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GM Andrea

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Tutti i contenuti di GM Andrea

  1. GM Andrea

    Anche I Grandi Sbagliano....

    Per di più N.S. non era "transfuga dalla flotta austriaca", non avendovi mai prestato servizio essendo militesente; oltre all'equiparazione motosilurante/MAS. Purtroppo anche in altre occasioni il grande Indro, affrontando temi navali, prese cantonate terribili Quandoque bonus dormitat Indrus
  2. GM Andrea

    Quando Si Dice Il Cielo

    Che personaggi, quei cappellani. Fra gli alpini - come don Falloni - mi piace ricordare un lontano parente, Padre Policarpo da Valdagno (al secolo Narciso Crosara), cappellano del battaglione "Tirano" in Russia. Dopo 8 settembre 1943 era a Padova, tornato in convento, quando seppe che in stazione c'erano treni di militari italiani prigionieri in procinto di partire per i lager. Andò dai tedeschi e disse che voleva andare con loro. Gli risposero non avrebbero certo fatto partire un frate. Tornò indietro, si mise l'uniforme, si ripresentò dai tedeschi. E questa volta potè partire.
  3. GM Andrea

    Il Caso Ascianghi

    Segnalo un recentissimo articolo di E. Cernuschi, apparso sul notiziario della Lega Navale Italiana e dedicato al "caso" del sommergibile Ascianghi http://www.leganavale.it/wps/wcm/connect/lni/0491be05-c843-43d7-b850-30e35947e9d1/8.Asianghi.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ROOTWORKSPACE.Z18_7A5C1141L0C3E0AU9Q12D31000-0491be05-c843-43d7-b850-30e35947e9d1-lx9Wap5 http://www.leganavale.it/nazionale/attivita/pubblicista/rivista/nov-dic+2016
  4. Grazie a Danilo per la graditissima presenza e all'associazione BETASOM (naturalmente citata nel discorsetto introduttivo) per l'essenziale contributo
  5. Mentre il concerto è aperto a tutti, la giornata di studio (inizio ore 09.00) è solo per gli accreditati. Consiglio di contattare l'Istituto al n. 041 2441595 oppure via mail, maristudi@marina.difesa.it
  6. Titolo: Ricordanze.Uomini, navi e cannoni Autore: Fabio TANI Anno: 2016 Pag: 228, numerose fotografie in b/n Dim. (cm): 20 X 29 Prezzo: Euro 15,00 Reperibilità: facile (https://www.nonsolostoria.it/home/4405-ricordanze.html) Per tre decenni le memorie dell'ammiraglio Fabio Tani, "italian sniper" quale DT del Montecuccoli a Pantelleria e poi padre dell'artiglieria navale italiana e non solo ("suoi" sono il 76 e il 127 prodotti dalla OTO-MELARA), sono rimaste in un cassetto. E' merito della famiglia, e in particolare del figlio CV Andrea Tani (noto saggista in ambito militare) se hanno potuto vedere la luce in un volume che ho avuto il piacere di curare (a titolo gratuito, lo specifico per correttezza). L'opera, curata da chi scrive e con contributi, tra gli altri, di Enrico Cernuschi, è l'interessante diario di una vita d'ufficiale della Marina Militare. Fabio Tani, nato a Pomarance nel 1909, frequentò l'Accademia Navale di Livorno, fu brillante artigliere e negli anni della guerra prestò servizio su un grande numero di Unità della Regia Marina. Nel dopoguerra, contribuì al successo dell'industria nazionale della difesa. Morì alla Spezia nel 1987. Nel diario, il periodo di guerra è trattato con la precisione dei ricordi che solo un testimone diretto può avere. Tesei, Brindelli, Fecia di Cossato, J.V.Borghese e altri compagni d'arme ed amici sono menzionati dall'autore con ammirazione e ricordati nel valore e nell'umanità che li contraddistingueva. Tani, come direttore del tiro di incrociatori o in comando di unità sottili, partecipò allo scontro di Pantelleria del giugno '42, alla Battaglia dei Convogli e come comandante del cacciatorpediniere Carabiniere in una poco citata missione in India del 1945 (il rapporto ufficiale è ivi riprodotto in appendice) che doveva precedere una partecipazione italiana alla guerra contro il Giappone. Fondò dopo la guerra il Centro Addestramento Artiglieria M.M , e, dopo aver lasciato il servizio come contrammiraglio, operò negli anni finali presso l'OTO Melara. l testo è interessantissimo per diversi motivi, anche per la ricchissima aneddotica che costituì anni fa la base per la riedizione di "A poppavia del Jack".
  7. Mercoledì 19 ottobre alle 18.00 si terrà presso il Circolo Ufficiali di Presidio di Milano una presentazione del volume "Il Comandante Giorgio Verità Poeta", che raccoglie gli atti del convegno tenuto a Verona proprio due anni, dedicato alla figura del padre della moderna crittografia (https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=43459) Saranno presenti i coautori Ottavio di Bevilacqua, Enrico Cernuschi e Alberto Lembo. La prenotazione è obbligatoria Per maggiori informazioni:
  8. Giovedì 20 ottobre la Marina Militare ricorderà, nel centenario del martirio, la MOVM Nazario Sauro, dapprima con una giornata di studi in Arsenale, in seguito nel pomeriggio, al Lido, con una cerimonia presso la tomba dell'eroe istriano. In serata, alle 20.45, nella Chiesa di San Biagio dei Marinai (davanti all'Arsenale), si terrà un concerto del Coro Filarmonico Veneto, con musiche di Lorenzo Perosi e un presentatore d'eccezione: il compositore Bepi De Marzi. L'evento è patrocinato dalla MM e da diverse associazioni tra cui BETASOM, che ha contribuito concretamente alla realizzazione del progetto. Naturalmente i betasomiani veneziani (e non) sono invitati
  9. Certi di interpretare i sentimenti di direttivo, moderatori e utenti, la comunità di BETASOM si stringe alle popolazioni coinvolte nell'immane tragedia che ha interessato Lazio e Marche. Pochi giorni fa abbiamo ricordato il centenario del sacrificio di Nazario Sauro: il quale, nel gennaio 1915, partì volontario per prestare aiuto alle gente di Avezzano colpita da un sisma. Un simile alto esempio serva a sensibilizzare tutti noi per dimostrare, ciascuno secondo le proprie possibilità, la propria solidarietà ai nostri fratelli.
  10. A breve se ne saprà molto, molto, molto di più restate sintonizzati
  11. GM Andrea

    Cv Eugenio Modena

    Classe 1979. L'ammiraglio Tur, di poco più anziano e che lo conobbe in Accademia, lo ricorda come coltissimo e grande conoscitore di astronomia, navigazione e bussole.
  12. GM Andrea

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Questa la so ma non rispondo. ché ci ho scritto qualcosa
  13. GM Andrea

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    Sicuro che è morto nel 1938? O forse 1925....?
  14. Ecco due esempi delle cartine riportate nel testo
  15. Titolo: GLI ITALIANI DELL'INVINCIBILE ARMATA. L'ALTRA STORIA DELLA GUERRA ANGLO-SPAGNOLA 1585-1604 Autore: Enrico Cernuschi Casa editrice: Mursia Anno di edizione: 2016 Pagine: 144 Dimensioni (cm): 21x14 Prezzo: €.16,00 Reperibilità: facilissima Dopo essersi dedicato a sfatare i molti miti novecenteschi nati dalla legittima (in quanto arma valida anche in tempo di pace) ed efficiente propaganda d'Oltremanica, in questo recentissimo volume Enrico Cernuschi si dedica a un'altra leggenda, quella della travolgente vittoria inglese contro l'Invincibile Armata, che avrebbe, si è sempre letto, fondato le basi per secoli di dominio britannico sui mari. Dopo aver definito i termini politici, economici e militari della crisi dei rapporti tra Inghilterra e impero asburgico, e la crisi finanziaria che affliggeva entrambi i contendenti, l'autore descrive le vicende di un conflitto che non si risolse affatto nella spedizione dell'armata spagnola (chiamata "Invincibile" solo parecchi anni dopo) nel 1588. Si scopre in primo luogo che già gli eventi di quell'anno sono assai diversi da come sono usualmente raccontati: la flotta asburgica, che pure pativa l'assenza di un buon numero di galere lasciate imprudentemente a Lisbona, non fu affatto distrutta dai sempre trionfanti vascelli di Drake & C. I danni maggiori furono arrecati dalle intemperie, specie nel viaggio di ritorno; e per converso, statistiche alla mano le perdite umane tra le fila inglesi furono ingenti. Si scopre poi che se in quel conflitto si manifestò la tradizionale preparazione degli artiglieri inglesi, frutto di un intenso addestramento, non di meno la flotta spagnola si limitò a prenderle, anzi dando parecchi dispiaceri agli avversari, specie grazie alla buona prova delle galeazze (tipologia di nave entrata in scena da pochissimi anni). Ma quel conflitto non terminò nel 1588 lasciando Britain ruling the waves. Subito dopo quella spedizione, gli asburgici si dedicarono a una razionale riorganizzazione della flotta, non trascurando la logistica, l'organica e l'approntamento di nuove fortificazioni nelle Americhe. Fu così che in quegli anni si registrò il completo fallimento della strategia inglese: dal fallimento dell'invasione britannica in Portogallo (1589) ai ripetuti e sempre vani tentativi d'intercettare il convoglio annuale, fortemente scortato, diretto dall'America alla Spagna, il che convinse infine navarchi (e loro finanziatori) d'Oltremanica che il tempo della guerra di corsa era finito. In tutte queste vicende, lo si evince già dal titolo, fu rimarchevole il ruolo che ebbero gli italiani: banchieri genovesi o fiorentini, cartografi, architetti, fino a comandanti sul campo quali Alessandro Farnese (comandante delle truppe spagnole nei Paesi Bassi), Francesco Colonna, Gian Andrea Doria o quel Federico Spinola che al comando delle sue galere, portate sin nella Manica e giudicate superate per quei mari, inflisse parecchi danni al traffico anglo-olandese. "Una sorta di prototipo del Principe Borghese", per usare le parole dell'autore. Corredato da un'ampia bibliografia e da diverse cartine realizzate da Vincent O'Hara, il testo fornisce una chiave di lettura documentata e non convenzionale su vicende ignorate, celate come sono da una secolare mitologia, che (riconoscendo il valore e la perizia sul mare di ciascun contendente) è bene sfatare.
  16. Nulla di cui scusarsi...Più che altro è l'autore del link richiamato che avrebbe fatto bene, per correttezza, a citare in bibliografia i testi in questione
  17. GM Andrea

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    He knows where the octopus sleeps
  18. GM Andrea

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    "Tu lo dici" A te il gioco
  19. GM Andrea

    Quiz: Indovina Il Personaggio

    OREMUS Chi è?
  20. E' doveroso precisare che l'articolo in questione, il cui testo è sopra riportato, è tratto (titoli e contenuti) dalla bibliografia - e quindi dagli studi - di Enrico Cernuschi: supplemento per la Rivista Marittima "La notte del Lupo" (maggio 1997), il successivo articolo "La giornata del Sagittario" (ottobre 2000) e il recente volume dell'USMM Mediterraneo e oltre.
  21. Come anticipato, il 15 maggio si è tenuta al Salone del Libro, nello Stand el Ministero della difesa, la presentazione di Noi e loro e di Quanto tuonano i grossi calibri. Punta Stilo, 9 luglio 1940, presenti il capo dell'Ufficio Storico della MArina Militare, CV Giosué Allegrini, il giornalista Vincenzo Grienti e chi scrive. Era presente anche una folta delegazione del Grupo ANMI di Torino. Nella presentazione si è avuto modo di tratteggiare le peculiarità dei due testi: l'uno dedicato alla Grande Guerra e al confronto analitico tra i contendenti adriatici, l'altro consistente in una vera e propria cronistoria documentata, minuto per minuto, della battaglia di Punta Stilo e ai suoi "gialli" che, si crede, sono in buona parte svelati. http://www.marina.difesa.it/Notiziario-online/Pagine/20160518_salone_libro.aspx
  22. Trascrivo la recensione pubblicata sulla Rivista Marittima di aprile 2016 dall'amm. Ezio Ferrante Noi (gli Italiani e la Regia Marina), Loro (i sudditi della Duplice Monarchia asburgica e la kaiserliche und königliche Kriegsmarine, ergo l’imperial regia marina austro-ungarica) è la storia navale della Grande Guerra che ci propone la feconda coppia di autori Cernuschi — Tirondola, dopo il recente libro, sempre edito dall’Ufficio Storico, «Mediterraneo e Oltre» (2014). Il testo in parola, contrariamente al mare magnum dell’infinita narrativa del Primo conflitto mondiale sul mare, basata essenzialmente sullo sviluppo cronologico delle operazioni ovvero incentrata sul ruolo e le gesta dei personaggi più famosi, procede, in maniera certo più originale e incisiva, per «partiti contrapposti», organizzati cioè su singoli temi di rilievo (evoluzione, organizzazione, comunicazioni e intelligence, logistica e personale, dottrina iniziale e, infine, la prova del fuoco), a cui sono dedicati i singoli capitoli. Un dittico dunque in cui si pongono sistematicamente a confronto le due marine, a lungo «alleate» sotto il segno della Triplice e ora «avversarie» in guerra. Senza dimenticare peraltro il supporto dato dai rispettivi alleati, indubbiamente secondario rispetto alle forze navali e aeree messe in campo dagli attori principali nell’Adriatico globalizzato della Grande Guerra. Francesi e inglesi sin dall’inizio, in esito alla Convenzione di Parigi del 10 maggio 1915, poi gli «associati » americani e persino australiani nel corso della guerra, per la Regia Marina — e per fortuna che i Giapponesi se ne rimangono nella loro base operativa di Malta! — quindi i temibili sommergibili tedeschi per la K(u)K kriegsmarine. In termini geostrategici, il dominio dell’ Adriatico, aveva affermato Thaon di Revel, «è tenuto da chi ne possiede la sponda orientale e le molte isole che la fronteggiano». Per l’Italia l’Adriatico diventa così una zona di operazioni di importanza vitale, mentre per gli Alleati viene considerato solo un teatro operativo secondario, dato che «il conflitto in Adriatico fu solo uno degli aspetti della guerra sul mare, confronto dominato dal contrasto anglo-tedesco», il cui antagonismo navale alle origini della guerra e le cui vicende nei teatri operativi bellici vengono tratteggiate nel capitolo «Uno sguardo d’insieme». La geografia dunque e la natura dell’avversario dettarono, come sottolineano gli Autori, la curva di evoluzione della guerra navale italiana tra il 1915 e il 1918. Con le flotte di grandi navi ormeggiate nei porti che giocavano il ruolo del fleet in being, idealmente pronte alla «battaglia navale decisiva» per la conquista del «command of the sea» di mahaniana memoria, in una sorta di Tsushima o Jutland adriatica, come avrebbe voluto il Duca degli Abruzzi, il confronto italo-austriaco sarà dominato dalla meno eclatante (ma alla lunga ben più redditizia in termini di risultati) «guerriglia navale», intessuta da Revel, in maniera paziente ma pervicace, per prevenire e rintuzzare le possibile offese nemiche «sul mare e dal mare», affidandola a mezzi leggeri, sottili e insidiosi, corroborata dalla «strategia della battaglia in porto», sempre nel contesto dei molteplici compiti affidati alla Regia Marina in guerra. Dalla difesa costiera del litorale nazionale, la protezione del fianco destro del Regio Esercito, del traffico marittimo mercantile nelle zone del Mediterraneo assegnate all’Italia alla tutela delle linee di rifornimento dei corpi di spedizione italiani all’estero (Libia, Albania e poi Macedonia) e al blocco strategico dell’Adriatico, con lo sbarramento di Otranto, sia mobile che parzialmente fisso, con cui gli Italiani e gli alleati volevano letteralmente «chiudere» l’Adriatico, isolandolo dal Mediterraneo. La cui efficacia però gli Autori ridimensionano, definendola «un’impresa di rilievo ancorché inefficace e con risultati, in ogni caso, modesti» (visto che, pur nella sua potente struttura definitiva, provocò la perdita di un solo sommergibile tedesco!). Nella lunga filiera di personaggi e vicende che ci sfilano davanti, quello che si apprezza di più è il «taglio» che definirei «cartesiano », cioè chiaro e distinto, che permette al lettore di questa «storia contrapposta» di realizzare di primo acchito, nei vari settori in esame, i rapporti di forza e le strategie poste in essere dai due contendenti. Ricchissima infine l’iconografia con immagini spesso inedite (ben ottanta) e cartine esplicative (undici) e ottima, direi, la «trovata» di trasformare le tradizionali didascalie in vere e proprie «finestre», attraverso le quali possiamo seguire una vera e propria storia «a latere», sia dei principali personaggi che, soprattutto, di quella strategia di mezzi che si battono, sotto le insegne della Regia Marina, sul fronte aero-navale e terrestre.
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