricavati gli alloggi per l'equipaggio. Lo scafo si sviluppava su due ponti continui da prua a poppa (ponti C e D) e un doppiofondo diviso in dieci compartimenti destinati a depositi di nafta, olio lubrificante, acqua potabile e acqua di zavorra. Sul ponte principale, destinato alle sole operazioni di carico, si aprivano i boccaporti per le sette stive: quattro a prora del locale motori e tre a poppa con uno spazio di circa 50.000 m3 per carico generale.Il sistema di carico principale comprendeva sedici picchi tubolari per 20 tonnellate ed uno da 10 tonnellate. Sul ponte C gli interponti delle stive 6 e 7 potevano essere adattati al trasporto di un centinaio di passeggeri di coperta, per i quali non erano previsti servizi particolari che non fossero quelli destinati alla normale igiene personale. Per la sicurezza, altre due imbarcazioni di salvataggio erano sistemate a poppa. La nave disponeva di un'infermeria e di un reparto di isolamento per malati contagiosi. Nella sala macchine a centro nave, erano installati i due motori diesel a semplice effetto, ciascuno con sei cilindri di 740 mm di diametro e 1269 mm di corsa, sviluppanti una potenza di 1960 cv ciascuno, a 125 giri/min., capaci di imprimere alla nave una velocità di 13,5 nodi.Come già accennato, i motori erano stati costruiti dallo Stabilimento Tecnico Triestino (n. di costr. 5007-5008 per la viminale) su licenza della ditta Burmeister & Wain di Copenaghen. I due motori erano sistemati al centro della sala macchine, mentre sulla sinistra erano sistemati tre generatori elettrici azionati da motori diesel a 3 cilindri accoppiati ad una dinamo a 220 volt. Sul lato destro si trovavano la maggior parte delle pompe di alimentazione e di lubrificazione, nonché le pompe per il raffreddamento dei motori, ottenuto in modo innovativo mediante circolazione di acqua marina. Sempre sulla destra erano posizionate altre pompe di servizio e antincendio.
simo ad