Buonasera a tutti,
vengo umilmente a chiedere in questa sede a voi esperti molto più di me, che sono solo un marinaio virtuale, lumi su una questione che è stata oggetto di discussione nella serata di ieri tra me e altri comandanti della base.
Come avrete sicuramente letto da qualche settimana a questa parte la sezione giochi e simulazione di Betasom ha iniziato a "giocare" ad un nuovo gioco chiamato Wolfpack.
Non scendo nei dettagli del gioco ma vengo subito al punto.
Il gioco è caratterizzato da un realismo (o almeno è quello che dicono i suoi sviluppatori) drastico senza compromessi e noi ne siamo ben felici, tuttavia essendo quasi completamente ignoranti in materia di governo di un sommergibile della seconda guerra mondiale ed essendoci ritrovati in situazioni che hanno evidenziato queste lacune (vedere ultima partita nostra del 28 Marzo) ci piacerebbe capirne di più.
Argomento del giorno le casse zavorra e le casse aria compressa.
Il nostro U-Boot type VII è caratterizzato da 2 casse zavorra da 75 mc di acqua ciascuna (prua e poppa) e 1 cassa "denominata" Negative (secondo manuale è la cassa per l'immersione di emergenza) da 4,5 mc e di serbatoi di aria compressa con una capacità totale di 1000 mc (premetto che l'unità di misura dei serbatoi di aria non ricordo se erano metri cubi o altro).
Immagino che dato che i sommergibili sfruttano il principio di archimede se io allago le 2 casse di prua e poppa il battello si immerge (lasciando piena di aria la negative resto in assetto e posso mantenere la quota e cambiarla con i timoni e motori) ed è esattamente questo che succede.
Da qui le nostre domande (il tutto a motori avanti mezza, circa 6 nodi):
E' normale che il battello con l'assetto sopra descritto quando è a quota periscopica (intorno ai 13 / 15 metri) tende a tornare in superficie (seppur molto molto lentamente anche con i timoni a zero)? E' un comportamento realistico oppure c'è qualche cosa che non và?
In condizioni di mare normale la stabilità in quota era diversa tra una quota vicina alla superficie e un'altra magari più profonda? e quanto influivano i motori in questo? (sempre dando per scontato i timoni a zero)
L'aria compressa contenuta nel battello nella realtà storica, anche magari nei battelli italiani, quante immersioni/emersioni (senza ricarica) permetteva di fare prima di ritrovarsi a corto di aria?
Se rimanevano senza Aria compressa (per avarie o per imperizia) e casse piene di acqua vi erano altri metodi per "tornare su" senza poter disporre di tutta la propulsione? (es batterie scariche)
Per il momento è tutto, lascio in caso ai miei colleghi di equipaggio aggiungere altre informazioni