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malaparte

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Risposte pubblicato da malaparte

  1. Per favore, supportatemi ( o sopportatemi, fate voi....) Oggi sono arrivata al negativo 1038 (non ho finito). Catalogare un negativo comprende indicare, oltre a misure (che cambiano), fotografo, gelatina bromuro d'argento, numero, ecc. ecc. ,; poi ognuno deve essere "incamiciato" in un foglietto di carta numerato, ogni tot negativi imbustato,  e per di più bisogna avere occhio mnemonico per aggiungere: " di questo negativo esiste la stampa in album 2, p. 40, n. 3" oppure " esiste la stampa in scatola n. 89". quindi bisogna cercare a memoria la stampa... AIUTO!!!!!

     

  2. Il 27 gennaio 2024 dal porto di Miami è salpata per la prima volta la Icon of the Sea, la nave da crociera più grande del mondo

    https://en.wikipedia.org/wiki/Icon_of_the_Seas

    365 mt, 20 ponti https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/31/salpa-icon-of-the-seas-la-nave-da-crociera-piu-grande-al-mondo-lira-degli-ambientalisti-e-una-lasagna-umana/7428627/

     

    L'attore Bederico Basso non ha perso occasione per fare ironia su questi "mostri del mare"

    https://www.facebook.com/reel/1105738733940788

     

  3. Trovato! in G. Antei, L'Orizzonte in fuga, Ohlscki, 2012. Era un fake dell'epoca. Si trattava del Demologos, già Fulton the First,  tanto stupefacente per l'epoca che a furia di arricchimenti divenne letteralmente leggendaria, con una proliferazione di cannoni, di velocità, di armamenti....

    Demologos 001.jpg

  4. Rieccomi, con una nuova domanda. Sto leggendo le memorie di un ex-ufficiale napoleonico che, come altri, dopo la caduta del 1815 cercò nuovi ingaggi in America.
    Nel porto di New York (siamo nel 1817) , vede una "fregata di recente costruzione .....(segue testo in foto)"

    Non era abituato a vedere navi a vapore (lui dice che in veliero ci aveva messo tre mesi da Amsterdam a Baltimora!). Mi incuriosisce la faccenda delle lame per impedire l'abbordaggio, che  mi ricordano certe figure del sussidiario delle Elementari sui rostri delle navi romane...

    Qualcuno sa darmi altre indicazioni? Grazie

    steamboat.jpg

  5. Sembra parecchio autoreferenziale, ma Marco Totiano mi ha suggerito di pubblicare qui.. è colpa sua!!!!!

    Fatto sta che ho deciso di donare alla fototeca della mia città, Reggio Emilia, parecchie centinaia di foto riguardanti la carriera da ufficiale di mio padre, dall'Accademia Militare negli anni'20, alla guerra d'Etiopia dal '35 al '37. Mi sono proposta di aiutare nella catalogazione, sia perchè so distinguere a colpo d'occhio l'Amba Alagi dalle ambe di Senafè, sia perchè so leggere la grafia di mio padre, spesso presente sul retro, sia perché so che il Mascal è una festa....

    Non l'avessi mai fatto!!!!

    Intanto catalogare foto è un lavoraccio, perché ogni foto è un caso a parte; non è come coi libri, che vai su un'altra biblioteca, tipo la Nazionale di Firenze, e copi le stringhe, le adatti e amen. Poi richiede una serie di passaggi che non sto a dire.... poi siccome mio padre, appassionato foografo,  spesso stampava in autonomia, facendo vari provini, ci sono una serie di doppioni che comunque vanno inseriti, facendo riferimenti al fatto che sono una copia, ecc..... E, dulcis in fundo, non mi ero accorta che stavo regalando anche parecchie centinaia di negativi, anche quelli da catalogare....

    La faccio corta. Per il momento ho inserito on line 347 foto "sciolte"; mancano quelle organizzate in  5 album, più , a seguire, i negativi.

    Qui https://collezionidigitali.comune.re.it/simple-search?location=publications&crisID=&relationName=&query=isacchini&rpp=50&sort_by=bi_sort_13_sort&order=ASC  potete seguire il work in progress.

    Tra parentesi quadre c'è semplicemente la descrizione della foto, mentre fuori parentesi, quando presente, il titolo dato da mio padre.

    La prima foto Isacchini: [bambina] non è fortunatamente ancora on line perché fa parte della collezione di un fotografo, Vaiani, che ha ritratto praticamente tutti i reggiani di una certa epoca....lasciamo perdere chi sia la bambina....

  6. L'antico detto popolare latino non ha bisogno di traduzione. Purtroppo, mi pare sia ancora di attualità!
    ECCO QUA
    12 dicembre 2023
    A poche ore dall'accensione delle luminarie, c'è chi ha dovuto sollevare l'ennesima, inutile, polemica. In un comune in provincia di Brescia, Gavardo, il sindaco è stato costretto a spiegare agli abitanti il significato del termine "XMas", che, come è ormai noto a tutti, è un'abbreviazione di "Christmas" e non, come è stato interpretato da alcuni, un riferimento alla "Decima Mas". Il motivo per cui è scoppiato il caso? Come anticipato, l'amministrazione ha fatto installare una grande insegna luminosa in paese per augurare a tutti buone feste, ma questa decisione ha creato malcontento tra i più anziani, che hanno erroneamente colto un presunto rimando alla formazione militare di epoca fascista.
    Il primo cittadino di Gavardo ha dovuto fare chiarezza e spiegare il fraintendimento. Il sindaco Davide Comaglio, per mettere a tacere le critiche, ha scritto un lungo post su Facebook: "Questo accostamento è inesistente e tra l'altro non avevo mai sentito, prima di oggi, che da qualche altra parte del mondo si mettesse nello stesso contesto questa scritta natalizia con questioni storico politiche di epoche fortunatamente finite". Comaglio ha anche specificato che il termine è usato tantissimo anche per pubblicizzare prodotti natalizi e attività commerciali.
    "Quello che magari non sanno i giovani e sicuramente chi non ha dimestichezza con i social e l'inglese è la vera genesi del termine. Il termine Xmas o X-Mas è una abbreviazione, di uso informale e colloquiale, o commerciale, della parola inglese Christmas (Natale). Tale abbreviazione deriva dalla parola greca ΧΡΙΣΤΟΣ, ovvero CRISTO. (…) Nell'antica arte cristiana χ e χρ (Chi Rho – le prime due lettere della parola greca Χριστος, Christos) costituivano il monogramma di Cristo ed erano usate come abbreviazione del nome di Cristo, come compare spesso anche nel Nuovo Testamento", ha aggiunto.
    Al di là dell'interessante lezione di storia, il sindaco rivela di avere pensato inizialmente ad un tradizionale "Buon Natale": tuttavia il fornitore gli aveva risposto lapidario: "Ho quattro magazzini ma 'Buon Natale' non esiste più perché non lo chiedeva più nessuno". Tutto questo ha un po' rattristato i cittadini più romantici. "Nelle luminarie di quest'anno rimarranno fortunatamente le scritte in italiano 'Auguri' e 'Buone feste'". Oltre a naturalmente a "XMas".

    gavardo xmas.jpg

  7. Potrebbe essere un affare.... la nave da crociera più grande del mondo, la Global Dream II, 20 ponti, 342 mt, 9000 passeggeri, sarà demoilita prima del varo perché la società che l'ha costruita è in bancarottta,quindi probabilmente sono disposti a uno sconto....Passo più lungo della gamba?

    https://www.ilmessaggero.it/mondo/global_dream_nave_crociera_piu_grande_al_mondo_rottamata_cosa_succede-6902551.html

    https://www.ilmattino.it/primopiano/esteri/global_dream_nave_crociera_piu_grande_al_mondo_rottamata_cosa_succede-6902579.html

  8. Titolo: Oceano profondo: scienza ecologia e avventura negli abissi marini

    Autore: Bill Streever

    Casa editrice: EDT

    Anno di edizione: 2022

     pag. 344

    Prezzo: 24 € cartaceo, 19,20 € E-book

    Reperibilità: facile

     

    RECENSIONE DI MOROSINI

    image.png

    Bill Streever sarà ospite della Libreria Il Mare di Roma martedì 6 settembre 2022 alle ore 18:30. L'occasione è l'uscita del suo ultimo libro Oceano profondo, Scienza, ecologia e avventura negli abissi marini edito da EDT.

    Il libro è la storia di sportivi e di scienziati, di ambientalisti e visionari appassionati del mare e dei suoi spazi ancora inesplorati. Diviso in capitoli per genere fisico dell’immergersi sott’acqua: in apnea, in pressione, in saturazione, dei sommergibili e dei robot sottomarini, cosa fare per il mare, il testo è scorrevole, affronta tematiche e spiegazioni tecniche in modo semplice e ciò lo rende di facile lettura anche ai meno esperti.

    È una riflessione sulla presenza dell'uomo dentro e sotto il mare, il racconto di una battaglia secolare contro ogni limite fisico e tecnologico. Esplorare la profondità degli oceani è sempre stato uno dei grandi sogni della vicenda umana. Per realizzarlo, l’uomo ha concepito nel corso dei secoli i più svariati e bizzarri mezzi tecnologici e le tecniche di immersione più raffinate. Bill Streever in Oceano profondo celebra i protagonisti di questa avventura temeraria e ancora poco conosciuta. I pionieri che hanno affrontato gli abissi alla ricerca dei limiti di resistenza del corpo umano, gli ingegneri e gli scienziati illuminati che hanno indagato i segreti dell’immersione e della decompressione, i giovanissimi subacquei muniti di attrezzature rudimentali o i professionisti pronti a vivere sott’acqua per intere settimane.

     

    La narrazione si avvia con l’avventura del Trieste, il batiscafo che il 23 gennaio 1960 raggiunse la profondità record di 10 916 metri. Con a bordo Don Walsh e Auguste Piccard, si immerse nell’abisso Challenger, estremità meridionale della Fossa delle Marianne, 220 miglia al largo dell’isola di Guam, nell’Oceano Pacifico.

    Il battello, era stato costruito nel territorio libero di Trieste, da cui il nome, nel Cantiere San Marco dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico, poi a Castellammare di Stabia, dove la sfera, costruita nelle Acciaierie di terni, fu saldata allo scafo.

     

    Dal racconto è chiaro come il batiscafo nell’acqua si comporti come un dirigibile nell’aria: superare strati termoclini di temperature diverse agendo sulla zavorra da scaricare, come i battelli che, immergendosi, caricano acqua che poi viene espulsa per risalire di quota.

     

    “Alle 12:56 … lo scandaglio del batiscafo colse un segnale dal fondale marino. Mancavano ancora 90 metri. Walsh e Piccard riaccesero le luci esterne e scorsero migliaia di piccole meduse, oltre a quello che oggi Walsh ricorda come un gamberetto.”

     

    La descrizione della prima immersione in espirazione avvia il capitolo dedicato all’apnea, dal racconto delle immersioni dei pescatori di spugne greci alle immersioni di Jacques Mayol e Enzo Maiorca. Con una descrizione della fisiologia respiratoria, di percentuale di emoglobina satura di ossigeno rispetto alla quantità totale di emoglobina presente nel sangue.

     

    “Va bene. L’anidride carbonica non uccide gli apneisti, mentre una carenza di ossigeno sì, perché è l’ossigeno che fa andare avanti la macchina umana.”

     

    Non può mancare il riferimento all’alchimista seicentesco Robert Boyle, che dimostrò come la pressione di un gas è inversamente proporzionale al suo volume, dando vita alla legge che porta il suo nome per cui si modificano, in base alla profondità, i parametri dell’aria nei polmoni di un apneista in immersione o in una bombola da sub o nelle casse di zavorra di un sottomarino.

     

    Attori e comparse di una grandiosa epopea tecnologica, che dai sottomarini con scafo in pelle del diciassettesimo secolo porta ai colossali mezzi a propulsione nucleare dei nostri giorni, e dalle campane di vetro ai sommergibili turistici, fino ai robot capaci di muoversi in completa autonomia nel continente blu. Una sequenza di successi memorabili e di tremende disgrazie, di sottomarini intrappolati in fondo all’oceano, pozzi petroliferi che esplodono, tecnologie rivoluzionarie e rischi fisici spaventosi.

    Seguire questa corsa verso gli abissi marini vuole anche dire confrontarsi con lo sfruttamento intensivo e l’inquinamento che stanno mettendo a grave rischio gli oceani, e apprezzare il senso di una battaglia che migliaia di attivisti e scienziati stanno combattendo in tutto il mondo per la loro salvaguardia.

    Non avrebbe guastato il ricordo dell’avventura dei palombari dell’Artiglio e l’opera del comandante Angelo Belloni e di quanto ha fatto per i respiratori e le mute dei subacquei che agivano in pressione: il “vestito Belloni, la “vasca” per le uscite di salvataggio dai sommergibili, il salvagente a cappuccio, il cappuccio a respiratore subacqueo, né quella del Comandante britannico Lionel Crabb.

     

    Chi è Bill Streever

    è uno scrittore naturalistico fra i più venduti e pluripremiati. Prima di Oceano profondo ha scritto Gelo, Calore e Leggere il vento. Ha iniziato la sua vita lavorativa come subacqueo commerciale in giacimenti petroliferi nel Golfo del Messico e nel sud-est asiatico. Successivamente è diventato un biologo, conducendo programmi di ricerca incentrati sulla comprensione e sulla mitigazione degli effetti dello sviluppo industriale. Come scienziato ha lavorato su questioni che vanno dall'impatto ambientale del suono sottomarino all'evoluzione dei gamberi delle caverne al ripristino delle zone umide della tundra. Ora, sulla cinquantina, gli piace affermare che vede il mondo attraverso le doppie lenti della scienza e della storia. Con la moglie, la biologa marina Lisanne Aerts, vive a bordo della barca a vela da crociera Rocinante di 53 anni, attualmente a Curaçao. Quando non è impegnato a riparare la barca, passa il suo tempo navigando, leggendo, facendo immersioni, facendo escursioni, remando con il gommone, pagaiando in kayak e, naturalmente, scrivendo.

     

  9. Proprio in questi giirni sono stata in contatto con un vecchio amico dei tempi passati, uno che è stato famoso anche per lo scandalo che creò quando, senza citare il suo grado, rispose in maniera molto secca a un Capo del Governo che lo accusava di fare la guardia al Deserto dei Tartari mentre era in Afghanistan.

    Ora mi dice " un po’ (molto po’) arrabbiare questi bellicisti di ritorno che dopo decenni di disinteresse discettano di guerra come se fosse una passeggiata. "

    Da quel che ho capito, ci accorgiamo un po' in ritardo che siamo nel mezzo del Mediterraneo. E non so proprio se siamo all'altezza., francamente

  10. Apprezzo moltissimo la franchezza del Dir nell'esporre i problemi, dei quali avevo infatti già parlato in PM.  Non sono sicura che dipenda , o almeno che dipenda in massima parte, dai social: un forum è un'enciclopedia in cui si possono trovare a distanza di anni gli argomenti, i social...lasciamo perdere. Almeno, io ho lasciato perdere l'unico che frequentavo perché soprattutto ultimamente l'ho trovato un ambiente tossico, in cui tutti aggredivano tutti, senza neanche conoscerli, che si trattasse di nucleare, di Royal Family o di vaccino!

    Invece quello che, come ho sempre detto, mi piaceva di questo forum era l'educazione. Inoltre, se mi serve una notizia la trovo abbastanza facilmente, anche se è di dieci o più anni fa. Cosa già fatta notare.

    Ma da tempo, a dire la verità, il "gioco" consiste principalmente in quiz e modellistica. I quiz in origine mi piacevano perchè c'era qualcosa di imparare: ma ora, sempre nell'ordine della franchezza, non si impara molto. Voglio dire, secondo me sarebbe bene se chi propone una foto aggiungesse poi, a soluzione, qualche nota storica, tipo " è il luogo in cui XXXX nel XXX, si fece XXXX...". Parlo solo dei quiz sui luoghi, che per note ragioni di ignoranza mia sarei l'unico in grado di seguire, ma "azzeccarci" in base a "un po' più a sud, un po' più a est..." ecc. mi sembra, appunto, una battaglia navale tipo quella che facevamo a scuola negli ultimi banchi 😉

    Ho provato per qualche tempo a riportare quanto meno notizie di attualità che trovavo sulla stampa e sul web, con scarso riscontro. Ho anche provato a starmene zitta, in attesa che qualcuno riportasse notizie di attualità anche importanti: nulla.

    Sì, ho trovato sul forum contatti con vere persone che ho mantenuto nel tempo e spero di mantenere. Allora: facciamo che un gruppetto, per esempio, avendo tempo da perdere (pensione) divulga notizie, tipo ufficio stampa. Niente di nuovo, ma magari a qualcuno sfuggono...Quando mi ero iscritta, c'erano articoli validissimi di storia, ma trattandosi di volontariato mica si può aspettarseli per forza...

    Però mi farebbe piacere ritrovare la sottile ironia di Tirondola o gli scoop polari di Lazer o anche l sorridente Bob Napp... ed altri.

    Un saluto

     

  11. Sono d'accordo sul fatto che il paragona crisi Cuba- crisi Ucraina non c'entri. Semmai, è vero che SE PER IPOTESI Il Messico avesse il ghiribizzo di allearsi con la Russia o con la Cina, piazzando testate, nucleari o meno, sul Rio Grande, gli USA avrebbero ragione di arrabbiarsi... Ma la richiesta di entrata in UE non è entrata in NATO. Mentre sono in Nato paesi confinanti con Russia, come Lettonia e Lituania.

    Ho notato che ogni guerra nasce da una guerra precedente, mai risolta bene. Sempre. Vedi ora Consiglio di Sicurezza ONU, con URSS ex-vincitrice 2 GM, pardon Russia, con diritto di veto (non so francamente come si sia risolta diplomaticamente e burocraticamente la faccenda: era l'URSS che aveva diritto di veto, non Russia)

    Su Ucraina, qualche dubbio lo covo: ovvio che ormai le guerre si svolgono anche, o meglio più di prima,  a livello di comunicazione, ma che il Donbass ( e la Crimea, ormai considerata dalla Russia acquisita come un dato di fatto, tanto che a quanto pare manco si cura di metterla in campo nelle trattavie) fosse a rischio crisi da decennio non è un segreto. Ma la comunicazione sul Donbass filtrava raramente, su siti e media specifici.

    Donbass si sente russo? Donbass vuole fare parte di Russia? C'è stato davvero tentato genocidio di russi in Donbass? I nostri media democratici (Chimera, sulla democrazia intesa come ora comincio ad avere dubbi, ma non è questa la sede....) non ne parlavano, se non raramente e su siti e media molto specifici.

    Bene, che Putin si occupi di Donbass. Non di Kiev, Odessa o Leopoli. Ucraina dovrà necessariamente, a mio parere (per quanto vale), perdere di sovranità, su rchiesta degli abitanti. Nel Risorgimento, sbaglio o abbiamo avuto dei ( filtratissimi ed esclusivissmi, molto più di quanto non si possa fare ora) "plebisciti per annessione"? Ho l'impressione che il Donbass sia in effetti una scusa...

    Con questo, non sono certo in grado di valutare, come è evidente . Ma fare "quattro chiacchiere " con gente che ne sa più di me, fa sempre piacere.

     

  12. Rostro parla si romanzo storico, benchè accurato. Per chi volesse trovare altre notizie, suggerisco "Le Americhe annunciate; viaggi ed esplorazioni prima di di Colombo, a cura di Ilaria Luzzana Caraci, Diabasis, 1991 con i contributi di numerosi docenti universitari ee ampia bibliografia, mappe d'epoca ecc.. Per quanto riguarda Lanzarotto, il saggio di Pietro Barozzi (che ammetto di avere scorso alquanto in fretta, perché sto consultando il libro per altre ragioni) mette in luce che non si può parlare di colonia genovese (ALMENO COME INTENDIAMO NOIA IL TERMINE COLONIA), ma di concessioni o tappE per viaggi ulteriori o luoghi di scambio commerciale.

    Nessun cronista e nessuno storico genovesi parlano di Malocello e della sua scoperta, il che fa dedurre che non ci fosse interferenza da parte del governo nè di privati genovesi all'impresa di Maloncello, tanto più che un possedimento in Canaria nn avrebbe avuto significato per Genova, ma semmai per la penisola iberica.

    Tutto fa pensare, inoltre, che Malocello sia partito non a fine '200, ma nel Trecento avanzato.

    Quanto a Lanzarotto, resta il buio assoluto sulla sua persona. Se ne conosce la famiglia, certo di origine genovese, forse polceverasca, ed alcuni degli esponenti.

    Più importante nella conoscenza di queste isole fu però un altro genevese, Nicoloso da Recco, che col fiorentino Angiolino del Teggia de' Corbizzi nel 1341 guidò una spedizione portoghese, lasciando il trattatello De Canaria.

    Torno comunque a quel che stavo cercando io e  nel caso raccomando l'imponente bibliografia (10 pagine fitte fitte, ) in calce al libro.

     

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